Dallara Magazine - page 12

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LA NOVITÀ
Speedway, che è uno degli sponsor che
finanziano il progetto M-STEM.
L'International Motor Speedway inoltre
ospita nel mese di maggio la nostra
"evGrandPrix Collegiate Go Kart Series", che
riunisce studenti provenienti da tutti gli
Stati Uniti e anche team stranieri che
gareggiano nella progettazione e in pista.
L'IMS inoltre sponsorizza i veicoli magnetici
e i go-kart elettrici delle scuole medie e
superiori che si affrontano in maggio.
Per quanto riguarda la IndyCar, noi
sosteniamo tutte le loro esigenze. Danny
White, il direttore del Motorsport alla
Purdue University, è presente a vari eventi
IndyCar e due vetture che gareggiano nella
serie hanno il nostro logo sulla livrea. Brian
Herta Autosport e Dreyer and Reinbold sono
le due squadre con le quali abbiamo un
accordo formale. Stiamo inoltre pensando a
diventare anche partner dei team americani
che gareggeranno nella Formula E: vogliamo
continuare a svilupparci. Quello che
cerchiamo è un tipo di esperienza in
costante evoluzione per i nostri studenti alla
Purdue, che potranno iniziare con le gare
per go-kart, per poi forse essere impegnati
con la Formula E, e infine scegliere un
lavoro nella IndyCar, proprio grazie ad una
laurea a Purdue».
Quanti studenti pensate di coinvolgere in
questo progetto? E' possibile inoltre
coinvolgere studenti provenienti da altri
Stati?
«
Ci sono due risposte a questa domanda.
Per quanto riguarda l'M-STEM, è allo stadio
dello sviluppo del curriculum, con due
distretti scolastici che faranno da partner.
L'attività iniziale nelle scuole medie l'anno
prossimo coinvolgerà circa 300 studenti.
Appena il lavoro dei corsi verrà sviluppato e
testato in queste due scuole, spingeremo per
espanderci in una comunità scolastica più
vasta. Il primo stadio coinvolgerà le aree
scolastiche di Indianapolis attorno allo
Speedway. Nel maggio del 2014, nella
settimana prima del Pole Day della 500
Miglia ci sarà una fiera dell'educazione allo
Speedway, durante quale tutti gli insegnanti
di matematica e i responsabili didattici
verranno invitati per prendere contatto con i
corsi dell'M-STEM e imparare come fare per
adottarli nelle loro scuole nell'anno 2014-
15. L'obiettivo è di coinvolgere decine di
migliaia di studenti K-12, o anche di più, in
tutto lo stato dell'Indiana, rendendo dell'M-
STEM parte integrante dei loro insegnamenti
di matematica. Su una scala più ampia
l'obiettivo è di estendere i curriculum dell'M-
STEM in tutti gli Stati Uniti. Stiamo ora
studiando quali tipi di collaborazioni sono
necessarie per questa opzione di
allargamento. Per quanto riguarda il
Motorsport-at-Purdue (MAP) ovvero
l'organizzazione che riunisce tutti gli
studenti che si interessano di Motorsport, al
momento i suoi membri sono circa 300.
Vista la caratteristica molto internazionale
della nostra Università, una percentuale di
loro proviene dall'estero. Noi ogni anno
collochiamo 3 o 4 studenti come stagisti in
team della IndyCar, e l'anno scorso abbiamo
fatto lo stesso con l'USAC. Tutti i nostri
stagisti negli ultimi 4 anni hanno ottenuto
un lavoro a tempo pieno con team del
Motorsport dopo la laurea. L'ultimo si è
accasato da Pratt and Miller, quello prima
alla Andretti Autosports».
Quanto è importante il Motorsport come
possibile approdo lavorativo per i vostri
laureati?
«Come dicevo, alla Purdue abbiamo
un'organizzazione chiamata MAP,
Motorsport-at-Purdue. Il Map fornisce a gli
studenti di Purdue l'opportunità di
imparare tutto ciò che riguarda i vari aspetti
dell'industria del Motorsport. E' davvero
difficile trovare un posto in un team
IndyCar, ma nei primi quattro anni di
attività i nostri studenti sono stati ottimi
ambasciatori del progetto MAP. Alcuni di
loro sono stati assunti da team di IndyCar,
dove hanno fatto bene, e di conseguenza
ora riceviamo nuove richieste per i nostri
iscritti. Il Map ha una prospettiva diversa da
un tradizionale progetto sul Motorsport. Da
molti di essi gli studenti escono con una
preparazione generalista,
con alcune conoscenze
relative a diverse
discipline. Al contrario, a
Purdue tutti gli studenti si
laureano nella loro
materia fondamentale
(ingegneria aeronautica,
ingegneria meccanica,
comunicazione, eccetera),
e perciò finiscono gli studi avendo appreso
le ultime novità nel loro campo d'elezione.
Il Map poi fornisce loro una grande
panoramica sull'industria del Motorsport,
mostrando loro come le conoscenze
specifiche della loro materie vengono
utilizzate. Così, quando gli studenti arrivano
in un team vi portano una conoscenza ad
ampio raggio oltre che una visione completa
del Motorsport, mentre i team possono
contare su un esperto che ha un bagaglio di
conoscenze estremamente specializzato in
un settore - cioè proprio il tipo di
preparazione di cui ha bisogno una squadra
di IndyCar per competere ad alto livello. Noi
consegnamo al team un ottimo studente che
potrà essere istruito in base ai bisogni
specifici del team, e così non avremo
contaminato gli studenti con vecchie
tecniche e cattive abitudini».
In futuro Purdue University e Dallara
Automobili potrebbero fondare un centro
di eccellenza con sedi sia in Italia sia negli
States?
«Siamo molto aperti a questa possibilità.
Apprezziamo molto la collaborazione con
Dallara e speriamo che continui a
svilupparsi per migliorare l'insegnamento
collegato con il Motorsport in tutto il
mondo. Tutti dipende da due fattori:
l'offerta e la domanda per studenti di quel
livello, e la capacità di trovare fondi per
sviluppare un programma del genere».
Siete in contatto con università italiane per
creare un corso unificato che porti ad una
laurea internazionale in Motorsport?
«E' stato un suggerimento che abbiamo
ricevuto, e siamo molto aperti a questa
possibilità, ma ancora non ci sono stati
contatti».
Stefano Semeraro
Danny White
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