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di Marco Cortesi

La scala verso l’IndyCar. Questo il concept alla base del Mazda

Road To Indy, un programma in tre fasi creato in collaborazione col

costruttore nipponico e gestito dall’IndyCar con l’Andersen Promotions

dopo l’acquisizione da parte di quest’ultima dell’Indy Lights. Il plus del

sistema targato Mazda sono i corposi premi in denaro che permettono di

coprire una parte consistente del budget nella serie superiore, e che

permettono ai piloti di agire… sul proprio destino. In realtà, come base

della “catena” è presente anche il Rotax Max Challenge per quanto

riguarda il karting, mentre nelle formule la USF2000 è il punto di

partenza. In questo caso, sono 200.000 i dollari a disposizione di chi vince

per il salto verso la seconda classe, la Pro Mazda. Una categoria superiore

in termini assoluti, ma comunque fino a questo momento distante dalle

performance delle migliori classi europee.

Un milione al vincitore

Al vincitore spettano 500.000 dollari, una cifra in grado di garantire

metà delle necessità dell’Indy Lights, serie veramente decisiva sia per il

livello di professionalità delle scuderie ma anche per il fatto di poter per la

prima volta incontrare il fascino e le insidie degli ovali.

Un milione tondo tondo è assegnato al campione. Una cifra sufficiente

per tre‐quattro apparizioni in IndyCar, Indy 500 inclusa: abbastanza

per poter lasciare una buona impressione.

Urrutia pronto a splendere

Dal lancio del 2010 sono pochi i piloti ad aver coperto

tutti i passi arrivando in IndyCar. In realtà, è stato solo Sage Karam,

campione USF2000 proprio nel 2010 a trovare un posto al via di alto livello

nella categoria regina, tra l’altro dopo avere anche dominato l’Indy Lights.

Tristan Vautier ha vinto Pro Mazda nel 2011 e la categoria cadetta nel 2012,

trovando alla fine posto anche nella serie top. Matt Brabham,

vinte le prime due “competizioni”, si è un po’ perso, mentre Gabby Chaves,

grazie al bonus per l’IndyCar, è riuscito a mettere insieme una stagione

completa al team Herta. Gli ultimi rappresentanti della scuola

Road To Indy sono Spencer Pigot, in attesa della chance più importante

dopo i successi in Pro Mazda nel 2014 e Indy Lights nel 2015 e Santiago

Urrutia, che ha riportato l’Uruguay nello sport che conta dai tempi

di Gonzalo Rodriguez. Dopo aver vinto in Pro Mazda sarà

della partita nella Lights 2016.