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3 Lug [19:41]

Aerodinamica ed elettronica,
limiti più severi per la MotoGP 2019

Nella prossima stagione ci sarà una stretta ulteriore sull'aerodinamica in MotoGP: non potranno essere rimosse componenti delle carenature omologate, come attualmente viene fatto per adattarsi alle caratteristiche di alcuni circuiti, privilegiando ad esempio la velocità di punta o l'agilità.

"Le linee guida sulla progettazione aerodinamica sono state rilasciate dal Direttore Tecnico e sono stati introdotti nuovi limiti di dimensione delle appendici e nella combinazione delle varie parti. I progetti attuali saranno ancora consentiti ma non sarà possibile rimuovere o cambiare parti aerodinamiche significative. Inoltre, l'omologazione del 2019 si baserà sullo storico della stagione precedente", è il testo del comunicato diffuso dalla Grand Prix Commission, riunitasi ad Assen sabato scorso.

Dopo l'abolizione delle ali a fine 2016, i costruttori della top-class hanno rimediato realizzando carenature dal disegno molto elaborato per replicare la creazione di carico aerodinamico, a vantaggio della stabilità. Ad oggi, sono consentite due configurazioni: una da deliberare entro l'inizio del Mondiale, e una evoluzione che può essere introdotta a campionato in corso. Se era vietata l'aggiunta di altre parti, fin qui non era proibita in modo esplicito la rimozione di alcuni profili. Si tratta comunque di una linea più morbida rispetto all'abolizione completa di queste carenature, come si paventava nei mesi scorsi.

Il tavolo direttivo della MotoGP ha inoltre imposto limiti più severi per l'elettronica, e in particolare sulla tecnologia CAN che gestisce lo scambio di informazioni tra i vari dispositivi (tra cui la piattaforma inerziale, che diventerà standard) e la centralina unica. Per la Grand Prix Commission si tratta di una mossa per garantire maggiore sicurezza.