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4 Dic [15:30]

KTM felice dei suoi progressi
"Entrare in MotoGP la scelta giusta"

Jacopo Rubino

La prima storica stagione completa in MotoGP per la KTM è andata in archivio: e con un buon finale di campionato, in cui Pol Espargaro e Bradley Smith sono stati sempre a ridosso o addirittura all'interno della top 10, la casa austriaca si è persino tolta il lusso di lasciare l'Aprilia all'ultimo posto nel Mondiale: 69 punti a 64. Più in generale, sono stati evidenti i progressi compiuti rispetto alle gare iniziali, in cui le arancioni RC16 faticavano al cospetto della concorrenza. E da qui si riparte per proseguire l'avventura iridata.

"Penso sia stato dimostrato come la KTM abbia preso la decisione giusta a entrare in MotoGP. Siamo stati degli esordienti, mi ha impressionato vedere come si sia evoluto il team durante l'anno, in entrambi i lati del box", ha sottolineato il team manager Mike Leitner, ex Honda. "In sede c'è stato un enorme impegno nel progettare e portare novità in pista, e poi lo sforzo dei piloti stessi nel cercare i risultati. Si è formato un grande spirito di squadra e possiamo essere molto orgogliosi".

Lo si capisce anche dalle parole di Espargaro: "In Qatar parlavano di quante volte saremmo stati superati, pativamo un grosso distacco ed era difficile rimanere motivati. Ma ora ci siamo avvicinati ed è salita anche la determinazione. È bello saltare sulla moto e vedere che, facendo passi avanti, siamo stati con regolarità fra i primi dieci". Lo spagnolo alza adesso l'asticella: "Siamo a circa un secondo dai più veloci, dobbiamo scendere a cinque decimi. Per limare questo gap bisognerà affinare parecchi aspetti della moto".

Gli ultimi test Valencia e Jerez sono stati quindi l'occasione di collaudare altre componenti fresche, per definire il progetto 2018: "Abbiamo voluto lavorare su singole parti da mettere poi insieme, per presentarci a Sepang (a febbraio, ndr) con il miglior pacchetto possibile", ha spiegato il direttore tecnico Sebastian Risse. Obiettivo principale, sfruttare in modo più efficace i pneumatici Michelin, sia appena montati che usurati. Persa l'etichetta di debuttanti, però, cambia anche l'approccio allo sviluppo: "Ora dovremo essere piuttosto precisi", avverte Espargaro. "Fino a qui arrivavano nuovi pezzi e quasi sempre scendevano i tempi. Ora credo che tante cose potrebbero anche non funzionare. Sarà più difficile, ma sono ottimista che si possa arrivare dove vogliamo".

Il compagno Bradley Smith ha vissuto senza dubbio una annata più in salita, subendo anche nel confronto diretto con la riserva Mika Kallio. Il britannico ex Tech 3 (come del resto lo stesso Espargaro), ha confessato come l'approdo in una scuderia ufficiale non sia stato una passeggiata: "È stato più impegnativo di quanto credessi, sia a livello fisico che mentale. Ma mi sono divertito, senza dubbio mi ha aperto gli occhi. Quando sei su una moto satellite le cose sono più facili, perché magari non hai il materiale più competitivo ma puoi disporre di un bel pacchetto senza tutte le complicazioni attorno". Ma alla fine anche Smith ha raggiunto due volte l'agognata top 10, a Misano e Phillip Island: "L'equilibrio stava nel capire se stessimo solo girando, o correndo davvero. In questo non stavo facendo bene, pensavo troppo a lungo termine senza guardare al momento. È meglio se pilota ragione a breve termine, e il team sul lungo periodo".