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25 Mar [20:15]

San Paolo – Gara
Evans vince nella tripletta Jaguar

Michele Montesano

Arrivo in parata per le vetture motorizzate Jaguar nel primo E-Prix di San Paolo di Formula E. Le monoposto spinte dal powertrain inglese hanno monopolizzato l’intero podio, con Mitch Evans che ha conquistato la sua prima vittoria stagionale seguito dalla Envision-Jaguar di Nick Cassidy e dal compagno di squadra Sam Bird. Gran parte del merito va dato anche al muretto box Jaguar, il quale ha saputo gestire al meglio la strategia dei suoi piloti in un E-Prix che ha messo a dura prova le batterie delle nuove monoposto Gen3.

La particolare conformazione del tracciato cittadino brasiliano, con ben quattro rettilinei inframezzati da violente staccate, ha costretto tutti i piloti a salvaguardare le batterie nella prima frazione di gara. Infatti, in diverse occasioni Antonio Felix da Costa, pur essendo più veloce del poleman Stoffel Vandoorne, ha preferito guidare in scia alla DS Penske pur di risparmiare la carica. Più in generale, l’intero gruppo ha viaggiato compatto creando lunghi trenini sui rettifili. Ad alleviare il lavoro di ‘lift and coast’ ci ha pensato la safety-car chiamata in causa due volte. La prima, nel corso del settimo passaggio, per spostare la Nissan di Sacha Fenestraz rimasta ferma con la sospensione posteriore sinistra piegata, e la seconda, al quattordicesimo giro, per rimuovere l’Andretti di Jake Dennis speronata da Dan Ticktum.



Alla ripresa delle ostilità, Cassidy ha rotto gli indugi balzando al comando delle operazioni ai danni della Porsche di Da Costa che, a sua volta, aveva sopravanzato Vandoorne già in difficoltà con la carica della batteria. Contemporaneamente, alle spalle del terzetto di testa, anche Evans ha ricevuto il via libera da parte del muretto box Jaguar. Il neozelandese ha dapprima infilato Vandoorne, per poi approfittare di un errore in staccata di Da Costa per mettersi nella scia della Envision di Cassidy. Evans ha infine sferrato l’attacco decisivo al connazionale nelle ultime tornate, mentre alle sue spalle si è assistito alla spettacolare rimonta di Bird. Partito decimo, l’inglese ha costantemente recuperato terreno fino a chiudere l’E-Prix di San Paolo sul gradino più basso del podio.

Quarto Da Costa (nella foto sotto). A lungo nelle posizioni di vertice, l’alfiere Porsche non è riuscito a concretizzare nel momento cruciale quando, nel corso del ventiquattresimo passaggio, è arrivato lungo nella staccata di curva uno perdendo il contatto con i primi. Quinto posto per Jean-Eric Vergne. Sempre costante e solido, il francese è riuscito a riscattarsi dopo una qualifica opaca chiudendo davanti al compagno di squadra Vandoorne. Il campione in carica ha pagato a caro prezzo l’aver condotto la prima frazione di gara, dovendo poi gestire la carica residua fin sotto il traguardo.



Il leader di campionato Pascal Wehrlein è riuscito ad artigliare il settimo posto finale. Scattato dalla diciottesima piazzola, il tedesco ha recuperato diverse posizioni fino a portarsi alle spalle del compagno di squadra Da Costa. La scelta di lasciarsi i due Attack Mode nell’ultimo scorcio di gara però non ha pagato, nel passaggio in Activation Zone il pilota Porsche è così scivolato fuori dalla top 5. Le due McLaren-Nissan di Jake Hughes e René Rast hanno preceduto la Envision di Buemi. Tamponato da Maximiliam Günther nelle prime fasi di gara, lo svizzero era scivolato in coda al gruppo. Buemi ha quindi approfittato delle neutralizzazioni e dei numerosi ritiri dinnanzi a lui per rimontare fino al decimo posto.

Il Brasile non ha portato fortuna alla Maserati. Fuori dalla zona punti Günther, mentre Edoardo Mortara ha visto subito sfumare la sua gara. L’italo-svizzero, già allo start, è stato protagonista di un contatto con Norman Nato riportando la rottura dell’alettone anteriore. Infine, Mortara ha terminato il suo E-Prix contro un muretto dopo essere stato tamponato da Nico Müller. Giornata deludente anche per i due idoli di casa: tredicesimo Lucas di Grassi, al termine di una gara tribolata, fanalino di coda Sergio Sette Camara.

Sabato 25 marzo 2023, gara

1 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 35 giri
2 - Nick Cassidy (Jaguar) - Envision - 0"284
3 - Sam Bird (Jaguar) - Jaguar - 0"507
4 - Antonio Felix Da Costa (Porsche) - Porsche - 3"487
5 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 4"042
6 - Stoffel Vandoorne (DS) - DS Penske - 4"576
7 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 5"659
8 - Jake Hughes (Nissan) - McLaren - 6"141
9 - René Rast (Nissan) - McLaren - 7"403
10 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 7"976
11 - Maximilian Günther (DS Maserati) - Maserati - 15"192
12 - André Lotterer (Porsche) - Andretti - 15"345
13 - Lucas di Grassi (Mahindra) - Mahindra - 19"247
14 - Dan Ticktum (NIO) - NIO - 19"398
15 - Robin Frijns (Mahindra) - Cupra Abt - 20"751
16 - Oliver Rowland (Mahindra) - Mahindra - 26"465
17 - Sergio Sette Camara (NIO) - NIO - 31"514

Giro più veloce: Sam Bird 1'13"684

Ritirati
Nico Müller (Mahindra) - Cupra Abt
Edoardo Mortara (DS Maserati) - Maserati
Jake Dennis (Porsche) - Andretti
Sacha Fenestraz (Nissan) - Nissan
Norman Nato (Nissan) - Nissan

Il campionato
1.Wehrlein 86 punti; 2.Dennis 62; 3.Cassidy 61; 4.Vergne 60; 5.Da Costa 58; 6.Bird 44; 7.Buemi 42; 8.Rast 40; 9.Evans 39; 10.Hughes 32.

25 Mar [15:48]

San Paolo – Qualifica
Vandoorne riporta DS in pole

Michele Montesano

Dopo esattamente un mese di pausa, la Formula E è sbarcata per la prima volta in Brasile. Un appuntamento a lungo atteso, soprattutto per il tanto seguito che la serie Full Electric riesce a generare in Sud America. A districarsi al meglio sul cittadino di San Paolo, che conta lunghi rettilinei e violente staccate, è stato Stoffel Vandoorne. Siglando un crono di 1’11”904, il campione in carica di Formula E ha portato in prima fila la sua DS Penske battendo in finale, per soli 63 millesimi, uno scatenato Antonio Felix Da Costa.

Sesto poleman in altrettante qualifiche, la Season 9 di Formula E si sta rivelando decisamente equilibrata sul giro secco. L’E-Prix di San Paolo vedrà infatti scattare dalla prima fila Vandoorne che, dopo un avvio di stagione decisamente tribolato, è riuscito finalmente a trovare il giusto assetto della DS E-Tense conquistando la sua ottava pole in carriera. Cammino impeccabile per Vandoorne: migliore nel Gruppo A, l’alfiere DS ha vinto i quarti contro Jake Hughes per poi battere Edoardo Mortara, al volante della ‘cugina’ Maserati. Infine il duello tra campioni del mondo, con Da Costa che non è riuscito a sfruttare appieno la velocità della sua Porsche.

Seconda fila per la Jaguar di Mitch Evans e la Maserati di Mortara (nella foto sotto). A seguire la Envision-Jaguar di Nick Cassidy e la McLaren-Nissan del sempre consistente Hughes. Sebbene siano riusciti a passare la tagliola del Gruppo B, Maximilian Günther e Sam Bird scatteranno rispettivamente dalla nona e decima piazzola. Entrambi hanno dovuto scontare delle penalità accumulate a Città del Capo, per il tedesco, e Hyderabad per il portacolori Jaguar. A ereditare la quarta fila sono stati così Jean-Eric Vergne e Norman Nato.



Solamente dodicesimo Sebastien Buemi. Lo svizzero partirà davanti al connazionale Nico Müller, al suo miglior risultato stagionale in qualifica con la Cupra ABT motorizzata Mahindra. Proprio il costruttore indiano è riuscito a risolvere il
problema alla sospensione posteriore che l'aveva costretto a ritirare anzitempo le sue monoposto in occasione dell’E-Prix di Città del Capo.

Le Gen3 si sfideranno nella cornice di San Paolo correndo sul cittadino, in parte rivisto e accorciato, che nello scorso decennio ospitò quattro gare dell’IndyCar Series. Un tracciato insidioso composto da lunghi rettilinei raccordati da diverse curve e chicane. La conformazione del circuito potrà quindi aiutare la rimonta sia di Jake Dennis, costretto a partire dalla quattordicesima piazzola, che di Pascal Wehrlein sprofondato in diciottesima posizione. Il leader del campionato, nel suo ultimo tentativo lanciato, ha urtato la posteriore sinistra contro un muretto danneggiando la sua Porsche.

Problemi anche per il pilota di casa Sergio Sette Camara e il rientrante Robin Frijns, costretti a resettare la rispettive monoposto rimaste ferme in pista per noie elettrice nei primi minuti delle fasi a gironi. È andata decisamente peggio a Lucas di Grassi. Il beniamino del pubblico scatterà dall’ultima piazzola dopo aver toccato il muretto di curva 8 danneggiando la sospensione anteriore destra della sua Mahindra.

Sabato 25 marzo 2023, qualifica

1 - Stoffel Vandoorne (DS) - DS Penske - 1'11"904
2 - Antonio Felix Da Costa (Porsche) - Porsche - 1'11"967

3 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 1'12"022 - Semifinale B
4 - Edoardo Mortara (DS Maserati) - Maserati - 1'12"109 - Semifinale A

5 - Nick Cassidy (Jaguar) - Envision - 1'12"150 - Quarti A
6 - Jake Hughes (Nissan) - McLaren - 1'12"657 - Quarti A
7 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 1'13"157 - A
8 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 1'12"971 - B

9 - Maximilian Günther (DS Maserati) - Maserati - 1'12"189 - Quarti B *
10 - Sam Bird (Jaguar) - Jaguar - 1'12"037 - Quarti B **
11 - René Rast (Nissan) - McLaren - 1'13"161 - A
12 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 1'12"971 - B
13 - Nico Müller (Mahindra) - Cupra Abt - 1'13"200 - A
14 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 1'12"991 - B
15 - Sacha Fenestraz (Nissan) - Nissan - 1'13"040 - B
16 - Sergio Sette Camara (NIO) - NIO - 1'13"307 - A
17 - Dan Ticktum (NIO) - NIO - 1'13"045 - B
18 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 1'13"280 - A
19 - Oliver Rowland (Mahindra) - Mahindra - 1'13"330 - A
20 - Robin Frijns (Mahindra) - Cupra Abt - 1'13"671 - B
21 - André Lotterer (Porsche) - Andretti - 1'13"382 - A
22 - Lucas di Grassi (Mahindra) - Mahindra - 1'24"491 - B

* 3 posizioni da scontare in griglia per aver sorpassato in regime di FCY a Città del Capo
** 5 posizioni da scontare in griglia per aver causato un incidente a Hyderabad

22 Mar [10:44]

Frijns torna a San Paolo
al volante della Cupra ABT

Michele Montesano

La prima edizione dell’E-Prix di San Paolo, in programma questo fine settimana, segnerà anche il ritorno di Robin Frijns in Formula E. Costretto a saltare ben quattro gare, a causa dell’incidente avvenuto nel primo appuntamento stagionale di Città del Messico, l’olandese tornerà finalmente al volante della Cupra ABT in occasione della tappa brasiliana.

Ricordiamo che Frijns era rimasto coinvolto, assieme a Norman Nato, in una collisione nel corso del primo giro dell’E-Prix messicano. A seguito dell’impatto contro le barriere, l’olandese aveva riportato una serie di fratture alla mano e al polso sinistro. Sottoposto a un intervento chirurgico sempre a Città del Messico, dopo sei giorni di convalescenza Frijns era tornato a casa per iniziare una lunga e intensa riabilitazione.

Solamente in occasione della 1000 Miglia di Sebring del WEC, disputata la scorsa settimana, l’olandese è finalmente tornato a stringere un volante ottenendo il terzo crono di classe LMP2 durante le qualifiche. Inoltre, dato ancora più incoraggiante, in gara ha completato diversi stint senza riscontrare particolari problemi, portando al settimo posto di classe l’Oreca del Team WRT divisa con Sean Gelael e Ferdinand Habsburg.

A differenza dei prototipi però le monoposto di Formula E non dispongono di servosterzo, proprio per questo Frijns ha effettuato diverse sessioni al simulatore per capire la sua effettiva forma fisica. In Brasile sarà presente ugualmente Kelvin van der Linde, che ha sostituito l’olandese nel team Cupra ABT, pronto a intervenire in caso di necessità. Anche la squadra tedesca viene da un primo scorcio di campionato tutt’altro che positivo. Oltre a essere l’unico team a non aver marcato ancora un punto, Cupra ABT è stata costretta a saltare l’E-Prix di Città del Capo per problemi di sicurezza legati alla sospensione posteriore della monoposto Mahindra M9Electro.

14 Mar [10:39]

Mahindra: la sospensione piegata
rischia di incrinare il rapporto con ABT?

Michele Montesano

Dopo solamente cinque E-Prix il ‘matrimonio’ tra Mahindra e il team Cupra ABT sta già scricchiolando. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il ritiro anticipato delle monoposto indiane a Città del Capo, a causa di problemi strutturali legati alle componenti della sospensione posteriore. Se inizialmente si era data la colpa alla conformazione del tracciato cittadino sudafricano, veloce e pieno di dossi in traiettoria, si è poi scoperto che la causa risiedeva nella progettazione e realizzazione della sospensione stessa.

Ma già lo scorso settembre, durante i test svolti sul circuito di Varano de’ Melegari, Mahindra aveva riscontrato problemi legati alla sospensione posteriore della sua M9Electro, per giunta simili a quanto visto poi in Sudafrica. Analizzato il tutto, il costruttore indiano ha apportato le modifiche al retrotreno della Gen3 prima di effettuare l’omologazione finale. Ricordiamo che assieme al gruppo moto-generatore, trasmissione e sospensione posteriore sono le poche aree in cui i team hanno libertà progettuale. Tutto sembrava risolto, ma il campanello d’allarme è risuonato nuovamente nel corso delle seconde
prove libere a Città del Capo.



Sebbene in Mahindra non abbiano specificato la reale causa dell’accaduto, pare si tratti di una flessione anomala dei cinematismi della sospensione posteriore. Stando a quanto riportato da ‘The Race’, oltre al carbonio gli elementi della sospensione della M9Electro sono realizzati in lega di titanio. Sebbene sia più leggero del 15CDV6 (una lega d’acciaio ampiamente usata in ambito motorsport), il titanio è in grado di offrire una rigidità inferiore oltre a sopportare meno sollecitazioni di carico. Inoltre, diverse squadre avversarie hanno notato che la geometria dello schema push rod, sempre della sospensione posteriore della vettura indiana, lavora con un angolo decisamente più estremo.

Le monoposto sono state analizzate nella sede Mahindra di Banbury, in Gran Bretagna, e pare si sia risolto il problema irrobustendo gli attacchi e il bilanciere, fortunatamente senza modificare lo schema e relativo disegno delle sospensioni. Trattandosi di componenti omologati, secondo l’articolo 24.17, tali modifiche dovranno essere approvate dalla FIA prima di essere implementate sulle vetture. Fortunatamente non dovrebbero sorgere problemi, dato che si tratta di un intervento effettuato esclusivamente per motivi di sicurezza. Ma con l’E-Prix di San Paolo del 25 marzo dietro l’angolo, in Mahindra dovranno accelerare i tempi per non farsi cogliere impreparati.



Proprio la scarsa reattività del costruttore indiano rischia di minare prematuramente la partnership con il team Cupra ABT. Le M9Electro sono state consegnate alla squadra tedesca appena prima dei test pre-stagionali di Valencia costringendo Nico Müller e Robin Frijns a un rapido adattamento. Questo ritardo si è poi riversato nella scarsa competitività nel primo scorcio di stagione, Cupra ABT è l’unico team che finora non ha racimolato neppure un punto. Per culminare, infine, con la resa anticipata a Città del Capo che Thomas Biermaier, Team Principal ABT, ha definito senza giri di parole inaccettabile.

Considerando che il costruttore spagnolo sta puntando molto sulla mobilità elettrica, sia nel motorsport che in ambito automotive, quella vista in Formula E è una pubblicità tutt’altro che positiva. Dopo quanto accaduto in Sudafrica, chissà se in Cupra non stiano pensando di impegnarsi in prima persona nella serie full electric. D’altronde ABT ha già rivestito il ruolo di squadra ufficiale Audi per diverse stagioni. Inoltre si potrebbero sfruttare le sinergie del gruppo Volkswagen magari rimarchiando il Powertrain Porsche, proprio come stanno già facendo Maserati e DS entrambi marchi della galassia Stellantis.

26 Feb [12:37]

Incidente Mortara-Bird in qualifica:
colpa di una direzione gara dormiente?

Michele Montesano

Quando spettacolarità non deve far rima con pericolosità. In 9 stagioni la Formula E ci ha abituato a gare combattute, battaglie serrate, rimonte impossibili, ma anche a numerosi incidenti (oltre a scontri evitabili). Complici i circuiti cittadini, teatro di quasi tutti gli E-Prix, e di monoposto decisamente vicine in termini cronometrici, la serie Full Electric è riuscita a fare breccia nel cuore degli appassionati. Come dicono gli anglofoni: “Motorsport can be dangerous”, ma al giorno d’oggi la FIA ha fatto passi da gigante per cercare di ridurre i rischi e rendere le corse automobilistiche nettamente più sicure.

Per questo, quanto accaduto nelle qualifiche dell’E-Prix di Città del Capo, ha quasi dell’incredibile. Con la bandiera a scacchi della fase a gironi del Gruppo B già esposta, tutti i piloti erano impegnati nell’ultimo tentativo di giro veloce. Edoardo Mortara, complice un dosso nella traiettoria di curva 8, ha perso il posteriore della sua Maserati andando a sbattere violentemente contro le barriere esterne della curva successiva (un episodio simile aveva visto protagonista Sebastien Buemi durante le FP1). Se Jake Dennis, su Andretti, e la Maserati di Maximilian Günther sono riusciti a sfilare indenni fra i detriti di carbonio, sfiorando la monoposto dello svizzero (nel fotogramma in basso), pochi istanti dopo Sam Bird ha invece centrato la vettura di Mortara.



Il pilota inglese, non vedendo bandiere gialle esposte ai lati del tracciato, ha affrontato la curva 8 in pieno. Lo stesso Bird ha poi perso il controllo della sua monoposto, impattando prima con il retrotreno contro il muretto di curva 9, per poi rimbalzare e centrare la Maserati ferma in pista (nel fotogramma in basso). Entrambi i piloti sono usciti fortunatamente illesi dallo scontro confermando, ancora una volta, la robustezza dei telai realizzati dalla Dallara. Ma immediatamente si è intuito che qualcosa non ha funzionato, a livello di comunicazione, fra la direzione gara e i commissari di pista.

James Barclay, a capo del team Jaguar, ha commentato a caldo ai microfoni TV: “Quello che abbiamo appena visto è un incidente preoccupante, soprattutto per le circostanze in cui è accaduto. Bird ha detto in radio che non ha visto nessuna bandiera gialla. Inoltre noi dal muretto box, osservando la mappa GPS delle vetture, non siamo riusciti a vedere dove si fosse fermata la Maserati di Mortara in pista. Per questo, oltre all’assenza di bandiere gialle in pista, non siamo riusciti ad avvertire Bird in tempo. Su un circuito cittadino così veloce, e con numerose curve cieche, una corretta segnalazione è assolutamente fondamentale”.



Da parte sua Bird, non appena si è arrestata la vettura, ha urlato in radio lamentandosi dell’assenza di bandiere gialle. Nel mentre, osservando l’incidente, si è sentito il “Goddamn!” (Dannazione!) del direttore di gara Scot Elkins passato sui canali radio della diretta televisiva. Ma cosa è successo realmente in quei frangenti?

Subito dopo l’impatto di Mortara, il segnale di bandiera rossa è apparso in sovrimpressione sul monitor dei tempi. Tuttavia a mancare è stata la controparte fisica in pista, ma ancora non è chiaro il motivo di tale ritardo. Osservando le immagini, sono passati più 6 secondi da quando la Maserati era già ferma in pista all’arrivo, e successivo scontro, di Bird. Quindi ben oltre 10 secondi dall'impatto di Mortara al passaggio della Jaguar dell'inglese: un'eternità. Inoltre, stando alla mappa ufficiale del circuito di Città del Capo, nel tratto che precede la curva 8 e porta alla curva 9 sono presenti ben 3 postazioni per i commissari di pista, oltre a un display digitale utilizzato proprio per la segnalazione di bandiere. Ma, vedendo il cameracar della Jaguar, a bordo pista non c’era traccia neppure di una bandiera gialla.



Quanto accaduto in Sudafrica però, non è un caso isolato. Anche in occasione dell’E-Prix di Hyderabad, diversi piloti hanno espresso preoccupazione in merito alla gestione degli incidenti da parte della direzione gara. Infatti, nel corso dell’E-Prix svoltosi in India, numerosi detriti sono rimasti in traiettoria per diversi giri, salvo poi essere rimossi solamente quando la McLaren di Jake Hughes è uscita di strada richiedendo l’ingresso della safety-car. Correre in nazioni con uno scarso background in materia di Motorsport può aver influenzato tali episodi? Probabile. Ciò non toglie, però, che la FIA ha il dovere, se non l’obbligo, di occuparsi anche di tale aspetto prima di far disputare una competizione di caratura mondiale.



25 Feb [16:56]

Città del Capo – Gara
Da Costa batte Vergne in volata

Michele Montesano

Il dominio Porsche, nel primo scorcio del campionato 2023 di Formula E, è proseguito anche in Sudafrica. Questa volta però è toccato ad Antonio Felix da Costa conquistare la prima edizione dell'E-Prix di Città del Capo. Il portoghese, alla sua prima stagione con il team tedesco, ha conquistato la sua ottava vittoria nella serie Full Electric. Scattato dall’undicesima piazzola, il campione della Season 6 è stato protagonista di una spettacolare rimonta chiudendo davanti alla DS Penske di Jean-Eric Vergne.

Gara diametralmente opposta quella dell’altro pilota Porsche. Pascal Wehrlein, nel corso del primo giro, ha tamponato l’incolpevole Sebastien Buemi (nella foto sotto). Per il leader del campionato l’E-Prix è finito nelle vie di fuga con la sospensione anteriore sinistra piegata. Nel mentre anche Edoardo Mortara, scattato dall’ultima posizione, è stato costretto a parcheggiare la sua Maserati a bordo pista. Ma il cambio al vertice è arrivato un attimo prima dell’ingresso della safety-car, quando Maximilian Günther è riuscito a sopravanzare il poleman Sacha Fenestraz.



Riprese le ostilità, Fenestraz ha provato l’undercut azionando per primo l’Attack Mode seguito, il giro successivo, dalla Maserati di Günther. Ma, fra i due litiganti, ad avere la meglio è stato Nick Cassidy. Il pilota Envision è stato l’ultimo del terzetto a transitare in Activation Zone beffando sia la Nissan che la Maserati. Nel frattempo, da centro gruppo, è iniziata la silenziosa rimonta di da Costa. Così come già visto negli scorsi E-Prix, il miglior spunto della Porsche ha favorito il portoghese nelle manovre di sorpasso fino a raggiungere la quinta posizione nell’arco della prima metà di gara.

L’episodio chiave dell’E-Prix di Città del Capo è avvenuto nel corso del ventunesimo passaggio. Günther, sbagliando il punto di frenata, ha toccato le barriere di curva 1. Il contatto ha danneggiato irrimediabilmente il semiasse della Maserati costringendo il tedesco al ritiro. Nel countdown per l’attivazione del Full Course Yellow, da Costa ha piazzato la zampata vincente. L’alfiere Porsche ha sfilato, in un solo colpo, sia Vergne che Fenestraz portandosi in seconda posizione.

La direzione gara ha giudicato regolare la manovra e Da Costa, al restart, ha letteralmente sverniciato Cassidy prendendosi il comando della gara. In crisi con la batteria, il pilota Envision ha poi ceduto anche la seconda posizione in favore di Vergne. Con la vittoria ormai in pugno, da Costa è transitato sull’Activation Zone mancando però la seconda fotocellula. Il portoghese, nel corso del ventottesimo giro, è quindi dovuto passare nuovamente all’esterno di curva 12 per acciuffare il secondo Attack Mode perdendo così la leadership.



Ritrovatosi primo a 2 giri dal termine, Vergne ha provato ad allungare su da Costa ma invano. Il pilota Porsche ha dapprima recuperato lo svantaggio, grazie alla potenza extra, per poi superare la Ds dell’ex compagno di squadra all’esterno della velocissima curva 8. Lotta anche per il terzo posto tra Cassidy e Fenestraz conclusasi in favore del neozelandese dell’Envision. Epilogo amaro per il francese della Nissan, costretto mestamente ai box dopo aver toccato le barriere nel corso dell’ultimo giro.

Quarto posto per la McLaren di René Rast, bravo a recuperare dalla decima piazzola. Il tedesco ha preceduto uno stoico Buemi al volante dell'Envision pesantemente danneggiata al retrotreno. Ancora a punti Dan Ticktum (nella foto sotto), grazie al sesto posto finale, seguito dal campione in carica Stoffel Vandoorne. Anche in Sudafrica a stridere è il confronto diretto fra i 2 piloti del team DS Penske, con il belga ancora non perfettamente a suo agio con la monoposto francese.



Ottavo Norman Nato, sull’unica Nissan superstite, che ha preceduto André Lotterer penalizzato di 5” per un’infrazione commessa in regime di safety-car. A chiudere la zona punti un anonimo Jake Hughes, in difficoltà durante tutto l’arco del fine settimana sudafricano. Fuori dalla zona punti Mitch Evans e Jake Dennis entrambi sanzionati con un drive through, il primo per overpower e il secondo per un’irregolarità sulla pressione delle gomme.

Come già detto in occasione delle qualifiche, Mahindra e il team clienti Cupra ABT non hanno preso parte all’E-Prix di Città del Capo. Il team indiano ha preferito non far correre i piloti per questioni di sicurezza legate a una flessione anomala riscontrata sulla sospensione posteriore. A saltare la gara in Sudafrica è stato anche Sam Bird. I meccanici non sono riusciti a riparare in tempo la sua Jaguar, troppo danneggiata a seguito dell’incidente avvenuto nell’arco delle qualifiche di questa mattina.

Sabato 25 febbraio 2023, gara

1 - Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche - 32 giri
2 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 0"281
3 - Nick Cassidy (Jaguar) - Envision - 1"808
4 - René Rast (Nissan) - McLaren - 2"208
5 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 2"656
6 - Dan Ticktum (NIO) - NIO - 3"209
7 - Stoffel Vandoorne (DS) - DS Penske - 4"210
8 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 8"582
9 - André Lotterer (Porsche) - Andretti - 8"755
10 - Jake Hughes (Nissan) - McLaren - 10"475
11 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 14"183
12 - Sergio Sette Camara (NIO) - NIO - 14"914
13 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 38"846

Giro più veloce: Jean-Eric Vergne 1'09"740

Ritirati
Sacha Fenestraz (Nissan) - Nissan
Maximilian Günther (DS Maserati) - Maserati
Edoardo Mortara (DS Maserati) - Maserati
Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche

Non partiti
Kelvin van der Linde (Mahindra) - Cupra Abt
Oliver Rowland (Mahindra) - Mahindra
Sam Bird (Jaguar) - Jaguar
Lucas di Grassi (Mahindra) - Mahindra
Nico Müller (Mahindra) - Cupra Abt

Il campionato
1.Wehrlein 80 punti; 2.Dennis 62; 3.Vergne 50; 4.da Costa 46; 5.Cassidy 43; 6.Buemi 41; 7.Rast 38; 8.Bird 28; 9.Hughes 28; 10.di Grassi 18.

25 Feb [12:53]

Città del Capo – Qualifica
Fenestraz 1°, ritiro per Mahindra e ABT

Michele Montesano

Non conosce soste il fitto calendario 2023 della Formula E. La serie Full Electric, quest’oggi, affronterà il quinto E-Prix stagionale recandosi per la prima volta in Sudafrica. A siglare la pole position sul cittadino di Città del Capo è stato Sacha Fenestraz. Il circuito, che si snoda nella zona di Green Point attorno al Cape Town Stadium reso celebre per i mondiali di calcio 2010, ha visto il francese regalare la prima fila al team Nissan. La squadra nipponica ha così posto fine a un digiuno che durava dall’E-Prix di Puebla del giungo 2021.

Dimostrazione di forza per Fenestraz che ha letteralmente dominato la scena. Alla sua sesta gara in Formula E, il francese ha preso il comando delle operazioni già nella prima fase ottenendo il miglior crono del Gruppo A. L’alfiere Nissan ha poi eliminato il 2 volte campione Jean-Eric Vergne, nei quarti, e Nick Cassidy in semifinale. L’ultima sfida ha visto contrapposti Fenestraz alla Maserati dell’ottimo Maximilian Günther (nella foto sotto). Ad avere la meglio è stato il francese che ha siglato il giro record in 1’07”848, battendo di 4 decimi il tedesco sul velocissimo circuito di Città del Capo.



Scatterà dalla terza piazzola la Envision di Cassidy, seguito dalla Jaguar di Mitch Evans. Il neozelandese, in semifinale contro Günther, ha commesso un lieve errore in curva 9 che gli è costato ben 3 decimi. Quinto il vincitore di Hyderabad Vergne che prenderà il via davanti al leader di campionato Pascal Wehrlein. Autore del settimo crono, René Rast partirà 3 posizioni indietro, dovendo scontare una penalità per aver tamponato Jake Dennis nell’ultimo E-Prix dell’India. A ereditare la settima posizione Sebastien Buemi che, nei quarti, ha pagato a caro prezzo un lungo in curva 10 danneggiando anche l’alettone anteriore.

La fase a gironi è stata caratterizzata dall’incidente che ha coinvolto la Maserati di Edoardo Mortara e la Jaguar di Sam Bird. Nel suo ultimo tentativo, Mortara ha perso il posteriore della sua monoposto nella velocissima curva 9 andando a muro. Non vedendo esposte le bandiere gialle, Bird ha pestato sul freno quando era troppo tardi. L’inglese ha dapprima sbattuto contro le barriere per poi impattare conto la Maserati. Fortunatamente entrambi i piloti sono usciti illesi, ma è ancora in dubbio se i meccanici riusciranno a riparare le monoposto in tempo per la gara. 




Dennis scatterà dalla dodicesima piazzola, seguito dall’ufficiale Porsche Antonio Felix da Costa e dal campione in carica Stoffel Vandoorne. Solamente quindicesimo Jake Hughes. L’inglese, nelle prime fasi della qualifica, ha perso il punto di frenata toccando le barriere di curva 1 con il posteriore destro della McLaren. Sebbene sia riuscito a proseguire la sessione, Hughes ha dovuto fare i conti con una monoposto leggermente sbilanciata. In difficoltà André Lotterer, l’esperto pilota Andretti partirà dalla diciassettesima posizione.

Mahindra e Abt ritirano le loro vetture

È finito anzitempo il fine settimana per le monoposto spinte dal Powertrain Mahindra. A causa di problemi di sicurezza, legati alla costruzione della sospensione posteriore, il team indiano ha deciso di ritirare con effetto immediato sia le sue vetture che le due Cupra ABT equipaggiate con il gruppo moto-generatore M9Electro. Tale problema era apparso già nel corso delle FP1 sulla Mahindra di Lucas di Grassi. La squadra ha reso noto che ulteriori analisi verranno effettuate nella sua sede in Inghilterra. Oltre al brasiliano, non prenderanno parte all’E-Prix di Città del Capo il team mate Oliver Rowland, Nico Müller e l’idolo locale Kelvin van der Linde.

Sabato 25 febbraio 2023, qualifica

1 - Sacha Fenestraz (Nissan) - Nissan - 1'07"848
2 - Maximilian Günther (DS Maserati) - Maserati - 1'08"270

3 - Nick Cassidy (Jaguar) - Envision - 1'08"465 - Semifinale A
4 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 1'08"212 - Semifinale B

5 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 1'08"520 - Quarti A
6 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 1'08"598 - Quarti A
7 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 1'11"937 - Quarti B
8 - Dan Ticktum (NIO) - NIO - 1'09"171 - A

9 - Sam Bird (Jaguar) - Jaguar - 1'09"217 - B
10 - René Rast (Nissan) - McLaren - 1'08"962 - Quarti B
11 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 1'09"263 - A
12 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 1'09"265 - B
13 - Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche - 1'09"441 - A
14 - Stoffel Vandoorne (DS) - DS Penske - 1'09"500 - B
15 - Jake Hughes (Nissan) - McLaren - 1'09"493 - A
16 - Edoardo Mortara (DS Maserati) - Maserati - 1'15"775 - B
17 - André Lotterer (Porsche) - Andretti - 1'09"975 - A
18 - Kelvin van der Linde (Mahindra) - Cupra Abt - Senza tempo - B
19 - Sergio Sette Camara (NIO) - NIO - 1'10"083 - A
20 - Lucas di Grassi (Mahindra) - Mahindra - Senza tempo - B
21 - Nico Müller (Mahindra) - Cupra Abt - - Senza tempo - A
22 - Oliver Rowland (Mahindra) - Mahindra - Senza tempo - B

11 Feb [12:26]

Hyderabad – Gara
Vergne conquista l’India, harakiri Jaguar

Michele Montesano

Imprevedibile e tirato fino all’ultimo il primo E-Prix di Hyderabad. La Formula E ha riportato in India una competizione mondiale su quattro ruote e, soprattutto, tanto spettacolo. Sono passati esattamente 10 anni dall’ultimo GP di Formula 1, ma questa volta è stata la serie Full Electric a focalizzare l’attenzione degli appassionati. Al termine di una gara tirata e senza esclusioni di colpi, è stato Jean-Eric Vergne a conquistare la vittoria, braccato fin sotto la bandiera a scacchi da Nick Cassidy.

Se nelle prime fasi di gara il poleman Mitch Evans ha mantenuto agilmente la prima posizione, davanti alla DS Penske di Vergne e alla Envision di Sebastien Buemi, la sua strategia però non si è rivelata altrettanto efficace. Infatti, nel corso del settimo passaggio, l’alfiere Jaguar è transitato nell’Activation Zone scivolando addirittura in quarta posizione. Buemi ne ha approfittato per sopravanzare Vergne e balzare, in un sol colpo, al comando dell’E-Prix.

Perso il treno dei primi, Evans è poi stato colpito dal fuoco amico del compagno di squadra Sam Bird. Nel corso del tredicesimo giro l’inglese, provando ad attaccare Sacha Fenestraz, è arrivato lungo al tornantino centrando l’incolpevole Evans (nella foto sotto). Fra le facce sbigottite del box Jaguar, sono così andati in frantumi le speranze di raccogliere punti importanti. A beneficiarne è stato Cassidy che, al volante della Envision, è salito in zona podio. Il neozelandese ha approfittato dell’Attack Mode dapprima per sbarazzarsi del compagno di squadra Buemi, scivolato nel mentre in seconda posizione, per poi iniziare a pressare Vergne.



A 10 giri dalla bandiera a scacchi, il duello per la vittoria stava per diventare incandescente quando l’ingresso della safety-car ha fatto rifiatare il francese del DS Penske. Un detrito si è incastrato dietro il volante della McLaren di Jake Hughes che, non potendo sterzare, ha terminato la sua gara contro il muretto di curva 4. L’E-Prix di Hyderabad si è rivelato stregato per la McLaren. Nella ripartenza René Rast, tradito dalle gomme fredde, ha colpito Jake Dennis fino a quel punto bravissimo a risalire in quarta posizione.

La gara è proseguita per altri 7 giri con Vergne, in crisi di energia, placcato da Cassidy. Il francese ha dovuto mettere in mostra tutta la sua esperienza di bi-campione di Formula E per tagliare il traguardo con una carica residua dello 0,4%. Vergne ha così interrotto un digiuno che durava dall’E-Prix di Roma del 2021 regalando il primo successo al nuovo sodalizio DS Penske. Secondo posto per l’Envision Jaguar di Cassidy, mentre Buemi si è visto comminare una sanzione di 17” per uso eccessivo di potenza precipitando in quindicesima posizione. A salire sul gradino più basso del podio è stato così Antonio Felix da Costa (nella foto sotto) al suo centesimo E-Prix in carriera.



Nonostante un weekend tribolato, Pascal Wehrlein ha approfittato dei numerosi ritiri per terminare al quarto posto e allungare in classifica generale. Quinto Sergio Sette Camara che ha preceduto Oliver Rowland, costretto ad affrontare gli ultimi giri con lo sterzo piegato a causa di un contatto con Buemi. Settimo posto per Norman Nato, miglior piazzato fra i motorizzati Nissan, seguito da Stoffel Vandoorne penalizzato di 5” per aver ripetutamente oltrepassato i track limits.

A chiudere la zona punti André Lotterer ed Edoardo Mortara. Nel corso delle fasi iniziali il pilota Maserati ha valutato male una frenata tamponando la Jaguar di Bird. A rimetterci è stato però l’italo svizzero che, privo dell’ala anteriore, e scivolato nelle retrovie. Ma, grazie ai numerosi ritiri e alle penalità comminate agli avversari, Mortara ha conquistato la decima posizione. Solamente tredicesimo Maximilian Günther rimasto coinvolto nel groviglio causato dalle Jaguar quando occupava saldamente la top 5.

Sabato 11 febbraio 2023, gara

1 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 33 giri
2 - Nick Cassidy (Jaguar) - Envision - 0"400
3 - Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche - 1"859
4 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 2"855
5 - Sergio Sette Camara (NIO) - NIO - 3"523
6 - Oliver Rowland (Mahindra) - Mahindra - 7"138
7 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 7"318
8 - Stoffel Vandoorne (DS) - DS Penske - 7"564
9 - André Lotterer (Porsche) - Andretti - 8"703
10 - Edoardo Mortara (DS Maserati) - Maserati - 9"073
11 - Nico Müller (Mahindra) - Cupra Abt - 10"622
12 - Sacha Fenestraz (Nissan) - Nissan - 11"635
13 - Maximilian Günther (DS Maserati) - Maserati - 15"446
14 - Lucas di Grassi (Mahindra) - Mahindra - 15"999
15 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 17"735
16 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 1'10"562

Giro più veloce: Nico Müller 1'14"656

Ritirati
René Rast (Nissan) - McLaren
Jake Hughes (Nissan) - McLaren
Sam Bird (Jaguar) - Jaguar
Dan Ticktum (NIO) - NIO
Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar
Kelvin van der Linde (Mahindra) - Cupra Abt

Il campionato
1.Wehrlein 80 punti; 2.Dennis 62; 3.Vergne 31; 3.Buemi 31; 5.Cassidy 28; 6.Bird 28; 7.Hughes 27; 8.Rast 26; 9.da Costa 21; 10.di Grassi 18.

11 Feb [8:33]

Hyderabad – Qualifica
Pole di Evans nel caos dei track limits

Michele Montesano

La Formula E è sbarcata per la prima volta in India. È stato il circuito cittadino di Hyderabad a ospitare il debutto delle monoposto elettriche. Un tracciato nuovo che ha creato non pochi grattacapi ai piloti, costretti a domare le Gen3 su un manto stradale molto scivoloso. La pole position porta la firma di Mitch Evans, il quale ha battuto nel duello finale Jean-Eric Vergne per soli 21 millesimi. Il pilota Jaguar, che mancava dalla prima fila dall’E-Prix di Montecarlo dello scorso hanno, ha così avuto la meglio sul francese della DS Penske.

Proprio Vergne è stato protagonista, suo malgrado, di una semifinale corsa in solitaria. Infatti, sia Edoardo Mortara che René Rast, nel corso dei quarti di finale hanno oltrepassato i track limits vedendosi cancellare i rispettivi crono. Stessa sorte per Sam Bird che ha così lasciato via libera a Sebastien Buemi, poi eliminato in semifinale da un velocissimo Evans. Proprio i numerosi tagli del tracciato hanno causato un lavoro supplementare ai commissari di gara creando ritardo e confusione.

Viste le numerose penalizzazioni, nonostante non sia riuscito ad accedere alle semifinali, a scattare dalla quarta piazzola sarà Sacha Fenestraz. Il pilota Nissan è stato battuto nei quarti da Buemi che si è così preso la rivincita sulla sua ex squadra. Quinto posto per Maximilian Günther. Già riammesso nei quarti per via di una penalizzazione inflitta a Jake Hughes, colpevole di non aver rispettato il tempo minimo di permanenza ai box nel Gruppo A, il pilota della Maserati ha scavalcato così anche Bird, Mortara (nella foto sotto) e Rast.



Primo degli esclusi nella fase a gironi è Pascal Wehrlein. Il leader di campionato è stato penalizzato di ulteriori tre posizioni per aver ostacolato Sergio Sette Camara. Nel corso delle FP1 il pilota Porsche è stato vittima di un pauroso incidente. Il tedesco, per via di un problema elettrico, ha impattato violentemente contro le barriere di curva 18. Uscito incolume dall’abitacolo, Wehrlein è stato trasportato per precauzione in ospedale, mentre gli altri piloti motorizzati Porsche sono rimasti fermi ai box per tutta la sessione.

Oliver Rowland ha conquistato l’undicesimo crono nella gara di casa per il team Mahindra, precedendo il vincitore dell’E-Prix del Messico Jake Dennis. Qualifiche da dimenticare ancora una volta per il campione in carica Stoffel Vandoorne, costretto a partire dalla diciassettesima piazzola. Protagonista di numerosi bloccaggi e lunghi, anche Lucas di Grassi non è riuscito a completare un giro veloce chiudendo al diciannovesimo posto. Peccato per Hughes che si è visto cancellare il miglior crono del Gruppo A per colpa di una svista del box McLaren. Fanalino di coda Kelvin van der Linde, costretto a parcheggiare la sua Cupra Abt causando anche l’esposizione della bandiera rossa.

Sabato 11 febbraio 2023, qualifica

1 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 1'13"228
2 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 1'13"249

3 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 1'13"533 Semifinale A
4 - Sacha Fenestraz (Nissan) - Nissan - 1'13"702 Quarti A

5 - Maximilian Günther (DS Maserati) - Maserati - 1'14"621 Quarti A
6 - Sam Bird (Jaguar) - Jaguar - 1'13"467 * Quarti B
7 - Edoardo Mortara (DS Maserati) - Maserati - 1'13"749 * Quarti B
8 - René Rast (Nissan) - McLaren - 1'14"332 * Quarti B

9 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 1'14"663 ** A
10 - Nick Cassidy (Jaguar) - Envision - 1'14"234 B
11 - Oliver Rowland (Mahindra) - Mahindra - 1'14"721 A
12 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 1'14"377 B
13 - Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche - 1'14"732 A
14 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 1'14"420 B
15 - Sergio Sette Camara (NIO) - NIO - 1'14"756 A
16 - Dan Ticktum (NIO) - NIO - 1'14"539 B
17 - Stoffel Vandoorne (DS) - DS Penske - 1'14"823 A
18 - Nico Müller (Mahindra) - Cupra Abt - 1'14"549 B
19 - Lucas di Grassi (Mahindra) - Mahindra - 1'14"917 A
20 - André Lotterer (Porsche) - Andretti - 1'14"818 B
21 - Jake Hughes (Nissan) - McLaren - 1'15"118 *** A
22 - Kelvin van der Linde (Mahindra) - Cupra Abt - 1'15"173 B

* Tempo cancellato per non aver rispettato i track limits
** Penalizzato di 3 posizioni per aver ostacolato Sergio Sette Camara
*** Tempo cancellato per non aver rispettato il tempo minimo di permanenza ai box

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