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14 Feb [19:50]

Jeddah – Gara 1
Günther beffa Rowland all’ultima curva

Michele Montesano

Bottino pieno per Maximilian Günther nell’E-Prix di Jeddah. Dopo aver siglato la pole position, il tedesco ha conquistato la sua prima gara di Formula E con i colori del DS Penske firmando anche il giro più veloce. Con tre vincitori diversi in altrettanti E-Prix sinora disputati, nel campionato riservato alle monoposto elettriche regna l’assoluto equilibrio. Inoltre il debutto del Pit Boost, la sosta ai box obbligatoria per ricaricare le batterie delle vetture, ha inserito un’ulteriore variabile in gara. 


L’ordine finale non deve far pensare a una corsa dominata o, perlomeno una vittoria facile, da parte di Günther. Sebbene il tedesco sia riuscito a mantenere le redini delle operazioni allo spegnimento dei semafori, fin dalle prime curve ha dovuto fare i conti con Oliver Rowland. L’alfiere della Nissan ha infatti approfittato della manovra sconsiderata di Mitch Evans, che ha centrato in pieno l’incolpevole Pascal Wehrlein, per salire al secondo posto. 
 
I contatti a centro gruppo, tra Nico Müller, Antonio Felix Da Costa e Sam Bird, hanno costretto l’ingresso della safety car per spostare i detriti dalla pista. Anche alla ripartenza, avvenuta al settimo giro, Günther è riuscito a tenere a bada Rowland. L’inglese, nettamente più veloce, ha rotto gli indugi tre tornate dopo sbarazzandosi della DS per prendere il comando della gara. 


Neppure il Pit Boost ha scalfito la supremazia di Rowland: la Nissan, al termine della tornata delle soste obbligatorie, ha mantenuto saldamente il comando. Al contrario, dopo il pit-stop Günther si è ritrovato solamente in settima posizione. Il tedesco non si è perso d’animo e, azionato il secondo e ultimo Attack Mode, ha scalato la classifica per riportarsi secondo alle spalle di Rowland. Questi, per rispondere agli attacchi del tedesco, ha attivato a sua volta la potenza extra. 
 
Rowland, nelle concitate fasi finali, ha però chiesto troppo dalla sua vettura. L’inglese ha dapprima lamentato un forte sottosterzo, per via delle gomme usurate, e poi un calo della batteria. Grazie a una gestione più accorta, Günther è riuscito a risparmiare energia che, verso fine gara, si è rivelata l’arma vincente. Nelle ultime tornate il tedesco ha dapprima accorciato il distacco su Rowland, per poi dare la stoccata vincente, all’ultima chicane dell’ultimo giro, andando a prendere la meritata vittoria. 

Secondo, Rowland ha accettato di buon grado la sconfitta visto che è riuscito a salire in cima alla classifica di campionato. Terzo posto per l’alfiere della McLaren Taylor Barnard. Al suo secondo podio stagionale, l’inglese ha sconfitto l’ex campione di Formula E Nyck De Vries apparso meno incisivo nella seconda parte di gara con la sua Mahindra. Nonostante sia stato costretto a gestire l’eccessivo consumo di energia della sua Maserati, Jake Hughes è riuscito a centrare la top-5. 

L’ottimo lavoro del muretto box, oltre a una gestione di gara attenta e priva di sbavature, ha permesso sia a Jean-Eric Vergne che a Edoardo Mortara di scalare la classifica chiudendo, rispettivamente, al sesto e settimo posto. Pur se coinvolti nel contatto del primo giro, che ha visto Müller subito fuori dai giochi, Bird e Da Costa sono riusciti a tagliare il traguardo in zona punti precedendo la Maserati di Stoffel Vandoorne, decimo sotto la bandiera a scacchi. 

E-Prix da dimenticare per i motorizzati Jaguar con tutte le vetture fuori dalla top-10. Un anonimo Nick Cassidy ha terminato undicesimo, mentre Evans ha concluso la gara ventesimo e doppiato. Oltre a tamponare Wehrlein, il neozelandese ha poi colpito anche De Vries venendo sanzionato di cinque secondi. Subito il colpo alla partenza, Wehrlein è rientrato mestamente ai box per sostituire la posteriore destra forata. Costretto a una gara nelle retrovie, il campione in carica della Porsche ha tagliato il traguardo solamente quindicesimo.

Venerdì 14 febbraio 2025, gara 1

1 - Maximilian Günther (DS) - DS Penske - 31 giri
2 - Oliver Rowland (Nissan) - Nissan - 0"864
3 - Taylor Barnard (Nissan) - McLaren - 1"153
4 - Nyck De Vries (Mahindra) - Mahindra - 1"448
5 - Jake Hughes (DS Maserati) - Maserati - 9"814
6 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 10"172
7 - Edoardo Mortara (Mahindra) - Mahindra - 11"312
8 - Sam Bird (Nissan) - McLaren - 11"751
9 - Antonio Felix Da Costa (Porsche) - Porsche - 12"332
10 - Stoffel Vandoorne (DS Maserati) - Maserati - 13"141
11 - Nick Cassidy (Jaguar) - Jaguar - 14"625
12 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 16"807
13 - Robin Frijns (Jaguar) - Envision - 17"768
14 - David Beckmann (Porsche) - Cupra Kiro - 20"710
15 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 32"522
16 - Lucas di Grassi (Lola Yamaha) - Abt - 35"188
17 - Zane Maloney (Lola Yamaha) - Abt - 42"713
18 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 49"012
19 - Dan Ticktum (Porsche) - Cupra Kiro - 49"128
20 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 1 giro

Giro più veloce: Maximilian Günther 1'17"179

Ritirati
Jake Dennis (Porsche) - Andretti
Nico Müller (Porsche) - Andretti

Il campionato piloti
1.Rowland 43 punti; 2.Da Costa 39; 3.Günther 37; 4.Barnard 30; 5.Evans 25; 6.De Vries 24; 7.Wehrlein 21; 8.Vergne 20; 9.Bird 16; 10.Mortara 16.

14 Feb [15:31]

Jeddah – Qualifica 1
Günther porta la DS in pole

Michele Montesano

Sarà una prima fila tutta tedesca quella del primo E-Prix di Jeddah di Formula E. A firmare la pole sul tracciato saudita, che da quest’anno ha preso il posto di Diriyah, è stato Max Günther. Autore di un crono di 1’14”911, il portacolori del team DS Penske è riuscito ad avere la meglio sul suo connazionale Pascal Wehrlein. Dopo aver siglato le pole delle prime due gare della stagione, il campione in carica scatterà dalla seconda piazzola con la sua Porsche. 


Passato da Maserati a DS, per Günther sono stati sufficienti tre weekend di gara per trovare subito la quadra. Autore del secondo crono nel Gruppo A, il tedesco ha eliminato la Mahindra di Nyck De Vries nei quarti, per poi battere l’alfiere della McLaren Taylor Barnard in semifinale. Infine il duello con Wehrlein che ha visto quest’ultimo commettere un errore nell’ultimo settore perdendo, di fatto, quattro decimi e la pole. 

A scattare dalla seconda fila saranno Oliver Rowland, battuto per meno di sei centesimi da Wehrlein, e il già citato Barnard. Proprio l’inglese della McLaren, nei quarti, è riuscito a sconfiggere un non irresistibile Mitch Evans. Tuttavia il neozelandese è stato l’unico pilota motorizzato Jaguar a entrare nella fase a eliminazione. Alle spalle di Evans prenderanno il via De Vries e Jake Hughes, bravo a portare la Maserati in settima posizione. Mentre Dan Ticktum scatterà dall’ottava piazza dopo che gli è stato cancellato il giro veloce per aver commesso un taglio. 

Nick Cassidy è il primo tra gli eliminati di lusso. Nono, il neozelandese della Jaguar partirà davanti la DS Penske di Jean-Eric Vergne e la McLaren di Sam Bird. Qualifica da dimenticare anche per Antonio Felix Da Costa. Il più rapido al termine della FP2, in qualifica il portoghese non è riuscito a trovare un giro pulito chiudendo tredicesimo. Non è andata meglio a Jake Dennis. Autore di un errore proprio nel suo ultimo tentativo, il pilota del Team Andretti prenderà il via dalla sedicesima piazzola. 

Costretto a sostituire le batterie sulla sua Mahindra al termine delle ultime prove libere, Edoardo Mortara non è riuscito a prendere parte alla qualifica. Tuttavia sarà in buona compagnia in quanto sia il pilota dell’Envision Racing Robin Frijns, tra l’altro autore di un innocuo testacoda, che i portacolori della Lola Yamaha Lucas Di Grassi e Zane Maloney saranno penalizzati per aver sostituito il Powertrain delle rispettive monoposto.

Venerdì 14 febbraio 2025, qualifica 1

1 - Maximilian Günther (DS) - DS Penske - 1'14"911
2 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 1'15"197

3 - Oliver Rowland (Nissan) - Nissan - 1'15"058 - Semifinale B
4 - Taylor Barnard (Nissan) - McLaren - 1'15"396 - Semifinale A

5 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 1'15"574 - Quarti A
6 - Nyck De Vries (Mahindra) - Mahindra - 1'16"216 - Quarti A
7 - Jake Hughes (DS Maserati) - Maserati - 1'16"352 - Quarti B
8 - Dan Ticktum (Porsche) - Cupra Kiro - Senza tempo - Quarti B

9 - Nick Cassidy (Jaguar) - Jaguar - 1'17"663 - A
10 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 1'17"549 - B
11 - Sam Bird (Nissan) - McLaren - 1'17"751 - A
12 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 1'17"670 - B
13 - Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche - 1'17"774 - A
14 - Stoffel Vandoorne (DS Maserati) - Maserati - 1'17"736 - B
15 - Nico Müller (Porsche) - Andretti - 1'17"855 - A
16 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 1'17"775 - B
17 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 1'17"993 - A
18 - David Beckmann (Porsche) - Cupra Kiro - 1'17"801 - B
19 - Lucas di Grassi (Lola Yamaha) - Abt - 1'18"351 - A
20 - Zane Maloney (Lola Yamaha) - Abt - 1'17"998 - B
21 - Robin Frijns (Jaguar) - Envision - 1'18"404 - A
22 - Edoardo Mortara (Mahindra) - Mahindra - Senza tempo - B

13 Feb [19:02]

Rookie Test a Jeddah
Maini in “pole”, Minì chiude in scia

Michele Montesano

Dopo Brasile e Messico, la Formula E è approdata in Arabia Saudita per il suo terzo atto stagionale che vedrà i protagonisti della serie elettrica sfidarsi in un doppio E-Prix. Contrariamente alle passate edizioni, il teatro dell’azione sarà il circuito semi-permanente di Jeddah anziché il cittadino di Diriyah. Ad aprire le danze sul tracciato saudita, opportunamente accorciato rispetto alla versione utilizzata dalla Formula 1, sono stati i Rookie con una sessione loro dedicata. 


Le “giovani leve” della Formula E hanno avuto a disposizione 40 minuti per prendere confidenza con le più potenti monoposto Gen3 Evo. Al termine della sessione a siglare il miglior crono è stato Kush Maini. Fermando le lancette in 1’17”184, l’indiano ha portato in cima alla graduatoria dei tempi la Mahindra. Positiva anche la prova di Gabriele Minì. Alla sua seconda uscita con la Nissan, il siciliano è riuscito a inanellare 17 giri scalando la classifica fino a firmare il secondo posto a soli tre decimi da Maini. 

Podio virtuale per Mikkel Jensen, terzo con la Cupra Kiro motorizzata Porsche. Ultimo a chiudere la sessione sotto il muro del 1’18”, Theo Pourchaire ha issato la Maserati al quarto posto vincendo il duello contro la DS dell’ex Formula 1 Daniil Kvyat. In generale il Rookie Test ha permesso ai team di effettuare ulteriori prove del Pit Boost, la sosta rapida in cui verranno ricaricate le batterie delle vetture, che farà il suo debutto in Formula E proprio nell’E-Prix di domani. 

Con ben 21 tornate percorse, Zak O’Sullivan è stato il pilota più attivo sul tracciato di Jeddah. Autore del sesto crono, l’alfiere dell’Envision Racing sul finale della sessione si è reso protagonista di un incidente, fortunatamente senza gravi conseguenze, che ha coinvolto anche Jamie Chadwick. Al volante della Jaguar, la tre volte campionessa della W Series è riuscita a firmare il nono tempo precedendo Tatiana Calderon, sulla Lola Yamaha, e Alexander Dunne. Sia l’irlandese della McLaren che l’alfiere del team Andretti Jak Crawford, ottavo al termine del test, sono stati gli unici a non aver sfruttato la potenza massima di 350 kW.

Giovedì 13 febbraio 2025, Rookie Test

1 - Kush Maini (Mahindra) - Mahindra - 1'17"184 - 18 giri
2 - Gabriele Minì (Nissan) - Nissan - 1'17"488 - 17
3 - Mikkel Jensen (Porsche) - Cupra Kiro - 1'17"561 - 18
4 - Theo Pourchaire (DS Maserati) - Maserati - 1'17"889 - 16
5 - Daniil Kvyat (DS) - DS Penske - 1'18"365 - 19
6 - Zak O'Sullivan (Jaguar) - Envision - 1'19"067 - 21
7 - Thomas Preining (Porsche) - Porsche - 1'19"072 - 20
8 - Jak Crawford (Porsche) - Andretti - 1'19"448 - 18
9 - Jamie Chadwick (Jaguar) - Jaguar - 1'19"804 - 18
10 - Tatiana Calderon (Lola Yamaha) - Abt - 1'20"913 - 18
11 - Alex Dunne (Nissan) - McLaren - 1'21"279 - 18

7 Feb [14:51]

A Jeddah i primi Rookie Test
Nissan conferma Minì, Kvyat con DS

Michele Montesano

Il prossimo appuntamento di Formula E, che andrà in scena a metà febbraio a Jeddah, sarà ricco di novità. Oltre al primo E-Prix in cui verrà introdotto il Pit Boost, la sosta obbligatoria per ricaricare le monoposto, la città dell’Arabia Saudita accoglierà anche il Rookie Test. La sessione unica, di 40 minuti, riservata alle ‘giovani leve’ del campionato elettrico andrà in scena il 13 febbraio. All’esordio sul cittadino di Jeddah, che in parte riprende il tracciato usato in Formula 1, le squadre sfrutteranno tali test per prendere i primi riferimenti in vista del doppio E-Prix che avrà luogo nei giorni successivi.

Nelle passate stagioni era toccato dapprima a Roma e lo scorso anno a Misano ospitare la prima sessione dei Rookie Test. Assente l’Italia dal calendario di Formula E, si è quindi deciso di effettuare tale prova sul circuito di Jeddah. Ma la bandiera italiana sventolerà grazie a Gabriele Minì che sarà nuovamente al volante della Nissan. Il siciliano lo scorso anno aveva preso parte ai Rookie Test di Berlino siglando, proprio con la monoposto giapponese, tempi da top 5. Restando in ambito tricolore, Maserati affiderà la sua Tipo Folgore al campione 2023 di Formula 2 Theo Purchaire.

Il campione in carica di Formula E Pascal Wehrlein, per l’occasione, lascerà la sua Porsche al vincitore della stagione 2023 del DTM Thomas Preining. A guidare la vettura dal team cliente Andretti sarà il collaudatore, nonché pilota di riserva, della squadra americana Jak Crawford. Mentre sulla Cupra Kiro, motorizzata Porsche, ci sarà Mikkel Jensen. Pilota ufficiale Peugeot nel FIA WEC, il danese tornerà a guidare una monoposto per la prima volta dal 2016, anno in cui ha preso parte alla Formula 3 Europea.

Sarà l’ex Formula 1 Daniil Kvyat a portare in pista la DS Penske. Attualmente impegnato con Lamborghini in Endurance, il russo ha già avuto modo di saggiare le monoposto elettriche prendendo parte, nel 2023, ai Rookie Test di Berlino e Roma con il team Nio 333. McLaren schiererà per la prima volta Alex Dunne. Vincitore della Formula 4 britannica nel 2022, alla vigilia della stagione l’irlandese è stato nominato dal team di Woking pilota di riserva e del simulatore.

Le quote rosa saranno rappresentate da Tatiana Calderon e Jamie Chadwick. Entrambe hanno già avuto modo di provare le nuove monoposto Gen3 Evo in occasione della sessione tutta al femminile di Jarama. Confermata dalla Jaguar, la tre volte campionessa della W Series Chadwick nel test pre-stagionale di novembre aveva siglato il secondo tempo con la vettura inglese. Presente a Jarama con i colori Maserati, Calderon a Jeddah vestirà la tuta del team Lola Yamaha Abt.

Debutto assoluto su una monoposto elettrica per Zak O’Sullivan. Il pilota della Williams Junior Academy, che quest’anno affronterà la Super Formula giapponese, prenderà parte al Rookie Test con la monoposto del team Envision Racing. Infine Mahindra si affiderà al suo collaudatore e pilota di riserva Kush Maini. Dopo aver siglato il quinto crono in occasione dei Rookie Test di Berlino della scorsa stagione, l’indiano è stato confermato al servizio del team Mahindra.

Elenco dei piloti presenti al Rookie Test di Jeddah

Porsche (Porsche): Thomas Preining
Jaguar (Jaguar): Jamie Chadwick
Nissan (Nissan): Gabriele Minì
Maserati (DS Maserati): Theo Pourchaire
DS Penske (DS): Daniil Kvyat
Envision (Jaguar): Zak O'Sullivan
Andretti (Porsche): Jak Crawford
Mahindra (Mahindra): Kush Maini
McLaren (Nissan): Alex Dunne
Lola Abt (Lola Yamaha): Tatiana Calderon
Cupra Kiro (Porsche): Mikkel Jensen

11 Gen [23:01]

Città del Messico – Gara
Rowland beffa le Porsche di strategia

Michele Montesano

Vista la superiorità mostrata in qualifica, l’E-Prix di Città del Messico si preannunciava come una passerella per le Porsche. In effetti, il dominio da parte della Casa di Zuffenhausen c’è stato, ma nel momento clou della gara ad uscire allo scoperto è stato Oliver Rowland che, magistralmente guidato dal box Nissan, ha conquistato il suo primo successo stagionale in Formula E. Nulla hanno potuto Antonio Felix Da Costa e Pascal Wehrlein che, pur provando fino all’ultimo a contrattaccare, si sono dovuti accontentare dei gradini più bassi del podio.

Allo spegnimento dei semafori, il poleman Wehrlein ha mantenuto saldamente il comando, coperto dal suo compagno di squadra Da Costa (nella foto sotto). Alle spalle delle Porsche, Mitch Evans, al volante della Jaguar, ha subito perso terreno permettendo a Rowland e a Jean-Eric Vergne di guadagnare posizioni. Proprio l’inglese della Nissan, nel corso del terzo passaggio, ha provato invano a sorpassare Da Costa. Ad approfittarne è stato Wehrlein che ha così tentato di prendere il largo.



Le posizioni di vertice sono rimaste, di fatto, invariate fin quando i piloti non hanno iniziato a utilizzare gli Attack Mode. Il primo, del gruppetto di testa, a transitare sull’Activation Zone è stato Nico Müller. Presa la potenza extra - che da quest’anno consente alle monoposto di sfruttare la trazione integrale - nel corso dell’undicesimo giro, lo svizzero ha infilato una serie di sorpassi fino a mettersi in sesta posizoione alle spalle del compagno di squadra Jake Dennis. È quindi toccato proprio all’inglese del team Andretti, al tredicesimo passaggio, azionare a sua volta l’Attack Mode per dare la caccia al primo posto.

Per parare il colpo, Wehrlein ha fatto lo stesso il giro successivo. Mentre, nel tentativo di coprire le spalle al tedesco, Da Costa si è fatto sorpassare da Rowland, Dennis e Vergne. Sfruttando la potenza extra, Dennis ha quindi avuto la meglio su Rowland per poi mettersi nella scia di Wehrlein. L’inglese ha quindi sferrato l’attacco decisivo all’ufficiale Porsche sorpassandolo, nel corso del sedicesimo giro, nella chicane del Foro do Sol. Non è tardata ad arrivare la risposta di Da Costa che, attivato l’Attack Mode, ha ristabilito le gerarchie prendendo il comando della gara.



Le posizioni si sono nuovamente cristallizzate fino al ventesimo giro, quando Wehrlein (nella foto sopra) ha dato fondo al suo secondo Attack Mode. Nella tornata successiva è toccato a Dennis seguito, a distanza di un passaggio, da Da Costa. Proprio quest’ultimo è riuscito ad avere la meglio riprendendo la testa, seguito da Wehrlein e Dennis in crisi con le gomme. Alle spalle del terzetto Porsche, Rowland era riuscito a risalire al quarto posto sfruttando il suo secondo Attack Mode. La svolta è arrivata al ventottesimo giro quando David Beckmann si è fermato all’ingresso del Foro di Sol a seguito di un contatto con Zane Maloney.

La direzione gara ha quindi chiamato in causa la safety car. Grazie al rapido intervento dei commissari di pista, la neutralizzazione è durata solamente due giri. Alla ripartenza, Rowland aveva a disposizione ancora un minuto e mezzo di potenza extra. Indemoniato, l’alfiere della Nissan si è sbarazzato dapprima di Dennis e poi, nell’arco di poche curve dapprima di Wehrlein e poi di Da Costa. Non appena Rowland ha preso le redini della gara si è reso necessario nuovamente l’ingresso della safety car, questa volta per spostare la Jaguar di Evans rimasta ferma a bordo pista dopo aver tamponato Müller.



La gara è ripresa con tre giri ancora da completare. Nonostante il feroce pressing di Da Costa, Rowland è riuscito a mantenere la calma e a tagliare il traguardo con un margine di appena quattro decimi sulla Porsche del portoghese. Bicchiere mezzo pieno per Da Costa che, complice il ritiro di Evans, è salito in vetta al campionato di Formula E. Terzo posto per uno sconsolato Wehrlein che, per il secondo E-Prix consecutivo, ha vanificato la pole position. Anche il quarto posto di Dennis conferma l’occasione sprecata da parte di Porsche.

A lungo alle spalle dei primi, Vergne e Max Günther non sono riusciti a sfruttare fino in fondo il secondo Attack Mode per via della neutralizzazione. Ciò nonostante, il francese ha ottenuto il quinto posto seguito proprio dal compagno di squadra. La sensazione, però, è che alle monoposto DS Penske manchi ancora qualche centesimo per avvicinarsi al gruppo di testa.



Al contrario Stoffel Vandoorne è riuscito a sfruttare l’Attack Mode prima dell’ultima safety car portando la Maserati in settima posizione. A punti anche il compagno di squadra Jake Hughes (nella foto sopra) che ha approfittato della penalità inflitta a Taylor Barnard, colpevole di aver tratto vantaggio da un taglio, per salire in decima posizione. Costretto a risalire dal fondo, Nyck De Vries è riuscito a scalare la classifica fino a chiudere in ottava posizione con la sua Mahindra. Tamponato da Evans, Müller ha poi perso terreno tagliando il traguardo nono.

Sabato 11 gennaio 2025, gara

1 - Oliver Rowland (Nissan) - Nissan - 36 giri
2 - Antonio Felix Da Costa (Porsche) - Porsche - 0"400
3 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 1"855
4 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 2"000
5 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 2"965
6 - Maximilian Günther (DS) - DS Penske - 3"507
7 - Stoffel Vandoorne (DS Maserati) - Maserati - 4"491
8 - Nyck De Vries (Mahindra) - Mahindra - 5"164
9 - Nico Müller (Porsche) - Andretti - 6"070
10 - Jake Hughes (DS Maserati) - Maserati - 8"564
11 - Robin Frijns (Jaguar) - Envision - 9"305
12 - Nick Cassidy (Jaguar) - Jaguar - 10"821
13 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 11"073
14 - Taylor Barnard (Nissan) - McLaren - 12"234
15 - Zane Maloney (Lola Yamaha) - Abt - 15"277
16 - Dan Ticktum (Porsche) - Cupra Kiro - 15"693
17 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 19"806
18 - Sam Bird (Nissan) - McLaren - 21"329
19 - Edoardo Mortara (Mahindra) - Mahindra - 24"044
20 - Lucas di Grassi (Lola Yamaha) - Abt - 39"841

Giro più veloce: Sébastien Buemi 1'12"547

Ritirati
Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar
David Beckmann (Porsche) - Cupra Kiro

Il campionato piloti
1.Da Costa 37 punti; 2.Rowland 25; 3.Evans 25; 4.Wehrlein 21; 5.Barnard 17; 6.Bird 12; 7.Dennis 12; 8.Vergne 12; 9.De Vries 12; 10.Mortara 10.

11 Gen [19:02]

Città del Messico – Qualifica
Wehrlein-Da Costa, prima fila Porsche

Michele Montesano

Pascal Wehrlein si conferma, ancora una volta, il più veloce in Messico. Il tedesco della Porsche, nonché campione in carica della Formula E, ha ottenuto la sua quarta pole sul circuito intitolato ai fratelli Rodriguez. Non solo. Dopo quella ottenuta a San Paolo, Wehrlein ha conquistato la sua seconda pole position scacciando nel migliore dei modi l’incidente che l’ha visto, suo malgrado, protagonista in Brasile. Porsche ha, inoltre, monopolizzato la prima fila dell’E-Prix di Città del Messico con Antonio Felix Da Costa che scatterà dalla seconda piazzola.

Wehrlein ha affrontato il secondo atto stagionale di Formula E con un nuovo telaio. Infatti, a seguito del contatto con Nick Cassidy, e il successivo urto contro le barriere del tracciato cittadino di San Paolo si era piegato l’Halo della monoposto Porsche. Lo stesso pilota, come conseguenza dell’impatto, ha accusato forti mal di testa. Fortunatamente la lunga pausa invernale ha permesso un recupero completo tanto da consentirgli di siglare una meritata pole position.

Tuttavia, prima di scendere in pista, piloti e ingegneri sono stati costretti a svolgere del lavoro extra. Infatti i team sono stati informati solamente giovedì del cambio del layout del circuito. Ad essere modificata è stata la prima curva, riportando il disegno del tracciato a quello del 2023. Una modifica non banale, visto che le squadre avevano effettuato le simulazioni con una diversa staccata per rigenerare le batterie delle monoposto.

Nonostante la pista ancora umida, per via della pioggia caduta fino a stamattina, Wehrlein è risultato subito a suo agio sul circuito di Città de Messico tanto da siglare il miglior crono del Gruppo A. Approdato ai quarti, il tedesco ha battuto di quasi un secondo Edoardo Mortara. Mentre in semifinale Wehrlein ha sconfitto Oliver Rowland (nella foto sotto). Pur riuscendo a passare la prima fase per una manciata di millesimi nel Gruppo B, da Costa si è rivelato spietato nella fase a duelli eliminando, nell’ordine, Jake Dennis e Jean-Eric Vergne.



La finale ha quindi visto contrapporsi i due piloti Porsche. Ad avere la meglio è stato Wehrlein che ha fermato le lancette del cronometro in 1’10”984 battendo da Costa per poco più di un decimo. Il portoghese, proprio nel suo giro veloce, ha dapprima lamentato un eccessivo sottosterzo sulla sua monoposto per poi toccare con la posteriore destra il muretto nell’ultima curva.

A scattare dalla seconda fila saranno Vergne, al volante della DS Penske, e l’alfiere della Nissan Rowland. Eliminato nei quarti, Mitch Evans prenderà il via dalla quinta piazzola davanti a Max Günther, sconfitto proprio dal compagno di squadra Vergne. A seguire l’inglese del team Andretti Dennis e il portacolori della Mahindra Mortara, quest’ultimo autore di un errore alla prima curva nel duello contro Wehrlein.

Zane Maloney, sulla Lola Yamaha, e l’alfiere della McLaren Sam Bird hanno completato la top 10. Ma la classifica finale è stata stravolta dalle numerose sanzioni. Nyck De Vries e Jake Hughes sono stati arretrati di tre posizioni in griglia per aver ostacolato, rispettivamente, Bird e Robin Frijns. Di conseguenza, De Vries scatterà quattordicesimo mentre l’inglese della Maserati dal sedicesimo posto. Inoltre i due piloti dell’Envision Racing Frijns e Sebastien Buemi, oltre all’ufficiale Jaguar Cassidy, si sono visti cancellare i rispettivi miglior crono per un’infrazione tecnica. I tre piloti prenderanno quindi il via dell’E-Prix di Città del Messico in fondo alla griglia.

Sabato 11 gennaio 2025, qualifica

1 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 1'10"984
2 - Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche - 1'11"109

3 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 1'11"222 - Semifinale B
4 - Oliver Rowland (Nissan) - Nissan - 1'10"923 - Semifinale A

5 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 1'11"338 - Quarti A
6 - Maximilian Günther (DS) - DS Penske - 1'11"190 - Quarti B
7 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 1'11"740 - Quarti B
8 - Edoardo Mortara (Mahindra) - Mahindra - 1'12"592 - Quarti A

9 - Zane Maloney (Lola Yamaha) - Abt - 1'15"436 - A
10 - Sam Bird (Nissan) - McLaren - 1'13"733 - B
11 - Nico Müller (Porsche) - Andretti - 1'15"605 - A
12 - David Beckmann (Porsche) - Cupra Kiro - 1'14"061 - B
13 - Stoffel Vandoorne (DS Maserati) - Maserati - 1'16"040 - A
14 - Nyck De Vries (Mahindra) - Mahindra - 1'14"134 - B
15 - Dan Ticktum (Porsche) - Cupra Kiro - 1'16"240 - A
16 - Jake Hughes (DS Maserati) - Maserati - 1'14"288 - B
17 - Lucas di Grassi (Lola Yamaha) - Abt - 1'18"051 - A
18 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 1'14"389 - B
19 - Taylor Barnard (Nissan) - McLaren - 1'19"191 - A
20 - Robin Frijns (Jaguar) - Envision - 1'20"488 - B
21 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 1'22"854 - A
22 - Nick Cassidy (Jaguar) - Jaguar - 1'20"644 - B

22 Dic [21:23]

Hyundai in trattativa con McLaren
Possibile ingresso nella serie elettrica

Michele Montesano

Nonostante l’undicesima stagione di Formula E sia appena iniziata, si parla già del futuro della serie riservata alle monoposto elettriche. Dopo il recente debutto del sodalizio Lola Yamaha, ci sarebbe un nuovo costruttore pronto ad affacciarsi nel campionato full electric. Tutti gli indizi porterebbero a Hyundai che, solamente tre settimane fa, ha svelato il suo
ingresso nel Mondiale Endurance con il marchio Genesis a partire dal 2026.

Fin dal 2019, in concomitanza dell’annuncio del primo E-Prix di Seoul, la Casa coreana era stata associata alla Formula E. Tuttavia questo ingresso finora non si è mai concretizzato, con Hyundai Motorsport che ha preferito concentrare i suoi sforzi nelle competizioni derivate dalla produzione di serie come i rally e le gare Turismo raccogliendo numerosi successi. Basti pensare che solamente quest’anno il marchio coreano ha conquistato sia il titolo piloti nel WRC, con Thierry Neuville, che quello del FIA ERC, grazie ad Hayden Paddon al volante della i20N Rally2 gestita dal team BRC. Proprio la squadra italiana ha centrato anche il successo nel TCR World Tour con Norbert Michelisz e la Elantra N.



Il legame tra la pista e la strada di Hyundai lo si ritrova proprio alla base della divisione N. Tuttavia, come già potuto osservare con la Ioniq 5 N, tutte le nuove vetture sportive della Casa coreana saranno esclusivamente elettriche. Di riflesso, Hyundai cercherà di veicolare questo messaggio anche nel motorsport. Se nel FIA WEC la futura LMDh, come da regolamento, sarà ibrida, ciò non avverrà a breve termine sia nel WRC che nel TCR. Ecco quindi spiegato il possibile approdo di Hyundai in Formula E.

Già in occasione dell’E-Prix di Montecarlo del 2023 si era osservato Cyril Abiteboul, Team Principal Hyundai, girare nel paddock della Formula E. Da allora le voci di un possibile ingresso della Casa coreana nel campionato elettrico si sono susseguite ma, ad oggi, non si è mai concretizzato nulla. Stando a indiscrezioni, Hyundai ha recentemente sondato la situazione iniziando una trattativa con il team McLaren. La squadra di Woking è, infatti, legata a Nissan fino al 2026 ma il costruttore nipponico ha intenzione di estendere il contratto di fornitura della sua powertrain anche per il nuovo ciclo regolamentare delle monoposto Gen4.



Hyundai ha, inoltre, avuto contatti anche con il team Penske attualmente legato a DS. Infatti se Maserati ha annunciato la sua presenza in Formula E fino al 2030, il costruttore francese, appartenente anch’esso alla galassia Stellantis, finora non ha reso noto ancora il suo futuro. All’appello delle Case che, ad oggi, non hanno aderito al futuro regolamento Gen4 è da annoverare anche la Mahindra. Qualora il costruttore indiano decidesse di staccare la spina, si aprirebbe uno spazio proprio per Hyundai.

Il possibile ingresso di Hyundai in Formula E, però, difficilmente avverrà in concomitanza con l’esordio delle nuove monoposto, che faranno il debutto nella stagione 2026-27. Considerando l’enorme mole di lavoro che coinvolgerà la squadra coreana nel preparare l’ingresso nel WEC con la LMDh griffata Genesis, diventa alquanto improbabile per Hyundai dividere le forze per realizzare anche il powertrain di Formula E. Più realisticamente l’ingresso di Hyundai nel campionato elettrico avverrà a metà ciclo regolamentare delle monoposto Gen4, con la stagione 2028-29. Non resta, quindi, che attendere le future mosse della Casa coreana.

17 Dic [11:37]

Pit Boost e Attack Mode: ecco come
verranno utilizzati durante gli E-Prix

Michele Montesano

È sempre più imminente il fatidico debutto ufficiale dei pit-stop in Formula E. A partire da questa stagione, già iniziata con l’E-Prix di San Paolo, farà il suo esordio la tanto attesa ricarica rapida. Il Pit Boost, questa la denominazione ufficiale, verrà utilizzato nel campionato in corso esclusivamente nei fine settimana in cui ci saranno due gare. L’obiettivo è quello di differenziare le strategie tra i due E-Prix e aggiungere un’ulteriore incognita alla corsa.

Al fine di garantire la massima sicurezza, ciascun team potrà effettuare una sola sosta ai box alla volta. Inoltre nell’arco dei trenta secondi del Pit Boost il sistema, fornito dal partner tecnico ABB, caricherà di circa il 10% la batteria da 600 kW montata sulla monoposto Gen3 Evo. Ricordiamo che il primo E-Prix con la sosta sarà quello di Jeddah a metà febbraio. Seguitammo poi i doppi appuntamenti di Montecarlo, Tokyo, Shanghai, Berlino e Londra.

Oltre a confermare l’introduzione del
Pit Boost, il recente Consiglio Mondiale FIA ha definito l’utilizzo dell’Attack Mode in occasione delle gare in cui verrà implementata la ricarica rapida. Nello specifico le due attivazioni di potenza extra, in cui le monoposto raggiungono la soglia dei 350 kW e che da questa stagione sfrutta anche la trazione anteriore, potranno essere effettuate dal terzo giro di gara in poi. Ciò consentirà di rendere l’E-Prix più combattuto fin dalle prime fasi non concentrando tutta l’azione in pista negli ultimi giri.

7 Dic [20:54]

San Paolo – Gara
Evans rimonta e vince tra le rosse

Michele Montesano

Dall’ultima fila in griglia alla vittoria, porta la firma di Mitch Evans l’E-Prix di San Paolo del Brasile, primo appuntamento stagionale della Formula E. Costretto a partire dal fondo dello schieramento, per aver azionato il freno d’emergenza nel corso delle qualifiche, il neozelandese della Jaguar ha trionfato in una gara costellata da bandiere rosse, safety car e incidenti. Determinato, quanto fortunato nella gestione della gara, Evans ha preceduto sul traguardo Antonio Felix da Costa, al volante della Porsche, e l’alfiere della McLaren Taylor Barnard.

La prima partenza della stagione, nonché debutto delle monoposto Gen3 Evo, è stata ritardata per via di un problema tecnico riscontrato sulla Envision Racing di Robin Frijns. L’olandese è infatti rimasto fermo in griglia costringendo la direzione gara a effettuare nuovamente le procedure di partenza. L’effettivo spegnimento dei semafori ha visto Oliver Rowland balzare subito al comando ai danni del poleman Pascal Wehrlein. Alle spalle Max Günther si è fatto largo in maniera rude su Jake Dennis prendendo il terzo posto. Nelle retrovie Evans, sfruttando la trazione integrale in partenza, è risalito dall’ultima fila alla quindicesima posizione.



Le ostilità in pista non sono durate molto. Al secondo giro Jake Hughes, per scansare Sebastien Buemi uscito lento dalla curva 6, ha perso il controllo della sua Maserati finendo contro le barriere. Manovra replicata una frazione di secondo dopo da Nico Müller, costretto a evitare David Beckmann. Sia Hughes che Müller, quest’ultimo all’esordio con il team Andretti, non sono riusciti a riprendere la gara con la safety car che ha fatto il suo primo ingresso stagionale.

La ripartenza è avvenuta nel corso del sesto passaggio. Rowland ha mantenuto saldamente il comando dell’E-Prix, mentre il primo a cogliere l’Attack Mode è stato Nick Cassidy. Potendo sfruttare la potenza extra distribuita su tutte e quattro le ruote, il neozelandese della Jaguar ha girato fino a due secondi al giro più rapido rispetto gli avversari, sprovvisti di boost, risalendo in prima posizione. Sia Norman Nato che entrambi i piloti McLaren, Barnanrd e Sam Bird, dopo aver attivato l’Attack Mode sono stati sanzionati con un drive through per eccesso di potenza, a causa di un’anomalia riscontrata sulla gestione del powertrain Nissan.



L’ultimo ad azionare la potenza extra è stato Rowland (nella foto sopra). Prese le redini della gara, l’inglese ha quindi cercato di creare uno strappo sugli inseguitori. Non si è fatta attendere la risposta dei piloti Porsche che hanno deciso di dar fondo al secondo Attack Mode per non perdere terreno prezioso nei confronti di Rowland. La mossa si è rivelata azzeccata con Wehrlein che ha preso, per la prima volta, il comando dell’E-Prix di San Paolo al diciottesimo giro seguito dal compagno da Costa. La reazione di Rowland è stata immediata e, al passaggio successivo, ha dato fondo al secondo e ultimo Attack Mode.

Tuttavia, pochi istanti dopo, la gara è stata neutralizzata nuovamente. Dennis è arrivato lungo alla prima staccata per via della vettura andata in tilt. I commissari non sono riusciti a intervenire subito perché la luce rossa sulla monoposto segnalava un possibile pericolo. La direzione gara ha quindi esposto la bandiera rossa con l’E-Prix di San Paolo che è stato temporaneamente sospeso. A farne le spese è stato proprio Rowland che, assieme a Günther, ha perso minuti preziosi dell’Attack Mode.

Dopo mezz’ora di pausa forzata, la gara è finalmente ripresa con una nuova partenza da fermo. Ripetendo il copione del primo start, Rowland ha sorpassato da Costa riprendendo la testa. Il portoghese della Porsche si è visto sfilare anche da Günther scivolando terzo davanti a Wehrlein. Cassidy, nel corso del ventiquattresimo giro, ha azionato il secondo Attack Mode, seguito da entrambi i piloti McLaren Bird e Barnanrd, operazione effettuata due tornate più tardi anche da Evans. I portacolori della Jaguar hanno quindi scalato la classifica portandosi a ridosso del leader Rowland.

Proprio l’inglese, così come accaduto agli altri piloti motorizzati Nissan, ha subito un drive through per ‘overpower’ sprofondando a centro classifica e lasciando strada libera alle Jaguar. Ma la gara era tutt’altro che finita. A cinque giri dalla bandiera a scacchi Günther, arrivato lungo, ha toccato il muro di curva 2, per evitarlo Cassidy ha girato largo urtando Wehrlein. Il tedesco si è capottato sbattendo violentemente contro le barriere. Fortunatamente il telaio della monoposto ha retto bene l'impatto con il campione in carica che è uscito illeso dalla sua Porsche. Tuttavia la direzione gara ha dovuto esporre la seconda bandiera rossa.

La gara è quindi ripresa dapprima dietro la safety car e poi, per gli ultimi quattro giri, con una partenza lanciata. Trovatosi al comando, Evans ha gestito al meglio la ripartenza rintuzzando gli attacchi di da Costa fin sotto la bandiera a scacchi. Un incredulo Evans ha così conquistato l’E-Prix di San Paolo salendo in vetta alla classifica generale. Alle spalle della Porsche di da Costa hanno chiuso le due McLaren di Barnanrd, al suo primo podio in Formula E, e Bird. Nonostante siano stati costretti a effettuare un drive through, gli inglesi hanno approfittato del secondo Attack Mode, attivato dopo la prima bandiera rossa, per risalire in classifica.

Un consistente Edoardo Mortara ha portato la Mahindra al quinto posto. Alle sue spalle hanno chiuso Nato e il suo compagno di squadra Nyck de Vries. Se Frijns è stato costretto subito al ritiro, Buemi è riuscito a chiudere in ottava posizione davanti la Cupra Kiro Race di Dan Ticktum. A chiudere la zona punti è stato Jean-Eric Vergne, al volante della DS Penske. Appena fuori dalla top 10 la Maserati di Stoffel Vandoorne. Difficile l’esordio della Lola Yamaha in Formula E. Zane Maloney ha terminato tredicesimo, mentre Lucas di Grassi è stato costretto al ritiro nelle prime fasi di gara.

Sabato 7 dicembre 2024, gara

1 - Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar - 35 giri
2 - Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche - 0"384
3 - Taylor Barnard (Nissan) - McLaren - 0"844
4 - Sam Bird (Nissan) - McLaren - 1"158
5 - Edoardo Mortara (Mahindra) - Mahindra - 1"800
6 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 2"174
7 - Nyck De Vries (Mahindra) - Mahindra -2"640
8 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 2"997
9 - Dan Ticktum (Porsche) - Cupra Kiro - 3"683
10 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 4"216
11 - Stoffel Vandoorne (DS Maserati) - Maserati - 4"779
12 - Maximilian Günther (DS) - DS Penske - 5"093
13 - Zane Maloney (Lola Yamaha) - Abt - 6"212
14 - Oliver Rowland (Nissan) - Nissan - 11"358

Giro più veloce: David Beckmann 1'12"219

Ritirati
Nick Cassidy (Jaguar) - Jaguar
Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche
David Beckmann (Porsche) - Cupra Kiro
Jake Dennis (Porsche) - Andretti
Lucas di Grassi (Lola Yamaha) - Abt
Jake Hughes (DS Maserati) - Maserati
Nico Müller (Porsche) - Andretti
Robin Frijns (Jaguar) - Envision

Il campionato piloti
1.Evans 25 punti; 2.da Costa 19; 3.Barnard 15; 4.Bird 12; 5.Mortara 10; 6.De Vries 8; 7.Buemi 6; 8.Ticktum 4; 9.Wehrlein 3; 10.Vergne 2.

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