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Spa - Qualifica Sprint
Piastri imbattibile, Ocon spettacolare

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Spa - Qualifica
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FIA Formula 2

Spa – Qualifica
Pole schiacciante di Dunne

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Spa - Libere
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Tutte le novità aerodinamiche
portate dalla Red Bull a Spa

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25 Lug [17:30]

Spa - Qualifica Sprint
Piastri imbattibile, Ocon spettacolare

Massimo Costa - XPB Images

E' di Oscar Piastri la pole nella qualifica Sprint di Spa. Il leader della classifica mondiale è stato superlativo come nel turno libero, dove aveva battuto Max Verstappen di 404 millesimi, 1'42"022 contro 1'42"426. Nella sessione che ha determinato la griglia di partenza della gara Sprint, invece, Piastri ha nuovamente battuto l'olandese della Red Bull-Honda, ma di 477 millessimi. I tempi sono scesi nettamente, la pole registrata è stata di 1'40"510, Verstappen si è fermato sul 1'40"987. Per Piastri è la prima pole stagionale in una qualifica Sprint, mentre nelle qualifiche ufficiali ne ha conquistate quattro, tutte quest'anno.

Lando Norris con l'altra McLaren non è riuscito ad essere veloce come il compagno di squadra. L'inglese ha chiuso terzo in 1'41"128, 6 decimi il distacco rimediato..Tra le due McLaren, il solito guasta feste Verstappen. La RB21 ha portato diverse novità aerodinamiche, ma il divario dalla McLaren per ora è rimasto piuttosto notevole. Verstappen ci ha messo molto del suo e non poteva fare di più. Negativa invece, la sessione del suo compagno Yuki Tsunoda, 12esimo e quindi fuori dal Q3.

La Ferrari partirà dalla quarta piazzola della seconda fila con Charles Leclerc. Si sta cercando di comprendere la funzionalità della nuova sospensione posteriore provata per pochi chilometri al Mugello e poi portata direttamente a Spa. Per ora non si è visto alcun miglioramento particolare, la McLaren è avanti di quasi 8 decimi. E' andata molto peggio a Lewis Hamilton che ha subìto un bloccaggio del posteirore della sua SF25 mentre scalava le marce per affrontare la Bus Stop, la variante finale. Problema del cambio o Hamilton ha scalato troppo rapidamente provocandone il testacoda. Era il suo secondo tentativo, nel primo aveva commesso un errore alla curva 14 per un leggero sovrasterzo.



Clamorosa la quinta posizione di Esteban Ocon con la Haas-Ferrari. Il francese a Spa riesce spesso a fare la differenza e la sua prestazione ricorda quella del lontano 2018 quando, nella qualifica ufficiale con la Force India su questa pista segnò il terzo tempo sorprendendo l'intero paddock. E benissimo ha fatto anche il suo compagno Oliver Bearman, settimo, dimenticando in fretta l'errore nel turno libero. Una grande prestazione per il team americano.

Tra le due monopsoto di Gene Haas, si è inserito un eccellente Carlos Sainz, protagonista di una delle sue migliori prove con la Williams-Mercedes. Il team inglese ha portato a Spa parecchie novità che lo spagnolo, per un problema tecnico nel turno libero, non ha potuto verificare al meglio. Ma nella sessione della qualifica Sprint, ha compiuto notevoli progressi arrivando a siglare la sesta prestazione, mentre il suo compagno Alexander Albon non ha scollinato dal Q1 ed è 16esimo.

Come spesso gli accade, Pierre Gasly riesce a compiere veri miracoli con la Alpine-Renault tanto che è stato battezzato il Verstappen del team francese, nel senso che riesce ad andare ben oltre le prestazioni, in questo caso modeste, della monoposto. Gasly ha superato il Q1 e il Q2 piazzandosi ottavo davanti al connazionale Isack Hadjar.

Ancora una volta, il rookie della Racing Bulls-Honda ha saputo farsi valere portando il team di Faenza nella top 10 fallita per poco dal suo compagno Liam Lawson, 11esimo. Bella anche la qualifica di Gabriel Bortoleto, decimo con la Sauber-Ferrari che, invece, ha visto l'eroe di Silverstone Nico Hulkenberg fermarsi al 17esimo posto.

Disastrosa la qualifica Sprint per la Mercedes. George Russell non è riuscito a superare il Q2 e partirà 13esimo. Male Andrea Kimi Antonelli, finito in testacoda alla curva 14. Con le gomme parecchio danneggiate non ha potutto far molto e partirà ultimo. Al suo fianco in decima fila un Franco Colapinto che, non ci stanchiamo di sottolinearlo, è sempre più inguardabile. Per lui, per Antonelli, per Hamilton, ci sarà modo di riscattarsi nella qualifica del Gran Premio.

Una curiostià. Proprio Hamilton e Antonelli, precipitati a fondo griglia a Spa, sono stati i due piloti che nelle precedenti qualifiche Sprint di Shanghai e Miami avevano siglato la pole.



Venerdì 25 luglio 2025, qualifica sprint

1 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 1'40"510 - Q3
2 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 1'40"987 - Q3
3 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 1'41"128 - Q3
4 - Charles Leclerc (Ferrari) - 1'41"278 - Q3
5 - Esteban Ocon (Haas-Ferrari) - 1'41"565 - Q3
6 - Carlos Sainz (Williams-Mercedes) - 1'41"761 - Q3
7 - Oliver Bearman (Haas-Ferrari) - 1'41"857 - Q3
8 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1'41"959 - Q3
9 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 1'41"971 - Q3
10 - Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) - 1'42"176 - Q3
11 - Liam Lawson (Racing Bulls-Honda) - 1'42"169 - Q2
12 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1'42"184 - Q2
13 - George Russell (Mercedes) - 1'42"330 - Q2
14 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 1'42"453 - Q2
15 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1'42"832 - Q2
16 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1'43"212 - Q1
17 - Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) - 1'43"217 - Q1
18 - Lewis Hamilton (Ferrari) - 1'43"408 - Q1
19 - Franco Colapinto (Alpine-Renault) - 1'43"587 - Q1
20 - Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) - 1'45"394 - Q1

25 Lug [13:38]

Spa - Libere
Piastri imprendibile

Massimo Costa - XPB Images

La Formula 1 arriva a Spa e propone il format del weekend Sprint. Quindi, una sola sessione libera a cui seguirà la qualifica per la gara Sprint. E in questa unica ora a disposizione dei piloti, Oscar Piastri con la McLaren-Mercedes ha fatto una grande differenza. L'australiano, leader della classifica generale, ha ottenuto il tempo di 1'42"022 lasciando a 4 decimi Max Verstappen con la Red Bull-Honda, 1'42"426 il suo crono. Il team ora diretto da Laurent Mekies (ex Racing Bulls) dopo l'uscita di scena di Christian Horner, ha portato in Belgio diverse novità aerodinamiche, dall'ala anteriore al cofano motore e le prese d'aria laterali.

Un giro notevole quello di Piastri, ottenuto con le gomme soft, come quasi tutti gli altri. Quasi perché la Mercedes ha impiegato pneumatici con mescola media nel tentativo finale, con George Russell quarto a 576 millesimi ed Andrea Kimi Antonelli sesto a 957 millesimi. Lando Norris con l'altra McLaren è terzo a mezzo secondo dal compagno di squadra. Nel suo primo giro veloce con le soft, ha commesso un errore alla curva 14 e in quello successivo non si è espresso al massimo.

La Ferrari ha presentato l'attesa nuova sospensione posteriore che dovrebbe dare un miglior bilanciamento alla SF-25, ma in questo turno Charles Leclerc è risultato quinto a ben 9 decimi mentre Lewis Hamilton è settimo a poco più di un secondo dalla vetta. Certamente non si conoscono i carichi di benzina utilizzati e vedremo se nella qualifica Sprint ci sarà qualche sorpresa.

Buona prova per la Aston Martin-Mercedes, con i suoi piloti Lance Stroll e Fernando Alonso divisi da 8 millesimi e in ottava e nona posizione. In top 10 il sempre veloce Isack Hadjar con la Racing Bulls-Honda che dopo il passaggio di Mekies alla Red Bull, ha promosso a team principal Alan Permane. Da non sottovalutare la sessione della Mercedes, che che come detto sopra, ha affrontato i suoi giri veloci con le gomme medie.

Qualche difficoltà per Carlos Sainz a inizio turno con la Williams-Mercedes, 11esimo alla bandiera a scacchi. Positivo avvio per la Sauber-Ferrari che ha Gabriel Bortoleto 13esmo e Nico Hulkenberg, reduce dal podio di Silverstone, 14esimo. In difficoltà la Alpine-Renault con Franco Colapinto inabissatosi (sempre più irriconoscbile, vediamo come andrà nella qualifica Sprint) e pure pericoloso per avere ostacolato Russell. Colapinto ha rimediato un secondo dal compagno Pierre Gasly, 17esimo. Malissimo Yuki Tsunoda con la Red Bull, 18esimo e a 2" da Verstappen, mentre Oliver Bearman nel suo giro veloce è finito in ghiaia.

Venerdì 25 luglio 2025, libere

1 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 1'42"022 - 22 giri
2 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 1'42"426 - 22
3 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 1'42"526 - 21
4 - George Russell (Mercedes) - 1'42"598 - 26
5 - Charles Leclerc (Ferrari) - 1'42"928 - 22
6 - Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) - 1'42"979 - 23
7 - Lewis Hamilton (Ferrari) - 1'43"085 - 24
8 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1'43"112 - 17
9 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 1'43"120 - 22
10 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 1'43"122 - 19
11 - Carlos Sainz (Williams-Mercedes) - 1'43"217 - 16
12 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1'43"261 - 24
13 - Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) - 1'43"262 - 25
14 - Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) - 1'43"470 - 20
15 - Liam Lawson (Racing Bulls-Honda) - 1'43"478 - 21
16 - Esteban Ocon (Haas-Ferrari) - 1'43"570 - 22
17 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1'43"929 - 21
18 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1'44"492 - 23
19 - Franco Colapinto (Alpine-Renault) - 1'44"847 - 21
20 - Olvier Bearman (Haas-Ferrari) - 1'45"077 - 22

25 Lug [13:17]

Hamilton e il dossier
Ferrari per il 2026

Massimo Costa - XPB Images

I risultati non sono stati quelli sperati nel Mondiale 2025, ma Lewis Hamilton si sta prendendo sulle spalle tutta la Ferrari. Ed ha presentato allo staff tecnico e non solo, un proprio dossier sui punti che vanno migliorati: “Sono stato in fabbrica e ho partecipato a diverse riunioni con Vasseur ed Elkann. Abbiamo parlato della macchina per il prossimo anno, del motore e delle mie richieste”.

“Dopo le prime gare ho compilato un documento dettagliato. Durante questa sosta ne ho fatti altri due. In alcuni ho scritto di modifiche strutturali che dobbiamo affrontare come squadra per migliorare, e di tutte le aree in cui bisogna crescere. In un altro file invece dei problemi dell'attuale monoposto e delle cose da sistemare su quella del 2026 che ho provato al simulatore. Stiamo spingendo molto forte. Il mio compito è stimolare ogni area, ogni membro del team. L'organizzazione è enorme, dentro molte parti si muovono ma non tutte funzionano a pieno regime".
 
“A Spa, inizieremo a provare la sospensione, ci sarà del lavoro da fare e sono sicuro che ci porterà dei vantaggi in pista. Ciò che mi rende davvero orgoglioso è come siamo arrivati a questo filming day. Prima Mercedes e Red Bull portavano novità ogni weekend e noi eravamo ancora fermi al fondo del Bahrain. Oggi, finalmente, continuano ad arrivare sviluppi. So che ci vorrà del tempo per vedere i risultati, ma sono felice di aver notato una reazione da parte della squadra”.
 
“Se si fanno le stesse cose di sempre, si ottengono gli stessi risultati di sempre. Pensate ai nomi che sono stati in questa squadra negli ultimi vent’anni: Alonso e Vettel per esempio. Piloti fantastici, eppure nessuno di loro ha vinto il titolo. Lo stesso non succederà con me. Io sono qui per vincere ed è per questo che voglio cambiare tutto. La squadra mi ascolta e io so di non avere molto tempo, per cui questi sono momenti decisivi”.

25 Lug [12:45]

Tutte le novità aerodinamiche
portate dalla Red Bull a Spa

Massimo Costa - XPB Images

La Red Bull ha portato a Spa alcuni aggiornamenti per la RB21. Probabilmente si tratta degli ultimi sviluppi programmati dal tteam ora diretto da Laurent Mekies in quanto poi ci si concentrerà unicamente sulla vettura 2026. Il primo e il secondo elemento dell'ala anteriore hanno subito modifiche in termini di camber e incidenza, con adattamenti apportati agli altri flap per conformarsi alle normative sulla carrozzeria. L'obiettivo è rivedere la distribuzione della pressione sui primi due elementi dell'ala e contribuire ad aumentare il carico aerodinamico.
  
Red Bull ha poi rivisto le prese d'aria laterali, unendo le due aperture in una e allargando la parte superiore. Sebbene le modifiche alle fiancate siano principalmente mirate a migliorare il raffreddamento, i vantaggi non riguardano solo l'affidabilità, ma anche le prestazioni.
 
A seguito delle modifiche apportate alle prese d'aria laterali e, di conseguenza, alle linee di demarcazione delle zone superiori della carrozzeria, il cofano motore è stato rivisto per armonizzarsi con quest'ultima e per collegare il flusso d'aria al fondo stradale. Inoltre, le carenature delle sospensioni posteriori sono state riviste per adattarsi alla nuova carrozzeria superiore.
 
Le carenature interne delle sospensioni anteriori hanno subito un'aggiunta di camber per migliorare la pressione disponibile sulle nuove prese d'aria laterali. Infine, sono state apportate piccole modifiche al profilo della cascata inferiore della carrozzeria delle ruote posteriori, che presenta una maggiore camber e un bordo di uscita rifinito in corrispondenza della piastra terminale, con l'obiettivo di generare maggiore deportanza.

17 Lug [19:00]

La due giorni di test
della Ferrari al Mugello

Davide Attanasio - XPB Images

Dodici gare a referto, altrettante ancora da disputare. Il 2025 della Formula 1 ha raggiunto il suo giro di boa. E, in questi giorni che ci separano dal Gran Premio del Belgio, in programma dal 25 al 27 luglio prossimi, la Ferrari, unico tra i migliori quattro team (McLaren, Ferrari, Mercedes, Red Bull) a secco in quanto a gare vinte, ha organizzato una due giorni di test (16 e 17 luglio) sull'autodromo internazionale del Mugello, pista di sua proprietà, in cui l'attenzione di tutti era rivolta all'introduzione di una nuova sospensione posteriore.

Il gruppo di lavoro guidato da Loïc Serra, constatate le difficoltà della SF-25 - con la vettura che per il troppo bottoming, specialmente nella percorrenza di curve veloci con tanta benzina a bordo, doveva essere alzata più del previsto non permettendo così di sfruttarne a pieno il potenziale -, ha così iniziato a progettare il nuovo pezzo, che ha debuttato nella mattinata di giovedì 17 luglio con Charles Leclerc al volante. Nel pomeriggio, poi, è stato il turno di Lewis Hamilton. Il battesimo ufficiale di questo aggiornamento è atteso proprio in Belgio, sul circuito di Spa.

Nel caso in cui la novità in questione dovesse essere valutata positivamente, gli ingegneri di Maranello avrebbero più margine di manovra nel controllare le altezze da terra, con una ricaduta sulla gestione delle gomme, evitando inoltre che i piloti adottino assetti estremi (specialmente Leclerc). Come recentemente dichiarato dal secondo di Frédéric Vasseur (presente in pista), Jérôme d'Ambrosio, l'obiettivo è quello di sbloccare performance grazie al miglioramento del feeling dei piloti con il mezzo. Tradotto: più fiducia, più prestazione.



C'è anche da dire che già dall'appuntamento di Spielberg, coinciso con l'introduzione di un nuovo fondo, le cose erano migliorate. La "chiusura del cerchio" è quindi rappresentata dalla suddetta sospensione. Nello specifico, lo schema pull-rod è stato rivisto, in particolare il cambiamento maggiormente visibile dall'esterno risiede nell'aver spostato verso il basso il punto di attacco anteriore (quello più avanzato) del triangolo superiore della sospensione. Sui suoi profili social la Ferrari ha mascherato il tutto (vedi foto sopra). Le foto, però, sono sbucate lo stesso.

Nella giornata di mercoledì 16 luglio, invece, a girare erano stati esclusivamente i piloti di riserva Zhou Guanyu, Antonio Fuoco e Antonio Giovinazzi. Per il cinese e il calabrese Fuoco solamente test "TPC" con la Ferrari del 2023. In un test di questo tipo, infatti, è possibile provare una monoposto vecchia di almeno due anni. I collaudatori non hanno particolari limitazioni al chilometraggio, mentre per i piloti titolari vige un limite di 1000km. Giovinazzi, invece, ha provato per pochi chilometri (3 giri) la SF-25 senza l'aggiornamento. 

Il 17, come già scritto, è stato il giorno del "filming day", il secondo e ultimo a disposizione nell'arco di una stagione, con la SF-25 aggiornata. I 200 chilometri previsti dal regolamento, divisi equamente tra Leclerc e Hamilton (per inciso: i giri effettuati da Giovinazzi sono stati esclusi dal conteggio), corrispondono a 38 giri del circuito toscano, banco di prova significativo per saggiare la bontà di questo importante update. Il primo filming day, con annesso debutto della monoposto, era stato realizzato all'inizio dell'anno sul circuito di Fiorano.

15 Lug [14:36]

I miracoli di Gasly
tengono in vita l'Alpine

Massimo Costa - XPB Images

E’ il Max Verstappen della Alpine. Senza di lui, Pierre Gasly, grandine su Enstone, la sede storica della squadra. E a proposito di Verstappen, nel 2019 Gasly era suo compagno, ma venne scartato come niente fosse dal team Red Bull a metà di quella stagione e rispedito a Faenza alla Toro Rosso. Nonostante quello sgambetto, il francese è stato capace di scrivere pagine meravigliose nei Gran Premi, tanto che ha vinto un GP con l’Alpha Tauri a Monza nel 2020, proprio come fece Sebastian Vettel nel 2006.

Pur con una monoposto Alpine completamente deficitaria, che spesso risulta inguidabile e per questo ne ha fatto le spese il novizio Jack Doohan ed ora sulla graticola è finito pure il suo sostituto Franco Colapinto, lui riesce a raggiungere limiti che sono proibiti per tutti. Ora 29enne, con 165 gare di F1 disputate, Gasly tiene a galla un team che altrimenti affonderebbe senza appello. L’Alpine a motore Renault è ultima nella classifica costruttori, ma ha racimolato 19 punti, che sono quelli di Gasly.

In qualifica, ha fatto miracoli centrando la Q3 ben sette volte su dodici, addirittura quarto a Sakhir, ma in gara ha concluso in zona punti in tre occasioni, poi va aggiunto un punticino preso nella Sprint di Miami. Settimo a Sakhir, ottavo a Montmelò e sesto a Silverstone  questii risultati nel Gran Premi. E’ stato un capolavoro quello di Gasly in Gran Bretagna perché ha saputo guidare sul bagnato facendo sembrare l’Alpine una Mercedes o una Ferrari.

Ha fatto sudare le proverbiali sette camicie ad Hamilton mentre lottavano per il sesto posto, poi con maestria ha chiuso tutte le porte a George Russell, totalmente incapace di superarlo. “Ho guidato come un animale”, ha detto di sé stesso Gasly una volta toltosi il casco, consapevole di aver conquistato un risultato sconvolgente in quelle condizioni meteo così difficili. Bene anche il team con le chiamate sempre giuste per i pit-stop, per la scelta delle gomme.

E dire che a Silverstone era iniziata male perché venerdì Gasly proprio non aveva il benché minimo feeling con la sua monoposto. La A525 era scorbutica, reagiva male alle sollecitazioni ed ha dovuto richiedere non poche modifiche al suo ingegnere John Howard (da 13 anni nel team con diversi ruoli). Dopo aver occupato praticamente sempre le ultime posizioni nelle sessioni libere, in qualifica la svolta. Gasly ci ha messo tanto del suo per superare il Q1 al pelo, 15esimo di pochi centesimi davanti a Liam Lawson, poi è riuscito a prendersi la Q3 ancora per il rotto della cuffia, una manciata di millesimi su Carlos Sainz.

Meglio del decimo posto nel Q3 però, era impossibile fare, ma andava bene lo stesso. Quando ha visto che per la domenica c’erano grandi possibilità di correre con la pioggia, non si è posto limiti, tutto poteva accadere. Ed è accaduto. Gasly ha conquistato il miglior piazzamento stagionale.  

14 Lug [16:15]

Test in Giappone per la Haas
Hirakawa e Tsuboi al Fuji il 6-7 agosto

Davide Attanasio - XPB Images

I legami tra il team Haas F1 e Toyota Gazoo Racing, la divisione corse dell'azienda automobilistica giapponese, sono divenuti formali lo scorso 11 ottobre, giorno della nascita di una partnership tecnica in cui le nuove leve nipponiche, che siano piloti, ingegneri oppure meccanici, potessero acquisire esperienza e competenze nel multidisciplinare universo della Formula 1.

Ferventi sostenitori di una politica volta a sfruttare il mondo del motorsport per sviluppare la produzione di veicoli stradali - la cosiddetta "people, pipeline, product" (persone, uso dei dati, sviluppo del prodotto) -, la casa dell'omonima città della prefettura di Aichi è così intenzionata ad assorbire il know-how del team USA mettendolo a disposizione del settore automotive.

Come? Per l'appunto, allenando quelle succitate nuove leve, che sia scendendo in pista oppure, dalla pit-lane e non solo, analizzando dati e procedure. Le conversazioni tra Ayao Komatsu, team principal della Haas nativo di Tokyo, e Akio Toyoda, presidente di Toyota, sono andate bene e il sogno di educare quei "bambini sognatori" a immaginarsi nel pinnacolo del motorsport, che sia con la tuta da pilota o con le cuffie e dei grafici da interpretare, è più vivo che mai.

Ovviamente, questa collaborazione non può che rinforzare il team Haas stesso. Perché Toyota, nel mondo delle corse, non è esattamente l'ultima arrivata, vedasi il loro ricco palmarés nel WEC e nel WRC. Tutto questo, da sottolineare, è stato possibile anche con il benestare di Liberty Media, nella persona di Stefano Domenicali, e della Scuderia Ferrari, con cui Haas vanta una collaborazione tecnica ormai decennale destinata a continuare almeno fino al 2028. 

Ebbene, dopo aver organizzato una due giorni di test in quel di Jerez, a metà gennaio, a cui ha partecipato anche Ritomo Miyata, pilota supportato dalla Toyota campione Super Formula e Super GT nel 2023 e da due annate presente in Formula 2, ecco che è stata appena annunciata una seconda due giorni di test, questa volta sul circuito del Fuji, tra il 6 e il 7 agosto, alla quale parteciperanno Ryō Hirakawa e Sho Tsuboi, quest'ultimo come Miyata campione di Super GT (2021) e Super Formula (2024).

Hirakawa e Tsuboi, naturalmente, gravitano nell'universo Toyota. Hirakawa, classe 1994 di Kure, città di circa 200mila abitanti della prefettura di Hiroshima, con la realtà fondata da Kiichiro Toyoda ha ottenuto la 24 Ore di Le Mans nel 2022 e per due volte (2022, 2023) il titolo di campione del mondo WEC. Quest'anno, con Haas, dove ricopre il ruolo di pilota di riserva, ha già disputato due turni liberi (a Sakhir e a Montmeló), e ne dovrebbe fare altre due.

Tsuboi, invece, una Formula 1 non l'ha ancora mai guidata. Quale occasione migliore di farlo davanti al pubblico giapponese, su un circuito dove, nella Super Formula, è riuscito a vincere in ben quattro occasioni? Infatti, questi test, saranno aperti al pubblico. La vettura che verrà utilizzata sarà la Haas del 2023, questo in virtù dell'attuale regolamentazione che prevede la possibilità, nelle sessioni di test, di usare macchine vecchie di almeno due anni.

Questi test, difatti, prendono il nome di "TPC", acronimo inglese di "Testing of Previous Cars". I piloti titolari potranno farne al massimo 4 (non più di 1000 km), mentre per le cosiddette riserve non è presente alcuna limitazione. Una cosa diversa, attenzione, sono i cosiddetti "filming days". In essi, due per ogni anno, è infatti possibile scendere in pista con la monoposto più recente, ma solamente per una distanza di 200 chilometri per ciascun filming day.

14 Lug [16:04]

Antonelli tra alti e bassi
Il punto della stagione

Massimo Costa - XPB Images

Dodici Gran Premi su ventiquattro sono stati disputati, siamo quindi perfettamente a metà stagione. Come sta andando dunque Andrea Kimi Antonelli nella sua prima avventura nel Mondiale F1? Alti e bassi è la risposta. Una situazione che sta contraddistinguendo tutti i debuttanti approdati quest'anno nella massima formula.

Il tanto atteso Oliver Bearman, nel team Haas alterna qualche acuto a prestazioni poco produttive (non una novità se guardiamo ai suoi due anni in F2), tanto che ha raccolto 6 punti contro i 23 del compagno Esteban Ocon. Gabriel Bortoleto, campione F2 in carica, con la Sauber è veloce in qualifica, ma in gara puntualmente soccombe al compagno Nico Hulkenberg . Il tedesco ha racimolato 37 punti, il brasiliano 4.

Jack Doohan è stato silurato dalla Alpine dopo sei Gran Premi per far posto a Franco Colapinto, non proprio un debuttante avendo già disputato qualche gara nel 2024. Ma l'argentino sta vivendo un periodo molto complicato e quasi fa rimpiangere Doohan.

Chi sta convincendo è Isack Hadjar che con la Racing Bulls ha centrato la zona punti in cinque occasioni e altrettante volte è entrato nel Q3. Notevole. Ma anche il francese in certi weekend non ha brillato, vedi le ultime tre corse e qualifiche.

Un capitolo a parte lo merita Andrea Kimi Antonelli, arrivato in F1 con la Mercedes a 17 anni e con appena tre stagioni di monoposto sulle spalle. Un azzardo, un rischio, ma fortemente voluto da Toto Wolff . A differenza degli altri debuttanti sopra citati, Antonelli si è ritrovato subito in un top team e le aspettative su di lui sono state esageratamente alte proprio perché si è ritrovato catapultato in una squadra di altissimo livello, anche se negli ultimi anni ha perso competitività.



In Italia, il fenomeno Antonelli è esploso ancora prima che iniziasse il campionato. Non si è mai vista una così elevata attenzione per un giovane pilota nazionale, sul quale sono stati fatti paragoni eccessivi con grandi piloti del passato e attuali. Tutto questo, ancora prima che Andrea prendesse il via nel primo Gran Premio in calendario. Interviste, speciali su Sky, un documentario prodotto dalla Mercedes, il coinvolgimento della famiglia a loro volta ritrovatisi sui giornali o in TV. 

Decisamente troppo. Sky ha giocato un ruolo fondamentale in questa narrazione smodata. Tutto il contrario di quanto verificatosi con Jannik Sinner, fenomeno mondiale del tennis. I suoi inizi sui campi in erba, terra, cemento, sono avvenuti in sordina e soltanto (giustamente) quando ha iniziato a vincere tornei di grande caratura, o sconfiggere rivali posizionati nelle zone alte della classifica ATP, il circo mediatico si è mosso. Chi si occupa di tennis ha atteso con intelligenza il momento giusto. Con Antonelli è accaduto il contrario da parte di chi si occupa di motorsport.

Circa 30 anni fa, l'Italia ha conosciuto due giovani sbarcati in F1, Giancarlo Fisichella e Jarno Trulli , che si sono rivelati due grandi piloti, e l'attenzione nazionale per loro è sempre stata proporzionata ai risultati conquistati. Forse perché non c'erano ancora i social, Sky (che all'epoca era Tele+), sezione motori, non era aggressiva come lo è oggi nel voler proporre a tutti i costi nuovi personaggi. A dire il vero, tutto questo fermento non c'era stato neanche per l'ottimo Antonio Giovinazzi quando pochi anni fa ha raggiunto la F1 con la Sauber.

Davanti a questa imponente esposizione mediatica, Antonelli ha reagito con grande maturità e serietà. Non si è fatto travolgere, ha mantenuto il suo essere ragazzo semplice, aperto, disponibile. Però, il troppo è stato troppo anche per lui quando si è arrivati al GP di Imola. La pressione è stata eccessiva sotto tutti i punti di vista e il rendimento in pista si è fatto sentire in maniera negativa. La Mercedes avrebbe dovuto proteggerlo maggiormente.

In tutto questo, quel che conta alla fine è il cronometro, sono i risultati. Come è andato allora Antonelli in queste prime dodici gare del Mondiale? Alti e bassi, come scritto in apertura di questo articolo. Il punto massimo lo ha raggiunto a Miami, nella qualifica Sprint, con quella spettacolare pole, ma non concretizzata in gara. Troppo morbido al via con Oscar Piastri, poi sfortunato nella sosta ai box per un contatto con Max Verstappen.



Poi, c'è stato lo splendido weekend di Montreal, quarto in qualifica e terzo in gara, dunque sul podio. Un grande risultato, ma isolato nel mezzo di cinque Gran Premi negativi tra Imola e Monte Carlo, il ritiro di Montmelò per rottura del motore quando era settimo, l'errore di Spielberg dove ha travolto Verstappen dopo due curve dalla partenza, e infine la tamponata ricevuta da Hadjar nella pioggia di Silverstone, dove qualificatosi settimo è partito decimo per la penalità relativa all'incidente in Austria.

Il confronto con il compagno George Russell non è positivo. L'inglese lo ha battuto dieci volte su dodici in qualifica. Russell ha segnato una pole e vinto un Gran Premio salendo sul podio cinque volte in totale. Russell ha 147 punti, Antonelli 63, meno della metà. Se non fossimo italiani, si parlerebbe di risultati negativi considerando tutto il can can creato nei mesi precedenti.

Essendo da tanti anni nel mondo del motorsport, pratichiamo la via del "calma e sangue freddo". Antonelli è stato buttato nella mischia in fretta e piano piano sta imparando a gestire un qualcosa che per lui, così in giovane età, non deve essere affatto facile. Ma ha talento, ha tutto per ottenere risultati importanti. In pochi, molto pochi, per quanto riguarda i colleghi giornalisti, hanno utilizzato un profilo basso, ovvero: il 2025 deve essere soltanto un anno di apprendistato, il 2026 sarà quello in cui si capirà qualcosa di più sull'Antonelli pilota di F1.

La prossima tappa sarà nella cattedrale di Spa, un circuito imponente, spettacolare, il più bello del mondo (assieme a Suzuka), nel quale Antonelli lo scorso anno in Formula 2, sotto la pioggia battente, si è fatto valere e ricordiamo anche un sorpasso da urlo verso l'Eau Rouge effettuato su Colapinto. Che sia di buon auspicio...

13 Lug [15:23]

Elkann, presidente Ferrari, deve
versare 175 milioni al fisco per truffa

Articolo tratto dal Corriere della Sera

Non è la prima volta che a Torino bussano gli esattori del fisco. Il 18 febbraio 2022 il gruppo Agnelli aveva pagato al fisco quasi un miliardo di euro (949 milioni) per chiudere un contenzioso relativo alla ri-domiciliazione in Olanda del 2016: 746 milioni per Exor e 203 milioni per la ex accomandita Giovanni Agnelli. Una decisione «per evitare un lungo e costoso contenzioso», ma nella convinzione «di avere sempre agito correttamente secondo le regole».

Tecnicamente si era trattato di un accertamento con adesione, uno fra i più consistenti in Italia, secondo dopo quello con Kering da 1,2 miliardi avvenuto nel 2019. A febbraio scorso la saga col Fisco degli Elkann-Agnelli si era arricchita di un nuovo capitolo, con l’Agenzia delle Entrate che aveva riscosso poco meno di 10 milioni dai fratelli Elkann a seguito della notifica di un verbale.
 
Stavolta l’importo è minore, ma riguarda direttamente John Elkann, il nipote dell'Avvocato e presidente di Stellantis, che starebbe sanando circa 175 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate per l'eredità Agnelli: tra imposte e tasse evase e le relative sanzioni. A riportare la notizia il Fatto Quotidiano e anche il Corriere della Sera ha trovato conferma.

Un portavoce dei fratelli Elkann conferma che «John, Lapo e Ginevra Elkann - con l’obiettivo di chiudere rapidamente e definitivamente una vicenda dolorosa sul piano personale e familiare - hanno raggiunto una definizione complessiva con l’Agenzia delle Entrate delle potenziali controversie attinenti agli oneri tributari su di essi potenzialmente gravanti quali eredi di Donna Marella Agnelli.

Tale definizione è stata conclusa senza alcuna ammissione neppure tacita o parziale della fondatezza delle contestazioni inizialmente ipotizzate. Inoltre sono in atto interlocuzioni con la Procura della Repubblica di Torino, il cui esito non è al momento definito».

 La cifra è quella che gli contesta la Procura torinese che lo ha indagato nel febbraio 2024 per truffa ai danni dello Stato ed evasione fiscale, assieme ai fratelli Lapo e Ginevra. I magistrati per questo hanno anche disposto un decreto di sequestro preventivo, convalidato dal gip, per 74,8 milioni di euro. Nell’indagine sono coinvolti anche il commercialista torinese Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs von Grünigen. «Oltre 110 milioni, per le evasioni fiscali, sarebbero già stati versati, grazie alle garanzie di istituti bancari nazionali ed esteri, mentre nelle prossime settimane dovrebbe essere la volta del “saldo” finale, relativo al mancato pagamento della tassa di successione», aggiunge il Fatto.


 
La circostanza è legata agli sviluppi delle indagini della Procura di Torino sulla gestione dell’eredità Agnelli e, in particolare, a un presunta violazione fiscale sul vitalizio percepito da Marella Caracciolo, vedova dell'Avvocato e nonna dei tre Elkann: John, Lapo e Ginevra. Un'inchiesta che ruota attorno agli «artifizi» che sarebbero stati messi in atto per costruire (almeno dal 2010) una falsa residenza in Svizzera di Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli e nonna dei tre Elkann, scomparsa il 23 febbraio 2019. Artifizi e raggiri al fine di non pagare, sostiene la Procura torinese, la tassa di successione in Italia e anche di sottrarre quell'eredità alla madre: Margherita Agnelli de Pahlen.

 Siamo dunque di fronte ad una sorta di «ravvedimento operoso» che riguarda due anni di vitalizio percepito da Marella Caracciolo e pagato dalla figlia Margherita Agnelli sulla base del patto successorio firmato oltre 20 anni fa. Il patto è uno dei documenti chiave dell’eredità Agnelli che la madre degli Elkann vuole azzerare. La cifra mensile era di quasi 600mila euro e la mancata dichiarazione dell’importo è stata contestata dalla Gdf ai tre fratelli eredi di Marella Caracciolo.
 
La scelta degli Elkann potrebbe far parte di una “strategia”: sistemare le partite fiscali dando un segnale di apertura. I legali di Elkann starebbero dunque per presentare al giudice delle indagini preliminari una richiesta di «messa alla prova». «Secondo un programma “riparatorio” e di lavori di “pubblica utilità” legati all'assistenza di soggetti deboli o in strutture socio-sanitarie oppure di protezione civile», riporta il Fatto. Un impegno che dovrebbe durare almeno un anno: il procedimento sarà sospeso e, se al termine di quel periodo Elkann avrà concluso positivamente il percorso indicato dal gip, il reato si estinguerà.
 
Tutto ciò rimanda, per analogia, alla vecchia storia delle società estere dell’avvocato che nel 2010 costò 100 milioni di euro alle eredi (la moglie Marella Caracciolo e la figlia Margherita) e all’allora accomandita Agnelli dopo una transazione con l’Agenzia delle Entrate. Un altro successo per le casse dello Stato che recuperava soldi sottratti agli obblighi fiscali.

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