Super Trofeo Lamborghini

Misano – Gara 2: a Putera il titolo
Perolini-Ciglia campioni in Am

Da Misano - Michele Montesano - Foto Speedy È Adam Putera il nuovo campione del Lamborghini Super Trofeo Europa 2025. Al pil...

Leggi »
formula 1

San Paolo - Libere
Norris-Piastri, uno-due McLaren

Massimo Costa - XPB ImagesLa F1 è arrivata in Brasile per affrontare il quart'ultimo appuntamento stagionale e trova il ...

Leggi »
World Endurance

Sakhir – Qualifica
Kobayashi nella prima fila Toyota

Michele Montesano L’ultima qualifica della stagione 2025 del FIA WEC si è chiusa nel segno di Toyota. Quasi a sorpresa, le ...

Leggi »
World Endurance

McLaren annuncia Sanna
come responsabile Motorsport

Michele Montesano Mentre in Bahrain si sta svolgendo l’ultimo atto della stagione 2025 del FIA WEC, McLaren ha annunciato la...

Leggi »
Rally

Rally del Giappone – 2° giorno finale
Ogier allunga, Rovanperä in rimonta

Michele Montesano È ancora Toyota a dominare la scena del Rally del Giappone. Sfruttando il fattore campo, il costruttore ni...

Leggi »
Rally

Rally del Giappone – 2° giorno mattino
Ogier 1°, duro colpo per Rovanperä

Michele Montesano Nel bene o nel male la Toyota è stata la protagonista della mattinata del venerdì del Rally del Giappone. ...

Leggi »
PrevPage 1 of 10Next
7 Nov [16:46]

San Paolo - Libere
Norris-Piastri, uno-due McLaren

Massimo Costa - XPB Images

La F1 è arrivata in Brasile per affrontare il quart'ultimo appuntamento stagionale e trova il format Sprint. Quindi un unico turno libero durante il quale si cerca di trovare le migliori configurazioni per le due qualifiche e il Gran Premio. Un lavoro non facile da svolgefre in 60 minuti e che, come spesso accade, propone non poche sorprese. E come è accaduto ad Austin, è la Sauber-Ferrari a salire nelle posizioni che contano con Nico Hulkenberg terzo e Gabriel Bortoleto, già divenuto idolo locale, quinto.

Ma davanti a tutti ci sono loro, Lando Norris ed Oscar Piastri con le McLaren-Mercedes che, dopo qualche weekend sottotono, è tornata competitiva come non mai, vedi il dominio dell'inglese a Città del Messico. Sul breve tracciato di Interlagos, Norris, leader del mondiale, si è portato al primo posto con il tempo di 1'09"975, Piastri lo segue a 23 millesimi e a 1 punto di distacco nella classifica di campionato.

Buono spunto per la Aston Martin-Mercedes, quarta con Fernando Alonso, insinuatosi tra le due Sauber. La Mercedes è sesta con George Russell, atteso a qualche cosa di più nella qualifica sprint, e decima con Andrea Kimi Antonelli. Notevole la prova di PIerre Gasly, settimo con la Alpine-Renault che vede Frarnco Colapinto 16esimo. L'argentino è stato confermato per il 2026.

Max Verstappen con la Red Bull-Honda è stranamente nelle retrovie, 17esimo, probabilmente ha curato più la parte gara che il resto. Il suo compagno Yuki Tsunoda è finito fuori pista, ma è riuscito a riprendere la via. Come Verstappen, anche le due Ferrari sono in fondo alla classifica. Charles Leclerc e Lewis Hamilton avevano due differenti soluzioni di ala posteriore e si trovano 18esimo e 19esimo. Hamilton ha compiuto anche un doppio 360 nel terzo settore a pochi minuti dalla bandiera a scacchi. Tutta tattica o c'è qualche problema? Lo scopriremo a breve nella qualifica sprint.

Venerdì 7 novembre 2025, libere

1 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 1'09"975 - 31 giri
2 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 1'09"998 - 33
3 - Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) - 1'10"594 - 32
4 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 1'10"606 - 26
5 - Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) - 1'10"616 - 32
6 - George Russell (Mercedes) - 1'10"645 - 35
7 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1'10"681 - 33
8 - Carlos Sainz (Williams-Mercedes) - 1'10"686 - 36
9 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 1'10"707 - 31
10 - Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) - 1'10"744 - 37
11 - Liam Lawson (Racing Bulls-Honda) - 1'10"794 - 36
12 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1'10"807 - 35
13 - Esteban Ocon (Alpine-Renault) - 1'10"906 - 29
14 - Oliver Bearman (Haas-Ferrari) - 1'10"961 - 32
15 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1'11"070 - 31
16 - Franco Colapinto (Alpine-Renault) - 1'11"160 - 30
17 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 1'11"368 - 31
18 - Charles Leclerc (Ferrari) - 1'11"493 - 30
19 - Lewis Hamilton (Ferrari) - 1'11"526 - 28
20 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1'11"763 - 20

5 Nov [11:38]

De Adamich ci ha lasciato
Da pilota di F1 a telecronista

Articolo tratto da La Stampa di Lorenzo Pastuglia

Se n’è andato in silenzio, com’era nel suo stile, ma lasciando dietro di sé il rombo di un motore e il calore di una voce che per generazioni ha accompagnato la Formula 1. Andrea De Adamich è morto a 84 anni, poco più di un mese dopo il suo compleanno, festeggiato lo scorso 3 ottobre. Ex pilota, giornalista, voce e volto del motorsport italiano, è stato uno di quegli uomini che non si sono mai allontanati davvero dall’asfalto.
 
Nato a Trieste nel 1941, aveva iniziato la sua carriera nel 1962, al volante di una Triumph TR3, arrampicandosi in alta quota nelle cronoscalate del Campionato Italiano Velocità Montagna. Poi la Formula Junior, la Formula 3, e quel titolo del 1965 che lo proiettò nel mondo Alfa Romeo. Con la Giulia GTA vinse due campionati europei Turismo consecutivi, nel 1966 e nel 1967.

Debuttò in Formula 1 nel Gran Premio di Spagna (non valido per il mondiale) del 1967, facendo quarto con una Ferrari. Era iscritto anche al Gran Premio d'Italia con una Cooper-Maserati della Scuderia Filipinetti, ma non partecipò. Quello stesso anno, poi, debuttò anche in Formula 2 a Zandvoort, e l'anno successivo arrivò, su Ferrari, secondo a Vallelunga.

La carriera in F1, l’incidente, la voce nei videogiochi F1
Nel ’68, sempre con Maranello, quindi, fu il momento dell’esordio ufficiale nel Circus al via di stagione in Sudafrica. De Adamich, terzo pilota dietro Jacky Ickx e Chris Amon, venne fermato da un incidente dopo essere scattato settimo in gara. Subì un ulteriore incidente a Brands Hatch, durante le prove della Race of Champions (prestigiosa gara fuori campionato), che gli causò problemi al collo in grado da tenerlo lontano dalle gare per gran parte della stagione. Dopo il Cavallino, fu la volta di McLaren, March, Surtees e Brabham. Non vinse mai un Gran Premio, ma proprio con le ultime due scuderie si prese due ottimi quarti posti al Jarama, in Spagna, e a Zolder, in Belgio, tra ’72 e ‘73.
 
Un pilota che corse con il coraggio e la dignità di chi sapeva quanto la velocità fosse solo una parte della sfida. Nel Mondiale Prototipi conquistò due vittorie con Alfa Romeo, a Brands Hatch e a Watkins Glen, ma sempre nel ’73, in F1, un terribile incidente a Silverstone gli fratturò entrambe le gambe e mise fine alla carriera. De Adamich così si reinventò, come solo i grandi sanno fare.



Nel 1978 diventò il volto televisivo di Grand Prix, la trasmissione di Italia 1 che portò i motori nelle case degli italiani, e dal 1991 al 1996 fu la voce delle telecronache di Formula 1 per Mediaset. Il suo tono calmo, ironico, mai sopra le righe, raccontò le imprese di Ayrton Senna e Alain Prost, oltre alla nascita del mito Michael Schumacher.

Per molti ragazzi degli anni ’90, però, era anche la voce del rombo, la guida che trasformava la corsa in emozione. Prestò la sua voce arrivò infatti ai videogiochi PlayStation di F1 97 (in coppia con Massimo Marinoni), F1 98 (con Andrea Piovan) e in coppia con Claudia Peroni in F1 99, F1 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006 e F1 Championship Edition. Bastava sentire il suo “Ha urtato Frentzen!” per tornare bambini, davanti a uno schermo a sognare la Formula 1.

Il Centro Internazionale di Guida Sicura da lui fondato
Nel 1991, infine, De Adamich fondò il Centro Internazionale di Guida Sicura a Varano de ’Melegari (Parma), la sua seconda casa. Da lì ha insegnato a generazioni di giovani piloti — e anche a tanti automobilisti comuni — che la velocità vera è quella che si controlla. Sotto la sua direzione, migliaia di persone hanno imparato cosa significhi davvero “sentire” un’auto, riconoscerne i limiti, trasformare la prudenza in tecnica.

Il suo metodo, preciso e umano, univa rigore e empatia: non insegnava solo a frenare, ma a rispettare la strada, a fidarsi della macchina e, soprattutto, di sé stessi. «La guida sicura non è paura, è consapevolezza», amava ripetere. Commendatore al Merito della Repubblica dal 2022, lascia ora un’eredità fatta di passione, competenza e rispetto. Ha vissuto inseguendo la velocità, ma con il cuore ancorato alla terra. E oggi, mentre il rombo dei motori sembra un po ’più lontano, resta la sua voce a ricordarci che una corsa non finisce mai davvero.

31 Ott [18:13]

Hamilton sul Ferrari Magazine
"Gli italiani sono animati dalla passione"

XPB Images

Dal Ferrari Magazine, traiamo questa bella intervista a Lewis Hamilton realizzata da Jason Barlow
 
Come ti sei sentito nel momento in cui ti sei seduto per la prima volta al volante della Ferrari SF-25?
"Beh, attualmente mi trovo in una fase diversa della mia vita: ho 40 anni, mentre la prima volta che mi sono seduto al volante di una monoposto ne avevo 21. Se consideriamo le mie origini e il fatto che sono passato dal guardare la Formula Uno in TV, con il sogno di gareggiare ai massimi livelli, a salire su una vettura di F1 circondato da tutto il personale, i meccanici, i macchinari e tutto il resto, calarmi infine nell’abitacolo di una Ferrari a distanza di 20 anni è stato molto più emozionante. A 21 anni era tutto esaltante più che emozionante, perché tutto dentro di me era in fermento. Quando invece sali su una Ferrari, è amore a prima vista. Si crea un legame completamente diverso.

In che senso?
"È tutto così speciale. Il rosso è uno dei miei colori preferiti. Ferrari è storia e tutto ciò che il Marchio rappresenta. Le auto sono dei capolavori. E poi ci sono la lingua, la cultura, il cibo dell’Italia, il modo in cui le persone mostrano entusiasmo per ogni cosa. Benché nel corso degli anni siano entrate altre culture e persone di ogni estrazione, il cuore di Ferrari resta italiano. Non avrei mai pensato che un giorno avrei fatto parte di tutto questo. A dire il vero, all’inizio ero preoccupato per le differenze culturali, ma appena sono arrivato sono stato accolto da una grande apertura mentale. In fin dei conti siamo tutti esseri umani. Una volta che intrecciamo un legame, tutto il resto passa in secondo piano".

Come reputi la Scuderia Ferrari rispetto alle altre squadre?
"Le altre sono un po’ meno… colorate. Ogni squadra ha le sue qualità, ma gli italiani manifestano le loro emozioni in modo più esplicito, nel bene e nel male, ma soprattutto in senso positivo, direi. Si vede come la passione li animi nelle cose di tutti i giorni: nel modo in cui parlano del cibo, ad esempio. In Inghilterra è inverosimile intavolare discussioni appassionanti sul fish and chips, non so se mi spiego".

Avevi previsto che il tuo ingaggio per Ferrari avrebbe avuto una risonanza di tale portata?
"Sapevo che l’allineamento dei nostri nomi avrebbe avuto un forte impatto. Ma quando poi è successo davvero, sono rimasto comunque colpito e ho pensato: è oltre la mia immaginazione. È un momento bellissimo e gli aspetti positivi sono stati molti, tuttavia è un impegno che comporta molte responsabilità e il peso delle aspettative è grande. Tutti si aspettavano di vincere subito, ma Roma non fu costruita in un giorno. Quanto tempo ci è voluto? Dovremmo controllare"

.
 
Certamente, chiunque abbia la minima conoscenza di come funziona la Formula Uno, saprà anche che c’è bisogno di tempo…
"E non sono in molti ad averla, questa conoscenza. Solo quando fai parte di una squadra puoi davvero capirne il funzionamento, e lo stesso vale per la Formula Uno. Non puoi sapere come funziona realmente la macchina altrimenti. È una vita che sono nella F1, ma quando sono arrivato in questo team mi sono trovato di fronte a uno scenario ancora una volta diverso. Per questo non biasimo le persone che non sanno cosa significa. L’unica cosa che posso fare è continuare a concentrarmi sulle cose che posso controllare. Ovvero, come mi preparo e come lavoro col team, come mi presento qui ogni giorno e mantengo un atteggiamento positivo".

Quest’anno ricorre il 50° anniversario della prima vittoria in campionato di Niki Lauda con Ferrari. Voi due eravate molto vicini. Che influenza ha avuto su di te?
"Quando sono entrato nella Formula Uno, Niki faceva parte di un mondo che non riusciva ad accettare il mio essere 'diverso' e i commenti negativi non mancavano. Tuttavia l’ho sempre ammirato, in quanto tre volte Campione del Mondo. È una delle vere icone del nostro sport. E poi un giorno mi chiamò al telefono invitandomi ad unirmi al team Mercedes e, quando finalmente ci siamo incontrati di persona, abbiamo avuto una conversazione molto piacevole. Mi disse: 'Sei proprio come me: un pilota fino al midollo'. È stato solo dopo quell’incontro che le barriere sono cadute e che ha superato il pregiudizio che forse nutriva nei miei confronti. Da allora, abbiamo sempre viaggiato insieme per recarci alle gare e mi portava spesso con sé in aereo.

Pensi di aver instillato in lui il seme del cambiamento?
"Direi piuttosto che ci siamo insegnati cose a vicenda e siamo maturati insieme. Aveva sempre tante storie fantastiche da raccontare e ridevamo tantissimo insieme. Era un vero guerriero: si è battuto letteralmente fino all’ultimo respiro. È stato incredibile per me vedere quanto duramente abbia lottato. Eravamo soliti scambiarci videomessaggi e, fino alla fine, lui ha continuato a lottare, dicendo “Tornerò…”. L’ho amato per questo".

Pensi che per un pilota di Formula 1 sia importante conoscere la storia di questo sport?
"Sapere è potere. Quindi sicuramente non penso sia uno svantaggio. Vettel ad esempio, conosce la storia della F1 molto meglio di me. Io sono cresciuto con la passione per le auto in generale, ma c’erano anche molte altre cose che mi appassionavano, come la musica, ad esempio, che ho sempre amato molto. Ogni espressione di creatività è una forma di evasione. Disegno la maggior parte dei vestiti che indosso, ad esempio".


 
Cosa rispondi a chi sostiene che tutte queste tue attività “extracurriculari” siano una distrazione?
"Credo che distrazione non sia la parola giusta. Tutti possiamo distrarci, in un modo o nell’altro. Ciò che conta è come decidiamo di impiegare le nostre energie e come riusciamo a stabilire un equilibrio. È infatti necessario mantenere un equilibrio creativo, non si può pensare di lavorare ogni ora della propria vita, perché si finirebbe per essere infelici. Ma come possiamo trovare cose che ci ispirano e ci entusiasmano? Attingere alla propria creatività è spesso una risposta a questo quesito".

La tua fondazione Mission 44 continua a promuovere la diversità e a migliorare l’istruzione e le opportunità nelle scuole. Sei soddisfatto dei progressi ottenuti finora?
"Il lavoro non si ferma mai. Ho avuto la fortuna di incontrare Nelson Mandela, una persona perseverante e che si è battuta per gli altri fino al suo ultimo giorno. La vera leadership persegue un’intenzione. Senza bassezze, senza slealtà. Per citare Michelle Obama: 'Loro si abbassano, noi voliamo alto'. Ogni volta che incontro nuovi potenziali partner, chiedo loro come agiscono per creare un impatto positivo. Sarà la mia sfida per tutta la vita e sono certo che si presenteranno anche altre battaglie lungo il percorso".

Hai anche istituito una società di produzione cinematografica, la Dawn Apollo Films. Ed eccola già in pole position con tutti i pezzi grossi in “F1 – Il film” 
"È stato incredibile poter partecipare attivamente alla realizzazione del film ed essere coinvolto così da vicino nel processo. Il regista Joe Kosinski mi ha contattato, dicendomi: 'Sto pensando di realizzare questo film, mi piacerebbe avere Brad Pitt nel cast'. Al tempo non lo avevamo ancora ingaggiato. Ho aiutato a colmare alcune lacune e ho partecipato al progetto praticamente fino ai titoli di coda. Ho contribuito al montaggio, guardato spezzoni del film sul mio portatile e inviato le mie note. Ho incontrato Hans Zimmer nel suo fantastico studio a Santa Monica. Sono stati quattro anni incredibili, nonché un immenso privilegio".

Hai già una lista completa di progetti in programma?
"Abbiamo delle idee, ma sto ancora cercando di capire dove mi porteranno. Quel che è certo è che raccontare storie è una cosa che mi appassiona moltissimo. Ora più che mai, c’è bisogno di storie che ci ispirino, considerando i tempi bui in cui viviamo. Adoro la commedia e ho una nuova idea per un programma televisivo. Sto inoltre lavorando ad un paio di spunti per film d’animazione, senza contare tutti i progetti che ci stanno arrivando da quando è uscito il film sulla F1, da non credere! Ciò che conta però non è realizzare tanti progetti. Il mio approccio somiglia più a quello di Quentin Tarantino: privilegiare la qualità piuttosto che la quantità.

29 Ott [15:46]

La crisi di Piastri
Scopriamo cosa succede

Massimo Costa - XPB Images

Sembrava avviato alla conquista del mondiale senza se e senza ma. Sette vittorie, cinque pole e un totale di quattordici podi nelle prime sedici corse della stagione, rappresentavano il chiaro cammino verso la conquista dell'iride da parte di Oscar Piastri. Determinato, sicuro di sè, apparentemente sempre sereno, lucido nei momenti difficili delle gare o delle qualifiche.

Poi, da Baku, il crollo. La peggior qualifica dell'anno, nono, l'incidente al primo giro. Una gara anonima a Singapore, quarto, secondo peggior risultato dopo Montreal. Poi, Austin. Il patacrac nella gara Sprint, quando tagliando eccessivamente la linea alla prima curva, dopo la partenza, per superare il compagno Lando Norris arrivato alla frenata leggermente lungo, ha invaso il territorio di chi lo seguiva, Nico Hulkenberg, scatenando un incidente che ha eliminato le due McLaren.

Sempre in Texas, una qualifica moscia, sesto, e un quinto posto nel Gran Premio che non era nè carne nè pesce. Proprio come la settimana successiva a Città del Messico, addirittura settimo in qualifica e nuovamente quinto in gara. Un crollo che potrebbe ricordare (da lontano) quello di Sergio Perez in Red Bull, quando sembrava sempre poter tenere il ritmo di Max Verstappen, poi finiva per incartarsi da solo.

Dopo il GP di Olanda a Zandvoort, Piastri vantava 34 punti di vantaggio su Norris. Che era dato per spacciato. Ora, Norris li ha recuperati tutti ed è leader del mondiale con 1 punto su Oscar. Da Monza a Città del Messico, Lando ha totalizzato 82 punti, Piastri 47. Dunque, cosa sta accadendo nella testa di Piastri? E' un comprensibile crollo mentale dovuto all'ansia di arrivare a poter conquistare il campionato del mondo al terzo anno di presenza in F1? O c'è qualcosa che si sta scontrando con il suo stile di guida abituale?



Il team principal Andrea Stella, riferendosi a quanto accaduto negli ultimi due Gran Premi, rimarcava che la MCL39 nonostante le temperature certo non invernali, faticasse a trovare la giusta aderenza. Questo fatto ha mandato in confusione Piastri mentre Norris ci è andato a nozze. 

Stella ha spiegato che Norris ha una grande sensibilità quando si verficano le condizioni di poco grip, agendo sullo sterzo e sull'acceleratore alla perfezione, usando piccole derapate in ingresso curva. Piastri, invece, si trova meglio nelle condizioni opposte, ritardando la frenata e confidando sull'aderenza dell'asfalto con cui poi aggredire la curva. Se manca un po' di grip, diventa più guardingo, esita un po' troppo, perdendo così il suo abituale punto di forza.

La conferma di questa tesi è arrivata dallo stesso Piastri: "Negli ultimi due weekend, per qualche ragione ho dovuto adottare una guida diversa dal solito e quello che nelle precedenti gare ha funzionato sempre bene, improvvisamente non dava risultati. E' stato faticoso cercare di capirne il motivo. Guidare come ho dovuto fare ad Austin e in Messico non è stato naturale per me".

Piastri è stato onesto nel trovare in se stesso le motivazioni per cui sono mancati i risultati a cui ci aveva abituato. Stella ritiene che questa situazione non può che far crescere ulteriormente il talento di Oscar, un campione completo deve infatti sapersi adattare a vari stili di guida, alle diverse reazioni della monoposto che si possono verificare anche inaspettatamente. Ci si attende che in Brasile le cose torneranno come prima, se così non sarà, ci sarà da preoccuparsi e le domande a cui Piastri dovrà rispondere saranno ben altre.

28 Ott [12:49]

Anteprima
De Palo nell'Academy McLaren
Slater nel programma Junior Audi F1

Massimo Costa - Dutch Photo

Nel weekend di Monza, che ha concluso la Formula Regional European by Alpine, sono emerse due notizie importanti. I due grandi contendenti al titolo per tutta la stagione, ovvero Freddie Slater, campione della categoria, e Matteo De Palo, vice campione, dal prossimo anno faranno parte di due differenti Academy F1.

Slater, che nel 2024 ha anche vinto la F4 Italia, sarà lo Junior della neonata Academy Audi Sauber. Un passo importante per il 17enne inglese, che entra a far parte di un grande costruttore molto attento alle qualità dei giovani emergenti, vedi l'ingaggio di Gabriel Bortoleto alla fine dello scorso anno già in ottica 2026.



La grande annata di De Palo, non è passaa inosservata e il romano diverrà lo Junior della McLaren, il team che ha vinto gli ultimi due mondiali costruttori e che con Lando Norris e Oscar Piastri si sta giocando il titolo iridato piloti. Un notevole passo in avanti per De Palo, che entra nella Academy più ambita del momento.

Va sottolineato che sia Slater sia De Palo, questa stagione rivali con i team Prema e Trident, nel 2026 divideranno la stessa tenda del team Trident nel campionato di Formula 3. La squadra di Maurizio Salvadori si avvarrà così di due giovani talenti inseriti nelle Academy McLaren ed Audi, ma non è certo una novità. Quest'anno ha infatti vinto il campionato F3 con Rafael Camara, pilota del Ferrari Driver Academy.

Diventano così tre gli italiani in Formula 3 che fanno parte delle Academy: oltre a De Palo, c'è Mattia Colnaghi, già campione della F4 spagnola nel 2024 e quest'anno campione della Eurocup-3, che da poche settimane è divenuto Junior Red Bull. Poi, abbiamo Nicola Lacorte, che dovrebbe essere confermato dalla Academy Alpine.

27 Ott [15:35]

Perché Verstappen non è stato
penalizzato e Hamilton sì?

Massimo Costa

L'aggressività solita di Max Verstappen mentre tenta di superare un avversario la si è nuovamente vista nei primissimi chilometri del GP del Messico. A farne le spese un paio di volte, Lewis Hamilton. L'inglese della Ferrari è poi stato penalizzato per taglio di curva, inevitabile del resto, ma l'olandese della Red Bull l'ha passata liscia. Perché? Come mai?

Riportiamo quanto ha ricostruito TheRace riportando le note dei commissari sportivi, dalle quali emerge che è stato Hamilton a non lasciare abbastanza spazio alla Red Bull, dunque l'aggressività del rivale non è stata minimamente presa in considerazione.
 
La spiegazione dei commissari afferma che, con l'asse anteriore della RB21 di Verstappen chiaramente davanti allo specchietto retrovisore della SF25 di Hamilton al punto di corda, come richiesto dalle linee guida della F1, l'olandese aveva "diritto di seguire la traiettoria corretta".

Aggiungendo: "Hamilton è rimasto al suo fianco in curva, provocando un leggero contatto tra le ruote di entrambe le vetture. Il contatto non ha avuto conseguenze per nessuna delle due vetture". I commissari ritenevano che, date le circostanze e non essendo il contatto grave, non vi fosse alcuna colpa attribuita principalmente a uno dei due piloti.

Considerando che Hamilton aveva limitate possibilità di lasciare ulteriore spazio in pista, che entrambe le vetture erano affiancate per tutta la curva e che il contatto non aveva causato conseguenze sportive, e considerando che in precedenti incidenti simili non erano state intraprese ulteriori azioni, i commissari hanno stabilito che la questione rientrava in un incidente di gara.
 
Hamilton ha dovuto affrontare due indagini per essere uscito largo alla curva 4 poco dopo il primo contatto. La prima riguardava il fatto che non avesse utilizzato una via di fuga asfaltata che i piloti avrebbero dovuto utilizzare in caso di uscita lunga in curva.

Mentre il suo utilizzo dell'erba è stato indagato, i commissari hanno ritenuto che "la vettura stava mantenendo una velocità eccessiva per consentire al pilota di utilizzare la via di fuga prescritta" e che pertanto vi fosse una giustificazione per non aver seguito le istruzioni della direzione di gara.

Tuttavia, utilizzando l'erba e guadagnando posizioni su Verstappen, i commissari hanno avviato un'indagine separata per verificare se Hamilton fosse uscito di pista e avesse ottenuto un vantaggio duraturo. La loro conclusione è stata che Hamilton aveva violato il regolamento su questo fronte, infliggendogli una penalità di 10 secondi.

26 Ott [23:33]

Norris torna leader del campionato
Bravo Leclerc, Verstappen "insane"

Massimo Costa - XPB Images

Missione compiuta. Il grande inseguimento di Lando Norris si è concluso con il dominio totale, impressionante, nel GP di Città del Messico. Pole, vittoria, fase della partenza (delicatissima) gestita alla perfezione, un viaggio verso la bandiera a scacchi condotto in totale solitudine. Norris ha ritrovato la prima posizione nella classifica del campionato che ora conduce con un solo punto sul compagno di squadra Oscar Piastri, quinto al traguardo.

Chi si aspettava una poderosa rimonta dell'australiano è andato deluso. Nonostante la MCL39 su questo tracciato abbia dimostrato di essere nettamente superiore alla concorrenza, Piastri non è stato affatto incisivo nei primi giri che gli potevano cambiare la classifica. Si è poi impantanato dietro alle due Mercedes e soltanto nelle battute finali ha avuto ragione di George Russell, tentando invano di andare a prendere l'eccezionale Oliver Bearman con la Haas-Ferrari.

Dopo Zandvoort, Norris era staccato di 34 punti da Piastri e il discorso iridato pareva concluso. Ma da quel momento, Piastri non è più riuscito a concludere una gara davanti all'inglese. Che a Monza gli ha rosicchiato 3 punti, a Baku 6 con Oscar malamente finito a muro al primo giro, altri 3 a Singapore, 8 ad Austin e infine ben 15 in Messico.

Va anche aggiunto che la McLaren, dopo la vittoria di Piastri a Zandvoort, non era più riuscita a conquistare il primo posto. A Monza e Baku, il successo è andato a Max Verstappen con la Red Bull-Honda, a Singapore è toccato alla Mercedes di Russell, ad Austin di nuovo Verstappen (Sprint e GP). Finalmente, la coppa più ambita è tornata nella hospitality McLaren dopo una assenza anche troppo lunga.

Con quattro Gran Premi da disputare e un solo punto a dividere i due piloti McLaren, sarà interessante vedere come Zak Brown e Andrea Stella la gestiranno. Ma più che altro, Piastri dovrà ritrovare se stesso, uscire dal tunnel in cui si è ficcato tanto da sembrare un secondo pilota Red Bull qualsiasi. Dov'è finito quel pilota capace di conquistare quest'anno cinque pole e sette vittorie?



E intanto, il terzo incomodoo è sempre lì. Anche in una gara che lo vedeva partire quinto, con una Red Bull-Honda che era chiaramente in difficoltà in qualifica, Verstappen è riuscito ad agguantare il terzo posto e soltanto una provvidenziale (per la Ferrari) virtual safety car chiamata nel finale per togliere dalla pista la Williams di Carlos Sainz, non gli ha permesso di finire in seconda posizione. Una gara incredibile quella di Verstappen, "insane" come l'ha definita via radio il suo ingegnere Gianpiero Lambiase.

E dire che dopo la partenza, Verstappen ne ha combinate di tutti i colori tentando una manovra impossibile alla prima frenata, andando sull'erba, rientrando ostacolando Lewis Hamilton con il quale poi, ha avuto altri momenti alla... Verstappen. Poteva anche essere penalizzato per questi eccessi, ma la direzione gara è stata magnanima nei suoi confronti. Verstappen ha così ricostruito la sua corsa, iniziata con le gomme medie, e quando ha montato le soft, per 34 giri ha spinto come un dannato riuscendo a non mandarle in tilt e arrivando sul podio.

Verstappen adesso è a 36 punti dal leader Norris, ha rosicchiato altri 4 punti. Dopo Austin infatti, si trovava a 40 lunghezze da Piastri, che dopo il GP del Texas comandava il campionato. E da Piastri è a meno 35.

Questa Ferrari instabile come non mai quest'anno, ha regalato ai suoi tifosi un altro podio dopo il terzo posto di Leclerc ad Austin. La seconda posizione era il massimo che ci si poteva attendere e seconda posizione fu. Leclerc è stato bravo nel corso del primo giro, poi si è assestato alle spalle di Norris. Lo ha visto sparire pian piano, impotente, ma solitario, nessuno incombeva alle sue spalle se non Hamilton. Poi, il finale all'ultimo respiro, con la VSC che ha salvato letteralmente la seconda posizione a Leclerc dall'assatanato Verstappen. Dopo quattro terzi posti, Leclerc ha ottenuto la seconda posizione d'onore dopo quella di Monte Carlo.

E Hamilton? Si è battuto come un leone nei primissimi giri, ma gli ha detto male. E' finito nella rete di Verstappen, è uscito di pista due volte a causa dell'olandese, la seconda non prendendo la viuzza asfaltato per rientrare sul tracciato, ma era sull'erba, in velocità, come poteva farlo? Tornato in gara, forse avrebbe dovuto aspettare Verstappen, ma evidentemente Hamilton ha ritenuto di essere stato danneggiato ed ha proseguito per la sua strada. La direzione gara non ha tenuto conto di tutto ciò e gli ha affibbiato una pesantissima penalità di 10" per non avere preso la suddetta viuzza. Chissà, magari al "var" della F1 c'era qualche arbitro della Serie A...



L'eroe del giorno però, porta il nome di Oliver Bearman che ha svolto una gara gigantesca, ben sostenuto da una Haas-Ferrari che se l'è giocata ad armi pari con la Mercedes. Il giovane inglese ci ha deliziato anche in altre occasioni, ma spesso finiva sempre per sporcare le sue gare, o qualifiche, con qualche sbavatura che da sempre contraddistinguono la sua carriera tra F3 e F2.

Questa volta però, è stato magistrale e se metterà da parte quegli errori che ogni tanto tira fuori dalla tasca, saranno dolori per gli avversari. Il suo miglior risultato era un sesto posto a Zandvoort, in Messico ha sfiorato il podio. La festa in Haas è stata completata da Esteban Ocon, nono. In totale per il team, 14 punti pesantissimi che permettono il sorpasso alla Sauber e l'avvicinamento alla Aston Martin, quest'ultima inesistente nel corso del weekend.

Mercedes deludente. La vittoria di Singapore appare lontana, lontanissima. Il team principal Toto Wolff era assente, impegnato a seguire le gesta kartistiche del figlio a Franciacorta nella WSK Final Cup. Andrea Antonelli e Russell hanno viaggiato in coppia per tutta la gara, si sono scambiati la posizione per tentare di andare a prendere la Haas di Bearman, ma non ci sono riusciti. Questo la dice lunga sulla competitività messicana della Mercedes. Bravo Antonelli a portare a casa un bel sesto posto.

L'ultimo punto lo ha preso Gabriel Bortoleto che ha riscattato le ultime non allegre partecipazioni. Una gara volitiva la sua, peccato per Nico Hulkenberg costretto al ritiro per un problema tecnico. Yuki Tsunoda sembrava in grado non allontanarsi troppo da Verstappen in casa Red Bull, almeno nelle prove libere. Poi, in qualifica ha fallito la Q3 e in gara è finito disperso, nuovamente 11esimo e quasi doppiato. Carlos Sainz ha rimediato due penalità per velocità ai box, pare per un problema dei sensori alla sua Williams, team che deve dimenticare in fretta questa trasferta come la Racing Bulls (Isack Hadjar è crollato nel finale con le soft), la Aston Martin e la derelitta Alpine.

Domenica 26 ottobre 2025, gara

1 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) . 71 giri
2 - Charles Leclerc (Ferrari) - 30"324
3 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 31"049
4 - Oliver Bearman (Haas-Ferrari) - 40"955
5 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 42"065
6 - Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) - 47"837
7 - George Russell (Mercedes) - 50"287
8 - Lewis Hamilton (Ferrari) - 56"446 **
9 - Esteban Ocon (Haas-Ferrari) - 1'15"464
10 - Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) - 1'16"863
11 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1'19"048
12 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1 giro
13 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 1 giro
14 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1 giro
15 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1 giro
16 - Franco Colapinto (Alpine-Renault) - 1 giro

** 10" di penalità

Ritirati
Carlos Sainz
Fernando Alonso
Nico Hulkenberg
Liam Lawson

Il campionato piloti
1.Norris 357; 2.Piastri 356; 3.Verstappen 321; 4.Russell 258; 5.Leclerc 210; 6.Hamilton 146; 7.Antonelli 97; 8.Albon 73; 9.Hulkenberg 41; 10.Hadjar 39; 11.Sainz 38; 12.Alonso 37; 13.Bearman, Stroll 32; 15.Lawson, Ocon 30; 17.Tsunoda 28; 18.Gasly 20; 19.Bortoleto 19.

Il campionato costruttori
1.McLaren-Mercedes 713; 2.Ferrari 356; 3.Mercedes 355; 4.Red Bull-Honda 346; 5.Williams-Mercedes 111; 6.Racing Bulls-Honda 72; 7.Aston Martin-Mercedes 69; 8.Haas-Ferrari 62; 9.Sauber-Ferrari 60; 10.Alpine-Renault 20.

26 Ott [22:44]

Mexico City - La cronaca
Norris domina, Leclerc secondo

Fine della VSC, Norris vince da dominatore, Leclerc reagisce bene nelle ultime curve e tiene il secondo posto, ma che fortuna!

Leclerc e Verstappen procedono ad andatura bassa, ma sono vicini, si studiano, si controllano

Colpo di scena, virtual safety car per lo stop in pista di Sainz

70° giro - Leclerc riesce a difendersi alla prima curva, ma non sarà facile col DRS di Verstappen

69° giro di 71 - Verstappen ha praticamente preso Leclerc

68° giro di 71 - Verstappen e a 1"4 da Leclerc

67° giro di 71 - Verstappen si porta a 1"8 da Leclerc

Bearman, quarto, è sotto pressione da PIastri che lo ha quasi raggiunto

65° giro di 71 - Altri 4 decimi che Verstappen intasca su Leclerc, ora è a 2"6

Le soft di Hadjar sono crollate, le ha da 29 giri. Verstappen le utilizza da 27 giri

64° giro - Verstappen è assatanato e guadagna altro mezzo secondo su Leclerc, ora è a 3"3

Hadjar esce dalla top 10 superato da Bortoleto e Tsunoda

63° giro - Russell correttamente fa passare Antonelli per il sesto posto

Superato da Piastri, ora Russell ha dietro di sé Antonelli il quale reclama la posizione che gli aveva ceduto in precedenza

62° giro - Verstappen guadagna altro mezzo secondo su Leclerc e si porta a 4"4

Gran sorpasso in staccata di PIastri ai danni di Russell per il quinto posto

60° giro di 71 - Norris ha 28" su Leclerc il quale sta perdendo terreno su Verstappen che con le soft continua a essere molto veloce. Questo giro ha guadagnato 8 decimi sulla Ferrari

Russell ha perso il contatto con Bearman ed ora è attaccato da Piastri

56° giro di 71 - Verstappen continua ad avere un buon passo, le soft non sembrano al momento dargli problemi

Russell è molto vicino a Bearman, si lotta per un ipotetico terzo posto se Verstappen si fermerà per un secondo pit-stop. Ed è difficile che riesca ad arrivare al traguardo con le soft che già utilizza da 15 giri

Norris e Leclerc puntano ad arrivare al traguardo con queste medie. Mancano 19 giri al termine

Con un solo pit-stop sono Norris Leclerc e Verstappen tra i primissimi, poi Ocon Hadjar Bortoleto Tsunoda Albon Gasly

La situazione: Norris +23" su Leclerc +35"4 su Verstappen, quarto è Bearman a 51"7 e precede Russell Piastri Antonelli Hamilton Ocon Hadjar Bortoleto Tsunoda Albon Sainz Stroll Gasly Colapinto

PIastri rischia nel superare Ocon, il francese è passato anche da Antonelli

49° giro - Ai box Bearman e Russell, gomme soft per tutti e due. Pit anche per Sainz, gomme soft

Piastri ha la meglio ed esce davanti ad Antonelli, Hamilton è dietro e deve guardarsi da Hadjar

48° giro - Vanno in corsia box Antonelli PIastri e Hamilton per montare gomme soft

Piastri vede negli specchietti che arriva Verstappen e cerca di superare Antonelli

48° giro - Verstappen supera Hamilton, Antonelli si difende da Piastri che ha cominciato a spingere

Verstappen con le soft montate da poco si sta rapidamente avvicinando ad Hamilton, settimo

45° giro - Russell non riesce a recuperare nulla su Bearman mentre PIastri non ha lo spunto per superare Antonelli. Situazione di stallo

In realtà dopo un giro, Russell non riesce ad allungare su Antonelli e ad avvicinare Bearman

Dopo l'ennesima lamentela di Russell, viene detto ad Antonelli di far passare il compagno. Che effettivamente dimostra di essere più veloce. Alle spalle delle due Mercedes incombe Piastri

40° giro - Norris +17"8 Leclerc +22" Bearman +23"5 Antonelli +24"4 Russell +25"1 Piastri +29"3 Hamilton +35"3 Verstappen poi Sainz Ocon Stroll Albon Hadjar Bortoleto Tsunoda Colapinto Gasly

Russell non fa che chiedere al team Mercedes di far rallentare Antonelli per passarlo e andare alla caccia di Bearman, ma dai box gli dicono di no

38° giro - Pit-stop per Verstappen che monta gomme soft, uguale fa Bortoleto. Verstappen rientra ottavo

Bel sorpasso di Ocon su Albon alla prima curva per l'11esimo posto

37° giro - Antonelli non riesce a superare Antonelli e ritrova alle spalle Piastri

Norris ha 10"3 su Verstappen, Leclerc è terzo a 5"7 dall'olandese della Red Bull ed ha un vantaggio di 2"7 su uno strepitoso Bearman con la Haas

36° giro - Si ritira ai box Alonso con la Aston Martin per un guasto

Russell è alle spalle di Antonelli e gli viene detto che può attaccare l'italiano, ma Andrea gli chiude la porta

35° giro - E' il momento di Norris per cambiare le gomme e montare le medie. L'inglese rientra tranquillamente al comando

33° giro - Norris procede nella sua marcia con 28"6 su Verstappen (entrambi senza pit), Leclerc è rientrato terzo a 38"8 dal leader ed è davanti a Bearman Antonelli Russell Tsunoda (senza pit) Piastri Hamilton Hadjar e Bortoleto senza pit, Sainz Albon (senza pit) Ocon Alonso Stroll Gasly Colapinto (senza pit)

32° giro - Leclerc ail pit-stop monta le gomme medie

Curiosamente sembra che la direzione gara abbia deciso di non dare alcuna penalità a Verstappen nonostante il caos creato nei primi giri

Anche Russell e Piastri superano Hadjar, che scivola nono e vede avvicinarsi Hamilton

Bearman e Antonelli superano Hadjar che, essendo partito con le medie, ancora non si è fermato per il pit-stop. Anche Norris e Leclerc, pur partiti con le soft, non si sono fermati. Senza pit anche Verstappen e Tsunoda, partiti con le medie come Gasly. Ancora senza sosta Albon, partito con le hard come Colapinto

Si ritira ai box Hulkenberg per un problema tecnico della sua Sauber

5" di penalità per Sainz per eccessiva velocità in corsia box

27° giro - Norris ha un vantaggio enorme su Leclerc, 13". Verstappen partito con le gomme medie è terzo davanti a Tsunoda Ocon Hadjar. Bearman è davanti ad Antonelli Bortoleto Russell Piastri Hamilton Albon Sainz Gasly Alonso Colapinto e Stroll che va al pit

26° giro - Pit-stop anche per Russell che monta gli pneumatici medi

25° giro - Pit-stop per Bearman e Piastri, gomme medie per entrambi

24° giro - Pit-stop per Hamilton che monta gomme medie e sconta i 10" di penalità

Piastri continua a essere alle spalle di Russell, ma non ha lo spunto per passarlo

23° giro - Antonelli ai box per montare gomme medie

Che al VAR della F1 ci sia qualche arbitro della Serie A?

La penalità ad Hamilton è stata comminata perché nel lungo effettuato (per la frenata tardiva di Verstappen) non ha preso il sentiero asfaltato per rientrare in pista... come da regolamento. Ma con la velocità che aveva, come poteva Hamilton frenare sull'erba per prendere quel tratto asfaltato.

18° giro - Norris sempre più leader con 7"8 su Leclerc e 13"6 su Hamilton. Bearman è quarto a 18" e precede di 2" Verstappen seguito da vicino da Antonelli Russell e Piastri. Più lontano Tsunoda Ocon Hadjar Bortoleto Alonso Stroll Albon Hulkenberg Gasly Colapinto e Sainz che si è fermato ai box per montare gomme soft dopo essere partito con le medie

Hamilton viene penalizzato 10" per il taglio della curva 4, ma vi è stato costretto da Verstappen. Penalità completamente ingiusta

15° giro - Come si prevedeva il passo gara di Norris è elevatissimo ed ora Leclerc si trova a 5"

12° giro - Piastri supera Tsunoda e sale ottavo ed è a 2"2 da Russell

Molto bene Antonelli che se l'è cavata egregiamente nelle prime terribili fasi di gara ed ora è sesto davanti al compagno Russell e alle spalle di Verstappen

9° giro - Norris leader con 2"5 su Leclerc e 7"8 su Hamilton, quarto è Bearman che nel caos è stato lesto a guadagnare posizoni e tiene ed ha messo la museruola a Verstappen che precede Antonelli Russell Tsunoda Piastri Ocon Hadjar Bortoleto Sainz Alonso Stroll Albon Hulkenberg Gasly Colapinto. Intanto si è ritirato Lawson

Incredibile il comportamento di Verstappen, niente di nuovo in realtà

Verstappen crea scompiglio, taglia la variante, rientra davanti a Hamilton e Russell, non ridà la posizione, che Hamilton si riprende tagliando la curva. Poi Verstappen entra in bagarre con Bearman e Russell e crea altro caos

5° giro - Norris +1"8 Leclerc +2"7 Hamilton +3"3 Verstappen poi Russell Bearman Antonelli Tsunoda Piastri e Ocon in top 10

Russell si lamenta del fatto che Verstappen lo ha superato tagliando la curva e non gli ha ridato la posizione

2° giro - Norris già allunga su Leclerc che si trova a 1"7 poi Hamilton Verstappen Russell Bearman Antonelli Tsunoda Piastri Ocon Hadjar Sainz Bortoleto Alonso Gasly Hulkenberg Albon Stroll andato in testacoda, Colapinto. Ai box Lawson per sostituire il musetto danneggiato nelle prime fasi della corsa

Parte forte Norris con in scia Leclerc, ma alla fatidica prima staccata Charles arriva lungo come Verstappen. Leclerc cede così la posizione a Norris in quanto era rientrato davanti, uguale fa Verstappen con Hamilton. Lungo anche Antonelli che perde una posizione ed è settimo

Per la prima volta nella gara messicana manca il pilota di casa tanto amato: Sergio Perez. Ma il prossimo anno l'ex pilota Red Bull tornerà in F1 con il nuovo team Cadillac della General Motors

Inizia il giro di ricognizione. Tribune completamente affollate, come sempre del resto

Verstappen ha scelto di partire con le gomme medie come Hadjar, Tsunoda, Sainz e Bortoleto. Con le hard, Colapinto, Albon. Tutti gli altri affronteranno la prima parte del GP con gli pneumatici soft

Brilla il sole nella capitale messicana, ma la temperatura è ottimale: 26 gradi

PrevPage 1 of 10Next

News

formula 1
v

FirstPrevPage 1 of 17NextLast
FirstPrevPage 1 of 17NextLast
TatuusTRIDENTWSKF4ItaliaF4 SpanishEurocup3G4RacingPREMACampos RacingRS RacingCetilar