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maestro di vita e di rally. La sua recente
e prematura scomparsa mi ha colpito
molto e, anche in suo ricordo, sto lot-
tando per il titolo Irc di classe. Oggi la
macchina la sistemiamo nel garage di fa-
miglia e l’assistenza in gara è fatta da un
gruppo di amici, capitanati da mio padre
Marcello”. Proprio da papà Marcello, pi-
lota con buoni trascorsi nei rally di zona
con una Peugeot 205 N1, Giacomo ha
contratto il virus da rally. ”Non mi sono
fatto scoraggiare – racconta Giacomo Gu-
glielmini – dal ritiro, dopo solo tre chilo-
metri, nella gara del mio debutto, il rally
ronde del Vulcanetto 2011, con la Citroen
Saxo N2 azzoppata da un semiasse. Qual-
che altra gara di zona, per fare espe-
rienza, e poi quest’anno il primo
campionato importante, l’Irc Pirelli”. La
scelta di disputare l’International Rally
Cup è maturata per vari motivi. “La vo-
glia di confrontarmi con una concorrenza
qualificata in gare lunghe e impegnative,
come per me devono essere i rally. Più
stai in macchina e più impari. Poi il fatto
di avere trovato due “soldini” di aiuto
per la stagione ed infine la possibilità di
recuperare, se tutto va bene, un po’ di
budget con i premi in denaro della serie
Irc”. Gugliemini si presenta alla gara con-
clusiva a Dronero a punteggio pieno. “Al
Taro siamo andati bene e abbiamo avuto
anche un pizzico di fortuna, perché è
stato sospeso l’ultimo passaggio su Folta,
dove avevamo le gomme sbagliate. Al Ca-
sentino siamo stati quasi sempre in testa
e, nella parte centrale di gara, ho spinto
un po’ di più per avere un gruzzolo di se-
condi in saccoccia, da gestire nella lunga
di Talla. Come poi è avvenuto … Così al
Valli Cuneesi, grazie ai punti di vantaggio
che abbiamo in classifica, dobbiamo cer-
care di portare in fondo il rally, gestendo
la gara, senza prendere rischi e control-
lando gli avversari ”. (
l.t.g.)