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23 Mag [22:16]

Prove a Barcellona, svetta Viñales
Spavento per la caduta di Rabat

Per saggiare i cambiamenti del circuito di Barcellona, con il nuovo asfalto e il ripristino della vecchia curva Sabadell, i team di MotoGP sono scesi oggi in pista per una giornata di test collettiva: uniche assenze quelle di Pramac, Nieto e Marc VDS, mentre le squadre ufficiali Suzuki, KTM e Aprilia erano all'opera già ieri godendo di prove illimitate grazie alle concessioni regolamentari, pur avendo trovato la pioggia.

In questo mercoledì, invece, al Montmelò splendeva il sole: nel finale Maverick Viñales ha centrato il miglior tempo (ufficioso) di 1'38"974 in sella alla Yamaha, sotto di cinque secondi rispetto alla pole 2017 di Dani Pedrosa. Ma la configurazione del tracciato era decisamente più lenta e non si tratta di un paragone attendibile.

Viñales ha preceduto di 277 millesimi Johann Zarco, con la M1 satellite del team Tech 3, mentre in scia al francese c'è la Ducati di Jorge Lorenzo. Cal Crutchlow, il più veloce al termine del segmento mattutino in 1'39"642, nel pomeriggio si è migliorato soltanto in modo marginale terminando quarto. Alle spalle del britannico, Andrea Dovizioso, Valentino Rossi e il leader del campionato Marc Marquez.

Buoni segnali quindi per la Yamaha, a caccia di progressi per superare un periodo davvero difficile. La casa di Iwata ha dato particolare attenzione alle gomme Michelin: il fornitore francese ha messo a disposizione per ogni pilota quattro pneumatici anteriori e quattro posteriori, e con le informazioni raccolte definirà le mescole per il prossimo Gran Premio di Catalunya.

Grande spavento invece per Tito Rabat, protagonista di una rovinosa caduta che ha richiesto la bandiera rossa, mentre la sua Desmosedici ha preso persino fuoco rotolando nella via di fuga: il portacolori del team Avintia è stato portato al centro medico, e poi in ospedale. Scongiurate fratture, ma l'iberico trascorrerà la notte ricoverato in attesa di effettuare esami più approfonditi domani mattina al braccio sinistro, che ha subito lesioni muscolari. Sono finiti a terra, senza però conseguenze, anche Dani Pedrosa e Takaaki Nakagami.

La Suzuki, con la riserva Sylvan Guintoli ad affiancare Andrea Iannone e Alex Rins, ha lavorato sul telaio, così come la KTM che ha portato inoltre un nuovo forcellone.