Dallara Magazine - page 15

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business. Come si potrebbe valorizzare al
meglio la storia, l’identità e l’unicità della
via Emilia e del territorio che percorre,
legando insieme aspetti culturali ed
economico-sociali?
Vittorio Ferorelli
Negli Stati Uniti le strade
storiche, anche se molto più recenti delle
nostre, sono quasi sempre ben tenute,
anche perché le comunità locali e le
associazioni dei cittadini hanno la
possibilità di adottarne dei tratti,
sovvenzionando la loro manutenzione. In
cambio ricevono un attestato di merito e
un’insegna metallica ben visibile sul ciglio
della strada, che ne riporta il nome: è un
modo semplice ma efficace per stimolare
tutti a prendersi cura di un bene comune.
Anche qui da noi le disponibilità non
mancherebbero. A San Giuliano Milanese
c’è un appassionato, Alessandro Giust, che
ha trasformato il proprio legame affettivo
con la Statale 9 in un sito web che collega
molti altri: si possono raccontare le
proprie esperienze di viaggio, ma anche
acquistare magliette, felpe e berretti con
la scritta “Io amo la SS9”
viaemilia.com.
Valeria Cicala
Il basolato dell’arteria
consolare, la quale oltre che Via Emilia è
identificata come statale 9, ha assorbito il
rotolare dei carri e gli zoccoli dei cavalli
ed è stata spesso ricondotta a cardo
massimo o a decumano di tanti centri
storici. E’ stata deturpata da cemento e da
miasmi, è stata soppiantata
dall’autostrada, ma è rimasta la via delle
più genuina e profonda realtà di questa
terra. Il profumo del mare l’ha resa riviera
delle più indimenticabili vacanze del dopo
guerra e, dal liscio alla discoteca, si balla
in ogni stagione. Lo stesso mare, la
nebbia, l’Appennino e le colline che la
sorvegliano hanno alimentato scritture
geniali, immagini oniriche, note musicali
dalle più alte alle più pop. E tutto questo
in un divertito gusto per il lavoro, tra
creatività e operoso quotidiano, in una
solidarietà ricca di sorrisi, di accoglienza,
di ironie dialettali. Questa strada non può
che essere importante per chi qui vive e
dobbiamo condurci per mano chi vi
arriva, non sempre su una bella moto o su
una fiammante automobile, che forse già
sogna, ma per vie difficili, impervie, forse
simili ai sentieri che c’erano anche qui,
prima della via Emilia. Senza la cultura
l’economia della regione perde
potenzialità. Se l’export fa salire i fatturati
e rilancia le imprese, sarà sempre la
conoscenza, la capacità di preservare le
competenze e le loro radici che ci faranno
viaggiare nel futuro sulla nostra strada e
su quelle che continueremo ad aprirci
altrove, grazie ad un patrimonio che ha
anche più dei suoi 2200 anni.
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