Dallara Magazine - page 4

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Louis Schwitzer Award
Ingegner Toso partiamo dal nome
dell'”award”: chi era Louis Schwitzer?
«Nei primi anni del Novecento Indianapolis
era il cuore dell’industria automobilista
americana, Detroit era solo un centro di
scambio commerciale lungo la frontiera
con il Canada. Ad Indianapolis nel 1905-
1910 c’erano oltre 250 diversi “marchi” di
produttori di autoveicoli e mezzi
industriali; intorno a questi erano fiorenti
fornitori di componenti meccaniche, motori
elettrici, a benzina e a gasolio,
trasmissioni e carrozzerie. Il circuito di
Indianapolis nacque in quegli anni per
fornire alle aziende locali una pista di
collaudo per verificare l’affidabilità e la
robustezza dei componenti. Le
competizioni a Indianapolis erano
veramente la vetrina per verificare nuove
idee. In molti casi, gli ingegneri
sviluppavano un’idea e la provavano essi
stessi in pista; molti di questi tecnici non
avevano ricevuto un’educazione formale e
imparavano dall’esperienza pratica, alcuni
conoscevano i fondamentali delle
attrezzature per l’allevamento del bestiame
e dei motori a vapore e per lo più
adattavano attraverso le competizioni la
propria esperienza ai motori a combustione
interna. Louis Schwitzer nacque in Austria
e si trasferì nei primi anni del Novecento
negli Stati Uniti. Forte di una profonda
cultura europea e di una completa
formazione ingegneristica nel campo della
progettazione meccanica, iniziò a lavorare
a Boston per l’industria militare navale e
nella progettazione dei primi cavi
sottomarini; in seguito si traferì a
Indianapolis perché appassionato di
automobili e lì incontrò Howard Marmon,
un industriale locale per cui progettò, da
solo, la “Marmon Wasp” e il suo motore
“Yellow Jacket” che vinse la prima 500
Miglia di Indianapolis nel 1911 guidata da
Jack Harroun. Ma i successi delle corse per
Louis Schwitzer erano iniziati due anni
prima: il 19 agosto 1909 Louis Schwitzer
guidò personalmente la macchina alla
vittoria nella prima gara organizzata
all’Indianapolis Motor Speedway. In quella
stessa gara tre ingegneri-piloti persero la
vita; tra i sopravvissuti Louis Chevrolet,
alla guida di una Buick e Lee Chadwick,
ingegnere della locale Purdue University
alla guida della prima macchina con
motore sovralimentato. Louis fu “il”
pioniere dell’automobile da corsa, esperto
di turbocompressori e pompe; geniale
progettista di condotti di aerazione per le
miniere di carbone, gli ospedali e i primi
impianti industriali; grande ingegnere di
veicoli e attrezzature militari durante la
seconda guerra mondiale; pioniere
dell’aviazione e, soprattutto una persona
con alto senso civico per la locale comunità
di Indianapolis».
Da chi viene attribuito questo
“riconoscimento” e che significato ha?
«Lo statuto del 1967 e le regole di
assegnazione sono chiare e non sono
cambiate negli anni: “Agli Ingegneri dagli
Ingegneri” per riconoscere l’eccellenza
nell’ingegneria e l’innovazione applicata al
progetto e allo sviluppo delle macchine che
competono nella 500 Miglia di
Indianapolis. La commissione è composta
da autorevoli membri della sezione SAE
(Society of Automotive Engineers)
dell’Indiana , tra cui alti dirigenti
di Cummins, Allison, Purdue University e
Borg Warner. Durante le sessioni di prova
in preparazione alla 500 Miglia,
la commissione intervista con molta
discrezione tre-quattro candidati
e quindi si riunisce per eleggere il vincitore
dopo un’attenta considerazione.
Borg Warner è un’azienda multinazionale
presente in 19 nazioni specializzata nella
progettazione di componenti e sistemi di
alta ingegneria con particolare attenzione
alla trasmissione, alle turbine, agli
impianti carburante e di raffreddamento.
Borg Warner, che nel 1999 ha acquisito
la Schwitzer Corporation, fornisce turbine
e compressori a tutte le macchine
della Indycar e contribuisce con un
assegno di 10.000 dollari in denaro da
devolvere al vincitore del
“Louis Schwitzer Award”».
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