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          FIA GT
        
        
          GARE A BAKU
        
        
          
            Alfredo Filippone
          
        
        
          “Speriamo vada tutto bene e soprattutto di
        
        
          avere una corsa sicura”: con queste parole
        
        
          Stéphane Ratel aveva chiuso la conferenza
        
        
          stampa di presentazione del Baku World
        
        
          Challenge, il venerdì sera, in un grande
        
        
          albergo della capitale azera, poco dopo la
        
        
          bella sfilata in notturna delle vetture del
        
        
          FIA GT Series per i viali del centro. Un
        
        
          augurio di circostanza, ovviamente, ma dal
        
        
          tono di voce del promotor francese si capiva
        
        
          che un fondo di sincera apprensione c’era
        
        
          davvero. E non può essere diversamente
        
        
          quando si corre su un tracciato cittadino,
        
        
          specie se è la primissima volta. Diciamolo
        
        
          subito: è andato tutto bene, non è successo
        
        
          nulla di particolare (anzi, il bilancio di inci-
        
        
          denti, danni e safety-car è largamente infe-
        
        
          riore alla media delle gare in città) e l’av-
        
        
          ventura azera ha superato l’esame a pieni
        
        
          voti. Certo, il weekend in pista è partito con
        
        
          quattro ore di ritardo, si è lavorato sino
        
        
          all’ultimo momento, anche di notte, per
        
        
          finire di sistemare protezioni e vie di fuga,
        
        
          per rimodellare l’entrata dei box e risiste-
        
        
          mare le chicane. E anche per riparare gli
        
        
          imprevisti (i generatori elettrici che salta-
        
        
          no) o rimediare ai pasticci combinati, sia
        
        
          pur con le migliori intenzioni, dai partner
        
        
          locali. A chi mai sarà venuto in mente,
        
        
          domenica alle sei del mattino, quando la
        
        
          temperatura toccava lo zero, di chiamare le
        
        
          autobotti della nettezza urbana per lavare
        
        
          la pista col risultato di inondarla d’acqua
        
        
          gelata e di far risalire lo sporco?Ma alla fine
        
        
          è andato tutto liscio. Il tracciato non sarà
        
        
          esaltantissimo, con lunghi rettifili, curve
        
        
          che non consentono i sorpassi e alcuni trat-
        
        
          ti veramente strettini, ma non è peggio di
        
        
          altri. Roland Bruynseraede, l’ex-direttore
        
        
          di gara della F.1, che ha fatto da sovrinten-
        
        
          dente ai lavori, afferma: “Il progetto è stato
        
        
          portato a termine in pochi mesi, non si
        
        
          poteva fare di più, ma abbiamo già indivi-
        
        
          duato le cose che possiamo migliorare per
        
        
          il futuro.”