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          NASCAR
        
        
          GARA A POCONO
        
        
          
            Marco Cortesi
          
        
        
          Fortuna o bravura quella di Dale Earnhardt Jr nell’attacco su Brad Keselowski nel finale a Pocono? Il pilota del
        
        
          team Penske, trovatosi con un detrito sul radiatore dopo aver dominato la gara, doveva necessariamente accodar-
        
        
          si ad un’altra vettura per permettere alle turbolenze di eliminare il “tappo”, pena seri danni al suo propulsore
        
        
          Ford. Paratasi davanti Danica Patrick, Keselowski ci ha provato ma la vettura numero 10 del team Stewart/Haas
        
        
          era troppo lenta. Earnhardt ha colto il giusto momento ed è entrato come un treno, conquistando la prima vitto-
        
        
          ria sull’ovale della Pennsylvania. Uno dei più complicati del calendario, lunghissimo con tre curve molto diverse
        
        
          e la necessità di scalare una marcia. Quanto complicato, c’è da chiederlo a Kyle Larson che ha passato tutta la set-
        
        
          timana su una Chevy Camaro manuale datagli da Chip Ganassi perché imparasse a cambiare: una novità assolu-
        
        
          ta alla quale si è abituato molto bene dato che ha chiuse quinto “sverniciando” nientemeno che Jimmie Johnson.
        
        
          BUONE NOTIZIE PER STEWART
        
        
          In mezzo a loro hanno terminato Kurt Busch, che è tornato nelle posizioni che contano anche grazie ad un “aggiu-
        
        
          stamento” della struttura tecnica in casa Stewart-Haas ed il polesitter Denny Hamlin. Buone notizie sono arriva-
        
        
          te anche per Tony Stewart, finalmente tornato a lottare per il successo. Purtroppo, un errore in corsia box gli è
        
        
          costato caro con un drive-through per eccesso di velocità che l’ha costretto a terminare tredicesimo. Una posizio-
        
        
          ne davanti al compagno e “sottoposto” Kevin Harvick. Il pilota ex-Childress è sicuramente l’uomo più in palla del
        
        
          campionato: peccato per l’infinita sequela di noie tecniche che lo stanno colpendo. Stavolta, a fermarlo è stata
        
        
          (ancora) una foratura. Per il campionato, essendo quella di Earnhardt la seconda vittoria, non è cambiato molto.
        
        
          Greg Biffle si è inserito nella zona “rincalzi” al posto di Paul Menard: è quinto tra i piloti che non hanno ancora
        
        
          vinto alcunché e, per ogni nuovo vincitore, gli accessi per classifica alla Chase For The Cup si riducono.
        
        
          Al lavoro
        
        
          sulla vettura
        
        
          di Hamlin
        
        
          Il vincitore di Daytona incassa
        
        
          il secondo successo della stagione
        
        
          ed il primo sull’ovale della Pennsylvania
        
        
          Sfortunato il dominatore Keselowski
        
        
          EARNHARDT FULMINE
        
        
          A CIEL SERENO