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Immaginiamo, tanto per partire, di avere

due anni di tempo...

«Be', ormai è quasi un sogno avere due anni di

tempo per realizzare un progetto», sorride

Casiraghi. « Certo, dipende dalla classe della

macchina, ma ultimamente stiamo scendendo

addirittura sotto i sei mesi. Ovviamente più

tempo hai a disposizione, più studi puoi

portare avanti. Anche il punto di partenza

dipende dal cliente. Quale è il budget? Quali

sono le prestazioni ‐ che vanno di pari passo

con il budget – che si vogliono raggiungere?

Occorre insomma capire la tipologia della

vettura. In base alla prestazioni si decide

quale regolamento seguire, e se seguirlo

integralmente. Una volta stabiliti questi

preliminari, si può decidere se mantenere

alcune componenti che vengono da progetti

simili:la

Formula Toyota che corre in Nuova

Zelanda ad esempio ha stessa cellula di

sicurezza della Formula Abarth. In questa

maniera si può magari investire di più in

aerodinamica, nei vari sistemi, nell'elettronica.

Poi c'è il committente che ha l'idea di cosa si

aspetta tecnicamente , come nel caso di

Toyota e di Jonathan Palmer per la futura F.4

inglese, e chi si limita a indicare le prestazioni

e dire: al resto pensateci voi...»

E voi quale delle due soluzioni preferite?

«Dal nostro punto di vista, il “pensateci voi” è

più semplice. Sappiamo cosa abbiamo a

disposizione e cosa possiamo ricavarne. Se

però alla fine salta fuori che non è quello che

si aspettava il committente, iniziano le

contrattazioni. Devo dire che in questo senso

non abbiamo mai incontrato problemi seri,

però è vero che finché non hai finito il lavoro

il committente non ha idea di cosa si ritroverà

davanti. Negli ultimi due progetti che ha

curato Tatuus sono state stabilite scadenze e

incontri regolari, in modo che la soddisfazione

fosse garantita».

Okay, il contratto è firmato. E adesso?

Eugenio Bardoscia:

«Per dare un'immagine di

come sarà la vettura si fa subito uso di

bozzetti. In questa fase il cliente interviene

direttamente dando dei suggerimenti, anche

dal punto di vista dello stile, per indicare una

linea più o meno aggressiva. Mettiamoci nei

panni del cliente: è lui che deve poi vendere il

prodotto, e logicamente una vettura anche

estaticamente vicina a quelle delle classi

superiori ha più appeal rispetto a una che

magari ha le stesse prestazioni, ma un design

più conservativo e meno attraente. Questa

fase avviene prima dell'inizio della

progettazione vera e propria e serve a fornire

al cliente un'idea più definita».

La Reception