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18 Mag [15:34]

Le Mans, gara: Marquez fa tutto da solo

Filippo Zanier

Visto che la suspense in Moto GP non c'è proprio a causa sua, Marc Marquez a Le Mans ha provato a crearla. Prima un via perfetto dalla pole, poi un lungo in frenata dopo poche curve che lo ha portato in decima posizione, alle spalle di Dani Pedrosa e di un Jorge Lorenzo ben deciso a dare battaglia al rivale che sente più di ogni altro.
In realtà, però, non si è tratta di nulla più di un'illusione. Mentre davanti Rossi era impegnato a passare Andrea Dovizioso e Stefan Bradl senza poi riuscire a scappare, il "Cabroncito" ha fatto finta di essere umano almeno per i primi cinque passaggi: ha infilato ancora qualche "lungo", di quelli che non fanno perdere troppo tempo come riesce solo a lui, e poi al 7° giro ha deciso che era definitivamente ora di salutare la compagnia.

Ha passato Lorenzo, che fino a quel momento aveva rimontato insieme a lui, e poi nel giro di tre tornate ha ripreso e sopravanzato Bradl e Pol Espargaro per la seconda posizione. A quel punto Rossi era lontano circa 1"5 e leggermente più lento del rivale spagnolo, ma il "Dottore" ha pensato bene di rendere la vita di Marquez ancora più facile: due giri tirati allo spasimo per provare a mantenere il gap, e poi l'errore in una sinistra lunga, un "lungo" che ha lasciato a Marquez il tempo e lo spazio per infilarsi.

Da lì in poi, per 16 lunghi giri, la vittoria del pilota Honda non è più sembrata in discussione, visto che il suo vantaggio sulla Yamaha di Rossi è cresciuto regolarmente, al ritmo di tre decimi al giro. Abbastanza per avere il tempo di alzarsi in piedi sulle pedane e prendere la bandiera a scacchi a braccia aperte, una giusta celebrazione per il quinto successo di fila, risultato che nessuno aveva mai colto ad appena 21 anni.
Alle spalle di un Marquez che sta riscrivendo la storia del motociclismo, sorride Rossi. Probabilmente Valentino ci credeva, e ritiene l'errore un momento determinante della sua corsa, come ha dichiarato nel dopo gara: "Peccato perché ho sbagliato nel momento topico della corsa. Marquez era più veloce e mi avrebbe ripreso, ma la differenza di passo questa volta non era così ampia, quindi avrei potuto dare battaglia. Forse avrebbe vinto lo stesso, ma ci saremmo divertiti di più.

Rossi incassa comunque il secondo posto consecutivo dopo quello di Jerez, il terzo posto in campionato e un'altra vittoria nel duello in casa con Lorenzo. Il maiorchino sta continuando a faticare, e la gara in terra francese lo ha confermato, visto che Jorge una volta arrivato alla sesta piazza non è riuscito a dare battaglia a piloti normalmente alla sua portata come Pedrosa, Bautista ed Espargaro. Male anche Pedrosa, quinto con una moto che tutti ritengono il riferimento assoluto della griglia e messo alle spalle anche dalla moto clienti del team Gresini guidata da Alvaro Bautista.

Proprio il podio dello spagnolo del team Go&Fun è stata la sorpresa del fine settimana: spesso finito fuori gara per una condotta troppo irruenta, questa volta Alvaro ha disputato una corsa sottotraccia, lasciando che nei primi giri fossero gli altri a "scannarsi". Poi, man mano che i vari Pedrosa, Lorenzo, Dovizioso e Bradl sono calati, lui ha alzato il ritmo prendendosi la soffisfazione dello champagne.

Alle sue spalle, staccato di un soffio, un eccezionale Pol Espargaro, che con la Yamaha Tech 3 è stato sempre in corsa per il podio e a lungo terzo. Alla fine non è riuscito a resistere al ritorno di Bautista, ma questo non toglie nulla alla sua straordinaria prestazione. Detto delle crisi di Lorenzo e Pedrosa, resta la gara delle Ducati. Dovizioso aveva illuso con la terza piazza in griglia, ma ormai è più che assodato che le prestazioni delle moto di Borgo Panigale in qualifica sono pesantemente influenzate dalla gomma extra-morbida. Peccato che in gara il pneumatico cali pesantemente dopo appena qualche giro, relegando la Ducati a lottare con le "vere" Open coe la FTR di Aleix Espargaro. Ottava piazza alla fine per il Dovi, undicesima per Cal Crutchlow, mentre peggio è andata ad Andrea Iannone, scivolato alla seconda curva dopo il via.

Le Mans, domenica 18 maggio 2014

1 - Marc Marquez (Honda) - Honda Team - 28 giri
2 - Valentino Rossi (Yamaha) - Yamaha Factory - 1"486
3 - Alvaro Bautista (Honda) - Gresini - 3"144
4 - Pol Espargaro (Yamaha) - Tech 3 - 3"717
5 - Dani Pedrosa (Honda) - Honda Team - 4"077
6 - Jorge Lorenzo (Yamaha) - Yamaha Factory - 7"088
7 - Stefan Bradl (Honda) - LCR - 11"527
8 - Andrea Dovizioso (Ducati) - Ducati Team - 22"103
9 - Aleix Espargaro (FTR Yamaha) - Forward - 22"626
10 - Bradley Smith (Yamaha) - Tech 3 - 23"108
11 - Cal Crutchlow (Ducati) - Ducati Team - 25"780
12 - Scott Redding (Honda) - Gresini - 39"523
13 - Yonny Hernandez (Ducati) - Pramac - 42"544
14 - Hiroshi Aoyama (Honda) - Aspar - 42"736
15 - Karel Abraham (Honda) - AB - 56"644
16 - Michael Laverty (PBM) - Bird - 1'14"123
17 - Colin Edwards (FTR Yamaha) - Forward - 1'19"723
18 - Broc Parkes (PBM) - Bird - 1'30"934
19 - Mike Di Meglio (Avintia) - Avintia - 1'34"521


Non Classificati

1° giro - Andrea Iannone (Ducati) - Pramac
1° giro - Hector Barbera (Avintia) - Avintia
1° giro - Nicky Hayden (Honda) - Aspar

Il campionato
1. Marquez 125; 2. Pedrosa 83; 3. Rossi 81; 4. Dovizioso 53; 5. Lorenzo 45; 6. Bradl 39; 7. P. Espargaro 38; 8. A. Espargaro 37; 9. Smith 34; 10. Bautista 26.