Dallara Magazine - page 11

Ingegner Montanari, ci può illustrare dal
punto di vista della Dallara i punti innovativi
di questo progetto? A un primo sguardo è il
retrotreno che spicca e ricorda un po’ le
vetture Izod IndyCar.
«Solo per il fatto di essere completamente
elettrica, questa vettura non può essere
confrontata con altre precedentemente
progettate. Sicuramente lo stile ricorda le
vetture della Izod Indycar e questa forma è
dovuta in parte alla ricerca di una minor
resistenza aerodinamica, e in parte all'uso di
dispositivi di sicurezza già introdotti nella serie
americana. Ne esce quindi una vettura
completamente nuova per gli standard
europei, ma soprattutto, ed è forse questa la
piu grande innovazione, ad emissioni zero. Dal
punto di vista della progettazione, la vera
innovazione è l'installazione del
motopropulsore elettrico e in particolare del
pacco batterie: man mano che procediamo nel
progetto con gli altri partner ci accorgiamo che
stiamo veramente esplorando un nuovo
mondo, soprattutto dal punto di vista della
sicurezza».
In che maniera vi ha condizionato la
presenza di un propulsore elettrico?
«La presenza di un propulsore elettrico non
condiziona di per sé molto la progettazione,
la tecnologia è già molto avanti. Questi
propulsori hanno dimensioni e pesi molto
contenuti rispetto alla potenza che sono in
grado di erogare.Totalmente diverso è il
discorso riguardante le batterie. Queste
hanno una densità di energia enormemente
più bassa rispetto ai combustibili fossili,
servono quindi ancora batterie pesanti e
voluminose. Questo apre un ventaglio di
problemi di progettazione, ad esempio la
ripartizione dei pesi.Si pensi che per ottenere
le stesse prestazioni e autonomia di un
motore a combustione interna con il suo
combustibile, serve un pacco batterie ed un
motore elettrico che pesano
complessivamente piu del doppio. È da dire
comunque che tutto questo era impossibile
solo pochi anni fa, inoltre ora, se la serie avrà
successo, la ricerca farà grandi passi avanti e
questa tecnologia sarà poi utile anche per le
vetture di serie».
Come si è svolta e come procederà la
collaborazione con tanti partner prestigiosi, a
partire dalla McLaren?
«È molto interessante e stimolante lavorare con
grandi nomi come McLaren, Williams, Renault.
Dall'inizio è stata subito una collaborazione
molto aperta e fattiva coordinata da Spark
Racing Technology, con l'interesse di tutti a
sviluppare il miglior prodotto possibile,
portando ognuno il proprio know how.
Soprattutto in termini di sicurezza, viste le alte
tensioni in gioco e la chimica delle batterie, si
sta lavorando insieme ad una soluzione che
soddisfi tutti con standard elevatissimi».
U
N INTERESSANTE COLLOQUIO CON
A
NTONIO
M
ONTANARI
,
L
INGEGNERE DELLA
D
ALLARA
A
UTOMOBILI CHE SEGUE DA VICINO IL PROGETTO
F
ORMULA
E
11
«Stiamo esplorando il futuro»
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