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26 Lug [17:35]

Donington, Gara:
a Sherwood, Dovizioso è il nuovo Robin Hood

Uno degli appuntamenti più belli degli ultimi anni in Moto GP. Non è paragonabile agli show di Barcellona o del Sachsenring, ma è stata una gara di nervi disputatasi in condizioni difficili con l’asfalto che andava sempre più bagnandosi grazie alla fastidiosa pioggia inglese che ha ricoperto la pista di Donington per la decima prova del Motomondiale 2009. Arriva in questo appuntamento il primo successo in Moto GP di Andrea Dovizioso che a differenza di quelli che sono considerati i migliori piloti al mondo, non sbaglia, né finisce in terra e conquista la vittoria portando l’euforia nel box della Hrc. Un podio anomalo per quelli che sono i valori di questo campionato e di tutto il Circus delle moto con Colin Edwards che ottiene il secondo posto tornando sul podio che gli mancava da Assen dello scorso anno, mentre l’ultima medaglia d’argento risaliva al 2007 proprio a Donington. Ultimo partecipante alla premiazione finale è il playboy più simpatico e carismatico del paddock, Randy De Puniet, alfiere del team Cecchinello, senza medaglie dalla Turchia 2006 con Casey Stoner. Per De Puniet invece è il secondo podio nella massima classe dopo Giappone 2007 quando era pilota ufficiale Kawasaki e giunse alle spalle del vincitore Loris Capirossi. Ritirato Jorge Lorenzo per una caduta mentre Casey Stoner è attardato da una scelta sbagliata di pneumatici. Valentino Rossi scivola quando era al comando ma è riuscito a mantenere la leadership di campionato incrementando il vantaggio su Lorenzo grazie al quinto posto conquistato ai danni del pilota di casa, James Toseland. La cronaca Un problema di avviamento blocca Dani Pedrosa sulla griglia di partenza nel giro di ricognizione, anche se lo spagnolo riesce seppur in ritardo a schierarsi per il via. La pista è umida e iniziano a cadere alcune gocce di pioggia; tutti i piloti montano le slick, tutti tranne le Ducati di Stoner e Nicky Hayden, che compromettono con una loro scelta tutto il fine settimana del team bolognese. Allo spegnersi del semaforo Rossi mantiene il comando dalla pole position davanti a Lorenzo che ha sopravanzato Pedrosa alla prima staccata. Ottimo scatto di Toni Elias, che è quarto dopo essersi qualificato col nono tempo. Non passano tre curve che Lorenzo ed Elias superano Rossi e Pedrosa portandosi in vetta alla classifica, e lo spagnolo del team Gresini infilerà il majorchino per la leadership alla Coppice. Rossi ha un avvio molto accorto per evitare di cadere e compromettere il campionato, ma allo stesso tempo scivola in quinta posizione perché superato dalle più aggressive Honda di Pedrosa e Dovizioso. Alla Goddards Rossi recupera la terza posizione al secondo giro mentre Elias e Lorenzo sono stabilmente al comando. Al terzo passaggio Dovizioso riprende il podio virtuale superando Rossi, che dovrà arrendersi anche a Pedrosa nella prima parte del giro. Il forlivese sembra inarrestabile e nella stessa tornata anche Lorenzo ed Elias. Lo spagnolo di Gresini sembra averne meno e si fa infilare sia da Lorenzo che da Pedrosa. Anche Rossi sopravanza Elias nel corso del quarto giro. Cambio di leadership con Lorenzo che supera Dovizioso che verrà sverniciato anche dal compagno spagnolo. Entrambi però alla settima tornata si devono arrendere a Rossi che conquista la seconda posizione completando una possibile doppietta Yamaha. Esce di scena Elias all’ottavo giro venendo pericolosamente sbalzato dalla sua RC212V alla Starkey’s Brigge. Passa meno di un minuto che anche Lorenzo sfiora la linea bianca alla frenata della Goddards, finendo rovinosamente nella via di fuga. Il majorchino regala così la leadership della gara a Rossi e Dovizioso, mentre Pedrosa accusa un po’ di ritardo. Lo spagnolo vincitore a Laguna Seca perde il contatto con la vetta e si ritroverà presto a lottare con Randy De Puniet per il terzo posto dando vita ad un duello veramente eccezionale. Importante sottolineare al quattordicesimo giro il doppiaggio, da parte di Rossi e Dovizioso, delle Ducati di Stoner e Hayden, che continuano con le gomme da bagnato seppur la pista continuasse a premiare le slick in condizioni di precaria tenuta. Proprio Rossi farà le spese di questa precarietà al ventesimo giro cadendo alla Esses mentre era al comando, rientrando in undicesima posizione. La pista è ora decisamente bagnata ed al ventiduesimo giro rientrano in pit lane per il cambio moto con gomme rain le Suzuki di Loris Capirossi e Chris Vermeulen e Marco Melandri, seguito dopo una sola tornata anche da Mika Kallio. Risalgono la classifica Edwards, con la prima Yamaha ed Alex De Angelis che superano Pedrosa per la terza posizione. Lo spagnolo decide infatti di non tirare in condizioni estreme di gara preferendo recuperare importanti punti in campionato vista la debacle di Stoner e le cadute di Rossi e Lorenzo. Rossi non cambia moto e resta in pista con le slick come Dovizioso e De Puniet in vetta alla corsa, guadagnando posizioni su chi ha effettuato il cambio moto. Il campione del mondo tavulliese riesce a riprendere Pedrosa al ventiquattresimo giro. Ottima rimonta di Edwards che a tre giri dalla fine lotta con De Puniet per la seconda piazza; entrambi hanno anche riagguantato Dovizioso che ha solo un secondo di vantaggio. All’ultimo giro Dovizioso regala al team Repsol la vittoria, seconda in stagione dopo il successo di Pedrosa a Laguna Seca, precedendo Edwards che supera De Puniet all’ultima curva. Buona rimonta anche per Rossi, quinto alle spalle di De Angelis, dopo aver superato alla Melbourne Toseland. Adesso la Moto GP prende qualche settimana di riposo e tornerà in pista a Brno in Repubblica Ceca il 16 agosto, pista che lo scorso anno decise l’esito del campionato a favore della Yamaha di Rossi. Antonio Caruccio Nella foto, Andrea Dovizioso L’ordine di arrivo di gara, domenica 26 luglio 2009 1 - Andrea Dovizioso (Honda) – Hrc – 30 giri 48’26”267 2 - Colin Edwards (Yamaha) – Tech 3 – 1”360 3 - Randy De Puniet (Honda) – LCR – 1”600 4 - Alex De Angelis (Honda) – Gresini – 8”958 5 - Valentino Rossi (Yamaha) – Yamaha – 21”622 6 - James Toseland (Yamaha) – Tech 3 – 22”465 7 – Marco Melandri (Kawasaki) – Hayate – 35”284 8 - Niccolò Canepa (Ducati) – Pramac – 38”769 9 - Dani Pedrosa (Honda) – Hrc – 42”112 10 – Mika Kallio (Ducati) – Pramac – 45”845 11 - Loris Capirossi (Suzuki) – Suzuki – 53”190 12 - Gabor Talmasci (Honda) – Scot – 1’12”315 13 - Chris Vermeulen (Suzuki) – Suzuki – 1’20”098 14 - Casey Stoner (Ducati) – Ducati – 1 giro 15 - Nicky Hayden (Ducati) – Ducati – 1 giro Ritirati 8° giro - Jorge Lorenzo 7° giro - Toni Elias Giro più veloce: Jorge Lorenzo 1'31"554 Campionato piloti 1. Rossi 187; 2. Lorenzo 162; 3. Stoner 150; 4. Pedrosa 115; 5. Edwards 103; 6. Dovizioso 94; 7. Melandri 79; 8. De Puniet 74; 9. Vermeulen 67; 10. Capirossi 66. Campionato costruttori 1. Yamaha 230; 2. Honda 164; 3. Ducati 156; 4. Suzuki 89; 5. Kawasaki 79.