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IME
R
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A
NGELELLI E LA
D
ALLARA HANNO CONQUISTATO IL PRESTIGIOSO CAMPIONATO AMERICANO
,
RIBADENDO ANCORA UNA VOLTA LE POTENZIALITÀ DI ASSOLUTA ECCELLENZA DEL MOTORSPORT NOSTRANO
3
L
'Italia che piace sbanca la Grand-Am.
Il 2013 della categoria sarà ricordato,
oltre che per essere stato l'ultimo
anno di attività, prima della dissoluzione
nello United SportsCar Championship, per
il marchio tricolore impresso a fuoco vivo
sui risultati finali da piloti e costruttori del
bel paese. Scenario finale del successo, il
toboga di Lime Rock, in Connecticut. Con
una vittoria di gran classe, la terza
consecutiva e la quinta dell'anno, Max
Angelelli con la sua Dallara Corvette è
riuscito nell'impresa di rivincere il titolo
assoluto della Rolex Series dopo
l'affermazione del 2005. Un titolo che per
lui sembrava stregato, saltato in passato
per inconvenienti di ogni tipo e
finalmente arrivato in maniera più che
convincente. Forse, con un po' meno di
sfortuna, dalle antenne staccate ai principi
d'incendio, i titoli per il bolognese
potrebbero essere di più, ma tant'è. Oltre
alla soddisfazione personale, Angelelli ha
anche portato a conclusione la rincorsa
dell'amico e socio Wayne Taylor, che con
lui aveva condiviso l'affermazione di 8
anni fa e le disdette successive. Parte
effettiva del successo, il minore dei figli
del titolare, Jordan Taylor, veloce e anche
in grado di evitare quegli errori che si
erano rivelati decisivi l'anno scorso
quando alla guida c'era il fratello Ricky.
Ma il trionfo di "Max the Axe" non è il solo
made in Italy, visto con lui la Dallara
Grand-Am ha finalmente trovato la gloria
che meritava, "vestita" da Corvette e con il
propulsore del cravattino. Un binomio di
successo che si impone negli Usa, ormai a
tutti gli effetti la seconda patria della
factory di Varano de' Melegari, e che
testimonia della capacità di Dallara non
solo di progettare vetture, ma anche di
assisterle e portarle alla vittoria operando
come se fra Indianapolis e Varano non ci
fosse un oceano di mezzo.
