11
tradizione, le griglie di partenza sono più
nutrite, ma questa è l’unica differenza. I
team, che siano europei o no, sono compe-
tenti, le problematiche in fondo sono le
stesse. Negli Emirati Arabi, dove tutto è
partito in ottobre, il campionato è in cre-
scita. Al momento sono presenti un team
che corre nel campionato tedesco, un paio
di team inglesi, un altro con matrice anglo-
sassone. Ad oggi, insomma, non ho avuto a
che fare con personale autoctono».
Quali sono i campionati più impegnati-
vi e quali i problemi più comuni?
«I campionati italiano e tedesco, nei quali
il numero dei partecipanti è maggiore,
sono quelli dove c’è più da fare. Il livello
dei piloti e la competenza team sono note-
voli. I problemi più comuni si dividono in
due categorie. La prima riguarda malfun-
zionamento del motore, mancanza di per-
formance, perdita d’olio, problemi di
accensione, comunque qualcosa di mecca-
nico. La seconda ha a che vedere con la...
diplomazia: trattandosi di un campionato
monomarca, è essenziale verificare che
tutte le vetture siano nella stessa condizio-
ne, che tutti i motori siano uguali. Dobbia-
mo insomma garantire che tutti i piloti
corrano con uniformità di prestazione dei
motori».
Quali doti richiede un ruolo come il
suo?
«Bisogna essere pazienti e molto malleabi-
li nel capire qual è il problema che il cliente
pensa di avere. Serve molta passione, altri-
menti viaggiare di continuo sarebbe inso-
stenibile, non si tratta insomma di un lavo-
ro fatto delle canoniche 40 ore settimanali.
Quando si ha a che fare con le corse, capita
di restare in circuito anche fino alle 2 di
notte per portare a termine tutte le attivi-
tà».
Autotecnica Motori, come Tatuus, Dal-
lara e tante altre realtà nostrane, sono
sinonimo di qualità. L'Italia è apprezza-
ta nel motorsport?
«Il fatto che in questi campionati di For-
mula 4 la vettura, la gestione dei motori e
i motori siano italiani, fa capire che la qua-
lità italiana è indiscutibile. I nostri partner
stranieri hanno sempre apprezzato quan-
to sappiamo essere meticolosi e andare in
fondo al problema. Ci mettiamo impegno e
ore di lavoro, non importa quante, l’impor-
tante è che si risolva il problema e il cliente
sia soddisfatto».
Quale è stata la situazione più difficile
che ha dovuto affrontare in pista?
« La situazione più critica è tipicamente
quella in cui, sulla griglia di partenza del-
la Formula 4, dopo il giro di allineamento
si lamentano problemi. E’ capitato un
paio di volte. Corri, scarichi i dati, indivi-
dui un problema non legato al motore in
sè. A volte si crea tensione, pensando che
in ballo ci sia chissà quale problema lega-
to al motore, in realtà spesso è una bana-
lità che può sfuggire anche all'occhio del
team più preparato. Le corse sono fatte
così».
La sua più grande soddisfazione?
«La 24 Ore del Nurburgring, quest’anno.
Dopo 35-40 ore complessive di sforzi,
vedere la macchina che taglia il traguardo
è una vera soddisfazione. In una 24 Ore il
motore è molto sollecitato, quando vedi
che alla fine è a posto significa che il lavoro
fatto era a regola d’arte».