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Stefano Semeraro

A piedi nudi nel parco (Reale). Lewis Hamilton a Monza si è

fatto una passeggiata di salute, appena un po' complicata al-

l'inizio, decisamente rilassante alla fine. E se il Robert Redford

del vecchio film con Jane Fonda – entrambi rivisti in forma stre-

pitosa nonostante gli ottant'anni a Venezia per la Mostra del

cinema – aveva i suoi grattacapi a Central Park con la deliziosa

sposina, Lewis non ha dovuto bisticciare neppure un po' con

Valtteri Bottas, ormai rassegnatosi al ruolo di scudiero devoto.

E anche Toto Wolff e Niki Lauda, suocere a tratti bisbetiche,

stavolta hanno sorriso soddisfatte. Merito di una prestazione

da Oscar di Hamilton, l'ennesima: pole sontuosa volando sul-

l'umido della pista, e gara in scioltezza. Ma ovviamente anche

di una Mercedes capace di mandare subito in temperatura le

gomme anche sotto la pioggia del sabato, efficientissima nel-

l'aerodinamica e mossa da una power unit con più cavalli (si

dice attorno ai 40) rispetto alla padrona di casa. Già si sapeva,

ma la conferma è stata crudele. Uno schiaffo all'ottimismo che

regnava a Maranello. Soprattutto perché sono bastati pochi

giri per convincere il muretto a comunicare ai piloti di ridurre

la potenza del propulsore del 20 per cento. Presto imitato dai

colleghi del muretto Ferrari quando hanno capito che acchiap-

pare la volpe inglese non sarebbe stato possibile.