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15 Ott [18:49]

Ufficiale il futuro di Veekay
Nel 2026 correrà con Juncos

Carlo Luciani

Un altro tassello del mercato piloti in vista della prossima stagione della IndyCar è stato posto. Rinus Veekay ha finalmente deciso il proprio futuro e, dopo aver già ufficializzato l’addio al team Coyne alla fine dell’ultima stagione, nel 2026 sarà ai nastri di partenza con il team Juncos Hollinger Racing. Per il pilota olandese si tratta di un ritorno alle origini, in una struttura con cui ha condiviso alcune delle prime tappe della propria carriera americana.

Il 25enne conosce molto bene la squadra fondata da Ricardo Juncos, con la quale ha già trionfato nel campionato Pro Mazda (l’attuale USF Pro 2000) nel 2018, per poi conquistare il secondo posto l’anno successivo in Indy Lights (oggi Indy NXT). Risultati che gli hanno aperto le porte dell’IndyCar, dove è approdato nel 2020 dimostrando fin da subito grande velocità sul giro secco e una particolare affinità con i circuiti cittadini. La scelta di tornare a collaborare con Juncos, dunque, è anche un modo per ritrovare un ambiente familiare, che già in passato aveva saputo valorizzarne il talento.

Nonostante la giovane età, Veekay vanta già un’esperienza di sei stagioni nella categoria americana, di cui cinque con il team Carpenter e l’ultima in forza al team Coyne, con il quale si è separato dopo soltanto un anno. Una carriera di alti e bassi finora per il pilota nativo di Hoofddorp, che ha centrato il suo unico successo in IndyCar nel 2021, sul circuito stradale di Indianapolis, imponendosi dopo una gara condotta con grande maturità. Oltre a questo risultato, l’olandese vanta altri quattro podi nella serie, di cui l’ultimo ottenuto quest’anno sul circuito cittadino di Toronto.

Nelle ultime settimane si era parlato di un possibile ingaggio da parte del team Foyt per rimpiazzare David Malukas, messo sotto contratto dal team Penske, ma alla fine è arrivata la firma con Juncos Hollinger Racing. La squadra argentina-statunitense, con l’arrivo di Veekay, spera di compiere un salto di qualità, affidandosi a un pilota veloce, esperto e dal potenziale ancora non del tutto espresso.

Il contratto firmato da Veekay riguarda soltanto la stagione 2026, ma non è da escludere una possibile estensione in futuro. L’obiettivo immediato sarà quello di migliorare la costanza di rendimento e portare la squadra più in alto. Per l’olandese, questa sarà anche un’occasione importante per rilanciare la propria carriera e mettersi in mostra agli occhi dei top team in vista delle stagioni successive.

14 Ott [14:37]

Primo test per Schumacher
Hauger il più veloce ad Indianapolis

Carlo Luciani

Annunciato già nelle scorse settimane, nella giornata di ieri (lunedì 13 ottobre) Mick Schumacher ha effettuato un test al volante di una monoposto IndyCar. Per la prima volta nel corso della sua carriera, il figlio d’arte si è calato a bordo di una Dallara DW12 del team Rahal Letterman Lanigan Racing, per di più sul circuito più iconico della serie americana, quello di Indianapolis (nella conformazione Road Course), foto sotto.

Il pilota tedesco, dopo l’esperienza maturata in Formula 1 con il team Haas tra il 2022 ed il 2023, non ha mai nascosto l’amore nei confronti delle vetture a ruote scoperte, puntando a tornare nel Circus con un ruolo da titolare. Impresa non semplice, però, in un mondo in cui le seconde possibilità capitano di rado. Ed ecco che la IndyCar potrebbe rappresentare una buona sistemazione per il futuro.

Se questa sembrava un’ipotesi campata in aria, ora questa voce si sta rafforzando sempre più. Lo stesso 26enne, infatti, nel corso della prova. ha dichiarato il suo interesse verso la categoria. Non è da escludere nemmeno un accordo con lo stesso team RLL, che lo scorso anno ha partecipato al campionato con tre vetture guidate da Graham Rahal, Devlin DeFrancesco e Louis Foster, risultato poi rookie of the year.



La scelta spetterà ad entrambe le parti, e Schumacher, dal canto suo, ha già escluso la partecipazione soltanto ad alcuni appuntamenti, anche se al momento non è interessato a disputare test sugli ovali. Ma, in caso raggiunga un accordo per correre, potrebbe cambiare idea.

Se Rahal e Schumacher metteranno nero su bianco, uno dei tre piloti titolari dovrebbe farsi da parte, pur essendo tutti già sotto contratto. A saltare potrebbe essere però Devlin DeFrancesco, che ha concluso il campionato soltanto al penultimo posto, ma per ora queste sono solo supposizioni.

Tornando invece alla giornata di test, non sono stati diffusi i risultati ufficiali, ma stando a quanto riportato da Racer, il tedesco si è ben difeso, risultando il terzo più veloce alle spalle di Dennis Hauger ed Alexander Rossi. Il campione in carica della Indy NXT è risultato il migliore dei sette piloti scesi in pista. Non si è trattato però di un debutto per il norvegese, che già ad inizio mese aveva effettuato un test con Dale Coyne a Mid-Ohio.

Oltre ad i già citati, hanno preso parte alla giornata di test ad Indianapolis anche altri piloti provenienti dalla Indy NXT: il vicecampione in carica Caio Collet, il terzo classificato Lochie Hughes e James Roe, dodicesimo al termine dell’ultima stagione. Presente anche Christian Rasmussen, unico veterano insieme a Rossi.


26 Set [16:15]

Mick Schumacher al debutto
Pronto un test ad Indianapolis

Carlo Luciani

Il richiamo delle ruote scoperte, si sa, è un debole che colpisce molti piloti, in particolare quelli dai trascorsi in Formula 1. Ne è la prova il recentissimo test di Romain Grosjean al volante della Haas VF-23 al Mugello, ma lo è anche la notizia appena annunciata che Mick Schumacher debutterà al volante di una monoposto IndyCar.

Il figlio del più celebre Michael Schumacher, che attualmente corre nel WEC con Alpine, il prossimo 13 ottobre sarà infatti al volante di una Dallara DW12 messa a disposizione dal team Rahal Letterman Lanigan per un test sul circuito stradale di Indianapolis. Un’esperienza sicuramente importante dal punto di vista promozionale, ma non solo.

Calandosi a bordo di una Dallara IndyCar, il 26enne tedesco avrà modo di provare per la prima volta una vettura a ruote scoperte della categoria americana, confrontandola con le monoposto già guidate nel corso della sua carriera, Formula 1 e Formula 2 tra tutte. Se il test dovesse andare bene, non sarebbe da escludere nemmeno un futuro nella serie a stelle e strisce.

Il cognome Schumacher è sicuramente fonte di visibilità, che potrebbe portare ad una crescita di popolarità della IndyCar. Ovviamente per ora questa resta solo una supposizione, a monte di una giornata di test organizzata dal nuovo presidente RLL Jay Frye che di certo non implica un impegno a lungo termine da nessuna delle parti.

Non è da escludere che nei prossimi anni possa nascere un reale interessamento verso una nuova avventura oltreoceano. La categoria americana rappresenta infatti per molti piloti un’occasione di rilancio, utile a costruire una carriera al di fuori dei confini europei. Per il campione di Formula 2 nel 2020, questo scenario significherebbe anche il ritorno alla guida di una monoposto a ruote scoperte dopo le due stagioni disputate in Formula 1 con il team Haas nel 2022 e nel 2023.

In attesa di sviluppi futuri, l’attenzione sarà tutta rivolta a Indianapolis il prossimo 13 ottobre. Per ora Schumacher resta concentrato sul programma nel WEC, campionato che questo fine settimana fa tappa al Fuji, circuito dove il pilota tedesco ha conquistato il suo primo podio nella serie lo scorso anno.

23 Set [16:14]

Hauger pronto al grande salto
Ufficiale l’accordo con Dale Coyne

Carlo Luciani

Dopo una stagione dominante nella Indy NXT, vinta al debutto quest’anno, Dennis Hauger ha ottenuto il tanto atteso salto in IndyCar: nel 2026 sarà infatti al volante della Dallara IR-18 del team Coyne. Il giovane pilota norvegese, classe 2003, si presenterà così nella serie americana da campione, candidandosi fin da subito a giocare un ruolo da protagonista per il prossimo futuro.

La stagione 2025 in Indy NXT ha segnato il momento cruciale della carriera di Hauger. Col team Andretti è riuscito ad imporsi con decisione fin dalla prima apparizione, conquistando ben sei vittorie e numerosi piazzamenti sul podio che gli hanno permesso di festeggiare il titolo con una gara di anticipo, battendo il suo compagno di squadra Lochie Hughes ed il più esperto Caio Collet, entrambi poco costanti nei risultati.

Prima di proseguire la sua carriera oltreoceano, il pilota scandinavo ha cominciato a correre in Europa, diventando campione Formula 3 nel 2021 con il team Prema al suo secondo anno nella categoria. L’anno seguente è arrivato il debutto in Formula 2, dove ha ottenuto cinque vittorie in tre stagioni, senza tuttavia mai riuscire a fare veramente la differenza.

Quest’anno il rilancio in America, dove Hauger si è subito messo in evidenza in una serie del tutto nuova e su circuiti inediti, fino ad arrivare al desiderato salto di categoria in IndyCar. La notizia dell’ingaggio con il team Coyne, a dire il vero, era già circolata nei mesi scorsi ma è stata confermata soltanto oggi.

Guardando più avanti, il posto più ambito in vista dei prossimi anni rimane quello nel team Andretti, che nelle scorse settimane ha però già definito la propria line-up con l’arrivo di Will Power al posto di Colton Herta. Curioso, inoltre, il gioco di incroci tra i due piloti: Hauger ha lasciato la Formula 2 per costruirsi una carriera negli Stati Uniti, mentre Herta ha scelto di tentare la strada opposta, spostandosi in Europa con l’obiettivo dichiarato di avvicinarsi alla Formula 1.

Per il norvegese, quindi, non ci sarà spazio nella struttura di Michael Andretti per almeno un altro anno, ma la scelta di iniziare il percorso con Dale Coyne può essere letta come un trampolino di lancio, vista la partnership tecnica che lega le due compagini.

18 Set [16:57]

Malukas nuovo pilota Penske
Prenderà il posto di Power

Carlo Luciani

La stagione IndyCar 2025 si è conclusa da meno di un mese, ma per il campionato americano è già tempo di pensare al 2026. Il mercato piloti è entrato nel vivo dopo i recenti annunci che hanno coinvolto Colton Herta e Will Power, con quest’ultimo passato al team Andretti dopo 17 anni in Penske. È arrivata oggi, invece. l’ufficialità che la Dallara del team Penske n.12 lasciata libera dall’australiano sarà guidata da David Malukas.

La notizia circolava già da tempo ed oggi è stata finalmente confermata: il ventitreenne originario di Chicago lascerà dunque il sedile del team Foyt, con cui Penske intrattiene una partnership tecnica. Questa collaborazione ha consentito alla squadra proprietaria della serie americana di osservare da vicino giovane pilota, convincendola a puntare su di lui per il prossimo futuro.

La carriera di Malukas in IndyCar è iniziata nel 2022 dopo il secondo posto ottenuto in Indy Lights (oggi Indy NXT) l’anno precedente. Con il team Coyne ha disputato due stagioni complete, mettendosi in evidenza soprattutto sugli ovali e conquistando due podi a Gateway, risultati che hanno acceso i riflettori su di lui come uno dei giovani più promettenti della categoria.

Il 2024 doveva essere la stagione del debutto con McLaren, ma una caduta in bicicletta lo ha costretto a saltare le prime gare. Con il team “papaya”, però, Malukas non è mai sceso in pista, appiedato alla fine del mese di aprile. A metà stagione si è unito poi al team Foyt, contribuendo al suo percorso di rilancio dopo anni difficili.

Proprio con la squadra texana ha chiuso la sua miglior stagione quest’anno, arrivando undicesimo in campionato e conquistando il secondo posto alla 500 Miglia di Indianapolis (terzo al traguardo ma secondo per via di una penalizzazione inflitta a Marcus Ericsson). Il buon rendimento generale e la costanza dei risultati dimostrati nel 2025 hanno portato il team Penske a puntare sull’americano-lituano per i prossimi anni. Il 2026 ci dirà se Malukas sarà pronto a vincere la sua prima gara in IndyCar.

16 Set [17:47]

Svelato il calendario 2026
Fuori Thermal Club e Iowa

Carlo Luciani

La IndyCar ha finalmente svelato il calendario ufficiale della stagione 2026: un campionato concentrato in poco più di 6 mesi che includerà, come quest’anno, 17 appuntamenti tra il 1° marzo ed il 6 settembre. Una stagione compatta, che come sempre mescola circuiti cittadini, stradali ed ovali, ma che non esclude alcune novità importanti, come
quella già annunciata di Markham ed il ritorno di Phoenix.

Come ormai da tradizione, la serie prenderà il via da St. Petersburg, in Florida, a inizio marzo. Sarà un mese serratissimo per la categoria americana, che disputerà ben quattro gare, con l’unico weekend libero del 22 marzo, lasciato “vuoto” per dare spazio alla 12 Ore di Sebring, valida per il campionato IMSA, evitando così una sovrapposizione degli eventi.

Entrato nel 2024 come evento non valido per il campionato e poi promosso a round ufficiale nel 2025, il Thermal Club non farà più parte del calendario nel 2026. Al suo posto, la seconda gara della stagione sarà il GP di Phoenix, sin programma sabato 7 marzo: un rientro atteso da otto anni, visto che l’ultima edizione risaliva al 2018, quando a imporsi fu Josef Newgarden.

Appena una una settimana più tardi ci si sposterà in Texas per il GP di Arlington. Un debutto assoluto, annunciato già lo scorso anno e calendarizzato con la data del 15 marzo già all’inizio della stagione che si è conclusa poco più di due settimane fa. Il mese di marzo di concluderà poi in Alabama, al Barber Motorsports Park, prima dell’unico appuntamento del mese di aprile a Long Beach.



Il “Month of May” sarà inaugurato dal round sul circuito stradale di Indianapolis, che si disputerà il 9 maggio ed anticiperà la 500 miglia di Indianapolis del 24 maggio, che quest’anno non coinciderà più con il GP di Monaco di Formula 1, ma con quello del Canada. Il 31 maggio si correrà invece sul cittadino di Detroit per poi spostarsi al Gateway Motorsports Park di Madison, in Illinois, appena una settimana più tardi.

Non ci saranno sovrapposizioni con la 24 Ore di Le Mans del 13-14 giugno, mentre si tornerà in pista a Road America il 21 giugno. Dopo l’intenso mese di luglio del 2025, in cui sono state disputate ben 5 gare, nel 2026 si correrà “soltanto” a Mid-Ohio (5 luglio) e Nashville (19 luglio), teatro dell’ultimo appuntamento del 2025.

Sul fronte delle uscite, oltre al Thermal Club sparisce anche l’ovale di Iowa Speedway, che nel 2025 aveva ospitato due gare. Il formato del doubleheader viene però confermato altrove: toccherà infatti al Milwaukee Mile, che accoglierà due gare consecutive l’ultimo weekend di agosto. Due settimane prima, il 16 agosto, il grande debutto del Markham Street Circuit, nuovo appuntamento canadese.

A chiudere la stagione sarà infine il WeatherTech Raceway Laguna Seca, uno dei tracciati più iconici e spettacolari d’America, con il GP of Monterey che si terrà il 6 settembre. Manca ancora il Messico, il cui ingresso probabilmente è saltato a causa dei mondiali di calcio in programma proprio in Messico, negli Stati Uniti e in Canada. Ma forse bisognerà soltanto attendere il 2027.

Il calendario della IndyCar 2026

1° marzo - Streets of St. Petersburg
7 marzo - Phoenix Raceway
15 marzo - Streets of Arlington
29 marzo - Barber Motorsports Park
19 aprile - Streets of Long Beach
9 maggio - Indianapolis Motor Speedway Road Course
24 maggio - The 110th Indianapolis 500
31 maggio - Streets of Detroit
7 giugno - World Wide Technology Raceway
21 giugno - Road America, Sunday
5 luglio - Mid-Ohio Sports Car Course
19 luglio - Nashville Superspeedway, Sunday
9 agosto - Portland International Raceway
16 agosto - Streets of Markham
29 agosto - Milwaukee Mile Gara 1
30 agosto - Milwaukee Mile Gara 2
6 settembre - WeatherTech Raceway Laguna Seca

3 Set [20:34]

Power ufficiale in Andretti
Prenderà il posto di Herta

Carlo Luciani

Giornata storica per il motorsport americano: il team Cadillac, che debutterà il prossimo anno in Formula 1, ha ufficializzato l’ingaggio di Colton Herta in qualità di terzo pilota e test driver per il 2026. Quasi in contemporanea, Andretti ha annunciato però anche il suo sostituto a partire dalla prossima stagione: sarà Will Power a prendere il posto del pilota californiano in IndyCar.

La notizia circolava già nella giornata di ieri, quando è arrivata l’ufficialità del divorzio tra il 44enne australiano ed il team Penske dopo ben 17 stagioni insieme. La fine di un matrimonio lunghissimo, la cui decisione è stata presa consensualmente tra le due parti, e che lasciava già presagire il passaggio del due volte campione IndyCar in forza al team Andretti.

L’annuncio arrivato oggi dell’abbandono di Herta con conseguente passaggio in F1 con Cadillac ha poi innescato l’ufficialità di Power sulla Dallara n.26 del team di Michael Andretti. Una scelta importante dopo anni in cui sono arrivati, oltre ai due titoli IndyCar, 45 vittorie, di cui anche quella nella 500 miglia di Indianapolis nel 2018.

Il passaggio in Andretti rappresenta l’inizio di un nuovo capitolo per Power. Non sarà certo una sfida semplice per il 44enne, che dalla sua parte porterà un bagaglio di esperienza utile alla crescita della squadra, che punta sicuramente a tornare in alto dopo anni non semplici (l’ultimo titolo nella serie americana risale infatti al 2012 con Ryan Hunter-Reay).

Una scelta quindi importante sia per il team che per il pilota, con quest’ultimo che guiderà una Dallara motorizzata Honda e non più Chevrolet. I suoi compagni di squadra dovrebbero essere Kyle Kirkwood e Marcus Ericsson. Quest’ultimo ha un contratto in scadenza nel 2026 e dovrebbe rimanere in forza alla squadra nonostante dei risultati non proprio incoraggianti nel corso del 2025. Il primo, invece, è in cerca di riscatto dopo una stagione che sembrava poterlo vedere in lotta per il titolo. Sarà interessante vedere come l’arrivo di Power influenzerà le dinamiche interne e se la sua esperienza potrà essere utile al team a ritrovare competitività.

3 Set [18:05]

Fuori Toronto, dentro Markham
Il GP canadese cambia sede

Carlo Luciani

Dopo quasi quarant’anni di gare sul circuito cittadino di Toronto, l’IndyCar si appresta a scrivere un nuovo capitolo della sua storia: dal 2026 l’appuntamento canadese si sposterà a Markham, una città in forte espansione alle porte di Toronto. L’annuncio ufficiale è stato dato oggi da Green Savoree Toronto ULC, la città di Markham e INDYCAR, insieme a Penske Entertainment.

Il Gran Premio di Toronto è stato per 37 anni uno degli appuntamenti del calendario IndyCar. La prima edizione risale al 1986, con il tracciato disegnato lungo le strade di Exhibition Place, nel cuore della città. Nonostante le interruzioni del 2008 e delle stagioni 2020 e 2021, causate rispettivamente da riorganizzazioni e dalla pandemia, la città canadese è stata spesso sede dell’unico appuntamento al di fuori del territorio statunitense.

Il nuovo tracciato sorgerà, come già anticipato, a Markham, un’area urbana moderna ed in crescita situata a nord-est di Toronto. La scelta non è casuale: la zona offre ampie possibilità di accesso grazie alla vicinanza di autostrada e stazione ferroviaria, fattori importanti per attirare gli spettatori. L’area è circondata da spazi commerciali, residenziali e di intrattenimento, creando un contesto che si presta bene all’atmosfera tipica delle corse cittadine.

Il circuito sarà lungo 3,52 chilometri, con un disegno che prevede 12 curve, due corsie pit-lane parallele e una combinazione di tratti veloci e sezioni più tortuose. Il progetto porta la firma di Tony Cotman, già autore di altri tracciati cittadini di successo nel panorama IndyCar, e promette di essere un circuito tecnico e spettacolare allo stesso tempo. I rettilinei offriranno opportunità di sorpasso ad alta velocità, mentre le curve strette e i cambi di direzione metteranno alla prova la guida dei piloti. L’impianto sarà temporaneo e costruito su strade esistenti, trasformate per l’occasione in un tracciato cittadino.



Il trasferimento a Markham non rappresenta una soluzione provvisoria, ma l’inizio di un accordo pluriennale tra IndyCar, la città e gli organizzatori locali. Tale partnership è stata definita con l’obiettivo di dare stabilità all’evento e trasformarlo in un appuntamento fisso per il calendario della serie americana. La durata dell'intesa non è stata diffusa, ma l'obiettivo è quello di un progetto a lungo termine. L’idea è quella di sostituire Toronto con una nuova sede che garantisca infrastrutture moderne, una maggiore capacità di accoglienza, consolidando al contempo la presenza dell’IndyCar in Canada.

2 Set [18:03]

Power e Penske ai saluti
Futuro in Andretti al posto di Herta?

Carlo Luciani

La notizia del giorno che arriva dal mondo della IndyCar è il divorzio tra Will Power ed il team Penske. Un matrimonio lungo 17 stagioni tra il pilota australiano ed il team proprietario della serie americana coronato da 43 vittorie, 65 pole position e 2 titoli conquistati nel 2014 e nel 2022, oltre al trionfo nella gara più importante di tutte nel 2018: la 500 miglia di Indianapolis. Termina così uno dei sodalizi più longevi della storia della IndyCar.

Finisce un’era importante, le cui voci circolavano però già da diverso tempo. In questo periodo Power ha legato in maniera indissolubile il suo nome a quello di Penske, portando in bacheca risultati importanti e diventando uno dei punti di riferimento della IndyCar, in cui ha iniziato a correre quando il suo nome era ancora quello di Champ Car nel lontano 2005, ottenendo altre 6 pole position e 2 vittorie, di cui la prima a Las Vegas nel 2007.

La collaborazione con Roger Penske è iniziata però soltanto due anni più tardi in modo “casuale”, chiamato in sostituzione di Hélio Castroneves, alle prese con un processo per evasione fiscale che lo ha tenuto lontano dalle corse in quel periodo. Il debutto dell’australiano è avvenuto sulla vettura numero 3 al GP di St. Petersburg nel 2009, ed al ritorno del brasiliano gli è stata affidata poi una terza vettura con il numero 12. Il resto è storia…

Alla veneranda età di 44 anni, però, Power non ha nessuna intenzione di mollare. Secondo quanto riportato dalla testata americana The Racer, per lui sarebbe pronto un ingaggio da parte del team Andretti al posto di Colton Herta. Al centro delle discussioni in questi giorni, infatti, il possibile passaggio del pilota americano in Formula 2 al fine di ottenere la superlicenza per correre in Formula 1. Una scelta che solleva più di un interrogativo (di cui abbiamo già parlato su
queste pagine).

Ci sarà poi da definire il sostituto del due volte vincitore IndyCar nel team proprietario della serie. Tra le voci più accreditate circola il nome di David Malukas, undicesimo classificato quest’anno in forza al team Foyt, con il quale Penske intrattiene una forte collaborazione tecnica. Non è arrivata nessuna conferma ufficiale ma sembrerebbe proprio lo statunitense il candidato principale a raccogliere l’eredità di Power. Un altro addio riguarda inoltre il team Coyne: dopo appena un anno Rinus Veekay lascerà la squadra per puntare probabilmente proprio al sedile Foyt di Malukas.

Appena terminata la stagione, dunque, la IndyCar continua a far parlare di sé con un mercato di piloti che sta entrando nel vivo. Vedremo se le voci circolanti si concretizzeranno e quali saranno i prossimi tasselli che si andranno a definire. Intanto si attende anche l’annuncio del calendario 2026, che potrebbe riservare importanti novità.

31 Ago [23:27]

Nashville - Gara
Newgarden rompe il digiuno

Carlo Luciani

L’ultimo round stagionale del 2025 della IndyCar è andato in archivio con la vittoria di Josef Newgarden al termine del Music City GP. Dopo i 225 giri completati sull’ovale di Nashville, il pilota nativo del Tennessee è tornato al successo proprio nel suo appuntamento di casa, salendo sul gradino più alto del podio a distanza di oltre un anno dall’ultima volta (Gateway 2024).

Un’occasione di riscatto per lui e per il team Penske, che nonostante un anno difficile segnato anche dalla questione Indy 500 (con conseguente licenziamento degli strategist), è riuscito a centrare due vittorie, prima con Will Power ed ora con Newgarden. Vittoria non semplice per il due volte campione della categoria, arrivata in una giornata ricca di colpi di scena che hanno segnato la corsa.

Scattato dalla sesta posizione, il vincitore è sempre rimasto in lotta per le prime posizioni, così come il campione in carica Alex Palou, che nonostante una foratura al 52° giro ha battagliato per la vittoria fino all’ultimo giro, chiudendo secondo. Il pilota spagnolo è riuscito a tornare subito ai box e non ha perso molto tempo neanche dal punto di vista della strategia, dato che la prima sosta era in programma poche tornate più tardi.

Nonostante il problema, in casa Ganassi hanno optato per un undercut all’ultimo pit-stop, riportando il proprio pilota al comando prima di essere nuovamente superato. È mancato quindi l’appuntamento con la nona vittoria anche questa volta, ma per Palou si è conclusa una stagione trionfale in cui soltanto in quattro occasioni è finito fuori dal podio, a dimostrazione del dominio messo in scena in questo 2025.

Sul podio anche Scott McLaughlin, al volante della Dallara n.3 del team Penske. Il neozelandese ha commesso un errore nel finale, andando largo e toccando le barriere esterne mentre era al comando, per poi causare l’ultima caution di giornata. Riuscito poi a ripartire, è stato infilato da Palou ed ha dovuto lottare con Kyffin Simpson per mantenere il terzo posto.

Quarto, dunque, il pilota del team Ganassi, seguito da Conor Daly in quinta posizione, partito dalle retrovie. Sesto Kyle Kirkwood, davanti a Felix Rosenqvist e Santino Ferrucci. Nono un ottimo Callum Ilott, al volante della Dallara n.90 del team Prema. Davvero un peccato invece per il suo compagno di squadra Robert Shwartzman, che si trovava davanti al suo compagno di squadra prima di essere penalizzato con un drive-through per blocking su Ferrucci nelle ultime fasi. Il russo-israeliano ha comunque concluso in quattordicesima posizione, ma per soli due punti non ha conquistato il titolo di rookie of the year, ottenuto invece da Louis Foster.

In top-ten è salito quindi Alexander Rossi, davanti a Colton Herta e Scott Dixon, che nonostante l’undicesimo posto ha mantenuto la terza posizione in campionato davanti a Kirkwood e Christian Lundgaard, ritirato. Dopo l’ottima qualifica di ieri, il team McLaren ha dovuto fare i conti anche con il ko di Pato O’Ward, finito a muro mentre era in testa poco dopo metà corsa, probabilmente a causa di un cedimento. Fuori dai giochi anche il vincitore di Milwaukee Christian Rasmussen, che ha terminato la gara contro le barriere già al via.

Domenica 31 agosto 2025, gara

1 - Josef Newgarden (Dallara-Chevrolet) - Penske - 225 giri
2 - Alex Palou (Dallara-Honda) - Ganassi - 0”5021
3 - Scott McLaughlin (Dallara-Chevrolet) - Penske - 0”7303
4 - Kyffin Simpson (Dallara-Honda) - Ganassi - 0”9753
5 - Conor Daly - Juncos Hollinger - 2”2464
6 - Kyle Kirkwood (Dallara-Honda) - Andretti - 2”7078
7 - Felix Rosenqvist (Dallara-Honda) - Meyer Shank - 3”3243
8 - Santino Ferrucci (Dallara-Chevrolet) - Foyt - 4”0825
9 - Callum Ilott (Dallara-Chevrolet) - Prema - 5”4629
10 - Alexander Rossi (Dallara-Chevrolet) - Carpenter - 7”2134
11 - Colton Herta (Dallara-Honda) - Andretti - 7”8341
12 - Scott Dixon (Dallara-Honda) - Ganassi - 8”4655
13 - Rinus Veekay (Dallara-Honda) - Coyne - 8”9756
14 - Robert Shwartzman (Dallara-Chevrolet) - Prema - 1 giro
15 - Marcus Ericsson (Dallara-Honda) - Andretti - 1 giro
16 - Sting Ray Robb (Dallara-Chevrolet) - Juncos Hollinger - 1 giro
17 - Nolan Siegel (Dallara-Chevrolet) - Arrow McLaren - 1 giro
18 - Devlin DeFrancesco (Dallara-Honda) - Rahal LL - 1 giro
19 - Marcus Armstrong (Dallara-Honda) - Meyer Shank - 1 giro
20 - Louis Foster (Dallara-Honda) - Rahal LL - 1 giro
21 - Will Power (Dallara-Chevrolet) - Penske - 2 giri
22 - Graham Rahal (Dallara-Honda) - Rahal LL - 3 giri

Ritirati
215° giro - Jacob Abel
127° giro - Pato O’Ward
123° giro - Christian Lundgaard
83° giro - David Malukas
1° giro - Christian Rasmussen

Il campionato
1.Palou 711; 2.O’Ward 515; 3.Dixon 452; 4.Kirkwood 433; 5.Lundgaard 431; 6.Rosenqvist, Herta 372; 8.Armstrong 364; 9.Power 357; 10.McLaughlin 356; 11.Malukas 318; 12.Newgarden 316; 13.Rasmussen 313; 14.Veekay 305; 15.Rossi 297; 16.Ferrucci 293; 17.Simpson 282; 18.Daly 368; 19.Rahal 260; 20.Ericsson 234; 21.Ilott 218; 22.Siegel, Foster 213; 24.Shwartzman 211; 25.Robb 181; 26.DeFrancesco 171; 27.Abel 123.

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