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Indy Lights

carichi IndyCar nonostante il peso

inferiore della vettura, inoltre i pannelli

anti-intrusione laterale in zylon sono stati

estesi e il bordo abitacolo alzato secondo

gli standard F1 per una ulteriore

protezione laterale. Come sulla 'sorella

maggiore', l'interno abitacolo è rivestito su

tutti i lati da quasi 5cm di polipropilene

espanso, lo stesso materiale protettivo che

si trova all'interno dei caschi.

Come siete riusciti a integrare e

ottimizzare la produzione della

monoscocca in Italia e quella di alcuni

componenti in Indiana?

«La nostra sede a Indianapolis è

completamente operativa e produttiva,

quindi l'integrazione non è stata un

problema. Il contatto e la comunicazione è

costante, con gli attuali sistemi

informatici è tutto condiviso in tempo

reale ed è quasi come se non ci fosse tutta

questa distanza. Per quanto riguarda la

produzione ci siamo divisi i compiti

dall'inizio, le sospensioni e parte dei

componenti in composito sono già

prodotte nella nostra sede ad Indianapolis

e soprattutto per quanto riguarda i

componenti di maggior consumo ,

contiamo di spostare sempre più la

produzione dei ricambi in Dallara LLC per

migliorare l'efficienza e il servizio al

cliente».

L'abitacolo è identico a quello della

serie maggiore?

«La monoscocca è molto simile come

forma, le dotazioni di sicurezza sono le

stesse. Abbiamo, d’accordo con Andersen

Promotions, adottato la stessa

omologazione nonostante le prestazioni

inferiori: la sicurezza prima di tutto! La

cosa interessante è che la forma interna

dell'abitacolo e l'abitabilità sono

esattamente le stesse tra le due, quindi se

un pilota avesse occasione di fare un test

sulla serie maggiore deve solamente

portarsi il sedile che calzerà perfettamente

in entrambi i telai. Questo è senza dubbio

un forte vantaggio e un'ulteriore

attrattiva».

Qual è stato l'apporto

del Simulatore?

«Il simulatore sicuramente darà un

grande aiuto. L’implementazione del

modello è pronta. Tristan Vautier e Josef

Newgarden hanno contribuito a validarlo e

svilupparlo dando un feedback importante

confrontandone la risposta con il reale

comportamento della vettura in pista.

Sarà disponibile da prima che i team

mettano in pista la vettura per la prima

volta ed è quindi una grande risorsa. E’

un grande aiuto, soprattutto con una

macchina completamente nuova e come si

è detto in altre occasioni non solo per i

piloti, ma anche per gli ingegneri e per

tutto il team. Sfruttarlo appieno sta tutto

alla fantasia di chi lo utilizza».

Cosa è emerso dagli ultimi test? Quali

sono stati i feedback dei piloti? E

quelli dei team?

«La nuova Indy Lights è stata da subito

molto veloce, e il feedback dei piloti molto

positivo fin da subito. La sentono

decisamente piu leggera e piu agile della

precedente, piu reattiva agli input del

pilota. Il programma di test è iniziato con

un piccolo shakedown nel circuito di

Putnam Park vicino ad Indianapolis, per

poi proseguire per tutto il mese di Agosto

con Tristan Vautier e Conor Daly, il

chilometraggio percorso è stato

l’equivalente di una stagione e senza

problemi. Il programma di test si è

concluso il 6 settembre con Scott Dixon,

James Hinchcliffe e Gabby Chaves che

sull’ovale di Indianapolis ha battuto il

record della vettura precedente.

L’accoglienza da parte dei team è stata

ottima sin dalla presentazione a Maggio ai

piedi della Pagoda in occasione della 500

Miglia di Indianapolis. Durante i test si

sono sempre alternati i team in visita per

assistere ed avere informazioni tecniche.

L’interesse è stato sempre molto alto, siamo

molto contenti anche perché ha coperto

tutte le aspettative della serie».

Quando verranno consegnate le vetture?

«Le prime dieci vetture sono già state

consegnate ai team a partire dal 14

novembre, e altre sono pronte o in viaggio

in questo momento. Tutto è pronto per i test

e per la prossima stagione.

Per ora hanno confermato dodici team, noi

e i nostri colleghi americani stiamo

lavorando a stretto contatto con i loro per

dare tutto il sostegno e l’assistenza possibile

per preparare le vetture».

Cosa prevede la "road map" da qui alla

prima gara?

«C’è tanto fermento e lavoro di preparazione

ora, ci saranno poi diversi test a gennaio e

febbraio a Palm Beach, Homestead e Barber,

sia su circuiti stradali sia ovali. Il

calendario della prossima stagione prevede

16 gare, la prima a St. Petersburg il 28

marzo, e sinceramente non vedo l’ora!».