1 Dic [19:22]
SAFARI CLASSIC – FINALE
Duncan, quindici anni dopo
O Dio di tutta la creazione, benedici questa nostra terra e nazione... Rulli di tamburi e balli. E’ l’inno del Kenya che accompagna Ian Duncan e Amaar Slatch sul podio e per il coriaceo pilota è un film già visto quindici anni fa. Lo scenario è diverso, il sapore pure. Ma non tanto: il primo posto ottenuto nel mille e novecentonovantaquattro non gli aveva cambiato la vita e non gliela cambierà neppure questo. E la sua popolarità nella savana era già sufficientemente grande dieci giorni fa, al momento di iniziare l’ennesima avventura. Con una monumentale Mustang recuperata chissà dove. Avventurarsi nelle piste che tagliano la savana con la macchinona americana (nella foto) pareva una follia. Nemmeno il cielo, ancora proto a mandare già secchiate d’acqua, pareva con lui. Invece ha vinto. Ha dominato. Ha preso il pallino nel primo, vero giorno di gara e non l’ha più mollato. Ha tenuto testa a Bjorn Waldegard per otto giorni. L’ha costretto ad accontentarsi di un secondo posto che ha comunque i contorni della leggenda, che aggiunge un altro po’ di gloria al vecchio leone – sessantasei anni compiuti – svedese.
Duncan racconta dei timori con i quali s’è confrontato, Waldegard conferma di essersi divertito un sacco e Steve Perez si gode un terzo posto ottenuto usando la testa. Sono parole coperte dai canti quelle che si perdono a Mombasa. Quelli che restano sono invece gli sguardi. Quelli un po’ delusi di Gerard Marcy e Stéphane Prevot, quello sognante di Denis Giraudet. Insieme a tal Hardev Singh Sira, il decano dei copiloti ha passato più tempo ad improvvisarsi meccanico che a leggere il road-book. Ma basta guardarlo per sapere che gli va bene anche così. C’era ed è questo che conta. Essere stato uno di quelli che ha disputato l’East African Safari Classic è una di quelle cose che restano dentro. Che valgono anche più di un trofeo, di una medaglia.
Mzungo Mzee
I top ten
1. Duncan-Slatch (Ford Mustang) in 18.09’02
2. Waldegard-Sagoo (Porsche 911) in 18.18’54”
3. Perez-Parmander (Datsun 260Z) in 19.19’09
4. Marcy-Prevot (Porsche 911) in 19.44’35”
5. Flohr-Breton (Porsche 911) in 20.34’51”
6. Alexander-Runnalls (Datsun 260Z) in 21.01’55”
7. Troman-Cooledge (Porsche 911) in 21.13’32”
8. Mondron-Erculisse (Porsche 911) in 21.15’05”
9. Jarry-Andreoli (Porsche 911) in 21.17’48”
10. Bell-Challen (Datsun 180B) in 21’47”47