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iciannove gare, una lunghissima stagione quella
della IndyCar 2013. Avvincente come sempre,
con l’assegnazione della corona che si è decisa
all’ultimissima prova sull’ovale di Fontana, in nottur-
na. Scott Dixon ha saputo ripetere l’impresa che già lo
aveva visto campione nel 2003 e nel 2008. Una caden-
za impressionante quella del neozelandese, un titolo
ogni cinque stagioni, che fin da quando è entrato in
IndyCar nel 2002 ha sempre corso per il team di Chip
Ganassi. Un rapporto da record nel motorsport. E dire
che il campionato 2013 era iniziato male per la squa-
dra che oltre a Dixon schierava anche Dario Franchitti
e Charlie Kimball utilizzando le Dallara con motori
Honda. A metà del cammino infatti, dopo la corsa nel-
l’ovale dello Iowa, pochi avrebbero potuto immagina-
re che Dixon, settimo in classifica a 192 punti dal lea-
der, avrebbe potuto recuperare. E invece, Dixon ha
cominciato a vincere e ottenere piazzamenti impor-
tanti travolgendo tutto e tutti e spegnendo le speranze
di Helio Castroneves e del team Penske.
“
Quest’anno abbiamo dimostrato di essere una grande
squadra. -
ha detto Dixon
- Le difficoltà della prima
parte della stagione si sono via via cancellate grazie al
lavoro di tutti noi, giorno dopo giorno, e grazie ad alcu-
ne intuizioni emerse nel corso dei test. Trovato il bando-
lo della matassa siamo tornati ad essere competitivi e a
vincere gare, e anche grazie a un po’ di fortuna ho recu-
perato il divario che mi separava da Castroneves. Un
gran recupero!”
.
P
ER IL NEOZELANDESE
D
IXON PAREVA IMPOSSIBILE A METÀ CAMPIONATO
POTER SOLO PENSARE DI PUNTARE ALLA CONQUISTA DEL TITOLO
I
NDY
C
AR
. E
INVECE
,
CON UN RECUPERO STREPITOSO
,
HA CONQUISTATO PER LA TERZA VOLTA LA CORONA
MAI DIRE MAI
