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INDYCAR
Indy 500
Andretti e Ganassi
si leccano le ferite
Per un team tornato alla grande sugli scudi, tanti protagonisti
attesi tornano a casa a leccarsi le ferite. Certamente Ganassi,
nonostante i piazzamenti. Scott Dixon si è trovato fuori dai gio-
chi al momento meno opportuno in una corsa in cui, specie per
compagini del rilievo della sua, qualunque piazzamento infe-
riore alla vittoria non conta nulla: semplicemente, stavolta lui e
Chip Ganassi hanno trovato un avversario troppo duro. Alla
fine, il neozelandese è stato beffato anche dal compagno Char-
lie Kimball, autore del suo miglior piazzamento ad Indianapo-
lis. Certo, per altri team è andata peggio. L'Andretti Autosport
si è potuto dimenticare le prestazioni del 2014, perdendo
anche la palma di miglior portacolori Honda nei confronti della
"Rahal-family". Si sarebbe trattato di ben poca consolazione. Al
traguardo si è salvato solo Marco Andretti, sesto, mentre i
compagni, incluso Carlos Munoz, sono stati... evanescenti.
Il peggio del peggio
Caduti e decaduti
E c'è chi ha fatto peggio del peggio. Chiedere a Dale Coyne,
che è riuscito, per via di un colossale errore ai box, a far entrare
in contatto tutti e tre i propri piloti, portandone due al ritiro e
dovendo mandare un meccanico in ospedale. Ha necessitato di
cure anche Sebastian Saavedra, infortunatosi a un piede dopo
un contatto ricevuto da Jack Hawksworth e che ha coinvolto
anche un incolpevole Stefano Coletti. Il monegasco, così come
la De Silvestro, si era comunque mostrato ben poco "in par-
tita". Per lui si trattava dell'esordio su un ovale. Non commet-
Graham Rahal
Il botto di Servia e, sotto,
quello di Carpenter
Lo start della gara
con lo scatto di Dixon