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L’Irc 2016 è un campionato affrontato “al

buio” da Luca Rossetti, con avversari che

conosceva solo per sentito dire, molti dei

quali profondi conoscitori delle gare Irc,

con una concorrenza farcita di World

Rally Car e tante altre “errecinque” ben

guidate. Alla vigilia, Luca Rossetti non

pensava di vincere. “Beh direi che la ri-

tenevo un’ipotesi molto remota, anche se

non impossibile. – sorride sornione –

Tuttavia, insieme a Eleonora Mori, mia

bravissima navigatrice, sono partito

senza particolari aspettative e senza

pressione, deciso a guidare bene, ad an-

dare forte senza strafare e a sfruttare il

potenziale della Skoda, che sapevo co-

munque altissimo. Poi credo che, insieme

al team, ci siamo adattati senza grossi

problemi ai capricci del meteo”.

Dalla concorrenza numerosa, qualificata

ma anche scompigliata e falcidiata da un

rally del Taro sempre selettivo, è spun-

tato, come avversario di maggior spes-

sore, Alessandro Re. “In condizioni di

gara così complicate, dove l’esperienza

conta molto, non mi aspettavo che un

giovane come Alessandro fosse così con-

creto e veloce. E’ stato bravo, soprattutto

sull’ultima prova speciale, dove ci siamo

giocati tutto. Perdere per tre decimi di

secondo, a livello di risultato, è capitale,

perché sei vincitore o secondo, ma sul

campo è solo questione di “fortuna”, è

un nulla, un battito di ciglia …”.

In realtà il rally del Taro Luca Rossetti

pensava già di averlo vinto sulla ripeti-

zione di Montevacà, il primo giorno.

“Dopo quella prova, in effetti, avevo al-

lontanato Alessandro Re di quasi quindici

secondi, che ho gestito poi nel secondo

giorno di gara. Poi un nostro errore di

strategia ha consentito a re Junior di

riavvicinarsi e quindi ce la siamo giocata

nel finale che conoscete. Ma ero consa-

pevole che potevo farcela …”.