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GP ITALIA

I vincitori

Hamilton non si spiega

la debacle delle Ferrari

«Non ho capito perché le Ferrari andavano così

piano», ha poi buttato lì con (finta?) ingenuità Lewis.

«Nelle prove erano più vicine, e se fosse andata così

anche in gara non saremmo riusciti a conservare

così bene le gomme perché avremmo dovuto an-

dare al limite». Con le supersoft Hamilton ha viag-

giato fino al 32esimo giro, al 19esimo ha rischiato

qualcosina accarezzando la ghiaia. Poi, con Bottas

a fargli da body guard ufficiale in aggiunta ai guar-

diaspalle temporanei ed occasionali Esteban Ocon

e Lance Stroll, si è rilassato, cogliendo il suo quarto

successo a Monza, il terzo in quattro anni. E accet-

tando anche con il giusto spirito i fischi che si è bec-

cato durante la premiazione. «E' naturale, è la

passione dei tifosi, è un po' come nel calcio. Amo

l'Italia, e l'energia che ti trasmette questo pubblico

la sento forse solo a Silverstone. Questo parco è

bellissimo, e vorrei che si potesse misurare il ru-

more che fa la folla». Per quello può chiedere a uno

dei fonici che usa in sala di registrazione quando si

improvvisa cantante. Per avere dalla sua parte

anche il pubblico di Monza, invece, dovrà aspettare

– ammesso che mai accada – di infilarsi nell'abita-

colo di una Ferrari.

Wolff lancia segnali

“Ora siamo più forti”

Per ora può accontentarsi del primato ritrovato,

anche se tre punti di vantaggio su Vettel sono poco

o nulla, e gongolare per una Mercedes che con la

nuova power unit sembra inavvicinabile, almeno sui

circuiti simili a quello lombardo. «Non è questione

dell'ultima specifica del motore», ha puntualizzato

Hamilton. «Credo sia dovuto al fatto che ora ca-

piamo meglio il comportamento della vettura. Se

dovessimo correre di nuovo all'Hungaroring (dove

vinse Vettel, ndr) sono convinto che ora faremmo

meglio». Una convinzione condivisa anche dalla

suocera buona, ovvero Wolff. «E' bastato analizzare

i dati del dopo Spa», ha spiegato il team principal.

«In Belgio ci erano mancate trazione e stabilità in

frenata, qui abbiamo corretto l'assetto e così siamo

stati meno in difficoltà sui tratti meno veloci. Non

è stata solo questione di un basso carico aerodina-

mico, ma dell'intero pacchetto. La Ferrari invece ha

fatto un passo indietro questa settimana. Si aspet-

tavano di fare meglio, ma qualcosa è andato storto

in qualche modo, basta guardare la prestazione

delle Red Bull. Non so bene cosa sia successo, ma

non mi sorprende che siano arrabbiati».