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DAMASCHIETTI

MI DIVERTOCONL

PATRIZIA PEROSINO

“Voglio più equipaggi femminili nei rally. E soprattutto nell’International

Rally Cup, che è il campionato più bello d’Italia. Forza ragazze, casco e tuta

venite a correre. Non mi importa anche se mi mettete dietro, l’importante

è divertirsi e dare un po’ di rosa a questi rally …”. Inizia così, con un appello

carico di passione e simpatia, la chiacchierata con Patrizia Perosino, unica

esponente dell’universo femminile iscritta alla serie Irc Pirelli. Esile fisica-

mente ma con grinta da vendere, nata a Caorso, nel piacentino, vissuta in

Valle d’Aosta, dove ha lavorato anche ai tavoli dei Casinò, biellese per amore

e madre di due figli, Patrizia, tre anni fa, si è ributtata anima e corpo nei

rally. Rally che aveva già frequentato, prima come navigatrice, poi come

pilota qualche anno fa, “prima dei figli” chiarisce lei, con Dindo Capello,

nientemeno, tutor alla prima gara al volante, un rally del Grignolino dei

primi anni novanta. Carriera poi proseguita con i rally di zona e qualche

puntata al Monza rally, anche con macchine impegnative quali la Ford Sierra

Cosworth. Inquadrato il tipo? Bene, sentiamo cosa ci racconta del suo ri-

torno ai rally. “Dopo qualche gara in Piemonte per togliere un po’ di ruggine

nel 2014, lo scorso anno, grazie all’aiuto di Luca Tosini e della Gima Auto-

sport, mi sono iscritta all’Irc con la Renault Clio R3C. E’ stato un anno di

esperienza, che mi è servito per innamorarmi delle prove speciali, dell’am-

biente e del clima dell’Irc, oltrechè per conoscere i percorsi e le mie possi-

bilità al volante”.

Nel 2016 la decisione, scontata, di proseguire nella serie, ancora con la Clio

R3C, per dare la caccia al titolo nel Trofeo Lady Rally Renault. Fino al colpo

di scena… “Dopo il rally del Taro, per me sfortunatissimo, perché mi sono

ritirata con il motore che si è rotto, dopo avere tirato su della terra, per la

troppa pioggia, che si è infilata nella cinghia dell’alternatore, che poi si è

attorcigliata a quella della trasmissione, mi si è presentata una ghiotta op-

portunità. Quella di proseguire la stagione con una Renault Clio Super 1600

del team Balbosca, “vestita” Santero 958. Tosini e lo staff della Gima hanno

capito quanto mi piacesse l’idea. Dopo una prima presa di contatto al rally

del Moscato, è arrivato il rally del Casentino…”. Ricordo di avere visto Pa-

trizia Perosino piuttosto provata, a Casentino iniziato da poco… “E’ vero –

ride Patrizia – e mi ricordo anche di averti detto che la Clio Super 1600 è

una macchina da maschietti, una vera macchina da corsa, molto fisica. Al-

l’inizio guidava lei e io cercavo di domarla, ma poi, mettendo a frutto quello

che ho imparato negli ultimi tempi, sono riuscita, con il team, a regolarla

per la mia guida e, oltre a migliorare i tempi, ho fatto molta meno fatica e

mi sono divertita un sacco. Fare chilometri mi ha aiutato molto, cosi come

l’affiatamento con l’ingegnere veronese, nonché mia navigatrice, Martina

Scamperle, che ha vinto Rally Italia Talent nel 2014, che è brava e precisa

oltrechè un’amica…”. E mentre Patrizia, nella realtà, cerca prestazioni e ri-

sultati, nonché di arrivare più su possibile nella classifica Irc della classe

Super 1600, culla un sogno. “Quello di poter fare presto, prestissimo, forse

prima di fine anno, un rally con mia figlia, che sta prendendo la patente,

al quaderno delle note …”. (

l.t.g.

)