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          WEC
        
        
          GARA A SAN PAOLO
        
        
          
            Alfredo Filippone
          
        
        
          Nemmeno l’aria del mite inverno sudamericano ha
        
        
          modificato alcunchè nella gerarchia dei valori del WEC:
        
        
          a dominare sono sempre le Audi R-18 e-tron, che firma-
        
        
          no un’altra doppietta, con Marcel Fässler-Bénoît Tré-
        
        
          luyer-André Lotterer davanti ai compagni Loïc Duval-
        
        
          Tom Kristensen-Allan McNish. A São Paulo, dove con
        
        
          28vetture inpistae38.000spettatori ilWECha raccolto
        
        
          grandi consensi, per la verità, la suspense non c’è stata
        
        
          per nulla. Il duello con la Toyota è stato abortito sia in
        
        
          qualifica sia in gara. La macchinosa procedura per l’at-
        
        
          tribuzione della pole position (basata, ricordiamo, su
        
        
          una media dell’equipaggio) è stata falsata in parte dal
        
        
          cattivo funzionamento del sistema di cronometraggio,
        
        
          che ha lasciato tutti al buio circa lemedie in tempo reale,
        
        
          e dall’interruzione della sessione a pochi minuti dalla
        
        
          conclusione per l’atterraggio in pista di un pallone pub-
        
        
          blicitario... Le cifre, comunque, hanno rivelato che le
        
        
          modifiche aerodinamiche apportate sulla Toyota TS030
        
        
          stanno sortendo effetto positivo, visto che la vettura
        
        
          giapponese viaggiava a 2-3 decimi dalle tedesche, pro-
        
        
          vando dunque di aver ridotto il gap.
        
        
          TOYOTA AFFONDATA
        
        
          DA KRAIHAMER
        
        
          In gara, se ne è avuta brevissima conferma: la Toyota ha
        
        
          tenuto il passo delle audi nelle primissime fasi. Purtrop-
        
        
          po, la6Oredei giapponesi è finitadopoappena35minu-
        
        
          ti quando Stéphane Sarrazin non ha potuto evitare l’im-
        
        
          patto con la Lotus di Dominik Kraihamer. Mortificato il
        
        
          francese: “E’ un vero peccato e sono molto dispiaciuto
        
        
          per il team,ma nonpotevo fare nulla. Stavoper superare
        
        
          la LMP2 quando il pilota ne ha perso il controllo venen-
        
        
          domi addosso.” La dirigenzanipponica ha incassato con
        
        
          filosofia e col tipico “son cose che capitano” ma forse
        
        
          dovrà rimpiangere la decisione di affrontare la seconda
        
        
          metà stagione con una macchina sola... Errore che non
        
        
          ha fatto l’Audi e i fatti di gara le hanno dato ragione, per-
        
        
          ché anche nel team di Ingolstadt le vicissitudini non
        
        
          sono mancate, con la seconda vettura vittima di un
        
        
          rocambolesco pit-stop a due ore del termine. Loic Duval
        
        
          è ripartito con una ruota mal fissata, rimasta attaccata
        
        
          penzoloni alla vettura. Oltre al tempoperso, la disavven-
        
        
          tura è costataduepenalità, unadi 30secondi per eccesso
        
        
          di velocità ai box al rientro e una, di ben un minuto, per
        
        
          aver creato una situazione di pericolo. Le tre fermate
        
        
          hanno definitivamente segnato le sorti della e-tron 2,
        
        
          che sino allora aveva incalzato la gemella. Col ritiro della
        
        
          Toyota, sul terzo gradino del podio, è salita insperata-
        
        
          mente la Rebellion di Beche-Prost-Heidfeld, dopo una
        
        
          gara regolare.
        
        
          CAPOLAVORO DI
        
        
          BRUNI-FISICHELLA
        
        
          In LMP2, quarta gara e quarto vincitore diverso, questa
        
        
          volta l’Oreca dellaDeltaADRconMartin-Conway-Rusi-
        
        
          nov, che hanno dominato da semaforo a bandiera, men-
        
        
          tre laMorgandi Plowman-Gonzalez-Baguetteha rubato
        
        
          sul finire il secondo posto alla vettura del PecomRacing,
        
        
          che ha pagato le due soste in più ai box rispetto ai rivali.
        
        
          Nella prevedibile e attesa grande battaglia in GTE-Pro,
        
        
          Ferrari batte Aston Martin, grazie al pizzico di velocità-
        
        
          punta in più rispetto alle rivali. Bellissima comunque
        
        
          l’affermazione di Gimmi Bruni e Giancarlo Fisichella,
        
        
          perché non hanno sbagliato niente, pur non potendosi
        
        
          concederenemmenounsecondodi respiro, dalmomen-
        
        
          to che la Vantage di Turner-Mücke è rimasta pratica-
        
        
          mente incollata agli scarichi della F458 AF Corse, con
        
        
          un distacco quasi sempre inferiore ai due secondi.
        
        
          Entrambi i team avevano perso le altre vetture, con la
        
        
          F458 di Vilander andata a fuoco in modo spettacolare e
        
        
          la Vantage di Bell-Senna bloccata dalla rottura di una
        
        
          sospensione. Terza, ma a due giri, la prima Porsche,
        
        
          quella delMantheyRacing, conPilet-Bergmeister, dopo
        
        
          che Lietz-Lieb sono stati eliminati quasi subito da un
        
        
          contatto.
        
        
          Per l’Aston, rivincita inGTE-Am, conCampbell-Walter-
        
        
          Hall, ma doppietta mancata quando la la vettura di
        
        
          Thiim-Poulsen-Nygaard, che aveva dominato per tre
        
        
          quarti di gara, ha dovuto ammainare la bandiera per la
        
        
          perdita di una ruota, mortificando il trio danese che
        
        
          teneva a regalare il successo ad Alan Simonsen, scom-
        
        
          parso a Le Mans. Ferrari seconda con la vettura iscritta
        
        
          di Rigon-Potolicchio-Aguas e buon terzo posto per la
        
        
          Porsche Felbermayr di Gianluca Roda-Paolo Ruberti-
        
        
          Christian Ried.  Il WEC si sposta ora verso il Nord Ame-
        
        
          rica, con la gara adAustingià a suscitaremolta curiosità.
        
        
          Sarrazin scende dalla sua Toyota
        
        
          per sincerarsi dei danni dopo il contatto
        
        
          con la Lotus di Kraihamer