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18 Mag [17:56]

Isotta Fraschini: conclusi i test a Monza
Prosegue lo sviluppo della Tipo 6 LMH

Michele Montesano

Come da programma, la Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione ha calcato per due giorni l’Autodromo di Monza. La pista di casa, con i suoi lunghi rettilinei, ha permesso di proseguire lo sviluppo del prototipo con l’obiettivo di raccogliere ulteriori indicazioni prima del debutto nel FIA WEC. Questa volta è toccato a Marco Bonanomi, test driver delle Michelotto Engineering, stringere il volante della Tipo 6. L’esperto pilota, ex Audi LMP1, ha macinato numerosi giri per permettere ai tecnici di raccogliere dati lavorando anche su aerodinamica ed elettronica.

Dopo lo shakedown di Vallelunga del mese scorso, in cui era toccato a Maurizio Mediani l’onore di far compiere i primi chilometri alla LMH, i tecnici della struttura padovana hanno apportato diverse modifiche sulla Tipo 6 prima di scendere nuovamente in pista. La giornata del martedì, condizionata dalla pioggia, ha permesso di effettuare prove di routine oltre che a ‘studiare’ le Michelin da pioggia. Ma è nella sessione del mercoledì che la Tipo 6 ha compiuto più tornate mettendo in mostra un’ottima affidabilità.



Non solo, la vettura si è mostrata nata bene e sincera nelle regolazioni. La Isotta Fraschini ha risposto nel migliore dei modi, e con reazioni prevedibili, alle modifiche di setup apportate nel corso dei vari run. Pur non cercando la prestazione, Bonanomi è riuscito a segnare tempi sul giro in linea con le più veloci Gibson LMP2 presenti a Monza (infatti sul tracciato brianzolo hanno girato anche i team Prema, Jota e Algarve Pro Racing).

Bonanomi, tester della Michelotto Engineering, ha così sintetizzato la due giorni di Monza: “Un test sicuramente positivo dopo una prima giornata un po’ difficile in cui si sono fatti pochi chilometri. Mercoledì abbiamo fatto tanti giri e provato diverse configurazioni, anche sul bilanciamento della vettura, che hanno fornito buoni riscontri. Contando che è stato il mio primo test e il secondo di squadra e vettura, siamo riusciti a girare nel pomeriggio in modo costante e su ritmi interessanti. Credo che possiamo essere tutti contenti perché la macchina sembra nata bene, anche se ovviamente c’è ancora tantissimo lavoro da fare e dati da analizzare”.



Soddisfatto anche Claudio Berro, Direttore Motorsport di Isotta Fraschini: “Parliamo della seconda sessione di test di sempre della vettura, che si è rivelata molto interessante dopo la pioggia di martedì. Mercoledì abbiamo girato con regolarità e questo ci ha permesso di fare tante verifiche di aerodinamica ed elettronica. Inoltre abbiamo iniziato a scoprire le prestazioni della macchina e studiarle settore per settore, così da capire come migliorarla pian piano. Si è trattato di un test veramente soddisfacente”.

9 Mag [9:40]

Isotta Fraschini: prossimi test a Monza
Omologazione e debutto posticipati

Michele Montesano

La Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione tornerà in pista a metà maggio per proseguire lo sviluppo in vista del debutto nel FIA WEC. A fare da palcoscenico, per la seconda uscita del prototipo tricolore, sarà l’Autodromo di Monza. La vettura realizzata dalla Michelotto Engineering calcherà l’asfalto del Tempio della Velocità il 16 e 17 maggio, ma questa volta al volante della Tipo 6 ci sarà Marco Bonanomi. L’ex ufficiale Audi prenderà il posto di Maurizio Mediani, il quale ha avuto l’onore di svezzare l’Hypercar nella sua
prima uscita a Vallelunga.

Nonostante il programma proceda per il verso giusto, in Isotta Fraschini hanno deciso di non forzare le tappe rinunciando a far esordire la Tipo 6 nella gara di casa della 6 Ore di Monza (in scena a luglio). Infatti prima di effettuare l’omologazione finale, prevista per ottobre, la LMH proseguirà il suo sviluppo su altri circuiti europei. Tale scelta è stata presa in accordo con ACO e FIA al fine di arrivare, al momento fatidico della verifica tecnica, con un maggior numero di chilometri a disposizione.

Il regolamento prevede che, dopo l’omologazione della vettura, durante il ciclo di vita (pari a cinque anni) il costruttore può utilizzare un massimo di cinque jolly per incrementare le performance della propria LMH. Per questo Isotta Fraschini e Michelotto Engineering non vogliono lasciare nulla al caso e, data la complessità della Tipo 6 e del suo powertrain ibrido, procedere con l’omologazione finale al massimo del suo sviluppo. Solamente dopo queste attente fasi di valutazione, si deciderà quando far debuttare l’Hypercar nel Mondiale Endurance.

29 Apr [20:00]

Spa – Gara
Doppietta Toyota, Ferrari 3ª di rimonta

Michele Montesano - XPB Images

Ancora Toyota nel FIA WEC. Terzo successo stagionale per il costruttore nipponico che ha dominato una scoppiettante 6 Ore di Spa-Francorchamps ottenendo una perentoria doppietta. Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez hanno preceduto i compagni di squadra Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa. Terzo posto artigliato all’ultimo giro da parte di James Calado che, in equipaggio con Alessandro Pier Guidi e Antonio Giovinazzi, ha beffato la Porsche di Frédéric Makowiecki regalando così un altro podio alla Ferrari.



Come da tradizione la pioggia, caduta a intermittenza prima della partenza sul tracciato delle Ardenne, ha introdotto un’ulteriore variabile. Visto il divieto di utilizzare pneumatici intermedi, i protagonisti di classe Hypercar hanno optato per strategie differenti. Grazie alle Michelin da pioggia, le Ferrari hanno preso subito il comando delle operazioni facendo il vuoto con Giovinazzi e Nicklas Nielsen. Ma l’ingresso della safety car, chiamata per permettere di disincagliare dalla ghiaia di Les Combes la Porsche di Claudio Schiavoni, ha vanificato la strategia degli uomini di AF Corse.

Al restart, complice l’asfalto più asciutto, le Toyota hanno iniziato una forsennata rimonta. Le slick hanno aiutato il recupero di Mike Conway che, precedentemente scivolato al settimo posto, allo scoccare della prima mezz’ora di gara ha riconquistato la prima posizione. Partito dall’ultima fila, Sebastien Buemi ha messo in atto una furiosa rimonta culminata, al termine della prima ora, con il quarto posto assoluto. Di contro le Ferrari, costrette a effettuare una sosta anticipata, sono sprofondate in fondo alla classifica staccate di un giro dalla vetta.


Spavento per Renger van der Zande che, nel corso della seconda ora di gara, ha impattato violentemente contro le barriere dell’Eau Rouge. In lotta per la seconda posizione assoluta, l’olandese in piena accelerazione ha riscontrato un problema al servosterzo della Cadillac perdendo inevitabilmente il controllo della sua LMDh. Costretto ad alzare bandiera bianca anche Laurens Vanthoor, rimasto fermo sul rettilineo principale con la Porsche 963 ammutolita. Questi due episodi hanno di fatto aperto le porte a Toyota per la seconda doppietta stagionale.

Una vera corsa a ostacoli, quella vissuta dalla Ferrari in Hypercar. Nonostante lo scivolone iniziale, il Cavallino Rampante ha mostrato il giusto passo gara recuperando il terreno perso fino a ristabilirsi in top 5. L’ennesimo ingresso della safety car, a seguito dello scontro tra la Vanwall Vandervell di Jacques Villeneuve e la Ferrari 488 GTE di Francesco Castellacci, ha permesso di ricucire ulteriormente il divario. Tuttavia le gomme fredde hanno tradito Antonio Fuoco. Appena entrato per il suo stint, il veloce calabrese ha perso il controllo della 499P impattando contro le barriere del rettilineo che porta al Radillon.


Unica punta rimasta in casa Ferrari AF Corse, Calado si è reso protagonista di una strepitosa rimonta culminata con il sorpasso, proprio nell’ultimo giro, all’esterno di Les Combes ai danni della Porsche di Makowiecki. Quinto posto per la Cadillac superstite di Earl Bamber, Alex Lynn e Richard Westbrook. Complice la conformazione del tracciato e le condizioni di aderenza precaria, il divario fra LMH e LMDh a Spa si è nettamente ridotto. Debutto da incorniciare per il team Jota, sesto con la Porsche 963 magistralmente guidata da Antonio Felix da Costa, Will Stevens e Yifei Ye.

Fuori dalla top 10 assoluta entrambe le Peugeot. Dopo il positivo segnale di ripresa a Portimão, le 9X8 sono nuovamente sprofondate a Spa. Quattordicesima la vettura del Leone con al volante Paul di Resta, Jean-Eric Vergne e Mikkel Jensen. Costretti a effettuare un reset del sistema ibrido dopo una sosta ai box, Loïc Duval, Gustavo Menezes e Nico Müller hanno concluso addirittura dietro la Glickenhaus.



Trionfo in patria per il team WRT in LMP2 (nella foto sopra). Ma il risultato è rimasto incerto fino alle ultime battute della 6 Ore di Spa. Durante l’arco della gara United Autosports, Prema, WRT e Jota si sono alternati al comando delle operazioni, ma nessuno è mai riuscito a creare uno strappo sugli avversari. Nonostante una prova perfetta, Mirko Bortolotti, Daniil Kvyat e Doriane Pin, complice uno stop & go di 3 minuti per infrazioni durante una fase di neutralizzazione, sono stati i primi a uscire dalla lotta per la vittoria.

Ad accendere le ultime fasi di gara è stato quindi il duello tra Louis Deletraz e Tom Blomqvist. Già autore della pole, il portacolori dello United Autosports è stato impeccabile durante il suo stint. L’esito si è però deciso ai box con entrambi i piloti costretti a effettuare uno splash a dieci minuti dal termine. Gli uomini del WRT sono stati i più rapidi rispedendo per primo in pista Deletraz che, assieme a Robert Kubica e Rui Andrade, ha ottenuto il primo successo stagionale. Blomqvist, in equipaggio con Oliver Jarvis e Joshua Pierson, non ha potuto che accodarsi al secondo posto.

Incandescente anche la lotta per il gradino più basso del podio. Grazie a pneumatici più freschi, Albert Costa ha infilato nell’ordine Robin Frijns e Felipe Albuquerque per poi mettersi in scia dell’Oreca Prema di Andrea Caldarelli. L’alfiere dell’Inter Europol Competition, in equipaggio con Fabio Scherer e Jakub Smiechowski, ha quindi sorpassato l’italiano negli ultimi minuti di gara alla Bus Stop ottenendo così il terzo posto in LMP2.



Perentoria vittoria in LMGTE Am per la Ferrari 488 GTE griffata Richard Mille AF Corse di Alessio Rovera, Lilou Wadoux e Luis Perez Companc (nella foto sopra). Anche in classe GT le prime fasi della 6 Ore di Spa hanno visto alternarsi al vertice diversi equipaggi. Il passo gara di Perez Companc, messo in mostra sui saliscendi delle Ardenne, è stato decisivo per porre le basi per il successo. È quindi toccato alla giovane Wadoux gestire le delicate fasi centrali, con annesse neutralizzazioni, mentre Rovera ha finalizzato il tutto regalando alla Ferrari il primo successo stagionale nel WEC. Non solo, Wadoux è diventata la prima donna a conquistare un successo nel Mondiale Endurance.

Nuovamente a podio la Corvette C8.R di Ben Keating, Nicky Catsburg e Nico Varrone. Nonostante i 45 kg di zavorra, la GT americana è risultata ugualmente competitiva a Spa. Catsburg ha poi difeso fino all’ultimo la piazza d’onore rintuzzando gli attacchi dell’Aston Martin di Charlie Eastwood, in equipaggio con Michael Dinan e il poleman Ahmad Al Harthy. A completare la top 5 le Porsche di Harry Tincknell, Ryan Hardwick e Zacharie Robichon seguita dalle Iron Dames Sara Bovy, Rahel Frey e Michelle Gatting.

Sabato 29 aprile 2023, gara

1 - Conway-Kobayashi-Lopez (Toyota GR010) - Toyota - 148 giri -  6h00'19"798
2 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 16"637
3 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'14"439
4 - Cameron-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 1'17"264
5 - Bamber-Lynn-Westbrook (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 1 giro
6 - Ye-da Costa-Stevens (Porsche 963) - Jota - 1 giro
7 - Andrade-Kubica-Delétraz (Oreca 07-Gibson) - WRT - 2 giri
8 - Pierson-Blomqvist-Jarvis (Oreca 07-Gibson) - United AS - 2 giri
9 - Smiechowski-Scherer-Costa (Oreca 07-Gibson) - Inter Europol - 2 giri
10 - Ugran-Viscaal-Caldarelli (Oreca 07-Gibson) - Prema - 2 giri
11 - Lubin-Hanson-Albuquerque (Oreca 07-Gibson) - United AS - 2 giri
12 - Gelael-Habsburg-Frijns (Oreca 07-Gibson) - WRT - 2 giri
13 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2 giri
14 - Dumas-Pla-Mailleux (Glickenhaus 007) - Glickenhaus - 2 giri
15 - Vaxiviere-Canal-Milesi (Alpine A470-Gibson) - Alpine - 2 giri
16 - Negrão-Rojas-Caldwell (Alpine A470-Gibson) - Alpine - 2 giri
17 - Duval-Menezes-Müller (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2 giri
18 - Heinemeier Hansson-Fittipaldi-Rasmussen (Oreca 07-Gibson) - Jota - 3 giri
19 - Pin-Bortolotti-Kvyat (Oreca 07-Gibson) - Prema - 4 giri
20 - Perez Companc-Wadoux-Rovera (Ferrari 488) - AF Corse - 8 giri
21 - Keating-Varrone-Catsburg (Chevrolet Corvette) - Corvette - 8 giri
22 - Al Harty-Dinan-Eastwood (Aston Martin Vantage) - TF Sport - 8 giri
23 - Tincknell-Hardwick-Robichon (Porsche 911) - Proton - 9 giri
24 - Bovy-Gatting-Frey (Porsche 911) - Iron Dames - 9 giri
25 - Alessi-Mann-de Paw (Ferrari 488) - AF Corse - 9 giri
26 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Northwest - 9 giri
27 - Kimura-Huffaker-Serra (Ferrari 488) - Kessel - 9 giri
28 - Hoshino-Stevenson-Fujii (Aston Martin Vantage) - D'Station - 10 giri
29 - Ried-Pedersen-Andlauer (Porsche 911) - Dempsey-Proton - 10 giri
30 - Schiavoni-Cressoni-Picariello (Porsche 911) - Iron Lynx - 11 giri
31 - Schiavoni-Cressoni-Picariello (Porsche 911) - Iron Lynx - 12 giri

Giro più veloce: Kamui Kobayashi 2'02"327

Ritirati
Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 488) - Af Corse
Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari
Dillmann-Guerrieri-Villeneuve (Vanwall Vandervell 680) - Vanwall
Estre-Lotterer-Vanthoor (Porsche 963) - Penske
Bourdais-Van der Zande-Aitken (Cadillac V-LMDh) - Cadillac
Cullen-Kaiser-Aubry (Oreca 07-Gibson) - Vector

Non partiti
Hyett-Jeannette-Cairoli (Porsche 911) - Project 1

Il campionato Hypercar
1.Buemi-Hartley-Hirakawa 71 punti; 2.Conway-Kobayashi-Lopez 66; 3.Fuoco-Molina-Nielsen 42.

Il campionato LMP2
1.Lubin-Hanley-Hanson 66 punti; 2.Andrade-Kubica-Delétraz 58; 3.Albuquerque 48.

Il campionato LMGTE Am
1.Keating-Varrone-Catsburg 82 punti; 2.Perez Companc-Wadoux-Rovera 43; 3.Mann-de Paw 36.

28 Apr [19:10]

Spa – Qualifica
Toyota batte Ferrari per un soffio

Michele Montesano - XPB Images

Qualifiche col giallo a Spa-Francorchamps. Nel terzo appuntamento stagionale del FIA WEC, a siglare la pole è stato inizialmente Antonio Giovinazzi. Autore del crono di 2’00”777, il pugliese ha mandato in estasi il box Ferrari AF Corse. L’esultanza però, è durata pochissimo: dopo qualche minuto, la direzione gara ha infatti cancellato il giro di Giovinazzi, colpevole di essere andato oltre il cordolo all’uscita di Les Combes.

A ereditare la pole è stato quindi Kamui Kobayashi, che in precedenza aveva siglato il tempo di 2’00”812. Ma la Toyota ha vissuto una qualifica a due velocità, Brendon Hartley è andato subito a muro causando l’interruzione della sessione. Tradito dalle gomme fredde, il neozelandese ha perso il controllo della sua Toyota GR010 Hybrid andando a sbattere contro le barriere esterne dell’Eau Rouge.


In ritardo di appena 24 millesimi, è così Miguel Molina a scattare dalla seconda piazzola con la seconda Ferrari. Ostacolato da una Porsche, il pilota spagnolo è stato costretto ad alzare leggermente il piede proprio nel suo ultimo tentativo. Terzo Giovinazzi, autore di un testacoda innocuo a La Source nelle prime fasi della qualifica. A completare la seconda fila ci sarà la Cadillac di Earl Bamber seguito dalla V-Series.R di Sebastien Bourdais, al debutto stagionale con la LMDh americana.

Sesto crono per la Porsche 963 ufficiale di Kevin Estre che ha preceduto la gemella privata, portata all’esordio dal team Jota, con al volante Will Stevens. Autore della pole lo scorso anno, Oliver Pla non è riuscito a issare la Glickenhaus 007 oltre l’ottava posizione. Dopo la convincente prestazione di Portimão, le Peugeot sono scivolare nuovamente in fondo alla classifica, nono Jean-Eric Vergne e undicesimo Gustavo Menezes.



In una lotta sempre molto serrata, a fare la differenza in LMP2 è stato Tom Blomqvist (nella foto sopra). Costretto a saltare il round di Portimão per una concomitanza con l’IMSA, il pilota dello United Autosports ha siglato il riferimento di 2’05”979 nella seconda metà della sessione. Tempo rimasto imbattuto fino all’esposizione della bandiera a scacchi, vani i tentativi degli altri piloti con Louis Deletraz, secondo, che si è dovuto fermare a 0”339 dal poleman.

Daniil Kvyat ha sfruttato la conoscenza del tracciato per piazzare l’Oreca del Prema in terza posizione. Benché non sia riuscito a migliorarsi nel suo ultimo tentativo, il russo ha chiuso davanti il portacolori del WRT Robin Frijns, la Jota di Pietro Fittipaldi, e il compagno di squadra Bent Viscaal. Fanalino di coda, e staccate di oltre un secondo dalla vetta, le Alpine di Olli Caldwell e Charles Milesi.



Dominando le qualifiche di classe LMGTE Am, Ahmad Al Harthy (nella foto sopra) ha conquistato la sua prima pole nel WEC. Anche la sessione delle GT è stata condizionata da una bandiera rossa causata dall’uscita di pista di PJ Hyett. Finito in testacoda all’Eau Rouge, il pilota Porsche ha pesantemente danneggiato contro le barriere la sua 911 RSR. Già in cima alla lista dei tempi, riprese le ostilità Al Harthy ha poi ulteriormente migliorato il suo crono stampando il riferimento di 2’17”216. Il pilota dell’Oman ha così regalato la prima fila stagionale all’Aston Martin del TF Sport.


Non è riuscito l’assalto finale a Sarah Bovy. L’Iron Dames ha concluso la qualifica al secondo posto davanti la Porsche di Ryan Hardwick. Seconda fila per il leader di campionato Ben Keating, costretto a girare sui saliscendo di Spa con la Corvette C8.R appesantita da 45 kg di zavorra. Quarto crono per la Ferrari 488 di Luis Perez Companc.

Assente invece la Ferrari numero 21. Non è riuscita la corsa contro il tempo degli uomini di AF Corse, costretti a sostituire il telaio della 488 GTE danneggiato gravemente a seguito di un contatto occorso nelle seconde prove libere di ieri. Diego Alessi, ritenuto colpevole dell’incidente che ha coinvolto la Ferrari di Thomas Flohr, sarà costretto a scontare nella 6 Ore di Spa uno stop & go di 30 secondi.

Venerdì 28 aprile 2023, qualifica

1 - Conway-Kobayashi-Lopez (Toyota GR010) - Toyota - 2'00"812
2 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 2'00"836
3 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 2'00"973
4 - Bamber-Lynn-Westbrook (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 2'01"043
5 - Bourdais-Van der Zande-Aitken (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 2'02"138
6 - Estre-Lotterer-Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 2'02"306
7 - Ye-da Costa-Stevens (Porsche 963) - Jota - 2'02"907
8 - Dumas-Pla-Mailleux (Glickenhaus 007) - Glickenhaus - 2'02"960
9 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2'03"217
10 - Cameron-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 2'03"650
11 - Duval-Menezes-Müller (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2'03"879
12 - Dillmann-Guerrieri-Villeneuve (Vanwall Vandervell 680) - Vanwall - 2'04"614
13 - Pierson-Blomqvist-Jarvis (Oreca 07-Gibson) - United AS - 2'05"979
14 - Andrade-Kubica-Delétraz (Oreca 07-Gibson) - WRT - 2'06"318
15 - Pin-Bortolotti-Kvyat (Oreca 07-Gibson) - Prema - 2'06"506
16 - Gelael-Habsburg-Frijns (Oreca 07-Gibson) - WRT - 2'06"532
17 - Heinemeier Hansson-Fittipaldi-Rasmussen (Oreca 07-Gibson) - Jota - 2'06"556
18 - Ugran-Viscaal-Caldarelli (Oreca 07-Gibson) - Prema - 2'06"601
19 - Lubin-Hanson-Albuquerque (Oreca 07-Gibson) - United AS - 2'06"684
20 - Smiechowski-Scherer-Costa (Oreca 07-Gibson) - Inter Europol - 2'06"825
21 - Cullen-Kaiser-Aubry (Oreca 07-Gibson) - Vector - 2'07"035
22 - Negrão-Rojas-Caldwell (Alpine A470-Gibson) - Alpine - 2'07"099
23 - Vaxiviere-Canal-Milesi (Alpine A470-Gibson) - Alpine - 2'07"157
24 - Al Harty-Dinan-Eastwood (Aston Martin Vantage) - TF Sport - 2'17"216
25 - Bovy-Gatting-Frey (Porsche 911) - Iron Dames - 2'19"150
26 - Tincknell-Hardwick-Robichon (Porsche 911) - Proton - 2'19"481
27 - Keating-Varrone-Catsburg (Chevrolet Corvette) - Corvette - 2'19"506
28 - Perez Companc-Wadoux-Rovera (Ferrari 488) - AF Corse - 2'19"723
29 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Northwest - 2'19"976
30 - Hyett-Jeannette-Cairoli (Porsche 911) - Project 1 - 2'20"017
31 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 488) - Af Corse - 2'20"382
32 - Hoshino-Stevenson-Fujii (Aston Martin Vantage) - D'Station - 2'20"507
33 - Kimura-Huffaker-Serra (Ferrari 488) - Kessel - 2'20"515
34 - Ried-Pedersen-Andlauer (Porsche 911) - Dempsey-Proton - 2'21"247
35 - Wainwright-Pera-Barker (Porsche 911) - GR Racing - 2'22"469
36 - Schiavoni-Cressoni-Picariello (Porsche 911) - Iron Lynx - 2'23"097
37 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - Senza tempo
38 - Alessi-Mann-de Paw (Ferrari 488) - AF Corse - Senza tempo

27 Apr [10:02]

Porsche: consegnate le prime
963 LMDh ai team Jota e JDC-Miller

Michele Montesano

L’attesa è finita. Porsche ha finalmente consegnato le prime due 963 LMDh rispettivamente ai team Jota e JDC-Miller Motorsport. Primo costruttore ad affidare i suoi prototipi ibridi a team privati, il passaggio è avvenuto presso lo stabilimento di Weissach.

Il personale di entrambe le squadre si era già recato in precedenza nel reparto sportivo Porsche, così da ricevere la corretta formazione per gestire al meglio le LMDh in pista. Dalla parte teorica in fabbrica si è quindi passati all’atto pratico con lo shakedown, avvenuto sul tracciato prova di Weissach, con il pilota ufficiale Matt Campbell che ha svezzato le nuove 963 percorrendo i primi chilometri.



Toccherà a Jota, questo fine settimana in occasione della 6 Ore di Spa, far debuttare la prima Porsche ‘privata’ nel FIA WEC. Il team inglese schiererà una 963 LMDh per i già annunciati
Yifei Ye, Antonio Felix da Costa e Will Stevens. Anche per questo, al termine dello shakedown, la compagine britannica ha immediatamente trasportato la vettura verso il Belgio.

Il team JDC-Miller prevede, invece, di far esordire la sua Porsche in occasione della quarta prova stagionale dell’IMSA Weathertech SportsCar Championship di Laguna Seca, in programma il fine settimana del 14 maggio. A guidare la 963 LMDh (nel render in basso la sua veste grafica) saranno l’esperto Mike Rockenfeller, già vincitore della 24 Ore di Le Mans e 12 Ore di Sebring, e la giovane promessa Tijmen van der Helm.



Per quanto riguarda il Proton Competition, Porsche ha reso noto che la consegna avverrà nei prossimi mesi. Da sempre legato al marchio di Weissach, il team tedesco schiererà una 963 LMDh in IMSA, con probabile debutto nella gara di Road America a inizio agosto, e una seconda vettura nel Mondiale Endurance.

16 Apr [19:48]

Portimão – Gara
Toyota chiude davanti Ferrari e Porsche

Michele Montesano - XPB Images

Anche nella 6 Ore di Portimão è proseguito il dominio targato Toyota nel FIA WEC. A differenza di quanto avvenuto nella 1000 Miglia di Sebring, questa volta la squadra campione in carica non è riuscita a monopolizzare i primi due gradini del podio. A pesare sul bilancio del team nipponico è stato il guasto ad un sensore che ha rallentato, nel corso della seconda ora, la LMH di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Josè Maria Lopez. Così a conquistare la vittoria è stato l’equipaggio del poleman Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa.

Nonostante le prime cinque posizioni siano state occupate da altrettanti costruttori differenti, la Toyota resta la squadra da battere. La GR010 Hybrid ha chiuso con un margine di un giro sulla Ferrari 499P di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, a sua volta seguita dalla Porsche di André Lotterer, Laurens Vanthoor e Kevin Estre. Proprio la 963 gestita dal Team Penske è stata la prima LMDh a salire sul podio in una gara del WEC.



Se allo start (nella foto sopra) James Calado era riuscito a frapporsi tra le due Toyota, il team nipponico ha immediatamente ristabilito le gerarchie riprendendosi le prime posizioni. Le GR010 Hybrid stavano allungando sui rivali quando, trascorsi i primi ottanta minuti di gara, una bandiera nera con bollo arancio ha costretto il team nipponico a richiamare ai box la LMH di Conway. La FIA, non ricevendo più i dati dal sensore che monitora la coppia della trasmissione della vettura, ha obbligato la sostituzione dell’elemento difettoso. Gli uomini Toyota sono così stati costretti a cambiare l’intero gruppo dell'albero di trasmissione posteriore sinistro.

Con la Toyota numero 7 scivolata a fondo classifica, e ormai fuori dai giochi, entrambe le Ferrari sono salite in zona podio con Nielsen a precedere Calado. Anche dopo il cambio piloti le posizioni non sono cambiate: Miguel Molina ha tenuto a bada Antonio Giovinazzi. Fin quando il pugliese, verso metà gara, ha lamentato un malfunzionamento ai freni. A rallentare la 499P è stato il non corretto funzionamento del sistema brake by wire che, in seguito, ha portato ad un innalzamento delle temperature di esercizio dell’impianto frenante.



Costretti a effettuare una sosta anticipata, in Ferrari hanno cercato di recuperare il terreno perso con Alessandro Pier Guidi. Ma, a trenta minuti dalla bandiera a scacchi, un cedimento al disco del freno anteriore sinistro ha costretto il pilota di Tortona ad alzare il piede chiudendo al sesto posto finale. Ad approfittarne è stata la Porsche, terza nonostante un rabbocco a dieci minuti dal termine, seguita dalla Cadillac di Richard Westbrook, Alex Lynn e Earl Bamber. Ancora una volta la V-Series.R si è dimostrata la LMDh più affidabile del lotto, tuttavia una sosta supplementare l’ha esclusa dalla lotta per il podio.

Boccata d'ossigeno per Peugeot che, dopo la modifica all’attuatore del cambio, ha finalmente portato a termine una gara senza registrate inconvenienti tecnici. Anche se gli uomini del Leone sono stati costretti a sostituire l’idroguida della 9X8 numero 93 prima della partenza, il quinto posto di Loïc Duval, Gustavo Menezes e Nico Müller fa ben sperare per il prosieguo della stagione. Settima l’altra LMH francese che ha preceduto la Glickenhaus e la seconda Toyota. Fuori dai giochi la Vanwall Vandervell che, allo scoccare della quinta ora, è finita nelle vie di fuga per colpa di un guasto ai freni.



Dimostrazione di forza per il team United Autosports che ha conquistato la doppietta in classe LMP2 (nella foto sopra). Superata Dorian Pin, scattata dalla pole, le vetture del team diretto da ZaK Brown hanno controllato la maggior parte della gara. Al termine della 6 ore Oliver Jarvis, Giedo Van der Garde e Josh Pierson hanno preceduto, per appena 684 millesimi, i compagni di squadra Frederick Lubin, Philip Hanson e Ben Hanley. Sempre veloce e consistente, Van der Garde è stato il trascinatore del suo equipaggio. Mentre un malfunzionamento alla radio dell’Oreca 07, è invece costato a Jarvis una sosta più lenta e la possibile vittoria.

Louis Deletraz, che ha diviso l’abitacolo del prototipo griffato WRT con Robert Kubica e Rui Andrade, ha conquistato il gradino più basso del podio sopravanzando negli ultimi minuti Danill Kvyat. Il team Prema ha pagato a caro prezzo l’ingresso della safety car, chiamata in pista per rimuovere la Vanwall di Jacques Villeneuve, poiché al restart si è ritrovato con un set di pneumatici più usurato rispetto agli avversari. Ciò non cancella la bella prestazione di Mirko Bortolotti, Pin e Kvyat. A chiudere la top 5 l’equipaggio Jota di Yifei Ye, David Beckmann e l’idolo di casa Antonio Felix da Costa.



Finale al cardiopalma in LMGTE Am con la Corvette (nella foto sopra) che in Portogallo è riuscita a bissare il successo ottenuto a Sebring. Scattato dalla pole, Ben Keating inizialmente ha dovuto fare i conti nuovamente contro la Porsche delle Iron Dames. Nonostante i 30 kg di peso handicap, la Corvette è uscita sulla distanza grazie alla consistenza di Nicolas Varrone e la velocità di Nicky Catsburg. Proprio l’olandese, nel corso dell’ultima ora, ha messo in mostra tutta la sua classe nel rintuzzare gli attacchi di uno scatenato Alessio Rovera. L’ufficiale Ferrari, assieme alla bravissima Lilou Wadoux, ha sopperito al più lento Bronze Luis Perez Companc chiudendo secondo a soli 260 millesimi dalla Corvette.

Terzo posto per le sempre più veloci Iron Dames Sarah Bovy, Michelle Gatting e Rahel Frey. A completare le prime cinque posizioni le Ferrari 488 AF Corse di Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr, seguite della rossa di Ulysse de Pauw, Simon Mann e Diego Alessi, quest’ultimo protagonista di un primo stint in cui ha dettato il passo fra le GT.

Domenica 16 aprile 2023, gara

1 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 222 giri -
2 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 1 giro
3 - Estre-Lotterer-Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1 giro
4 - Bamber-Lynn-Westbrook (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 2 giri
5 - Duval-Menezes-Müller (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2 giri
6 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 3 giri
7 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 3 giri
8 - Dumas-Briscoe-Pla (Glickenhaus 007) - Glickenhaus - 5 giri
9 - Conway-Kobayashi-Lopez (Toyota GR010) - Toyota - 7 giri
10 - Pierson-Van der Garde-Jarvis (Oreca 07-Gibson) - United AS - 7 giri
11 - Lubin-Hanley-Hanson (Oreca 07-Gibson) - United AS - 7 giri
12 - Andrade-Kubica-Delétraz (Oreca 07-Gibson) - WRT - 7 giri
13 - Pin-Bortolotti-Kvyat (Oreca 07-Gibson) - Prema - 7 giri
14 - Beckmann-Ye-da Costa (Oreca 07-Gibson) - Jota - 7 giri
15 - Ugran-Viscaal-Correa (Oreca 07-Gibson) - Prema - 7 giri
16 - Gelael-Habsburg-Frijns (Oreca 07-Gibson) - WRT - 7 giri
17 - Heinemeier Hansson-Fittipaldi-Rasmussen (Oreca 07-Gibson) - Jota - 7 giri
18 - Vaxiviere-Canal-Milesi (Alpine A470-Gibson) - Alpine - 7 giri
19 - Smiechowski-Scherer-Costa (Oreca 07-Gibson) - Inter Europol - 8 giri
20 - Negrão-Rojas-Caldwell (Alpine A470-Gibson) - Alpine - 9 giri
21 - Keating-Varrone-Catsburg (Chevrolet Corvette) - Corvette - 16 giri
22 - Perez Companc-Wadoux-Rovera (Ferrari 488) - AF Corse - 16 giri
23 - Bovy-Gatting-Frey (Porsche 911) - Iron Dames - 16 giri
24 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 488) - Af Corse - 16 giri
25 - Alessi-Mann-de Paw (Ferrari 488) - AF Corse - 16 giri
26 - Ramos-Moura de Oliveira-Cairoli (Porsche 911) - Project 1 - 17 giri
27 - Ried-Pedersen-Andlauer (Porsche 911) - Dempsey-Proton - 17 giri
28 - Al Harty-Dinan-Eastwood (Aston Martin Vantage) - TF Sport - 17 giri
29 - Tincknell-Hardwick-Robichon (Porsche 911) - Proton - 18 giri
30 - Kimura-Huffaker-Serra (Ferrari 488) - Kessel - 18 giri
31 - Wainwright-Pera-Barker (Porsche 911) - GR Racing - 18 giri
32 - Schiavoni-Cressoni-Picariello (Porsche 911) - Iron Lynx - 19 giri
33 - Dalla Lana-Jefferies-Thiim (Aston Martin Vantage) - TF Sport - 20 giri
34 - Cullen-Kaiser-Aubry (Oreca 07-Gibson) - Vector - 29 giri
35 - Cameron-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 33 giri

Giro più veloce: Brendon Hartley 1'30"171

Ritirati
Dillmann-Guerrieri-Villeneuve (Vanwall Vandervell 680) - Vanwall
Hoshino-Stevenson-Fujii (Aston Martin Vantage) - D'Station

Il campionato Hypercar
1.Buemi-Hartley-Hirakawa 53 punti; 2.Fuoco-Molina-Nielsen 42; 3.Conway-Kobayashi-Lopez 40.

Il campionato LMP2
1.Lubin-Hanley-Hanson 56 punti; 2.Pin-Bortolotti-Kvyat 40; 3.Albuquerque 38.

Il campionato LMGTE Am
1.Keating-Varrone-Catsburg 64 punti; 2.Ried-Pedersen-Andlauer 33; 3.Mann-de Paw 28.

15 Apr [18:06]

Portimão – Qualifica
Toyota blinda la 1ª fila, Prema in LMP2

Michele Montesano - XPB Images

Toyota ha ricominciato da dove aveva lasciato, ovvero conquistando la prima fila della 6 Ore di Portimão. Le GR010 Hybrid, ad oggi, sono ancora le vetture da battere nel FIA WEC con Brendon Hartley che ha fermato il cronometro in 1’30”171. Il neozelandese ha duellato durante le qualifiche con il suo compagno di squadra Kamui Kobayashi riuscendo ad avere la meglio per soli 273 millesimi. Le Toyota si sono rivelate nettamente più veloci rispetto alla concorrenza, le LMH nipponiche infatti sono state le uniche a scendere sotto il muro del 1’31”.

Primi degli inseguitori, le Ferrari 499P hanno monopolizzato la seconda fila. Tuttavia Nicklas Nielsen, il più rapido al volante della rossa, ha chiuso con uno scarto di 1”425 dal poleman, mentre James Calado ha piazzato il quarto crono della sessione. Ad oltre due secondi il resto delle Hypercar partendo dalla Porsche 963 LMDh di Kevin Estre seguita dalla Peugeot 9X8 di Nico Müller. Il team francese, come previsto, ha fatto
debuttare a Portimão una nuova trasmissione dotata di attuatore idraulico, al posto di quello elettrico che aveva causato numerosi inconvenienti durante la 1000 Miglia di Sebring.

Settimo l’alfiere Porsche Frédéric Makowiecki seguito Richard Westbrook, il quale ha portato al debutto su un circuito europeo la Cadillac V-Series.R LMDh. Più staccata la Peugeot di Paul di Resta davanti alle LMH endotermiche Glickenhaus, portata in pista da Romain Dumas, e Vanwall con Tom Dillmann al volante.



Storica pole position per Mirko Bortolotti e il Team Prema (nella foto sopra). Autore di 1’34”303, il trentino ha battuto l’Oreca griffata Vector Sport di Gabriel Aubry per un solo millesimo. Bortolotti, grazie al suo ultimo tentativo, è riuscito a raddrizzare una qualifica iniziata tutta in salita. Dapprima con i meccanici costretti a lavorare sul cofano motore della LMP2, già schierata in pitlane prima del semaforo verde (procedura finita sotto investigazione ma risolta con una sanzione pecuniaria), per poi vedersi cancellare un crono per non aver rispettato i track limits.

Phil Hanson scatterà invece dalla terza piazzola di classe. Il portacolori dello United Autosports ha battuto per quattro centesimi Yifei Ye, a sua volta più veloce di Albert Costa. Appena fuori dalla top 5, per soli quattro millesimi, Oliver Jarvis che ha preceduto l’alfiere del WRT Robin Frijns. Ottavo crono per l’altro pilota Prema Bent Viscaal che ha avuto la meglio sul campione in carica della ELMS Louis Deletraz.



Anche in Portogallo, la classe LMGTE Am ha visto nuovamente il duello tra Ben Keating (nella foto sopra) e Sarah Bovy. Questa volta ad avere la meglio è stato il pilota Corvette che, nonostante i 30 kg di zavorra per aver vinto la 1000 Miglia di Sebring, è riuscito a siglare il crono di 1’41”362. L’Iron Dames, leggermente ostacolata dalla Ferrari di Thomas Flohr nel suo ultimo tentativo, si è dovuta accontentare del secondo posto. Terzo crono per Diego Alessi all’esordio stagionale nel WEC con la Ferrari di AF Corse. Quarto Flohr, seguito dall’Aston Martin di Ahmad al Harthy e dalla 488 GTE di Luis Perez Companc.

Sabato 15 aprile 2023, qualifica

1 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 1'30"171
2 - Conway-Kobayashi-Lopez (Toyota GR010) - Toyota - 1'30"444
3 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'31"596
4 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'31"923
5 - Estre-Lotterer-Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1'32"404
6 - Duval-Menezes-Müller (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'32"517
7 - Cameron-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 1'32"560
8 - Bamber-Lynn-Westbrook (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 1'32"582
9 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'32"703
10 - Dumas-Briscoe-Pla (Glickenhaus 007) - Glickenhaus - 1'33"343
11 - Dillmann-Guerrieri-Villeneuve (Vanwall Vandervell 680) - Vanwall - 1'33"836
12 - Pin-Bortolotti-Kvyat (Oreca 07-Gibson) - Prema - 1'34"303
13 - Cullen-Kaiser-Aubry (Oreca 07-Gibson) - Vector - 1'34"304
14 - Lubin-Hanley-Hanson (Oreca 07-Gibson) - United AS - 1'34"451
15 - Beckmann-Ye-da Costa (Oreca 07-Gibson) - Jota - 1'34"493
16 - Smiechowski-Scherer-Costa (Oreca 07-Gibson) - Inter Europol - 1'34"586
17 - Pierson-Van der Garde-Jarvis (Oreca 07-Gibson) - United AS - 1'34"590
18 - Gelael-Habsburg-Frijns (Oreca 07-Gibson) - WRT - 1'34"618
19 - Ugran-Viscaal-Correa (Oreca 07-Gibson) - Prema - 1'34"770
20 - Andrade-Kubica-Delétraz (Oreca 07-Gibson) - WRT - 1'34"776
21 - Negrão-Rojas-Caldwell (Alpine A470-Gibson) - Alpine - 1'34"996
22 - Vaxiviere-Canal-Milesi (Alpine A470-Gibson) - Alpine - 1'35"238
23 - Heinemeier Hansson-Fittipaldi-Rasmussen (Oreca 07-Gibson) - Jota - 1'35"361
24 - Keating-Varrone-Catsburg (Chevrolet Corvette) - Corvette - 1'41"362
25 - Bovy-Gatting-Frey (Porsche 911) - Iron Dames - 1'41"579
26 - Alessi-Mann-de Paw (Ferrari 488) - AF Corse - 1'41"628
27 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 488) - Af Corse - 1'41"899
28 - Al Harty-Dinan-Eastwood (Aston Martin Vantage) - TF Sport - 1'41"904
29 - Perez Companc-Wadoux-Rovera (Ferrari 488) - AF Corse - 1'41"934
30 - Kimura-Huffaker-Serra (Ferrari 488) - Kessel - 1'42"014
31 - Ramos-Moura de Oliveira-Cairoli (Porsche 911) - Project 1 - 1'42"024
32 - Ried-Pedersen-Andlauer (Porsche 911) - Dempsey-Proton - 1'42"105
33 - Tincknell-Hardwick-Robichon (Porsche 911) - Proton - 1'42"198
34 - Hoshino-Stevenson-Fujii (Aston Martin Vantage) - D'Station - 1'43"035
35 - Dalla Lana-Jefferies-Thiim (Aston Martin Vantage) - TF Sport - 1'43"207
36 - Wainwright-Pera-Barker (Porsche 911) - GR Racing - 1'43"273
37 - Schiavoni-Cressoni-Picariello (Porsche 911) - Iron Lynx - 1'43"528

12 Apr [20:38]

Progressi della Isotta con
Mediani nei test di Vallelunga

Nella seconda giornata di test della Isotta Fraschini a Vallelunga, la Tipo 6 LMH Competizione è progredita costantemente tra una regolazione e l’altra, dimostrando anche una apprezzabile capacità di adattamento e soprattutto di risposta alle varie implementazioni.

La seconda volta della vettura sull’asfalto laziale è stata concentrata sulla calibrazione del sistema ibrido, punto focale delle vetture Le Mans Hypercar (LMH) perché complesso da regolare correttamente, ma dal grande potenziale in termini di cronometro. Infatti, il motore elettrico posizionato sull’assale anteriore si attiva da regolamento a 120 km/h, spingendo ulteriormente il prototipo ad alte velocità sui rettilinei e la batteria viene costantemente ricaricata in frenata.

Due giornate senza nessun intoppo hanno permesso di completare lo sviluppo programmato. I sorrisi sui volti della squadra prove della Isotta Fraschini sono stati significativi, perché la Tipo 6 LMH Competizione non ha tradito le attese.

Maurizio Mediani, pilota collaudatore della Michelotto Engineering: «Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto assieme e che ormai va avanti da più di un anno. Dentro la macchina è esattamente come la volevo io e con l'esperienza di oggi andremo ad affinare alcune cose per migliorarle. Sono contento che la macchina abbia funzionato così bene, abbiamo fatto uno step evolutivo risolvendo tutti i problemi, anche quelli legati alla comunicazione dell'ibrido con il termico, e siamo arrivati a sera con una vettura pronta. Anche la frenata rigenerativa è buona, mentre per la prestazione ci saranno da affinare alcuni parametri dell'elettronica, come è normale che sia. Però anche senza usare gomme prestazionali la vettura si è comportata bene ad alte velocità ed ha un bilanciamento molto buono. E mi da molta soddisfazione il fatto che questo lo abbiamo trovato al simulatore, quindi un lavoro che avevamo svolto già in precedenza».

11 Apr [20:53]

Il debutto della Isotta a Vallelunga
Berro: "Tanta emozione, piani rispettati"

Come ci si attendeva, nella prima giornata di prove della Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione sul tracciato laziale di Vallelunga ci si è concentrati sullo sgrossare la vettura e raccogliere dati per proseguire lo sviluppo. La macchina nella mattinata ha lavorato spinta dal solo motore termico, così da testarlo correttamente, mentre nel pomeriggio è stata attivata anche la parte ibrida. Erano presenti in pista i tecnici del team Vector Sport, che gestirà la vettura sul campo di gara.

A condurre per la sua prima volta in pista la Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione è stato il pilota collaudatore della Michelotto Engineering Maurizio Mediani, che si era occupato anche dello sviluppo al simulatore della vettura, così da confrontare le sensazioni e poter anche migliorare la controparte informatica.

La vettura ha svolto sessioni dalla lunghezza che è andata aumentando da 1 a 3, poi a 5 e fino ad 8 giri consecutivi. Ogni sosta era programmata per fare misurazioni e verificare che quanto visto in galleria e poi sul banco prova 4wd fosse stato riportato sulla macchina, poi è stata sperimentata anche la parte elettrica per poter poi modificarne i parametri e capire come questa influenza le reazioni della macchina.

Claudio Berro, Direttore Motorsport di Isotta Fraschini: «La prima volta della nostra macchina con le ruote sull'asfalto è ovviamente una sensazione emozionante per tutti, a partire dai tecnici che l'hanno realizzata che erano presenti e che così l'hanno vista finalmente in pista. Per noi tutti è stato un momento bello anche perché la giornata si è svolta secondo il piano previsto, con grandi soste per mettere a punto la vettura e analizzarne i dati, e direi che con le ultime tornate con l'impianto ibrido in funzione si è completato il primo giorno con soddisfazione per tutti».

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