Tatuus iMagazine - page 10

8
La nuova avventura
nel mondo dei
prototipi incarna la
possibilità di riaprire
il discorso:«negli
ultimi 12 anni,
durante i quali
abbiamo prodotto più
di 1300 vetture, siamo
sempre stati impegnati a seguire questi clienti
e i mercati cinesi, giapponesi, brasiliano e
messicano. Non abbiamo mai avuto il tempo
per ritornare in competizione, e questo ci
mancava. Abbiamo ritenuto quindi
interessante iniziare a progettare e realizzare la
vettura prototipo, che ha già avuto un buon
mercato sopra le aspettative. Non avevamo mai
fatto vetture a ruote coperte e per noi è stata
una piacevole sorpresa. La possibilità di
utilizzare scocche in carbonio, con progetti ex‐
novo, ci ha affascinato, e la riteniamo più alla
nostra portata come struttura e competenze
tecniche. Anche perché oggi è più difficile
identificare l’oggetto della competizione. Solo
il mercato di Formula 3 è aperto, sappiamo
però che in Italia esiste un produttore
fenomenale – la Dallara ‐ con cui peraltro
abbiamo un ottimo rapporto. Vogliamo
affrontare sfide impegnative che un domani
possano offrire un ritorno all’azienda per farla
andare avanti. Oggi non abbiamo i mezzi
economici per rivaleggiare Dallara… magari un
giorno: ci interesserebbe tantissimo. Ma non
adesso».
Progettare il futuro significa anche
differenziare le proposte, trovare nuovi
partner, osservando
con attenzione cosa
accade nei mercati
in espansione.
«Oggi le persone
che possono
dedicarsi a questo
sport sono calate
perché i costi sono
molto alti, anche nelle categorie minori. Ma ci
sono mercati interessanti: la Cina per esempio.
Da diversi anni abbiamo ottimo rapporto con
Davide De Gobbi, che ha acquistato macchine
nostre e fatto partire laggiù un campionato
Formula Abarth. Quest’anno c’è stata la
trasformazione, con la nuova motorizzazione
Volkswagen, un grande marchio con cui
Davide collabora da diversi anni. Volkswagen
ha apprezzato il
prodotto e per noi
è stato affascinante
lavorare
direttamente con
loro, in Germania e
Cina, condividere
le nostre idee su
come adattare il
motore al telaio già
esistente, realizzare
le modifiche alla carrozzeria, riuscire a
produrre tutto in tempo e arrivare in pista per
la prima gara senza nessun problema. Il
mercato sudamericano, sotto la spinta dei
piloti di Formula 1, è molto buono. E’ partita
un’altra iniziativa con macchine nostre a
Taiwan, dove hanno costruito una pista e
stanno realizzando un secondo circuito.
Continua poi l’ottima collaborazione con
Toyota Nuova Zelanda, siamo al decimo anno
in cui utilizzano le nostre vetture, e c’è una
trattativa per realizzare una vettura nuova. E
in Giappone la scuola piloti Toyota utilizza
macchine Tatuus. Da un anno è partita una
miniserie con poche macchine in Russia,
stanno arrivando piloti anche molto validi
dall’est. Sono tutti mercati che hanno un
potenziale superiore».
Stretti dalle esigenze di un presente non facile
in tutti i campi e sotto molte latitudini, il
business‐plan più autentico è quello di
costruire un futuro. La vera sfida è saper
guardare avanti. «Mi piacerebbe lasciare la
testimonianza che siamo riusciti a costruire a
qualche giovane», conclude De Bellis. «Il
ricambio è
fondamentale. Di
errori ne abbiamo
fatti tanti, ma se
riesci a far
convivere
l’esperienza che
hai maturato,
partendo dal
niente, con
l’entusiasmo di
giovani che hanno passione, intelligenza e
maturità, la strada per il futuro è tracciata. Ho
una bellissima famiglia, altri interessi che a
fatica coltivo, non mi vedo a 80 anni a fare
quello che faccio oggi. Mi piacerebbe che a
portare avanti il progetto fossero altri, e
semmai essere di aiuto nel caso servisse».
Le monoposto della F. Challenge giapponese
Renault V6
F.Master
1,2,3,4,5,6,7,8,9 11,12,13,14,15,16,17,18,19,20,...22
Powered by FlippingBook