formula 1

Bortoleto ridà lustro
ai campioni della Formula 2

Massimo Costa - XPB Images Gabriel Bortoleto sta ridando luce al fattore "conquista" del campionato di Formula 2....

Leggi »
World Endurance

BMW conferma il doppio impegno nel
WEC e in IMSA con la M Hybrid V8 LMDh

Michele Montesano Forte anche del successo ottenuto nella gara di Road America in IMSA, BMW ha confermato il suo impegno a l...

Leggi »
GT Internazionale

Porsche svela la 911 GT3 R Evo
Rivista l’aerodinamica e la meccanica

Michele Montesano Tra novità ed evoluzioni, il prossimo anno sarà caratterizzato da diverse vetture GT3 che faranno il loro...

Leggi »
Regional European

Tatuus presenta la nuova T-326
per i campionati FIA Regional

Nuova Tatuus T-326Presentata con un tender per la prima volta nel Febbraio 2025 nel contesto dell'annuncio dell’edizione...

Leggi »
elms

Gibson svilupperà il motore delle
nuove LMP2 con Nissan, Bosch e Xtrac

Michele Montesano In occasione dell’ultima 24 Ore di Le Mans, FIA e ACO avevano svelato il futuro della categoria LMP2. Olt...

Leggi »
Formula E

Nissan: arriva la conferma di Nato
Pluriennale per il campione Rowland

Michele Montesano Nel segno della stabilità. Reduce dalla conquista del titolo piloti e dopo aver sfiorato quello team, Nis...

Leggi »
PrevPage 1 of 10Next
7 Ago [10:45]

Nissan: arriva la conferma di Nato
Pluriennale per il campione Rowland

Michele Montesano

Nel segno della stabilità. Reduce dalla conquista del titolo piloti e dopo aver sfiorato quello team, Nissan si presenterà al via della prossima stagione di Formula E con la stessa formazione che ha preso parte al campionato appena concluso. Al fianco del fresco campione del mondo Oliver Rowland ci sarà, per il secondo anno consecutivo, Norman Nato. L’obiettivo, neanche a dirlo, confermarsi ai vertici della classifica piloti e puntare alla conquista del titolo costruttori.

Per raggiungere questo traguardo la squadra diretta da Tommaso Volpe ha deciso di puntare sulla continuità. Infatti il Team Principal del marchio giapponese ha sempre dato estrema importanza all’ambiente di lavoro e all’armonia della squadra. Va’ quindi letta in quest’ottica la scelta di proseguire con la stessa coppia di piloti anche nella dodicesima stagione di Formula E, l’ultima con le monoposto Gen3 Evo.

Reduce da un campionato vissuto da assoluto protagonista, la conferma di Rowland era una semplice formalità per Nissan. Per l’inglese si è parlato di un accordo pluriennale, ma non è stata specificata la sua durata. Dominatore della stagione appena conclusa, Rowland ha conquistato quattro vittorie e tre secondi posti che gli hanno consentito di laurearsi campione con ben due E-Prix d’anticipo.

Al contrario Nato ha vissuto una delle stagioni più deludenti da quando milita in Formula E. Al netto dell’assenza di Berlino, per la concomitanza con la 6 Ore di San Paolo del FIA WEC, il francese ha totalizzato solamente 21 punti con miglior risultato due sesti posti, a cui si somma il nono posto del penultimo E-Prix della stagione a Londra. Nato, però, si è visto togliere anche la vittoria di Miami, dopo essere stato sanzionato per aver tagliato il traguardo senza aver esaurito tutto l’Attack Mode. La conferma in Nissan, per una sola stagione, sarà quindi la giusta iniezione di fiducia per il francese.

30 Lug [12:56]

Tra vincitori e sconfitti: i promossi
e i bocciati dell’undicesima stagione

Michele Montesano

Con l’ultimo E-Prix di Londra si è conclusa ufficialmente l’undicesima stagione di Formula E. Dopo le lotte feroci, tra sorpassi ruotate e incidenti, andate in scena sul tracciato cittadino dell’ExCel, ci aspetta ora una lunga pausa prima dei test che precederanno il campionato 2025-26, il quale scatterà a inizio dicembre in Brasile sulle strade di San Paolo. A motori spenti, possiamo quindi ripercorrere la stagione che ha visto Oliver Rowland laurearsi campione del mondo e la Porsche conquistare il titolo team e costruttori. L’occasione, inoltre, ci consente di poter fare anche un punto sul futuro della serie elettrica e cosa ci aspetterà nel prossimo futuro.

Non si poteva che partire da Nissan. Già in occasione della presentazione della squadra, il
Team Principal Tommaso Volpe si era detto estremamente fiducioso del lavoro svolto sulla nuova Gen3 Evo. Sensazione subito confermata in pista con la vittoria in Messico di Oliver Rowland. L’inglese ha poi letteralmente dominato il campionato, tanto da conquistare il titolo piloti a Berlino con due gare in anticipo. Oltre alle quattro vittorie e ai tre secondi posti, Rowland si è mostrato efficace anche sul giro veloce oltre ad essere estremamente costante. Inoltre, con la stabilità regolamentare, Nissan si candida ad essere ancora protagonista nella prossima stagione.



Al contrario, l’altro pilota della squadra giapponese, Norman Nato ha raccolto meno del previsto. In difficoltà nel riuscire a trovare il giusto equilibrio con la monoposto, il francese ha concluso la stagione solamente diciannovesimo e con appena 21 punti. Risultato che, di fatto, ha costretto Nissan a tentare la conquista del campionato team con una sola punta. Inoltre, al termine del campionato, il volante di Nato è tutt’altro che al sicuro. Infatti il pilota francese deve guardarsi le spalle da Sergio Sette Câmara. Proprio il brasiliano, che ha sostituito Nato in occasione dell’E-Prix di Berlino, è riuscito a centrare subito la zona punti.

Se l’anno scorso era riuscita a conquistare il suo primo mondiale piloti con Pascal Wehrlein, quest’anno la Porsche ha vinto il doppio titolo laureandosi campione nella classifica a squadre e costruttori. Pur se constante, a Pascal Wehrlein è mancato il guizzo per poter salire con maggior frequenza sul gradino più alto del podio. Con una sola vittoria, ottenuta oltretutto nel rocambolesco E-Prix di Miami, il tedesco non è riuscito ad arginare lo strapotere di Rowland. Inoltre, proprio nell’ultima gara di Londra, Wehrlein si è visto sfilare anche il titolo di vice-campione da Nick Cassidy.



Dopo un avvio promettente, con due secondi posti ottenuti nei primi due E-Prix stagionali, Antonio Felix Da Costa nel prosieguo della stagione ha man mano perso il suo smalto non riuscendo più a salire sul podio nelle ultime cinque gare. Ciò nonostante, il portoghese ha concluso il campionato al quinto posto, risultato più che utile per contribuire al doppio titolo vinto da Porsche. Il futuro di Da Costa, però, pare sia lontano dal costruttore di Zuffenhausen. Infatti, secondo indiscrezioni, le strade del portoghese siano dirette verso Jaguar.

Proprio il team inglese, per il terzo anno consecutivo è da annoverare tra la squadre sconfitte. Dopo un avvio scoppiettante, con la vittoria di Mitch Evans a San Paolo, Jaguar è quasi scomparsa dai radar. La vettura è parsa nettamente meno competitiva rispetto alla concorrenza, soprattutto sul passo gara e nella gestione dell’energia. Ciò nonostante, il lavoro nel team non si è mai fermato e la svolta è avvenuta quasi a metà stagione, con Cassidy che è riuscito a strappare il terzo posto a Monte Carlo.



Il neozelandese non si è fermato conquistando la vittoria a Shanghai, per poi essere protagonista del gran finale con la tripletta messa a segno a Berlino e negli ultimi due E-Prix di Londra. Ruolino di marcia che gli è valso il titolo di vice-campione. Purtroppo per lui, ciò non è stato sufficiente per vincere il tanto agognato titolo piloti. Cassidy, proprio alla vigilia dell’ultimo appuntamento, ha poi annunciato la separazione da Jaguar. Una scelta discutibile visto che il neozelandese è parso il pilota più in forma.

Con Cassidy diretto verso una squadra del gruppo Stellantis, Mitch Evans resta saldamente al volante della monoposto inglese. Il neozelandese, però, in questa stagione è apparso nettamente inferiore rispetto al suo compagno di squadra. Non solo sul fronte dei piloti, in vista della prossima stagione Jaguar subirà anche una rivoluzione sul ponte di comando. Il Team Principal James Barkley lascerà la squadra inglese per approdare in McLaren e seguire il programma del Mondiale Endurance.



Netto balzo in avanti per Mahindra che, nell’arco di un anno, è passata dal decimo al quarto posto nella classifica assoluta riservata alle squadre. Perso il team clienti ABT, il costruttore indiano ha concentrato tutte le forze sulla sua squadra. Proprio la continuità con i tecnici e i due piloti Edoardo Mortara e Nyck De Vries, assieme allo sviluppo portato avanti durante la pausa estiva, è stata la chiave del successo. Sfruttando il passaggio alla Gen3 Evo, in Mahindra sono riusciti a fare quel balzo in avanti che gli ha consentito di scalare la classifica conquistando un totale di cinque podi, con De Vries che ha concluso la stagione ottavo, precedendo proprio il compagno di squadra Mortara. Tuttavia sul costruttore indiano aleggia l’incertezza, poiché finora non è stata ancora confermata la sua presenza in Formula E oltre il 2026.

Passo indietro per DS Penske. Ma, nonostante sia scivolata dal terzo al quinto posto nella graduatoria riservata ai team, la compagine francese ha bazzicato in diverse occasioni il podio. In particolare il neo acquisto, nonché ex Maserati, Max Günther si è subito trovato a suo agio conquistando gli E-Prix di Jeddah e di Shanghai. Tuttavia, il tedesco è stato surclassato a fine stagione dell’esperto Jean-Eric Vergne, decisamente più costante. Veloce in qualifica, la DS in diverse occasioni non si è mostrata altrettanto competitiva in gara. Inoltre, il sodalizio con il team Penske pare sia giunto al capolinea al termine della prossima stagione.



Restando in ambito Stellantis, non si può che menzionare Maserati. Per il marchio del Tridente, Londra è stato l’ultimo giro di valzer. Dopo solamente tre stagioni, Maserati lascerà la Formula E salutando la serie elettrica con il decimo posto finale e la vittoria dell’E-Prix di Monte Carlo, da parte di Stoffel Vandoorne, come ultimo guizzo. Purtroppo, a pesare sulla stagione è stata la riorganizzazione del team MSG che non ha consentito di portare avanti lo sviluppo della monoposto. Eppure, sia Vandoorne che Jake Hughes hanno mostrato sprazzi di competitività, ma questo non è bastato per permettergli di chiudere il campionato in top-10. Logiche di mercato, vedranno Maserati cedere il testimone già dalla prossima stagione a un altro marchio Stellantis tra Citroën e Opel.

Non solo Maserati, anche McLaren ha salutato la Formula E. Il team di Woking concentrerà i suoi sforzi in vista del prossimo ingresso nel FIA WEC. E dire che la stagione appena conclusa si è rivelata la migliore per la squadra inglese con il sesto posto finale. Protagonista indiscusso, la rivelazione Taylor Barnard che, alla sua prima stagione completa, ha dimostrato tutto il suo talento nel saper guidare una monoposto elettrica. L’inglese è stato il più giovane pilota della storia della Formula E a salire sul podio, risultato centrato ben cinque volte. Con la chiusura del programma McLaren pare che Barnard abbia già firmato un contratto con Penske, bisognerà capire se riuscirà a salire già sulla DS nella prossima stagione. Al contrario, difficilmente rivedremo l'altro pilota McLaren, Sam Bird, in Formula E. L’inglese non ha fatto mistero di non aver ancora trovato un sedile libero.



Ulteriore passo indietro per il Team Andretti scivolato dal quinto al settimo posto nell’arco di un anno. Il team americano, nonostante il powertrain Porsche, non ha particolarmente brillato. Lo stesso Jake Dennis non è andato oltre il settimo posto in classifica piloti, con il secondo posto nell’E-Prix di Berlino quale miglior risultato stagionale. Ci si attendeva sicuramente di più anche da Nico Müller. Alla sua prima stagione nel Team Andretti, lo svizzero ha sicuramente pagato una fase di adattamento che, però, si è protratta troppo a lungo. Mai in zona podio, Müller ha concluso la stagione quindicesimo. Risultato che ha fatto scendere anche le sue quotazioni per un possibile passaggio al team ufficiale Porsche.

Ugualmente anche il team Envision Racing, nell’arco di tre stagioni, è passato dalla vittoria del titolo a squadre all’ottavo posto finale. Un tracollo già iniziato lo scorso anno e proseguito anche nella stagione appena conclusa. Il team inglese ha, di fatto, subito i problemi del powertrain Jaguar. Ma se il team ufficiale è riuscito a venirne e a capo, ritrovando la competitività, Envision è rimasta relegata a centro gruppo. Unico punto fermo Sebastien Buemi che, grazie alla sua esperienza, ha portato a casa la vittoria a Monte Carlo e due terzi posti a Jakarta e Londra.



Tra le sorprese dell’undicesima stagione di Formula E, non si può che citare la Cupra Kiro Race. La squadra americana, sorta dalle ceneri di ERT, ha saputo ritagliarsi uno spazio sotto i riflettori. Il powertrain Porsche, seppur non aggiornato, ha sicuramente aiutato, ma tutta la squadra è parsa nettamente più competitiva rispetto a quella che lo scorso anno ha chiuso la stagione come fanalino di coda. A sorprendere è stato sicuramente Dan Ticktum, protagonista della splendida vittoria nell’E-Prix di Jakarta, oltre al terzo posto a Tokyo e la pole position firmata nell’ultima gara di Londra. Ma anche David Beckmann, sebbene non confortato dalla classifica finale, ha registrato segnali incoraggianti nell’arco del campionato.

Al debutto assoluto in Formula E, il team Lola Yamaha ha concluso la stagione all’ultimo posto raccogliendo meno della metà dei punti della squadra che l’ha preceduta, ovvero la Cupra Kiro. Ma, al di là dei risultati, la squadra anglo-giapponese non ha affatto sfigurato. Il merito, oltre che del team ABT, è sicuramente da ascrivere a Lucas Di Grassi che ha messo in campo tutta la sua esperienza per far crescere la monoposto. Il secondo posto ottenuto dal brasiliano a Miami è stato il momento più alto di una stagione che, però, ha visto la squadra difficilmente centrare la top-10. Unico pilota a non aver conquistato neppure un punto nell’arco del campionato, il rookie Zane Maloney non è riuscito a dare il suo apporto alla causa. Ciò nonostante, il pilota delle Isole Barbados ha mostrato segnali di crescita. In vista della prossima stagione, in Lola Yamaha si punta quindi a confermare in blocco l’intera squadra.

27 Lug [20:11]

Londra – Gara 2
Cassidy si ripete, alla Porsche il titolo

Michele Montesano

Dominio indiscusso di Nick Cassidy a Londra. Dopo la vittoria di ieri, il neozelandese della Jaguar ha concesso il bis sul tracciato cittadino dell’ExCel. Cassidy in un finale tutto in crescendo, visto anche il successo nell’E-Prix di Berlino, è riuscito a laurearsi vicecampione di Formula E. Il pilota di Auckland si è, così, congedato da Jaguar regalandogli anche il secondo posto nella classifica a squadre. Mentre ad alzare la coppa dei vincitori tra i team è stata Porsche che è riuscita a sconfiggere Nissan.

Partito dalla prima posizione, per via della penalità inflitta al poleman Dan Ticktum, Cassidy ha subito preso il largo. Il pilota Jaguar si è reso protagonista di un E-Prix perfetto non commettendo neppure una sbavatura. Guidato dal muretto box, Cassidy ha sfruttato al meglio i due Attack Mode gestendo la gara fin sotto la bandiera a scacchi. La vittoria del neozelandese non è mai stata messa in discussione tanto da conquistare l’E-Prix di Londra con un vantaggio di oltre 13 secondi sul secondo classificato Nyck De Vries. Ma, a dispetto di ciò che potrebbe sembrare, l’ultima gara stagionale è stata decisamente movimentata.



Infatti a tagliare per secondo il traguardo è stato Mitch Evans. Purtroppo il neozelandese ha fatto sfumare la possibile doppietta Jaguar incappando in una penalità di cinque secondi per eccesso di velocità in regime di Full Course Yellow, richiamata dalla direzione gara dopo lo scontro tra Norman Nato e Taylor Barnard nel corso del decimo giro. Così a ereditare il secondo posto è stato proprio De Vries che, esattamente come ieri, ha portato nuovamente sul podio la Mahindra.

Ma a sorprendere è stato sicuramente Sebastien Buemi. Tra gli ultimi ad attivate la potenza extra, lo svizzero dell’Envision Racing si è fatto largo fino a salire in terza posizione battendo un coriaceo Jake Dennis. Quinto posto per Evans che ha preceduto Antonio Felix Da Costa, bravo a rimontare dall’ultima piazzola in griglia. Grazie al risultato del portoghese, oltre all’ottavo posto finale di Pascal Wehrlein, Porsche è riuscita a conquistare sia il titolo team che quello costruttori in Formula E.



Nulla da fare per Nissan che non ha portato a termine la rimonta nei confronti della compagine tedesca. Oliver Rowland si è reso protagonista di un duello senza esclusione di colpi con Nico Müller. I due, nel corso del ventesimo passaggio, sono arrivati ai ferri corti finendo la gara contro il muro (nella foto sopra). E-Prix complesso anche per Nato che, dopo il contatto con Barnard, ha concluso fuori dalla zona punti.

Più soddisfacente la gara di Max Günther che, dopo un buon avvio, ha terminato al settimo posto precedendo l’esperto Lucas Di Grassi, al volante della Lola Yamaha, e l’alfiere della Cupra Kiro David Beckmann. E-Prix degli addii quello di Londra. Oltre alla fine del sodalizio tra Cassidy e la Jaguar, in Inghilterra si è assistito alle ultime gare in Formula E di McLaren e Maserati. Purtroppo entrambi i team hanno concluso mestamente fuori dalla zona punti la loro avvenuta nel campionato full electric.

Domenica 27 luglio 2025, gara 2

1 - Nick Cassidy (Jaguar) - Jaguar - 36 giri
2 - Nyck De Vries (Mahindra) - Mahindra - 13"581
3 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 14"964
4 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 15"610
5 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 18"129
6 - Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche - 18"428
7 - Maximilian Günther (DS) - DS Penske - 19"106
8 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 21"431
9 - Lucas di Grassi (Lola Yamaha) - Abt - 22"693
10 - David Beckmann (Porsche) - Cupra Kiro - 23"388
11 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 24"292
12 - Stoffel Vandoorne (DS Maserati) - Maserati - 24"605
13 - Robin Frijns (Jaguar) - Envision - 25"464
14 - Dan Ticktum (Porsche) - Cupra Kiro - 26"085
15 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 31"112
16 - Zane Maloney (Lola Yamaha) - Abt - 1'01"900
17 - Jake Hughes (DS Maserati) - Maserati - 1'09"846

Giro più veloce: Nick Cassidy 1'07"950

Ritirati
Sam Bird (Nissan) - McLaren
Nico Müller (Porsche) - Andretti
Oliver Rowland (Nissan) - Nissan
Taylor Barnard (Nissan) - McLaren
Edoardo Mortara (Mahindra) - Mahindra

Il campionato piloti
1.Rowland 184 punti; 2.Cassidy 153; 3.Wehrlein 145; 4.Barnard 112; 5.Da Costa 111; 6.Vergne 99; 7.Dennis 93; 8.De Vries 92; 9.Mortara 88; 10.Ticktum 85.

Il campionato team
1.Porsche 256 punti; 2.Jaguar 227; 3.Nissan 207; 4.Mahindra 186; 5.DS Penske 184; 6.McLaren 143; 7.Andretti 141; 8.Envision 107; 9.Maserati 102; 10.Cupra Kiro 86.

Il campionato costruttori
1.Porsche 383 punti; 2.Jaguar 350; 3.Nissan 342; 4.Stellantis 274; 5.Mahindra 213; 6.Lola Yamaha 54.

27 Lug [15:29]

Londra – Qualifica 2
Ticktum in pole ma Cassidy partirà primo

Michele Montesano

Dan Ticktum si è assicurato l’ultima pole position dell’undicesima stagione di Formula E. Ma, nonostante il miglior crono in 1’07”278, l’inglese della Cupra Kiro non scatterà dalla prima piazzola dell’E-Prix di Londra. Infatti Ticktum dovrà scontare cinque posizioni in griglia per aver speronato, e mandato in testacoda, Mitch Evans nella gara di ieri. Ciò non ha tolto la soddisfazione al pilota londinese di poter festeggiare la pole davanti al suo pubblico.

Sulle strade di casa, del tracciato cittadino dell’ExCel di Londra, Ticktum non ha sbagliato nulla. Dopo aver svettato nel Gruppo B, l’inglese della Cupra Kiro ha vinto ai quarti contro Stoffel Vandoorne, al volante della Maserati. Ticktum ha quindi sconfitto l’alfiere del DS Penske Max Günther approdando in finale contro Nick Cassidy. L’alfiere della Jaguar, nonché vincitore dell’E-Prix di ieri, è stato battuto per due decimi da Ticktum. Ma, vista la penalità inflitta all’inglese, toccherà proprio a Cassidy scattare dalla prima piazzola.

L’ultima qualifica stagionale è stata una cartina tornasole degli attuali valori in campo. Infatti sia Jaguar che Cupra Kiro, quest’ultimo team cliente Porsche, sono state le squadre più in forma nell’ultimo scorcio del campionato. Con Ticktum penalizzato, a scattare dalla seconda piazzola sarà Günther. Alle spalle del tedesco prenderanno il via Mitch Evans, che in semifinale ha alzato il piede per favorire il compagno di squadra Cassidy, e il campione uscente Pascal Wehrlein.

Terza fila per Nyck De Vries, attardato nei quarti per un problema all’impianto frenante della sua Mahindra, e l’autore della pole Ticktum. A seguire Vandoorne, su Maserati, e l’altro alfiere Mahindra Edoardo Mortara. Proprio quest’ultimo è incappato in un errore alla prima staccata mentre stava affrontando il giro veloce nei quarti di finale.

Con il titolo piloti già assegnato, la lotta si è sposta per quello a squadre. Porsche comanda la classifica con 23 lunghezze su Nissan che, anche quest’oggi, non è sembrata in ottima forma. Sia Norman Nato che il neo campione Oliver Rowland non sono riusciti ad accendere alla fase a duelli. Il francese scatterà quindi dalla nona casella seguito proprio da Rowland.

Tra gli esclusi eccellenti troviamo anche le due McLaren, con il team di Woking alla sua ultima presenza in Formula E, oltre che i due piloti Andretti. Da segnalare un problema tecnico sul powertrain Porsche che ha subito messo fuorigioco Antonio Felix Da Costa. Il portoghese è infatti stato costretto a parcheggiare la sua monoposto interrompendo anche la prima sessione di qualifica.

Domenica 27 luglio 2025, qualifica 2

1 - Nick Cassidy (Jaguar) - Jaguar - 1'07"494 - Finale
2 - Maximilian Günther (DS) - DS Penske - 1'07"331 - Semifinale B

3 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 1'09"305 - Semifinale A
4 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 1'07"456 - Quarti B

5 - Nyck De Vries (Mahindra) - Mahindra - 1'07"511 - Quarti A
6 - Dan Ticktum (Porsche) - Cupra Kiro - 1'07"278 - Finale
7 - Stoffel Vandoorne (DS Maserati) - Maserati - 1'07"990 - Quarti B
8 - Edoardo Mortara (Mahindra) - Mahindra - 1'58"879 - Quarti A

9 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 1'08"816 - B
10 - Oliver Rowland (Nissan) - Nissan - 1'08"786 - A
11 - Taylor Barnard (Nissan) - McLaren - 1'08"823 - B
12 - Robin Frijns (Jaguar) - Envision - 1'08"813 - A
13 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 1'08"844 - B
14 - Nico Müller (Porsche) - Andretti - 1'08"867 - A
15 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 1'09"014 - A
16 - Jake Hughes (DS Maserati) - Maserati - 1'08"925 - B
17 - Sam Bird (Nissan) - McLaren - 1'09"094 - A
18 - Zane Maloney (Lola Yamaha) - Abt - 1'09"716 - A
19 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 1'08"899 - B
20 - David Beckmann (Porsche) - Cupra Kiro - 1'09"404 - B
21 - Lucas di Grassi (Lola Yamaha) - Abt - 1'09"387 - B
22 - Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche - 1'17"353 - A

27 Lug [13:01]

FIA e Liberty Global estendono
l’accordo di altri 10 anni fino al 2048

Michele Montesano

Se a Londra si sta disputando l’ultimo doppio appuntamento dell’undicesima stagione di Formula E, la FIA guarda già oltre estendendo il contratto con la Formula E Holdings Limited e Liberty Global, la società che ne controlla il pacchetto di maggioranza, di ulteriori dieci anni. L’intesa, che entrerà in vigore alla scadenza dell’attuale contratto nel 2038 e durerà fino al 2048, garantisce al Campionato del Mondo FIA di Formula E una stabilità senza precedenti e apre la strada a nuove opportunità di crescita e di investimento a lungo termine per la serie full electric.

Il momento scelto per il prolungamento di questo accordo non è casuale. Le vendite globali di veicoli elettrici, secondo stime, sono destinate a superare il 40% del mercato complessivo entro il 2030, mentre la produzione mondiale di batterie agli ioni di litio triplicherà nello stesso arco di tempo. In questo scenario, il ruolo della Formula E acquisterà un valore strategico mostrando al mondo le prestazioni delle auto elettriche oltre alle tecnologie che equipaggeranno le vetture stradali del futuro.

Fin dal suo debutto, avvenuto nel 2014 con l’E-Prix di Pechino, la Formula E è stata una serie che ha rivoluzionato il mondo del Motorsport. La crescita nel corso degli anni è stata costante fino a raggiungere, dati alla mano, circa 400 milioni di fan in tutto il globo e un’audience televisiva prossima al mezzo miliardo. Un successo che si riflette anche sul piano tecnico con l’attuale Gen3 Evo che, con uno 0-100 km/h coperto in soli 1”86, è la monoposto in grado di assicurare l’accelerazione più fulminea sul pianeta.

Non solo prestazioni, la Formula E ha cercato di portare la sostenibilità anche nel Motorsport. Basti pensare che gli pneumatici Hankook sono realizzati con il 35% di materiali riciclati e le carrozzerie delle vetture integra fibra di carbonio e fibre naturali riciclate. Inoltre la monoposto, sfruttando l’ultima evoluzione del powertrain, possono rigenerare quasi il 50% dell’energia necessaria per completare la gara.

Non per ultimo, per il terzo anno consecutivo, la Formula E ha ricevuto il riconoscimento come sport con il miglior rating ESG al mondo. Il tutto grazie a una gestione sostenibile delle operazioni e a progetti come il Better Future Fund, che lascia un’eredità positiva nelle città ospitanti. Riduzioni significative delle emissioni legate alla logistica e una costante attenzione all’impatto ambientale confermano la serie come punto di riferimento per l’intero settore.

Ma il futuro è ancora tutto da scrivere. Infatti con l’arrivo delle nuove e ancora più prestazionali monoposto Gen4, che debutteranno nella stagione 2026-27, bisognerà capire quali saranno i costruttori che decideranno di proseguire o entrare nell’avventura elettrica. Nissan, Porsche, Jaguar e Lola hanno già dato per certo la loro adesione. Stellantis per ora ha confermato un solo team, ma è quasi certo che sarà presente con due marchi. Anche se per il momento non è dato sapere quali saranno, si vocifera con insistenza a Citroën e Opel che prenderanno il posto di DS e Maserati.

Resta da capire quale sarà il futuro di Mahindra. Presente fin dalla prima stagione, il costruttore indiano per ora non ha sciolto ancora le riserve in merito al suo futuro. Il prossimo passo, decisamente fondamentale per la serie elettrica, sarà quello di coinvolgere delle Case automobilistiche asiatiche. Inoltre, nonostante l’impegno di mantenere gare in mercati cruciali, la Formula E finora è apparsa sempre poco attrattiva per i marchi americani. La stabilità futura del campionato elettrico consentirà quindi di avere un ulteriore vantaggio in termini commerciali per attrarre sempre più costruttori.

26 Lug [20:08]

Londra – Gara 1
Cassidy vince e saluta Jaguar

Michele Montesano

Nick Cassidy si è congedato da Jaguar conquistando l’E-Prix di Londra. Il pilota neozelandese, che domani affronterà la sua ultima gara con il team inglese, ha così conquistato il terzo successo stagionale in Formula E. Un risultato maturato al termine di una corsa affrontata con intelligenza e, soprattutto, un’ottima visione strategica. Una vittoria che farà sicuramente rimpiangere un sodalizio che ha portato tanti successi e un titolo piloti sfiorato lo scorso anno.

Ma a prendere la scena nelle prime fasi dell'E-Prix è stato l’altro pilota Jaguar Mitch Evans. Partito dalla pole, il neozelandese ha mantenuto il comando gestendo il ritmo della corsa sul tracciato cittadino dell’ExCel di Londra. Nonostante il caotico via, che ha visto Max Günther finire a muro dopo il contatto con Edoardo Mortara e Jake Hughes, Evans è riuscito a mantenere la testa incalzato da Nyck De Vriese e Pascal Wehrlein.



Anche dopo la ripartenza, avvenuta al quarto giro a seguito dell’ingresso della safety-car per facilitare la rimozione della DS Penske, l’alfiere della Jaguar ha tenuto le redini della corsa. Tuttavia il ritmo, volutamente basso, non ha permesso ad Evans di allungare sugli avversari. Tale strategia, inoltre, gli si è ritorta contro nel momento cruciale dei Pit Boost, ovvero la sosta obbligatoria per ricaricare le monoposto elettriche.

Infatti Cassidy, salito in quarta posizione dopo il ritiro di Günther, ha effettuato dapprima il pit-stop per poi azionare i due Attack Mode. Una scelta diametralmente opposta rispetto gli altri a partire dallo stesso Evans o da De Vries e Wehrlein, i quali hanno prima utilizzato almeno una potenza extra per poi effettuare la sosta obbligatoria. Così al termine della girandola dei pit-stop De Vries si è ritrovato con il fiato sul collo di Cassidy che, azionato l’Attack Mode al ventinovesimo passaggio, è schizzato dritto al primo posto.



Neppure la seconda safety-car, chiamata nel corso del trentaduesimo giro dopo che Dan Ticktum è finito a muro, ha scomposto Cassidy. Il neozelandese è andato dritto alla meta conquistando una meritata vittoria. Alle spalle del pilota Jaguar hanno chiuso De Vries, che ha così regalato il quarto podio stagionale a Mahindra, e Wehrlein (nella foto sopra) bravo a racimolare punti importanti per il titolo a squadre. Con un E-Prix ancora da disputare, ora Porsche può contare su un margine di 23 lunghezze su Nissan che quest’oggi non ha particolarmente brillato. Infatti se Norman Nato ha salvato il bilancio del team giapponese con il nono posto, il neo-campione di Formula E Oliver Rowland ha chiuso undicesimo e fuori dalla zona punti.

Ancora una volta la regolarità ha premiato Stoffel Vandoorne che ha portato la Maserati al quarto posto precedendo uno scatenato Jake Dennis, poi penalizzato di cinque secondi per un contatto con Rowland. Così a completare la top-5 ci ha pensato Jean-Eric Vergne al volante della DS Penske superstite. Sesta piazza per Mortara, su Mahindra, seguito dalla Envision Racing di Robin Frijns e dal penalizzato Dennis. Ha chiuso solamente decimo il poleman Evans. Oltre a una strategia poco redditizia, il pilota della Jaguar è stato mandato in testacoda da Ticktum nelle ultime battute.



Alla sua ultima apparizione in Formula E, il team McLaren ha vissuto un E-Prix complesso. Rimasto invischiato nel groviglio in partenza e poi penalizzato di cinque secondi per un’infrazione in regime di safety-car, Taylor Barnard ha chiuso tredicesimo (nella foto sopra). Mentre Sam Bird è rientrato mestamente ai box a seguito di un contatto sul finale. Male anche Antonio Felix Da Costa, costretto a una sosta supplementare dopo aver piegato il musetto della Porsche, e Nico Müller finito contro il muro nelle ultime battute.

Sabato 26 luglio 2025, gara 1

1 - Nick Cassidy (Jaguar) - Jaguar - 38 giri
2 - Nyck De Vries (Mahindra) - Mahindra - 1"578
3 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 2"634
4 - Stoffel Vandoorne (DS Maserati) - Maserati - 3"838
5 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 5"571
6 - Edoardo Mortara (Mahindra) - Mahindra - 6"056
7 - Robin Frijns (Jaguar) - Envision - 8"365
8 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 4"387
9 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 10"164
10 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 13"382
11 - Oliver Rowland (Nissan) - Nissan - 14"680
12 - David Beckmann (Porsche) - Cupra Kiro - 15"070
13 - Taylor Barnard (Nissan) - McLaren - 15"729
14 - Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche - 16"425
15 - Nico Müller (Porsche) - Andretti - 17"851
16 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 17"943
17 - Lucas di Grassi (Lola Yamaha) - Abt - 21"596

Giro più veloce: Taylor Barnard 1'08"289

Ritirati
Sam Bird (Nissan) - McLaren
Dan Ticktum (Porsche) - Cupra Kiro
Zane Maloney (Lola Yamaha) - Abt
Jake Hughes (DS Maserati) - Maserati
Maximilian Günther (DS) - DS Penske

Il campionato piloti
1.Rowland 184 punti; 2.Wehrlein 141; 3.Cassidy 127; 4.Barnard 112; 5.Da Costa 103; 6.Vergne 97; 7.Dennis 87; 8.Mortara 86; 9.Ticktum 82; 10.Günther 79.

26 Lug [16:14]

Londra – Qualifica 1
Jaguar pole casalinga con Evans

Michele Montesano

L’ultimo fine settimana dell’undicesima stagione di Formula E si è aperto sotto il segno della Jaguar. La squadra inglese ha conquistato una meritata pole davanti al suo pubblico grazie a un velocissimo Mitch Evans. Sul circuito dell’ExCel di Londra, caratterizzato da un tratto all’aperto e da una sezione coperta, il neozelandese ha firmato un crono di 1’07”205 battendo di oltre due secondi e mezzo la pole fatta registrare da Nick Cassidy lo scorso anno.

Secondo più veloce nel Gruppo B, Evans ha poi sconfitto la Maserati di Jake Hughes nei quarti. L’alfiere della Jaguar ha quindi avuto la meglio sul campione uscente Pascal Wehrlein prima di incrociare le armi con Nyck De Vries. Proprio l’olandese della Mahindra, al termine del duello finale, è stato sconfitto da Evans per appena 174 millesimi e scatterà, così, dalla seconda piazzola.

La seconda fila dell’E-Prix di Londra sarà divisa da Wehrlein, su Porsche, e un sempre più consistente Dan Ticktum, al volante della Cupra Kiro spinta dal powertrain di Stoccarda. Eliminato proprio dall’inglese, Cassidy prenderà il via dalla quinta piazzola. Ricordiamo che per il neozelandese questa di Londra sarà l’ultima uscita con i colori Jaguar. Infatti, al termine della stagione, le strade della Casa inglese e di Cassidy si separeranno. Sesta posizione per l’alfiere del DS Penske Max Günther che scatterà davanti le Maserati di Stoffel Vandoorne e Hughes.

Il primo a non accedere alla fase dei duelli è stato Edoardo Mortara. L’italo-svizzero della Mahindra partirà davanti le Andretti di Nico Müller e Jake Dennis. Contrariamente alle aspettative, il neo campione di Formula E Oliver Rowland è risultato decisamente opaco sul cittadino di casa. Sesto nel Gruppo A, l’inglese scatterà solamente dodicesimo nel primo E-Prix di Londra. 


Ma in generale tutti i piloti motorizzati Nissan non hanno particolarmente brillato, con il team clienti McLaren che ha visto Taylor Barnard e Sam Bird rispettivamente quattordicesimo e ventesimo. Fresco del trionfo nella 6 Ore di San Palo del FIA WEC con la Cadillac, Norman Nato non è andato oltre il sedicesimo posto con la Nissan ufficiale precedendo la Porsche di Antonio Felix Da Costa.

Sabato 26 luglio 2025, qualifica 1

1 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 1'07"205
2 - Nyck De Vries (Mahindra) - Mahindra - 1'07"379

3 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 1'07"335 - Semifinale B
4 - Dan Ticktum (Porsche) - Cupra Kiro - 1'07"652 - Semifinale A

5 - Nick Cassidy (Jaguar) - Jaguar - 1'07"649 - Quarti A
6 - Maximilian Günther (DS) - DS Penske - 1'07"751 - Quarti A
7 - Stoffel Vandoorne (DS Maserati) - Maserati - 1'07"775 - Quarti B
8 - Jake Hughes (DS Maserati) - Maserati - 1'07"843 - Quarti B

9 - Edoardo Mortara (Mahindra) - Mahindra - 1'08"968 - B
10 - Nico Müller (Porsche) - Andretti - 1'09"259 - A
11 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 1'08"973 - B
12 - Oliver Rowland (Nissan) - Nissan - 1'09"272 - A
13 - David Beckmann (Porsche) - Cupra Kiro - 1'09"107 - B
14 - Taylor Barnard (Nissan) - McLaren - 1'09"300 - A
15 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 1'09"122 - B
16 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 1'09"371 - A
17 - Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche - 1'09"193 - B
18 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 1'09"497 - A
19 - Robin Frijns (Jaguar) - Envision - 1'09"374 - B
20 - Sam Bird (Nissan) - McLaren - 1'09"551 - A
21 - Lucas di Grassi (Lola Yamaha) - Abt - 1'09"766 - B
22 - Zane Maloney (Lola Yamaha) - Abt - 1'09"972 - A

23 Lug [9:23]

Stellantis schiererà un suo team
A confermarlo l’annuncio su LinkedIn

Michele Montesano

Tempo di grandi cambiamenti in Formula E. Sebbene con il doppio E-Prix di Londra ci accingiamo a vivere l’ultimo weekend di gara dell’undicesima stagione della serie riservata alle monoposto elettriche, c’è un grande fermento in vista del prossimo futuro. Sotto i riflettori, ancora una volta, c’è il Gruppo Stellantis che deve sciogliere alcuni nodi sulla sua permanenza nel campionato full electric.

Proprio nelle recenti settimane si era parlato di un possibile avvicendamento tra i marchi della galassia con l’uscita di Maserati e DS e l’arrivo di Opel e Citroën. Questo, però, si scontrava con il rischio di non avere team su cui appoggiarsi. Ricordiamo, infatti, che nel corso della sua militanza in Formula E il marchio DS si è sempre affiancata a squadre già presenti: dapprima con Virgin, poi è stata la volta di Techeetah e attualmente con Penske. Lo stesso vale per Maserati che, fin dal suo debutto, si è avvalsa del supporto di MSG Racing, ovvero l’ex team Venturi.

Arriva ora un netto cambio di strategia per Stellantis. A confermarlo è direttamente la pagina LinkedIn della divisione Motorsport. Sul noto social, utilizzato per chi cerca e offre lavoro, Stellantis ha aperto una candidatura per un Senior Performance Engineering. Alla figura si richiede un’esperienza di almeno cinque anni in una posizione simile in Formula E, nel FIA WEC o in Formula 1, e che sia in grado di guidare le attività di sviluppo delle prestazioni in ambito di simulazione, strategia di gara, gestione dell’energia e dinamica del veicolo.

Fin qui nulla di nuovo. Tuttavia nell’annuncio si può leggere: “Siamo lanciati a tutta velocità verso la Formula E Gen4” quindi la conferma che Stellantis proseguirà l’avventura nel campionato elettrico. Ma, ancora più importante, il documento prosegue in tale maniera “Per la prima volta nel percorso in Formula E, Stellantis schiererà un team proprio, costruito per competere senza compromessi”.

Stando a quanto riportato, ci sarà il grande salto. Stellantis Motorsport acquisirà una licenza come team dalla Formula E. Resta da capire se l’acquisizione avverrà da un team già presente, come può essere MSG Racing che oltretutto non sta passando un periodo roseo, o se sarà direttamente dalla Formula E. Infatti sono attualmente disponibili due licenze, una assegnata per un ipotetico dodicesimo team e l’altra appena restituita da parte di McLaren dopo la chiusura del programma. Unica certezza la sede del team che sarà a Satory, attuale quartier generale di Stellantis Motorsport, nonché sede di DS Performance.

14 Lug [20:47]

Il campione Rowland: “In Nissan
ho ritrovato la voglia di vincere”

Michele Montesano

Oliver Rowland è il nuovo campione di Formula E. Visibilmente emozionato, l’inglese della Nissan si è aggiudicato il titolo piloti al termine di un weekend, quello del doppio E-Prix di Berlino, vissuto tra alti e bassi. Dapprima, nella gara del sabato, Rowland ha commesso l’unico grave errore nel corso della stagione andando a speronare Stoffel Vandoorne. Incidente che gli è costato anche l’arretramento di cinque posizioni nella griglia di partenza della seconda manche. Poi la gara di domenica vissuta con la consueta lucidità e quel pizzico di fortuna che aiuta gli audaci.

“Ho cercato solo di fare la miglior gara possibile – ha commentato Rowland appena si è tolto il casco – senza pensare troppo al campionato anche dopo che mi è stato riferito che Wehrlein era uscito dalla zona punti. Non ho ancora realizzato, credo ci vorrà un po’ di tempo affinché riuscito a metabolizzare tutto”.



L’inglese ha quindi ripercorso gli attimi che hanno preceduto la gara della domenica: “Prima della partenza mi sentivo con i nervi a fior di pelle. Dopo l’E-Prix del sabato, che non è stata una grande giornata, il mio obiettivo era limitare i danni. Non c’era minimamente nei miei pensieri la possibilità di chiudere il campionato già a Berlino, a maggior ragione dopo l’errore e la relativa penalità. Una sensazione strana e difficile da spiegare”.

Rowland ha quindi ripercorso le sue tappe da quando è arrivato in Formula E: “Già al mio esordio ero veloce ma troppo incline all’eroe. Ho siglato diverse pole position ma non ero costante in gara. Man mano ho iniziato a migliorare e ho lasciato Nissan per andare in Mahindra. Cosa che, col senno di poi, non è stata la scelta giusta visti anche i risultati”.



“Sono arrivato ad un punto in cui non avevo più voglia di correre – ha ammesso il neo campione del mondo – avevo perso le motivazioni e non mi divertivo più. Ho quindi deciso di fare un ‘salto nel buio’ per uscirne.

Sapevo che tornando in Nissan avrei trovato una squadra che mi apprezzava, che mi voleva bene, che poteva davvero supportarmi. È stato un rischio enorme. Ma da quando sono tornato, abbiamo ottenuto risultati incredibili. Questa è davvero una favola perfetta”.

“Ogni bambino sogna di diventare campione in Formula 1 – ha proseguito Rowland – ma la gente non vede quanto sforzo, settimane e mesi di fatica, ci siano dietro ad ogni singolo risultato. Rialzarsi dopo ogni caudata, dopo ogni weekend andando storto non è mai facile. Quando poi arriva un momento positivo come questo lo apprezzi davvero, soprattutto crescendo. So di essere nel posto giusto e con una grande squadra”.



Sono passati esattamente dieci anni da quando Rowland ha conquistato il suo ultimo titolo nel 2015 in Formula Renault 3.5, da allora molto è cambiato: “Dieci anni fa la mia vita ruotava esclusivamente attorno alle corse. Ora sono cresciuto, ho dei figli e ho trovato il giusto equilibrio. Sono più maturo ma spero di essere ancora veloce in pista”.

Il ringraziamento non può che non andare a coloro che hanno saputo credere in lui: “Sono molto grato a Tommaso Volpe (Team Principal della Nissan NISMO ndr.) e a Dorian Boirson (Team Director della squadra nipponica ndr.) per aver sempre creduto in me. La stagione non è ancora finita, abbiamo ancora due campionati per cui lottare e lo faremo nella finale di Londra”.

Infine il pensiero di Rowland va a tutto il team: “Subito dopo l’E-Prix di Londra ho intenzione di portare i miei ragazzi a Ibiza per rilassarsi. Se lo meritano ed giusto staccare qualche giorno per ritrovare la tranquillità dopo una stagione intensa”.

14 Lug [18:45]

Rookie Test a Berlino
Minì batte il record di Wehrlein

Michele Montesano

È proseguita la festa nel box Nissan a Berlino. A distanza di un giorno dalla conquista del titolo piloti da parte di Oliver Rowland, la squadra nipponica si è confermata al vertice della graduatoria anche nei Rookie Test grazie a Gabriele Minì. Assoluto protagonista della giornata, il palermitano non solo ha messo tutti in riga nelle due sessioni ma, siglando un crono di 57”428 nel pomeriggio, ha anche frantumato il precedente record sul giro del circuito tedesco appartenuto a Pascal Wehrlein.

Già nella prima parte della giornata, Mini aveva fatto capire che sarebbe stato difficile stargli davanti. Su pista asciutta e con condizioni meteo ideali, dopo un weekend segnato dalla pioggia, il giovane talento italiano, attualmente impegnato in Formula 2 con Prema, ha dettato il passo con un crono di 57”643, già sufficiente a migliorare il tempo firmato dall’ex campione del mondo Wehrlein nel fine settimana.



La risposta degli avversari non si è fatta attendere a partire da Kush Maini che si è messo in grande evidenza. L’indiano della Mahindra si è avvicinato a soli 16 millesimi dal tempo di Minì dovendosi, però, accontentare del secondo posto per un soffio. A conferma della sua versatilità, Maini si è confermato competitivo anche nella sessione pomeridiana chiudendo, questa volta, tra i primi tre e mostrando una buona confidenza con la monoposto Gen3 Evo.

La tornata mattutina è stata caratterizzata anche da una bandiera rossa a mezz’ora dalla fine della sessione. A causare l’interruzione la presenza di sassi in pista, probabilmente portati sul tracciato dal continuo passaggio delle monoposto. Dopo una breve pausa, le attività sono riprese senza intoppi, con il portacolori dell’Andretti Jack Crawford che è riuscito a scalare la classifica fino alla terza piazza precedendo Theo Pourchaire, sulla Maserati, e Dino Beganovic al volante della Mahindra. Sesto crono per Arthur Leclerc, su Maserati, che ha chiuso davanti le DS Penske di Nikita Bedrin e Daniil Kvyat.



Tra i volti nuovi a catturare l’attenzione nel corso della giornata è stato sicuramente Elia Weiß. Appena sedicenne, il tedesco è divenuto il più giovane pilota a guidare una Formula E in un test ufficiale. Al volante della Porsche Weiß ha percorso 46 tornate nella sessione mattutina e 44 nel pomeriggio ottenendo, come miglior risultato, il ventesimo crono. Sul cittadino di Tempelhof hanno girato anche quattro ragazze. Autrice del diciassettesimo tempo, la Abbi Pulling è stata la più veloce al mattino, mentre nel pomeriggio la britannica è rimasta fuori dalla top-10 insieme alle connazionali Jamie Chadwick ed Ella Lloyd.

Nel pomeriggio Minì ha subito ripreso da dove aveva lasciato. Dopo una prima fase in cui Alex Dunne per McLaren ha brillato con ottimi settori, è stato nuovamente il pilota Nissan a calare l’asso. Con un giro perfetto, Minì ha abbassato ulteriormente il record portandolo a 57”428. Un tempo che gli ha garantito la leadership assoluta della giornata e ha rafforzato la sua candidatura a un futuro da titolare nella serie elettrica.



Ayhancan Güven ha ben figurato al debutto con Porsche chiudendo la sessione pomeridiana in seconda posizione, a poco più di due decimi dal vertice. Il turco, tra i protagonisti dell’attuale stagione del DTM, ha impressionato per costanza e precisione in pista. Poco dietro, Callum Voisin ha colto un positivo quarto posto per Cupra Kiro, seguito da Dunne e da un costante Crawford, ancora una volta tra i migliori sei.

Dopo aver chiuso la prima sessione in fondo al gruppo, Leonardo Fornaroli ha impresso un ritmo decisamente più consistente nel pomeriggio. Il campione in carica della FIA Formula 3 ha staccato il tredicesimo crono al volante della Jaguar ufficiale fermandosi a poco più di sette decimi dal riferimento di Minì. Sul fronte Mahindra, il pomeriggio è iniziato con qualche apprensione. Costretto a saltare la prima ora, Dino Beganovic è poi sceso in pista completando il programma senza particolari intoppi, anche se lontano dalle posizioni di vertice.

Lunedì 14 luglio 2025, Sessione Mattutina

1 - Gabriele Minì (Nissan) - Nissan - 57"643 - 52 giri
2 - Kush Maini (Mahindra) - Mahindra - 57"659 - 51
3 - Jak Crawford (Porsche) - Andretti - 57"875 - 52
4 - Théo Pourchaire (Maserati DS) - Maserati - 58"056 - 57
5 - Dino Beganovic (Mahindra) - Mahindra - 58"116 - 50
6 - Arthur Leclerc (Maserati DS) - Maserati - 58"134 - 54
7 - Nikita Bedrin (DS) - DS Penske - 58"176 - 48
8 - Daniil Kvyat (DS) - DS Penske - 58"222 - 47
9 - Alex Dunne (Nissan) - McLaren - 58"299 - 40
10 - Ayhancan Güven (Porsche) - Porsche - 58"375 - 59
11 - Frederik Vesti (Porsche) - Andretti - 58"408 - 51
12 - Hugh Barter (Lola Yamaha) - ABT - 58"446 - 49
13 - Zak O'Sullivan (Jaguar) - Envision - 58"514 - 48
14 - Alessandro Giusti (Lola Yamaha) - ABT - 58"584 - 50
15 - Callum Voisin (Porsche) - Cupra Kiro - 58"831 - 46
16 - Johnathan Hoggard (Jaguar) - Envision - 58"886 - 62
17 - Abbi Pulling (Nissan) - Nissan - 58"947 - 55
18 - Jamie Chadwick (Jaguar) - Jaguar - 58"984 - 59
19 - Bianca Bustamante (Porsche) - Cupra Kiro - 59"237 - 48
20 - Ella Lloyd (Nissan) - McLaren - 59"363 - 43
21 - Elia Weiss (Porsche) - Porsche - 59"400 - 46
22 - Leonardo Fornaroli (Jaguar) - Jaguar - 59"748 - 60

Lunedì 14 luglio 2025, Sessione Pomeridiana

1 - Gabriele Minì (Nissan) - Nissan - 57"428 - 45 giri
2 - Ayhancan Güven (Porsche) - Porsche - 57"654 - 28
3 - Kush Maini (Mahindra) - Mahindra - 57"787 - 47
4 - Callum Voisin (Porsche) - Cupra Kiro - 57"928 - 51
5 - Alex Dunne (Nissan) - McLaren - 57"968 - 58
6 - Jak Crawford (Porsche) - Andretti - 58"022 - 46
7 - Hugh Barter (Lola Yamaha) - ABT - 58"023 - 46
8 - Frederik Vesti (Porsche) - Andretti - 58"040 - 46
9 - Alessandro Giusti (Lola Yamaha) - ABT - 58"048 - 48
10 - Théo Pourchaire (Maserati DS) - Maserati - 58"066 - 41
11 - Daniil Kvyat (DS) - DS Penske - 58"068 - 53
12 - Nikita Bedrin (DS) - DS Penske - 58"180 - 51
13 - Leonardo Fornaroli (Jaguar) - Jaguar - 58"198 - 40
14 - Arthur Leclerc (Maserati DS) - Maserati - 58"233 - 42
15 - Dino Beganovic (Mahindra) - Mahindra - 58"295 - 37
16 - Zak O'Sullivan (Jaguar) - Envision - 58"410 - 49
17 - Abbi Pulling (Nissan) - Nissan - 58"457 - 43
18 - Ella Lloyd (Nissan) - McLaren - 58"660 - 55
19 - Jamie Chadwick (Jaguar) - Jaguar - 58"662 - 41
20 - Elia Weiss (Porsche) - Porsche - 58"683 - 44
21 - Johnathan Hoggard (Jaguar) - Envision - 58"751 - 18
22 - Bianca Bustamante (Porsche) - Cupra Kiro - 58"978 - 47

PrevPage 1 of 10Next

News

Formula E
v

FirstPrevPage 1 of 3NextLast
FirstPrevPage 1 of 3NextLast