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SFUGGITOPER 3
TAROAMARO,
ALESSANDRO RE
Ci ha messo un po’ Alessandro Re, ventiseienne “figlio
d’arte” comasco, a digerire il boccone. Tanti complimenti,
i primi da Rossetti, tante pacche sulle spalle, ma quei tre
decimi rimanevano lì, di traverso. Un soffio ed una splen-
dida vittoria si è trasformata in un secondo posto che
non consola “King Alex”. E non consola neppure Gia-
como Ciucci, bravo a dettare le note e a “guidare” il suo
pilota. “Se alla vigilia, con tutti quei “pilotoni” al via e
un parco macchine traboccante di World Rally Car e R5
di massimo livello, mi avessero detto che avrei lottato
per vincere, non ci avrei creduto. Sono partito tranquillo,
per modo di dire, ma deciso a prendere bene le misure
alla macchina, senza rischiare troppo, soprattutto nella
prima parte di gara. Mi sono reso conto, però, presto che
il team D-Max mi aveva messo a disposizione una Citroen
Ds3 Wrc della madonna, fantastica e facile da guidare,
anche con scelte di gomme non proprio adatte al mo-
mento, data la grande variabilità meteo. Ho cominciato
a spingere, mentre vedevo tanti avversari in difficoltà o
fermi lungo la strada. Sulle ultime due prove ero vicinis-
simo a Rossetti, ho dato tutto, ma purtroppo non è ba-
stato. Per un pelo …”. Inutile recriminare su dove e
come Re Junior abbia perso la gara. Resta la prestazione
di valore, con una esperienza ancora limitata sulle World
Rally Car. “In effetti non ho disputato moltissime gare
con la Wrc – conferma – anche se ho ottenuto buoni ri-
sultati da subito. Con vari podi di valore come a Como
2013, a Monza 2014 o al Casentino e a Roma nel 2015.
Fondamentali, in questo senso, l’appoggio e i consigli di
papà Felice: vorrei ricalcare le orme della sua grande car-
riera, magari riuscire un giorno ad affacciarmi nel Cam-
pionato Italiano Rally, se riterrò di poter fare bene e se
avrò imparato ad andare forte. E comunque spero di di-
vertirmi e di essere competitivo al massimo, come mio
padre, anche oltre i 50 anni …” . La scelta di disputare
l’Irc è una scelta di cuore. Ma non solo. “Ritengo l’Irc
Pirelli un campionato di ottimo livello, unico per tanti
aspetti. Sportivamente e agonisticamente c’è grande ba-
garre, con piloti di spessore. Gare belle, organizzatori che
ascoltano e coccolano noi piloti, clima di festa, con la
imperdibile cena pre-gara, i premi consistenti in denaro.
E poi tanta visibilità mediatica, sulla stampa, con questo
Magazine che solo l’Irc produce, i filmati di Motoring, le
dirette di Rallylink, con la giusta importanza data a tutti
i protagonisti, anche delle classi più piccole”.