Dallara Magazine - page 17

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A.P.
Il principale competitor
della Motor Valley non è una
singola azienda, ma un altro
territorio, la contea di Oxford,
dove sono presenti importanti
aziende come la Williams, la
McLaren, la Red Bull, la
Mercedes F1, la Caterham ecc…
Questi due territori dovranno
contendersi mercati emergenti
come quelli dell’India, della Cina
e del Brasile, oltre agli Stati Uniti.
La via Emilia rimane
fondamentale per la Motor
Valley perché collega tutto il
network che orbita intorno al
motorsport, è la nervatura del
know-how che risiede in queste
zone.
Nell’Oxford Shire le aziende del
mondo racing fanno sistema ed
il governo vede nel motorsport
un’industria importante per il
Paese. Cosa possiamo imparare
dagli inglesi?
R.F.
L’appartenenza alla bandiera. L’orgoglio
delle proprie radici e di una storia comune,
non necessariamente condivisa. Il senso
recuperato di una “lontana” ed insuperabile
superiorità di nazione, qui però nel limes di
una eterna civiltà mediterranea, solare e
magari anche gaudente.
A.P.
Possiamo imparare che il motorsport è
un’industria, ma anche un laboratorio di
ricerca e come tale dovrebbe essere visto,
incentivato e finanziato dallo Stato. Le
ricadute della continua ricerca di queste
aziende non sono solo sul motorsport, ma
anche in altri ambiti che beneficiano dello
sviluppo di queste nuove tecnologie.
Alessandro Santini
questo mondo e che costituiscono il solido
tessuto di conoscenza e produttività.
Nel 189 a.c., i Romani sottomisero i Galli
della Pianura Padana e completarono questa
strategica via due anni dopo. In un mondo
globale, la Motor Valley emiliana contro chi
deve “combattere” per rimanere
competitiva? E quanto sono importanti le
infrastrutture per la crescita economica di
questa area?
R.F.
La Motor Valley deve forse combattere
contro i suoi stessi fantasmi, ossia contro una
non banale inclinazione a celebrare
prevalentemente i suoi fasti del passato. A
“musealizzarsi” senza essere concreta
modernità, protesa incessantemente verso il
futuro. A non considerarsi punto d’arrivo
bensì punto di ripartenza, a essere il luogo
dove rimettere in discussione tutto. Così da
innescare un virtuoso processo di
autocombustione, in anticipo su ogni
tendenza nel mondo, all’avanguardia in ogni
campo. La velocità sintetizza tutto ciò.
L.L.
Di fatto, non credo che la Motor Valley
debba temere “rivali” per quanto concerne
la cultura più pura del motorismo italiano.
Raramente, in tutto il mondo,
si sono visti fenomeni di questo tipo.
Per la crescita economica di questa area, è
chiaro che da un punto di vista culturale e
turistico l’interesse è sempre più aumentato,
facendo conoscere ancora di più questo
(tutto sommato) piccolo lembo di terra
italiana.
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