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30 Apr [18:07]

Giovinazzi e il salto in avanti,
a Baku strategia penalizzante per lui

Massimo Costa

Quattro Gran Premi disputati e tutti e quattro portati a termine. Il cammino di Antonio Giovinazzi nel Mondiale F1 prosegue sotto i migliori auspici e dopo l'undicesimo posto di Sakhir, a un passo dalla zona punti, a Baku il pilota italiano dell'Alfa Romeo ha concluso dodicesimo, ma con la certezza che la top 10 poteva essere tranquillamente sua. Colpa di una strategia mirata a favorire il compagno di squadra Kimi Raikkonen, decimo alla bandiera a scacchi. Ma vediamo come è andata.

Giovinazzi a Baku ha soddisfatto la squadra non solo per il solito lavoro "sporco" svolto, ma anche per le prestazioni velocistiche, non più inferiori a quelle di Raikkonen. Nel secondo turno libero, l'unico disputato dopo il problema al tombino verificatosi nei minuti iniziali della prima sessione del venerdì, Giovinazzi ha concluso in dodicesima posizione col tempo di 1'45"366 mentre Raikkonen è risultato quattordicesimo con 1'45"482. Nella terza sessione libera del sabato invece, il finlandese è stato più rapido chiudendo decimo in 1'43"537, Antonio si è piazzato dodicesimo con 1'45"637, un decimo esatto di differenza.

Il capolavoro, Giovinazzi lo ha compiuto in qualifica centrando per la prima volta la Q3, cosa che Raikkonen aveva fatto a Melbourne e Sakhir, spiccando l'ottavo tempo in 1'42"424 mentre Kimi è risultato nono in 1'43"068. Prima di Baku, in qualifica Giovinazzi non aveva mai fatto meglio della quattordicesima piazza di Melbourne. Risultati eccellenti per l'Alfa Romeo che mai aveva piazzato quest'anno entrambi i propri piloti nel Q3.

Ma non è servito granché perché Giovinazzi è stato costretto a partire ultimo per il terzo cambio della centralina elettronica mentre Raikkonen è scattato dalla pit-lane per la squalifica subìta causa ala anteriore irregolare (fletteva oltre i 5 mm richiesti dal regolamento). In Cina, come detto dallo stesso finlandese, la sua C38 aveva incontrato lo stesso inconveniente per la rottura di un supporto dell'ala stessa e probabilmente il problema si è ripetuto in quanto non c'era stato il tempo per realizzare un nuovo "baffo".

E veniamo alla gara. Giovinazzi e Raikkonen sono partiti con le gomme soft e l'italiano, scattato diciassettesimo (dalla pit-lane sono partiti in tre) era risalito al quattordicesimo posto mentre Raikkonen era diciassettesimo quando dopo pochi giri entrambi hanno comunicato al box di essere in crisi con gli pneumatici. Logica avrebbe voluto che il primo a imboccare la corsia box fosse stato Giovinazzi, essendo davanti, invece il team ha richiamato Raikkonen al 6° passaggio e Giovinazzi al 7°. In quel giro, Antonio ha perso 4" e dopo il pit-stop non solo si è trovato dietro al finlandese, ma tra lui e il compagno di squadra vi erano altre quattro vetture. Non proprio una strategia azzeccata per Giovinazzi.

Al traguardo, Raikkonen ha ottenuto la decima piazza, Giovinazzi la dodicesima a 5"192 da Kimi e a 2"493 dalla Toro Rosso-Honda di Alexander Albon, undicesimo. Insomma, il potenziale c'era tutto per arrivare a punti e lo dimostra anche il fatto che Giovinazzi ha ottenuto come giro più veloce in gara, al 45° giro, il tempo di 1'45"969 mentre Raikkonen ha siglato 1'46"479 al 48° passaggio. Senza la perdita di tempo per quella tornata in più con le gomme soft e l'essersi ritrovato con vetture più lente davanti, ad esempio la Williams di George Russell, Giovinazzi poteva festeggiare i primi punti in campionato. Occasione rimandata, l'importante è che su un tracciato cittadino estremamente complicato, il pilota italiano abbia disputato un weekend al top.