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Capolavoro strategico
Da ultimo a primo
La sua corsa è stata un prototipo di come affrontare Indiana-
polis. Inizio in sordina, gestione della vettura per quasi tutti i
giri in programma, e poi attacco, senza pietà. Tamponato poco
dopo il via da Simona De Silvestro, vedendosi costretto ad una
sosta ai box supplementare, si è trovato a navigare a fondo
gruppo complice un errore in pit-lane. Ma a quell'imperfezione,
venuta quando tutto era ancora da stabilire, non ne sono se-
guite altre. Montoya si è riportato nel gruppo prima possibile,
e si è agganciato nel finale al trenino di testa. Alla fine, come
spesso accade, a risultare decisivi sono stati gli ultimi giri. Il
margine a disposizione Juan Pablo l'ha mostrato a cinque tor-
nate alla conclusione quando, con una traiettoria troppo bassa,
ha leggermente perso il controllo della sua Dallara. Dalla sem-
plicità con cui è uscito da quella situazione, rimettendo "in
pari" la macchina, si è capito tutto. In due giri, si è poi avven-
tato su Scott Dixon, che nelle prime battute era sembrato il fa-
vorito. Alla fine, il neozelandese di Ganassi è stato beffato
anche dal compagno Charlie Kimball, autore del suo miglior
piazzamento ad Indianapolis. A meno tre giri, Will Power, che
tentava di guadagnarsi la consacrazione definitiva dopo il ti-
tolo 2014, si è visto sfilare con semplicità assoluta. E anche se
l'inserimento di Justin Wilson doppiato l'ha fatto recriminare,
è ben difficile pensare che l'australiano potesse avere qualche
possibilità.
La grande vittoria
del team Penske
Vittoria, festeggiamenti, abbuffata del classico latte di Indy sono
andate altrove. Da uno che, vista la forma mostrata, ora ancor
più che prima nessuno può più permettersi di prendere in giro
per i chili di troppo del passato. Festeggia anche Roger Pen-
ske, che le ha provate davvero tutte per vincere e che final-
mente ha conquistato l'obiettivo. Migliorando il pacchetto già
di altissimo livello in mano ai piloti e non badando a spese
quanto ad organico. Con quattro vetture di livello altissimo, il
Capitano può permettersi di ignorare un Helio Castroneves ben
poco incisivo e un Simon Pagenaud calato sulla distanza. La
sfida l'ha vinta lui, anche compiendo investimenti radicali. Fidu-
cia ad un Power che ad un certo punto sembrava senza spe-
ranza, e ad un cavallo di rientro rivelatosi ancora purosangue.
Montoya subito costretto ai box
dopo un contatto con Simona Di Silvestro