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          BRUCE JOUANNY
        
        
          MANAGER
        
        
          "NESSUNO HA GUIDATO COME LUI"
        
        
          Ex pilota con alle spalle arrivi a podio e pole position anche in
        
        
          World Series by Nissan, Bruce Jouanny è oggi uno dei più apprez-
        
        
          zati driver coach nel mondo delle formule. Ad Alcaniz per seguire
        
        
          Jazeman Jaafar, suo pupillo da anni, il transalpino ha osservato
        
        
          con attenzione anche Marciello, e ha una spiegazione chiara per le
        
        
          prestazioni del pilota FDA: "Èmolto semplice, guida meglio di tut-
        
        
          ti, e di gran lunga. Sono andato a bordo pista in tutte le curve per
        
        
          vederlo guidare, e non una sola volta l'ho visto meno che perfetto.
        
        
          Ha una guida efficientissima, con movimenti ridotti al minimo, è
        
        
          perfetto sia nelle traiettorie che nei cambi di direzione". C'è un
        
        
          punto particolare della pista in cui Jouanny valuta i piloti: "Si tratta
        
        
          della chicane 8-9, perché lì non c'è aerodinamica o bilanciamento
        
        
          che tenga, è il pilota che fa la differenza. Lì Marciello era di un'altra
        
        
          categoria rispetto agli altri: entrava fortissimo, e per far girare la
        
        
          macchina nel cambio di direzione sfruttava il peso della monopo-
        
        
          sto, il trasferimento di carico, innescando un sovrasterzo che lo
        
        
          aiutava a chiudere la traiettoria. Insomma 'giocava' con la macchi-
        
        
          na, cosa che in questi tre giorni non ho visto fare a nessun altro".
        
        
          KENNY KIRWAN
        
        
          TEAM MANAGER ARDEN CATERHAM
        
        
          "SCALDA LE GOMME
        
        
          MEGLIO DI DA COSTA"
        
        
          Se nella tre giorni di Alcaniz qualcuno ha sollevato il dubbio che
        
        
          le gomme di Marciello venissero scaldate con le termocoperte, vie-
        
        
          tate dal regolamento come del resto accade anche in GP2, è perché
        
        
          nel corso dei test il pilota italiano è sempre stato in grado di spin-
        
        
          gere prima degli altri una volta uscito dalla pit-lane. Ce lo ha con-
        
        
          fermato anche Kenny Kirwan, teammanager del teamArden, spie-
        
        
          gando però che si tratta solo di abilità: "Ha stupito anche noi. A
        
        
          parità di condizioni di pista con gli altri, se a loro servivano sei giri
        
        
          per portare in temperatura le gomme, a Raffaele ne bastavano
        
        
          quattro. È sicuramente una capacità che ha sviluppato con una
        
        
          preparazione dedicata, e che va di pari passo con la sua capacità
        
        
          di scaldare i freni, anche quella ha fatto la differenza con le condi-
        
        
          zioni di freddo di Alcaniz. Sotto questi aspetti si è dimostrato più
        
        
          bravo anche di Antonio Felix Da Costa e in un weekend di gara può
        
        
          fare la differenza. Immaginate cosa può voler dire staccare prima
        
        
          di tutti un giro veloce se, ad esempio, una qualifica viene interrotta
        
        
          in anticipo per una bandiera rossa o per le condizioni meteo".
        
        
          DAN WALMSLEY,
        
        
          TEAM MANAGER STRAKKA
        
        
          "LA PREPARAZIONE FDA
        
        
          FA LA DIFFERENZA"
        
        
          Anche Dan Walmsley, team manager della Strakka Racing, squa-
        
        
          dra con cuiMarciello ha affrontato i primi due giorni di test, è rima-
        
        
          sto impressionato dalle prestazioni dell'italiano: "Abbiamo seguito
        
        
          la stagione di 'Lello' da lontano, quindi ci aspettavamo che fosse
        
        
          veloce. Quello che non ci aspettavamo, invece, è la preparazione
        
        
          che c'è dietro a quella velocità, il metodo di lavoro e la competenza
        
        
          tecnica che Raffaele ha sviluppato. Dimostra chiaramente che la
        
        
          FDA ha fatto un ottimo lavoro, e che lui si è fidato di loro e lo ha
        
        
          assimilato alla perfezione".