23 Nov [17:38]
Lamborghini: non è un addio,
la SC63 LMDh prosegue in IMSA
Michele Montesano
Si è conclusa, dopo una sola stagione, l’avventura di Lamborghini nel FIA WEC. Con la pubblicazione dell’elenco degli iscritti al Mondiale Endurance 2025, a balzare all’occhio è stata proprio la mancanza della Casa di Sant’Agata Bolognese, assente sia nella classe Hypercar che nella LMGT3. Un percorso, quello intrapreso a inizio anno da Lamborghini, stimolante, ma al contempo ostico e lastricato di sfide. Infatti. il marchio del Toro non solo si è trovato a dover seguire la stagione d’esordio della SC63 LMDh, ma anche a sfidare Case blasonate nel mondo dell’Endurance.
Supportata dal team Iron Lynx, Lamborghini nell’affrontare questa nuova sfida ha deciso di sdoppiare i suoi programmi iscrivendo una SC63 LMDh nel WEC, per Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara e Daniil Kvyat, e una nella serie Endurance Cup dell’IMSA affidata ad Andrea Caldarelli, Matteo Cairoli e Romain Grosjean. Inoltre, nel Mondiale Endurance, Iron Lynx ha esteso il suo impegno anche nella categoria LMGT3 schierando una Huracán GT3 per Claudio Schiavoni, Matteo Cressoni e Franck Perera e una per le Iron Dames Sarah Bovy, Rahel Frey e Michelle Gatting.
Il debutto storico di Lamborghini nel WEC è avvenuto sul circuito di Lusail, in occasione della 1812 km del Qatar. La SC63 LMDh ha dimostrato si un potenziale incoraggiante, ma anche la difficoltà di confrontarsi in una categoria così serrata e combattuta come la Hypercar. Nonostante i problemi di assetto e un ritmo inferiore rispetto ai primi della classe, a sorprendere è stata l’affidabilità della vettura tanto che, nella gara d’esordio, la Lamborghini è riuscita a terminare in tredicesima posizione. La 1812 km del Qatar è inoltre servita anche a raccogliere dati preziosi per affinare l’assetto della vettura.
Il WEC si è quindi spostato in Europa, più precisamente a Imola. Nella gara di casa. Lamborghini ha ricevuto tutto l’affetto dei tifosi mostrando una prestazione incoraggiante. Nonostante le avverse condizioni meteorologiche, con la pioggia che è risultata un’ulteriore variabile nella 6 Ore di Imola, e alcune noie allo sterzo, la squadra ha ottenuto un incoraggiante dodicesimo posto. Tuttavia, è risultato evidente che il progetto della SC63 LMDh necessitava ancora di tempo e lavoro per avvicinarsi ai vertici della categoria.
La tappa di Spa-Francorchamps ha rappresentato una prima battuta d'arresto. Il circuito belga, tra i più affascinanti e impegnativi del calendario, ha messo a dura prova il prototipo del Toro che ha sofferto un guasto alla sospensione posteriore proprio nell’arco della gara. Questo ritiro è stato un primo campanello d’allarme in merito all’affidabilità della SC63 LMDh. Problemi di gioventù che sono stati accuratamente analizzati sia dagli uomini dell’Iron Lynx che dai tecnici di Lamborghini in vista della gara più importante della stagione, vale a dire la 24 Ore di Le Mans.
Proprio la maratona francese ha segnato il punto di svolta della stagione agonistica di Lamborghini. Sul circuit de La Sarthe Iron Lynx ha riunito le due SC63 LMDh per massimizzare l’esperienza accumulata al fine di ottenere un buon risultato. Complice anche la conformazione del tracciato, più congeniale al prototipo di Sant’Agata Bolognese, le vetture del Toro sono state costantemente nella parte alta della classifica. Tanto che, al termine di una gara massacrante, condizionata da pioggia, freddo e numerose neutralizzazioni, Bortolotti, Mortara e Kvyat hanno centrato la top 10, un risultato storico per un team al debutto in Hypercar. Mentre l’altra SC63 LMDh, pilotata da Caldarelli, Cairoli e Grosjean, ha chiuso in tredicesima posizione a dimostrazione che Lamborghini poteva aspirare a competere contro i costruttori più esperti.
Anche in Brasile, in occasione della 6 Ore di San Paolo, la squadra ha dimostrato progressi significativi. Il ritmo gara era sufficiente per lottare stabilmente nella top-10, ma una foratura nella seconda metà della corsa ha purtroppo compromesso il risultato finale. La delusione brasiliana non ha però scoraggiato il team, che ha continuato a lavorare duramente per affrontare le gare successive. Tuttavia ad Austin, nonostante la conoscenza del tracciato per i test svolti in inverno, i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative. Problemi strategici e di passo gara hanno relegato la Lamborghini nelle retrovie.
In Giappone, durante la 6 Ore del Fuji, il team ha mostrato segnali di miglioramento accedendo, per la prima volta, in Hyperpole. Purtroppo in gara delle noie alla trasmissione hanno spento le speranze di un risultato significativo. Anche nella 8 Ore del Bahrain, atto conclusivo del Mondiale Endurance, la SC63 è stata vittima di problemi tecnici, con un guasto al sistema di raffreddamento che ha causato il ritiro anticipato. La SC63 LMDh ha dimostrato un buon potenziale, anche se è stato evidente che il passaggio a una categoria così competitiva come l’Hypercar richiedeva più tempo e investimenti da parte di Lamborghini.
Anche a seguito della rottura con il team Iron Lynx, che dal 2025 schiererà due Mercedes AMG GT3, Lamborghini ha annunciato il ritiro dal WEC. Le ragioni principali, come si legge dal comunicato rilasciato dalla Casa di Sant’Agata Bolognese, sono legate ai costi crescenti del programma Hypercar e alla difficoltà di competere ai massimi livelli contro squadre ben più esperte ed economicamente forti. Dal 2025, inoltre, il regolamento del WEC avrebbe richiesto la presenza di almeno due vetture per costruttore in ogni gara, aumentando ulteriormente le spese da sostenere nell’arco della stagione.
Ciò non significa che Lamborghini abbia intenzione di abbandonare la SC63 LMDh, tutt’altro. Il prototipo del Toro, visto in azione proprio nei recenti test collettivi di Daytona, proseguirà la sua carriera agonistica nella classe GTP dell’IMSA. Il campionato nordamericano sarà il terreno ideale per sviluppare ulteriormente la vettura spinta dal V8 che nasce sul telaio Ligier. Contemporaneamente la Casa di Sant’Agata Bolognese lavorerà anche allo sviluppo della nuova Temerario GT3 che farà il suo esordio agonistico nel 2026. L’uscita di Lamborghini dal WEC non è quindi da considerarsi come un addio ma, magari, un arrivederci.