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2 Apr [20:52]

Rio Hondo, qualifica
Marquez di forza, poi le Yamaha

Jacopo Rubino

A meno di un minuto dal termine è scivolato nella temuta curva 1, come era accaduto nel finale della FP3, ma per gli avversari è cambiato poco: troppo veloce Marc Marquez nelle qualifiche della MotoGP a Termas de Rio Hondo, dove in maniera perentoria ha conquistato la pole-position. Già al primo tentativo lo spagnolo ha fatto il vuoto con il tempo di 1'39"411, confermando la forza già esibita nelle prove libere.

A dividere la prima fila con l'alfiere della Honda saranno i due rivali della Yamaha, con Valentino Rossi davanti a Jorge Lorenzo. Il pilota di Tavullia ha compiuto un deciso passo avanti rispetto all'inizio del weekend, riuscendo a contenere in 375 millesimi il distacco dalla vetta, mentre il compagno di squadra (vincitore in Qatar) ha forse ceduto qualcosa dopo la caduta in chiusura di FP4. Entrambi, in effetti, nell'ultimo giro lanciato erano arrivati a minacciare il crono di Marquez, rivelatosi però imbattibile nella seconda metà del circuito.

In seconda fila si andranno a schierare Dani Pedrosa, con l'altra RC213V ufficiale, e le due Ducati di Andrea Dovizioso e Andrea Iannone. Discreto settimo posto per Maverick Vinales con la Suzuki (Aleix Espargaro è 11esimo sulla moto gemella), seguito da Hector Barbera nelle vesti di leader fra i piloti delle scuderie satellite. Nono Cal Crutchlow, incappato in una delle tante cadute viste in questo weekend in fondo al rettifilo principale. I due riders di casa Tech 3, Pol Espargaro e Bradley Smith, sono stati i due piloti ammessi dopo aver superato lo scoglio della Q1, riuscendo a imporsi in un divertente confronto con Loris Baz, Scott Redding e Jack Miller.

Proprio Redding è stato suo malgrado protagonista di un episodio molto rischioso nell'ultimo segmento di libere, quando a circa 19 minuti dal termine ha patito il cedimento del pneumatico posteriore a mescola media. Miracolosamente il britannico è rimasto in piedi, ma la fascia del battistrada, staccandosi, ha danneggiato il codone della sua Desmosedici. Per rimuovere i detriti è stata esposta la bandiera rossa, ed una ulteriore interruzione è stata decretata più avanti in via precauzionale, mentre la Michelin analizzava l'accaduto.

Un piccolo campanello d'allarme, simile a quanto accaduto a Baz nei test di febbraio in Malesia, con tutti i team avvertiti infatti di tenere d'occhio le pressioni di gonfiaggio. Presto per parlare di un "caso gomme", ma per fortuna la qualifica si è svolta senza intoppi. Non tuttavia per Yonny Hernandez, costretto a fermarsi in anticipo per un guasto alla catena.

Sabato 2 aprile 2016, qualifica

1 - Marc Marquez - Honda (Honda) - 1'39"411
2 - Valentino Rossi - Yamaha (Yamaha) - 1'39"786
3 - Jorge Lorenzo - Yamaha (Yamaha) - 1'39"944
4 - Dani Pedrosa - Honda (Honda) - 1'40"011
5 - Andrea Dovizioso - Ducati (Ducati) - 1'40"198
6 - Andrea Iannone - Ducati (Ducati) - 1'40"272
7 - Maverick Vinales - Suzuki (Suzuki) - 1'40"375
8 - Hector Barbera - Avintia (Ducati) - 1'40"524
9 - Cal Crutchlow - LCR (Honda) - 1'40"528
10 - Pol Espargaro - Tech 3 (Yamaha) - 1'40"654
11 - Aleix Espargaro - Suzuki (Suzuki) - 1'40"708
12 - Bradley Smith - Tech 3 (Yamaha) - 1'40"893
13 - Loris Baz - Avintia (Ducati) - 1'40"744
14 - Scott Redding - Pramac (Ducati) - 1'40"750
15 - Jack Miller - Marc VDS (Honda) - 1'40"881
16 - Stefan Bradl - Gresini (Aprilia) - 1'40"897
17 - Eugene Laverty - Aspar (Ducati) - 1'40"990
18 - Michele Pirro - Pramac (Ducati) - 1'41"116
19 - Tito Rabat - Marc VDS (Honda) - 1'41"157
20 - Alvaro Bautista - Gresini (Aprilia) - 1'41"611
21 - Yonny Hernandez - Aspar (Ducati) - 1'41"692