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8 Gen [15:31]

Gli 80 anni di Jacky Ickx,
personaggio irripetibile

Alfredo Filippone

Il 1° gennaio, con l’inizio del 2025, Jacky Ickx ha compiuto 80 anni. Eh già, il tempo passa per tutti e all’invidiabile traguardo è arrivato anche lui, che s’impose alla ribalta giovanissimo, a metà degli anni ’60, da campione precoce e sicuro di sè, una specie di Max Verstappen di quei tempi. Da allora, è passata tanta acqua fino a farlo diventare un monumento del nostro sport (e nazionale, nel suo Belgio) e un personaggio irripetibile per spessore umano, che in parte aveva di suo da sempre e in parte è il frutto di una carriera e di una vita ricchissime di esperienze di ogni segno.

Lui dice che la sua prima fortuna è stata avere dei genitori comprensivi. Erano disperati perchè non voleva studiare ed era disposto a diventare... giardiniere piuttosto che continuare la scuola. Il padre, che era giornalista d’auto, ebbe la buona intuizione di regalargli una moto da cross a 15 anni, nella speranza che potesse sfogarsi e trovare un certo equilibrio. Fu una folgorazione, e di colpo trovò la sua strada.

Il resto è storia. Dopo i primi successi con le due ruote, passa subito alle vetture Turismo, vincendo la 24 Ore del Nürburgring e la 24 Ore di Spa. In F.1 debutta nel 1966, a 21 anni, con una Matra F.2 schierata da Ken Tyrrell al Nürburgring, unica gara dove le F2 potevano rimpolpare la griglia, strabiliando tutti (è quarto assoluto sulla griglia). Il titolo di F2 lo vince l’anno dopo e nel 1968 Enzo Ferrari lo chiama alla corte di Maranello.

In Formula 1, purtroppo, le cose non andranno bene del tutto, capitando spesso in team buoni (Ferrari, Brabham, Lotus, Williams, Ligier...) al momento sbagliato, ma è comunque due volte vice-campione (nel ’69 e nel ’70), vince 8 GP, si conferma "re della pioggia" e chiude la carriera in monoposto nel 1979. La fortuna gli sorride invece, e parecchio, nelle gare di durata, dove vince due volte (1982-83) il titolo mondiale piloti istituito nel 1979, e raccoglie più di quaranta vittorie, tra cui sei alla 24 Ore di Le Mans, la prima già nel 1969, con la GT40 e Jackie Oliver (foto sotto) in uno degli epici duelli Ford-Ferrari.



In numero di successi nella grande classica, Tom Kristensen lo ha superato, ma “Monsieur Le Mans” nell’immaginario collettivo rimane lui, che la gara l’ha vinta con tre marche diverse, e ha scritto pagine di storia, con duelli epici, rimonte impossibili, o mettendo in scena la famosa protesta contro la pericolosa partenza ‘a piedi’. C’è anche un titolo Can-Am nel 1979 nell’incredibile e variegato palmarès di Ickx che avrebbe potuto chiudere del tutto la carriera a fine 1985.

Ma nel frattempo, aveva scoperto la Parigi-Dakar e l’Africa, che ammette, gli ha stravolto la vita, vissuta fino ad allora da privilegiato, concentrato sulla sua carriera di sportivo di alto livello: “Di colpo, mi si è aperto l’orizzonte, ho visto cos’era il mondo, mi sono aperto a culture e persone diverse”. Da parecchio tempo non era più il “Pierino la Peste” degli inizi (il soprannome glielo affibiò l'allora direttore di Autosprint Marcello Sabbatini) e con gli anni si era forgiato la reputazione di grande saggio del motorsport, ma l’Africa lo ha fatto diventare molto più empatico, caloroso e altruista.

Gli ha dato un ultimo successo di rilievo (la Dakar del 1983, su Mercedes, insieme all’attore Claude Brasseur), gliene ha negato un altro nel 1989, per colpa di una monetina di 10 franchi, quella con cui Jean Todt sancì la fine del duello fratricida con Vatanen in casa Peugeot e decise il vincitore a testa o croce, e gli ha inflitto una seconda grande tragedia, la morte dell’amico navigatore Christian Tarin al Faraoni 1991 nel rogo della Citroën partita in looping.

Un altro incontro ravvicinato con la morte, dopo quello dell’incidente con Stefan Bellof alla 1000 km di Spa del 1985, due episodi che lo hanno segnato profondamente allorchè da pilota nel periodo più pericoloso della storia delle corse, la sorte lo aveva risparmiato: scampato al famoso rogo della sua Ferrari al Jarama nel 1970 (foto sotto), per fortuna solo le caviglie fratturate nel tremendo botto con l’Ensign a Watkins Glen nel 1976.



“Se sono ancora qui”, ama dire spesso oggi, “non è per bravura o per coraggio, ma solo perchè ho avuto fortuna, quella che tanti altri, anche con molto più talento di me, non hanno avuto.” Gli piace anche ripetere la sua gratitudine per tutti coloro che hanno reso possibile i suoi successi: “I piloti sono egocentrici per natura, ma dopo ci si rende conto che si è solo la punta dell’iceberg, che nulla sarebbe stato possibile senza il lavoro e la passione delle tante persone che lavorano con te per conseguire un obiettivo comune. Non si è nulla senza gli altri.”

Lo ha ripetuto anche nella bella intervista concessa in questi giorni alla RTBF, la tv belga, ( che potete vedere qui:
intervista Ickx) da fresco ottantenne, in piena forma e ancora molto attivo, come racing adviser di Gemini, ambasciatore di vari marchi di prestigio o grand marshall in eventi endurance, dove ripassa alcuni momenti della sua lunga carriera sportiva e di una vita personale non meno intensa: tre matrimoni, cinque figli suoi e uno arrivato con l’attuale moglie, la cantante burundese Nadja Kin, a confermare l’indelebile legame con l’Africa, dove torna spesso e si occupa di tante iniziative che promuove con grande discrezione.

E tentando una conclusione ad un’avventura che conclusa non è, dice in sostanza: “La vita è un bene fragile e ci insegna l’umiltà, ma nonostante i colpi e le ferite che ci può infierire, ci dà anche la possibilità di riprenderci, perchè la vita è sempre più forte. Viviamo in un mondo in pieno mutamento, questa meravigliosa palla su cui viaggiamo nello spaio da milioni di anni, va avanti. La società cambia, ma oggi, nell’era del digitale, i giovani, in cui credo molto, hanno strumenti di conoscenza e di comunicazione e opportunità eccezionali, in ogni parte del mondo. A loro dico: osate, sognate e non arrendetevi mai.”

21 Dic [14:02]

Tatuus, Autotecnica Motori
e Breda lanciano i nuovi loghi

Il 18 dicembre è stata Breda Racing ad aprire una tre giorni di annunci speciali, proseguita il 19 dicembre da Autotecnica Motori ed il 20 da Tatuus Racing. Le tre aziende, che insieme a YCOM fanno parte di un unico Gruppo, hanno aspettato il periodo delle feste Natalizie per mostrare al mondo del Motorsport i propri nuovi loghi, simbolo tangibile dell’ampio processo di crescita e posizionamento in corso da diversi anni.

Per Tatuus Racing si tratta di un restyling che ha voluto preservare e valorizzare elementi iconici come la lettera T e la foglia d’acero, affiancandovi lettering e logotipo di forte ispirazione “racing”. I colori blu e verde rimangono marchio distintivo del brand, ma si accendono per una migliore integrazione alle piattaforme digitali.



Autotecnica Motori rinnova completamente il proprio look, senza però rinunciare agli elementi più iconici della propria tradizione come i colori rosso, bianco, nero, e lo storico monogramma AM, che si va ad inserire all’interno di una composizione di mezzelune rosse e nere. Il logotipo si rinnova completamente diventando “ATM”: la sigla che da molti anni viene utilizzata nei paddock di tutto il mondo per identificare l’azienda di Casalmaggiore.

La ragione sociale però non cambia, così come non scompare il vero nome “Autotecnica Motori”, che nel crest va a sostituire il payoff. Analogamente a quanto avviene nel logo Tatuus, compaiono i “tagli” alle lettere A, T ed M nel lettering: a simboleggiare l’unione delle due aziende, prime fondatrici del Gruppo nel 2017.

Anche per Breda Racing l’evoluzione del marchio è un mix di tradizione e innovazione, con le iniziali BR che rimangono pressoché invariate, ma si inseriscono all’interno di un motivo composto da mezzelune, affine a quello che caratterizza ATM. Invariati il lettering e il logotipo, semplificato invece il payoff.



Inizia così una nuova era per le tre aziende, con l’immediato aggiornamento di tutti gli elementi digitali della propria identità visiva, insieme ai primi elementi di branding fisico. Questo primo step segna l’inizio di un periodo di coesistenza e transizione tra vecchi e nuovi loghi che permetterà di aggiornare entro Giugno 2025 tutti gli asset aziendali.

“Si tratta di un momento di grande importanza nella storia della tre aziende che per prime , a cavallo tra il 2017 e il 2018, hanno dato forma al nostro Gruppo", ha dichiarato il CEO Giovanni Delfino. "Da quella prima unione ha preso il via un meraviglioso percorso di crescita, che ci ha già permesso di raggiungere risultati di grande rilievo ed una copertura globale che meritava un’identità visiva alla sua altezza. Un nuovo percorso inizia oggi per i nostri brand ed il racconto dei valori che ad essi sono connessi, fatto di quell’unione tra tradizione e innovazione che da sempre ci caratterizza e che siamo certi ci permetterà di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi in pista e fuori”.

Comunicato Stampa

15 Nov [17:22]

Bottaro il vincitore
del Supercorso Federale

Quattro giornate dall’alto valore formativo, passate tra studio, simulatore e pratica in pista, con cruciali approfondimenti tecnici e quotidiani spazi di confronto dedicati alla crescita personale, per accompagnare i sei talenti della Scuola Federale ACI Sport “Michele Alboreto’’ nei prossimi passi della loro carriera sportiva. Il 21° Supercorso Federale rappresenta un tassello centrale nel percorso formativo messo a punto dalla Scuola sotto l’egida dell’Automobile Club d’Italia. Un evento organizzato con il sostegno di PharmaNutra, partner che ha scelto di affiancare il brand Cetilar nelle principali attività della Federazione dedicate ai giovani.

Davide Bottaro è stato il pilota che si è distinto, al termine, agli occhi attenti dei valutatori che hanno composto la commissione interna. Il pilota di Savona, classe 2009, ha saputo mettersi in luce in tutte le attività dei giorni passati, distinguendosi per doti spiccate che hanno convinto la commissione interna a eleggerlo vincitore. In un Supercorso Federale caratterizzato dall’alto livello di tutti i partecipanti, ulteriore dimostrazione del grande valore propedeutico del karting tricolore, il Trofeo intitolato a Cristiano “Gero” Del Balzo è stato conferito a Niccolò Maccagnani.

La commissione interna ha premiato il giovanissimo talento romano, classe 2010, per le grandi capacità di adattamento dimostrate al volante delle diverse vetture e al simulatore, per l’eccellente condizione psico-fisica e la grande velocità mostrata in pista. Il premio è stato consegnato dalla moglie di Cristiano, Giovanna Simmons Del Balzo.

“Sono molto felice, molto orgoglioso. Questo mi incoraggerà ancor di più ad andare avanti nella mia carriera, vorrei ringraziare la Scuola Federale per questa opportunità. Con il mio istruttore mi sono trovato veramente bene, abbiamo lavorato molto in questi tre giorni. Mi ha insegnato molte cose e sicuramente è anche grazie a lui che sono riuscito a vincere.” è stato il commento entusiasta del vincitore del 21° Supercorso Federale Davide Bottaro.

Gli allievi, seguiti in tutto il percorso dagli istruttori e dagli esperti del Dipartimento Ricerca e Formazione della Scuola, oltre che dallo staff di Formula Medicine, sono stati monitorati nel corso di ogni attività svolta e valutati sotto numerosi aspetti, con criteri diversi che sono andati oltre alla sola osservazione delle abilità al volante.

Per tutti i 6 allievi di quest’anno, Davide Bottaro (2009, Savona), Ludovico Busso (2009, Giarratana – RG), Niccolò Maccagnani (2010, Roma), Giacomo Maman (2008, Oderzo – TV), Iacopo Martinese (2010, Taurisano – LE) e Gino Rocchio (2009, Cesenatico – FC), il Supercorso ha rappresentato un passaggio importante, che li incoraggia ora ad affrontare i futuri step nella carriera sportiva, in un ideale percorso di crescita che culmina nella Formula 1.

Quattro giorni iniziati con le prove agli avanzati simulatori dinamici professionali del Driving Simulation Center di Vallelunga, i diversi test fisici e psicologici, per poi vestire tuta e casco ed affrontare la pista dell’autodromo intitolato a Piero Taruffi. Due le categorie coinvolte, le Mitjet fornite dal team GRT Motorsport, quindi le Formula 4 di Prema Racing. Queste ultime hanno monopolizzato la pista per 2 giorni. 6 monoposto, una per pilota, che hanno consentito a ognuno degli allievi di percorrere un impressionante totale di circa 600 km, suddivisi in prove libere e simulazioni di qualifiche e gara.

Pirelli Motorsport ha fornito le gomme per tutte le sessioni, accompagnando anche i piloti nelle fasi preliminari alle sessioni in pista, con lezioni teoriche sulla gestione delle coperture. Ampio spazio è stato riservato anche all’approfondimento del fondamentale aspetto psicologico, con l’attività del settore Ricerca e Formazione della Scuola, che ha coinvolto a più riprese gli allievi, ma anche istruttori e genitori, in sessioni collettive e individuali.

La cerimonia conclusiva, con la consegna dei trofei e dei riconoscimenti, aperta con un video in ricordo di Luca Persiani, è stata presenziata anche dal Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, dal Segretario Generale dell’Automobile Club d’Italia Vincenzo Leanza, dal Presidente di ACI Sport Giulio Pes di San Vittorio, dal Direttore Generale di ACI Sport Marco Rogano e dal Direttore Centrale dello Sport Automobilistico Marco Ferrari. Una straordinaria dimostrazione di supporto della Federazione italiana, che da sempre punta sullo sviluppo delle nuove leve nel Progetto Giovani, che ha per motore la Scuola Federale.

Comunicato Aci Sport

13 Nov [15:21]

Supercorso Federale, conclusa
martedì la prima giornata

Martedì 12 novembre 2024, i protagonisti del 21° Supercorso Federale sono scesi in pista. E' stato il primo dei tre giorni previsti per l’attività in auto. I sei piloti selezionati per l’occasione dagli osservatori della Scuola Federale ACI Sport hanno aperto le danze con le vetture protagoniste della Mitjet Italia, fornite dal team GRT Motorsport. Davide Bottaro (2009, Savona), Ludovico Busso (2009, Giarratana – RG), Niccolò Maccagnani (2010, Roma), Giacomo Maman (2008, Oderzo – TV), Iacopo Martinese (2010, Taurisano – LE) e Gino Rocchio (2009, Cesenatico – FC) si sono alternati tra le sessioni sull’asfalto dell’Autodromo Piero Taruffi di Vallelunga e quelle di analisi ai box con gli istruttori.

Le vetture hanno montato le coperture Pirelli P Zero Trofeo R, già studiate ieri in una sessione teorica, e quest’oggi messe alla prova pratica. E' stata una giornata dall’alto valore formativo, che ha fornito una diversa prospettiva ai partecipanti, mantenendo un grande valore propedeutico e funzionale alla crescita sportiva.

Davide Campana, Mitjet Italia: “la Mitjet è un prototipo, una macchina costruita appositamente per le corse, non è derivata di serie. Pesa 720 kg, è una trazione posteriore, 225 cavalli. Una macchina da corsa con il look di un piccolo DTM. È una macchina molto addestrativa, si sviluppa la stessa tecnica che si sviluppa sulle Formula 4, è molto leggera, è molto impegnativa da usare a limite e si impara moltissimo.”

Valentina Colombo, Mitjet Italia: “Essere presenti al Supercorso Federale è una grande opportunità, ci dà modo di avvicinarci a questo mondo di giovani ragazzi appassionati e talentuosi e ci fa scoprire i nuovi talenti. Mi sembrano aggressivi nel senso giusto, hanno voglia di fare, di dimostrare il loro talento e quello che sanno fare, mi sembrano ben predisposti. La Mitjet è un’auto divertente che ti dà la possibilità di divertirti e imparare. Il team che ci appoggia in questo caso e ci ha dato la possibilità di avere le vetture per il Supercorso Federale è il team GRT Motorsport, con il team manager Max Morelli.”

La prima giornata in pista è dunque andata in archivio con oltre 400 km complessivamente percorsi. I ragazzi sono poi tornati ai box per individuare la corretta posizione di guida sulle vetture di Formula 4, che li vedranno da mercoledì a giovedì affrontare un totale di 4 sessioni.

In serata, un incontro collettivo con gli esperti del Dipartimento Ricerca & Formazione della Scuola Federale, composto dalla pedagogista Glenda Cappello e dal professore di neuroscienze Lucio Tonello. I due professionisti della Scuola Federale avevano già condotto un meeting nella giornata di ieri, indirizzato però agli istruttori, per fornire indicazioni utili alla coltivazione del rapporto con gli allievi.

Gli allievi, già nel corso della giornata, avevano portato avanti il lavoro in colloqui individuali nei quali è stata data loro l’opportunità di discutere punti forti e aree di miglioramento, in un percorso di consapevolezza e maturazione personale. Nell’incontro di questa sera sono stati sottoposti dei test volti ad approfondire la conoscenza dei singoli piloti. Il meeting si è concluso con la proiezione di un filmato in memoria di Cristiano Del Balzo, il Direttore della Scuola che ha guidato con passione e professionalità estreme il progetto federale dedicato alla crescita dei piloti, fin dagli albori e per oltre 20 anni. Questo momento ha riunito in sala briefing tutti gli istruttori, ed è stato introdotto dalle parole del Direttore Raffaele Giammaria, che ha così voluto trasmettere ai ragazzi l’importanza dell’onorificenza istituita in memoria del suo predecessore.

A chiudere la giornata, ancora una volta, i piloti sono stati chiamati a confrontarsi con il cruciale tema della gestione delle gomme, in una seconda lezione teorica tenuta da Yari Massa, Pirelli Motorsport. In questa sede agli allievi sono state dettagliatamente presentate le caratteristiche ed il corretto utilizzo degli pneumatici di Formula 4, discutendo anche le esperienze odierne.

Le sessioni F4 con le vetture del team Prema saranno mattutine e pomeridiane, prima di concludere con un fondamentale momento di approfondimento teorico con gli esperti del dipartimento Ricerca e Formazione della Scuola Federale ACI Sport. Nell’ultima giornata, giovedì 14 novembre, sono previste due ulteriori sessioni in pista con le Formula 4, quindi un colloquio finale e le cerimonie conclusive. In questa sede saranno comunicati i nomi del vincitore del 21° Supercorso Federale, a cui sarà consegnato il premio d’onore, e del vincitore del Trofeo “Cristiano del Balzo” – dedicato a Gero, storico direttore nei primi 20 anni della Scuola – che sarà contestualmente consegnato al pilota che avrà mostrato maggior dedizione e margine di crescita durante il corso.
 
Lo staff della Scuola Federale ACI Sport, con la direzione di Raffaele Giammaria e la supervisione di Giancarlo Minardi, sarà in questa occasione composto dagli istruttori Riccardo Azzoli, Niki Cadei, Eddie Cheever, Gabriele Lancieri, Renato Leporelli, Rino Mastronardi, Sandro Montani, Christian Pescatori e Leonardo Pulcini. Nel dipartimento di Ricerca & Formazione opereranno invece la pedagogista Glenda Cappello e il prof. di neuroscienze Lucio Tonello.

Con l’obiettivo di fornire agli allievi una formazione di alto profilo, la Scuola Federale si avvarrà del sostegno di PharmaNutra, partner che ha scelto di affiancare il brand Cetilar per incentivare la formazione dei giovani sportivi. A completare l’offerta formativa dei professionisti della Scuola Federale, non mancherà Supercorso l’affiancamento di Formula Medicine, presenza costante nei principali appuntamenti accademici che monitorerà i partecipanti sotto il profilo psico-fisico e inizierà a farli familiarizzare con una preparazione professionale all’attività sportiva.

Lo staff di Formula Medicine, sotto la direzione del dottor Riccardo Ceccarelli, sarà composto dallo psicologo Matteo Biggeri e dal preparatore atletico Davide Faustini. Le attività al simulatore sono state coordinate dai fratelli Valerio e Fabrizio Arena, gestori del Driving Simulation Center presso l’Autodromo di Vallelunga.

Comunicato Aci Sport

7 Ott [17:01]

Il servizio crono Al Kamel Systems
si espande sempre più negli USA

Leader mondiale nel cronometraggio degli sport motoristici e nelle tecnologie applicate, Al Kamel Systems, aumenta la propria presenza negli Stati Uniti d'America. Al Kamel North America avrà sede nella "Capitale mondiale delle corse", a pochi passi dall'iconico Indianapolis Motor Speedway. Al Kamel Systems, attualmente fornisce servizi a importanti campionati e circuiti americani, tra cui IMSA, Circuit of the Americas e Ferrari Challenge North America.

Secondo Jose Luis García, CEO di Al Kamel Systems: "La nostra azienda ha sempre mirato a espandersi nel mercato americano, ma negli ultimi mesi abbiamo acquisito lo slancio che ci ha motivato a stabilire una presenza fisica in USA. Il nostro accordo esistente con IMSA, insieme alla nostra recente partnership con COTA, ha suscitato un crescente interesse da parte dei clienti americani. Tuttavia, la decisione finale di entrare nel mercato statunitense è stata guidata da un nuovo accordo con USAC per fornire servizi per diversi dei loro campionati, nonché dall'interesse dei vari circuiti permanenti".

L'obiettivo principale di Al Kamel Systems è quello di portare il nostro elevato livello di innovazione tecnologica ed eccellenza, per cui siamo noti a livello globale, a un mercato che si distingue per la sua costante ricerca di progressi all'avanguardia nel mondo dello sport. Ci impegniamo a migliorare il panorama degli sport motoristici americani con le nostre soluzioni all'avanguardia e la nostra competenza senza pari.

Al Kamel North America opererà in modo autonomo, beneficiando del supporto e delle sinergie di Al Kamel Systems. Oltre all'ufficio di Indianapolis, la nuova sede sarà dotata di una struttura di servizi remoti completamente attrezzata che offre soluzioni di cronometraggio, grafica TV, gestione dei limiti della pista, controllo gara e altro ancora. La disponibilità di uffici locali, magazzini, materiali e personale posizionerà Al Kamel Systems come un operatore più competitivo nel mercato americano, facilitando la crescita del marchio e l'espansione dei suoi servizi attuali.

Al Kamel Systems è rinomata per aver fornito servizi ad alcuni dei campionati internazionali più prestigiosi al mondo, tra cui FIA Formula E, FIA WEC, 24 Ore di Le Mans, IMSA, European Le Mans Series, Extreme E / Extreme H, E1 Series, Asian Le Mans Series, Ferrari Challenge, Porsche Cup, EuroCup3 e Peter Auto. L'azienda supporta anche circuiti iconici come il Paul Ricard Circuit, il Barcelona Circuit, il Losail Circuit, il Motorland, l'Estoril Circuit, il Jerez Circuit, il Sokol Circuit, il Circuit of the Americas, il Navarra Circuit e il Monza Circuit.

Comunicato stampa

7 Set [12:27]

Prototype Cup Germany al Sachsenring
Cirelli, lotta finale per il titolo

Antonio Caruccio

“Tutti i piloti sognano di andare in Formula 1, ma non tutti ci possono arrivare per varie ragioni. Per questo abbiamo deciso di compiere il debutto in auto nei prototipi”. Descrive così la sua, per ora giovane, avventura Riccardo Leone Cirelli, sedicenne torinese impegnato nella Prototype Cup Germany, la cui determinazione e risultati fino a qui ottenuti fanno trasparire una maturità ben superiore alla sua età, tradita solo dal luccichio negli occhi per la passione per questo sport.

Cirelli in coppia con lo svizzero Julien Apotheloz occupa il terzo posto nella classifica generale e questo fine settimana al Sachsenring va in scena l'ultimo e decisivo atto del campionato. I due piloti di Mucke hanno 158 punti, davanti si trovano Pommer-Catalano con 165 e Soufi-Kratz con 173. Due le gare in programma e tutto potrà accadere.

Come hai cominciato?
“Il mio regalo di battesimo è stata una moto. Da piccolo ho fatto un po’ di cross, ma la mia passione sono sempre state le auto. Così mio papà, motociclista, mi ha portato in kart la prima volta, e da lì è iniziato tutto. La vittoria del Trofeo Margutti 2022, anno in cui è arrivato anche il secondo posto nel Campionato Italiano ACI, che ha migliorato la terza posizione arrivata nel 2021".

Come mai la scelta di correre con una LMP3, quando i tuoi coetanei vanno in F4?
“Avendo un budget limitato, abbiamo deciso di intraprendere un percorso che potesse essere formativo e che ci potesse dare degli sbocchi. La chiamata di Mucke mi ha fatto molto piacere perché è una squadra con una grande storia e mi stanno aiutando molto a crescere; il mio ingegnere ed il mio compagno Julien Apotheloz mi danno suggerimenti e consigli che riesco a mettere in pratica e mi miglioro ogni volta che scendo in pista”.

Un assaggio di monoposto tuttavia l’hai avuto, grazie al Supercorso Federale
"Sì, a Vallelunga, come tutti i piloti italiani. Tra gli istruttori c’era Raffaele Giammaria che ci ha messo a disposizione la sua esperienza ed i suoi consigli. Ovviamente è un’esperienza limitata rispetto a chi si prepara ad una stagione, ma mi è stato utile per avere qualche riferimento, che mi è servito poi anche con la LMP3”.

Una vettura che ti sei ritrovato a guidare ad Alcaniz, pista tutt’altro che semplice.
“La prima presa di contatto è arrivata a Motorland, un circuito pazzesco e per la prima volta ho capito cosa significa il carico aerodinamico sulla tua pelle. Il primo settore è incredibile, rispetto al kart è stata tutta un’altra cosa, ma mi ci sono abituato in fretta”.



Un miglioramento costante arrivato al punto massimo con la pole position e la doppia vittoria di Hockenheim.
“Siamo sempre stati veloci, avevamo ottenuto il podio al Lausitzring, ma Hockenheim è stato un fine settimana quasi perfetto, che ci ha rilanciato, quasi inaspettatamente, nella lotta al titolo. Il mio approccio però, non è cambiato, scendo in pista per migliorarmi e per imparare, anche perché praticamente ogni fine settimana abbiamo avuto la pioggia”.

A guidare questi tuoi primi passi ci sono stati Augusto Farfus e Mauricio Slaviero. Come ti trovi con loro?
“Augusto è un grande campione ed i suoi consigli per me sono preziosissimi. Mauricio mi segue in pista ogni tanto e mi aiuta a comprendere meglio cose e dinamiche che per me sono ancora nuove. E poi c’è ovviamente la mia famiglia che mi supporta e accompagna”.

Com’è stato il passaggio dal kart alle auto?
“Per me è stato un anno molto intenso. Anzi meno di un anno, perché l’ultima gara in kart l’ho fatta a marzo, e poi siamo partiti con il campionato da Spa, gara poi cancellata per il maltempo. Mi trovo bene, cambia ovviamente la preparazione ad esempio, perché con il kart giri tanto, in auto invece hai pochi test a disposizione ed in più coi prototipi l’esperienza fa la differenza”.

Hai quindi recuperato un po’ di tempo fuori dalla pista…
“Sicuramente ne hanno risentito, positivamente, le assenze a scuola. Frequento il liceo scientifico e ho dovuto recuperare molto meno rispetto al passato di quanto veniva fatto in mia assenza. Mi piace stare con i miei amici e giocare a paddle, ed altri sport come tennis, basket e calcio”.



Al Nurburgring hai avuto modo di correre contro un ex-pilota di Formula 1, Ralf Schumacher, che si è ritirato quando tu ancora non eri nato.
“Sicuramente fa effetto. Loro (US Racing e gli Schumacher, ndr) si sono preparati molto per questa gara con tante giornate di test ed il risultato ha sicuramente pagato, poi nella loro gara di casa hanno avuto un sacco di supporto. Ralf ha dimostrato di andare ancora forte, David due settimane fa aveva vinto la gara nel Nordschleife, quindi mi ritengo soddisfatto di aver portato a casa un podio, e di essere in lotta per il titolo”.

Come è cambiato il tuo approccio dopo questo exploit di Hockenheim, sei più cauto?
“No, non c’è grande differenza. Vado in pista e cerco sempre di fare il massimo. Miglioro ogni volta che scendo in pista, il mio team mi aiuta e io cerco di imparare da ogni situazione. Nelle ultime due gare abbiamo avuto i test al giovedì, e questo sicuramente mi ha aiutato. Al Sachsenring invece per l’ultima gara di campionato, non avremo questa opportunità e forse sarà più difficile, ma io ce la metterà tutta”.

Che ambizioni ci sono per il futuro?
“La stagione 2024 finirà a breve e sarà il momento di guardarci attorno per il futuro. Mi piacerebbe continuare con questa macchina, magari in European Le Mans Series, ma anche il nostro campionato prevede un aumento di partecipanti per il prossimo anno. Sarà una scelta importante”.

20 Ago [14:49]

Addio Luca Persiani
Mancherai a tutti noi

Massimo Costa

Un messaggio su WhatsApp dell'amico Titì Veneziani mi lascia interdetto. Luca Persiani non c'è più. Poi, ne ricevo un altro da Maurizio Salvadori e ancora il bip bip del telefono risuona. Mi fermo. Sono in giro per varie commissioni e mi sento come stordito. René Rosin mi invia un articolo del Messaggero. E' tutto vero. Lo rileggo tre volte nella speranza che qualche riga cambi, che la vita di Luca non sia finita così, per sempre. Niente da fare. L'articolo, che poi diventano gli articoli di cronaca nera che trovo sul web, raccontano tutti la stessa storia, non si scappa, non si fugge dalla triste realtà. Luca non c'è più.

Ecco quel che è accaduto da quanto riportato dal Messaggero: "Turista romano muore durante un’escursione a Frattura, frazione del comune di Scanno, in provincia dell'Aquila, dove c'è il lago a forma di cuore. La vittima stava guidando un fuoristrada in compagnia di una 27enne quando hanno trovato un tratto di strada molto scivoloso, a causa della pioggia. Così Luca Persiani, di Albano Laziale, ha fatto scendere la passeggera e con grande precauzione, ha tentato un manovra piuttosto complessa per rientrare nel sentiero, ma la Jeep è precipitata per circa seicento metri lungo un burrone e l'uomo è morto.
 
"La ragazza, anche lei di Albano Laziale, è stata subito soccorsa e trasportata all’ospedale di Sulmona in forte stato di choc per quanto accaduto. I due volevano vedere il tramonto in cima al monte Genzana, nel comune di Scanno, come capita spesso durante le vacanze d'agosto".
 
"Le operazioni di soccorso sono state rese estremamente difficili dalle condizioni meteorologiche avverse. La fitta nebbia e il maltempo hanno complicato il recupero del corpo dell’uomo e del veicolo, costringendo i soccorritori - il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Roccaraso, i volontari del soccorso alpino e speleologico, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco di Sulmona - a lavorare con grande cautela per diverse ore. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Castel di Sangro, che stanno conducendo le indagini, per chiarire le cause esatte dell’incidente. A breve sul corpro sarà svolta la ricognizione cadaverica. Il pilota, da quanto si è appreso, doveva rientrare oggi negli Usa".



Si rimane senza parole. Una fine terribile. Luca, 40 anni, era un apprezzatissimo coach di piloti da una quindicina di anni. dopo che lui stesso è stato un eccellente pilota. Lo avevo conosciuto nel 2003, quando aveva iniziato la sua avventura in monoposto nella Renault 1.6 col team Target, poi era passato in Renault 2.0 l'anno dopo, con la BVM (foto sotto), ottenendo un bel sesto posto con cinque podi conquistati in un campionato vinto da Pastor Maldonado. Nel 2005 lo ricordo alla Cram, ottavo alla fine, poi è arrivata la Formula 3000 Masters con ADM e il quarto posto in campionato. Ho scritto tanto di Persiani su Italiaracing e su Autosprint, si era anche creato un bel rapporto personale.



La sua meticolosità, precisione, attenzione dei particolari, lo ha reso uno dei migliori coach in campio internazionale. Richiestissimo in tale ruolo, dopo aver maturato anche esperienze da pilota nel Gran Turismo, ha allevato i ragazzini della Academy russa SMP, poi ha vissuto un periodo in USA, tornato in Italia faceva parte del Ferrari Driver Academy e da qualche tempo era il coach per Iron Lynx. Non mancava di "istruire" anche piloti gentleman nel Challenge Ferrari o nel GT World Challenge e nel Lamborghini Super Trofeo. Insomma, Luca lo si poteva trovare ovunque perché tutti lo volevano e lo apprezzavano.

Parlavamo spesso ogni volta che ci si incontrava nel paddock, mi raccontava le caratteristiche dei suoi piloti. Informazioni utili. Se era impegnato, bastava un saluto, anche da lontano, sempre con quel sorriso ben stampato sul suo volto perennemente da ragazzo. Ed è così che tutti noi lo ricorderemo.

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