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28 Lug [15:13]

La Concept AMG GT Track Sport
sarà la base della futura Mercedes GT3

Michele Montesano

Sebbene sia stato più volte smentito l’ingresso in Hypercar, in Mercedes stanno già lavorando per proseguire l’impegno nella categoria Gran Turismo. Anche se l’attuale AMG GT3 è ancora estremamente competitiva, il progetto originale risale a quasi dieci anni fa. Infatti la prima versione della GT tedesca ha debuttato nel 2016, mentre l’ultimo aggiornamento risale al 2020. Cinque anni nel motorsport sono un lasso di tempo estremamente elevato ma, risultati alla mano, la GT3 della Stella non sembra risentire il peso dell’età.

Nonostante l’omologazione sia valida fino al 2029, in Mercedes hanno già iniziato a lavorare sulla futura vettura. La prossima generazione di GT3 sarà realizzata sulla base della Concept AMG GT Track Sport, un prototipo che è stato mostrato in una livrea camuffata e su cui sono all’opera i tecnici della nuova divisione Affalterbach Racing GmbH. La vettura, che a breve effettuerà i primi giri in pista, sotto la sua carrozzeria nasconde quella che sarà la prossima GT3 della Stella.



Secondo indiscrezioni la concept sarà spinta da un motore V8 bi-turbo da 4 litri alloggiato su una monoscocca interamente in fibra di carbonio. Se il propulsore sarà quello definitivo, resta da sciogliere il dubbio sul telaio perché, come da regolamento GT3, la vettura da gara dovrà essere realizzata sulla base di un’auto derivata di serie. Ad oggi, ad eccezione della AMG One, in Mercedes non dispongono di una supercar con una monoscocca in carbonio. Inoltre la generazione più recente della AMG GT stradale è stata introdotta nel 2023.

Visto che il debutto della nuova GT3 è stato fissato per il 2027, con ogni probabilità per quella data verrà svelata anche una nuova versione stradale della GT. Resta da capire se questa vettura adotterà, o meno, un telaio in carbonio. A tal proposito a collaborare con Mercedes ci sarebbe Germa Composite, una struttura specializzata nella produzione di componenti in materiale composito con sede a Colonia e diretta da Jörg Gehrmann, ex responsabile della progettazione per il team Toyota F1. Nel progetto sarebbero coinvolte anche Reiter Engineering e la software house Paceteq, entrambe con una solida esperienza nel motorsport e nella Formula 1.



Queste sinergie dovrebbero permettere a Mercedes di iniziare la realizzazione della GT3 e di effettuare, secondo i piani, la fase di test in pista nel 2026. Tuttavia c’è da considerare anche l’ulteriore sfida della nuova struttura della Casa tedesca dedicata ai programmi sportivi. Infatti la nuova divisione Affalterbach Racing GmbH è subentrata alla storica HWA, responsabile in passato della creazione e della gestione delle precedenti generazioni di GT3, dalla SLS AMG alla AMG GT.

Con la creazione di Affalterbach Racing, Mercedes ha voluto internalizzare completamente il proprio programma sportivo GT, affrontando una sfida complessa ma necessaria per mantenere la leadership nel panorama delle corse clienti. Il nuovo reparto è composto in parte da ex tecnici HWA (circa quaranta persone) e sarà responsabile non solo dello sviluppo della futura GT3, ma anche del supporto tecnico alle vetture attualmente in attività, almeno fino al termine dell’omologazione dell’attuale modello. Una doppia sfida in una categoria, quella delle GT3, che è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni sia in termini di competitività che di tecnologie messe in campo.

19 Lug [10:14]

1000 km di Suzuka: nove costruttori e
30 iscritti per la quarta tappa dell’IGTC

Michele Montesano

La 1000 km di Suzuka è pronta a tornare in scena. Dal 12 al 14 settembre, il leggendario tracciato giapponese accoglierà il quarto round dell’Intercontinental GT Challenge segnando il ritorno della serie in Giappone per la prima volta dal 2019. Un evento molto atteso sia dai fan che dai team e che vedrà al via almeno 30 vetture GT3, in rappresentanza di ben nove costruttori. Un numero che potrebbe persino crescere entro la chiusura ufficiale delle iscrizioni, fissata per il prossimo 4 agosto.

Il parterre dei partecipanti mette in evidenza la forte presenza delle squadre asiatiche, a sottolineare la crescita del GT World Challenge Asia registrata negli ultimi anni. Non è un caso che quasi due terzi dell’elenco provvisorio arrivi proprio da questa serie, che ha visto un’espansione significativa dal 2019, anno dell’ultima Summer Endurance Race.

Porsche e Mercedes risultano i marchi più rappresentati con, rispettivamente, undici e sette vetture, mentre Ferrari schiererà quattro auto, affiancata da tre Corvette, tra cui una Callaway C7 GT3-R che farà felici gli appassionati delle GT. A completare il quadro ci sono due Nissan GT-R NISMO GT3, una BMW M4 GT3 EVO affidata al team taiwanese KRC, oltre ad una Lamborghini Hurácan GT3 e un’Audi R8 LMS GT3.

Tra i protagonisti locali spiccano formazioni note al pubblico del Super GT, come Goodsmile Racing e Ponos Racing, pronte a difendere i colori giapponesi insieme a Bingo Racing, che riproporrà la Corvette C7 GT3-R già vista a Suzuka nel 2018 e nel 2019. La squadra JMR aggiungerà ulteriore varietà con due Chevrolet Corvette di ultima generazione, mentre 5ZIGEN porterà in pista una delle rare GT-R NISMO GT3. Non mancherà la Ferrari 296 GT3 di Maezawa Racing, che attirerà inevitabilmente l’attenzione grazie alla presenza di Yusaku Maezawa, personaggio noto in patria non solo per le sue imprese sportive ma anche per il suo profilo mediatico.

A fianco dei team asiatici, ci saranno presenze internazionali di rilievo. Mercedes vedrà impegnate squadre abituali dell’IGTC come Heart of Racing by SPS, GetSpeed, SunEnergy1 Racing e GruppeM, mentre Porsche sarà rappresentata anche da Herberth Motorsport con una doppia iscrizione. Tra i team abituali del campionato figurano GMR e 75 Express, che rinforzano la componente europea di questa edizione.

Un altro elemento che segna il ritorno della 1000 km di Suzuka è la revisione della durata della gara. Se nel 2018 e 2019, con le prime apparizioni dell’IGTC, l’evento era stato esteso alle dieci ore, quest’anno si è scelto di tornare ai tradizionali 1000 km, ma con una formula leggermente diversa. Per garantire il completamento della distanza simbolica, anche in caso di condizioni difficili come pioggia o safety-car prolungate, la durata è stata fissata a sei ore e mezza, allungando di mezz’ora quanto inizialmente previsto. Gli organizzatori chiariranno in seguito i dettagli relativi ai tempi massimi di guida e alla gestione degli stint per i piloti.

La corsa scatterà domenica 14 settembre alle 12:50 ora locale e si concluderà entro le 19:20, offrendo un intenso pomeriggio di battaglia sul celebre tracciato di Suzuka. L’evento avrà, inoltre, un significato ancora più importante per i fan giapponesi, poiché ospiterà anche la finale stagionale della Japan Cup aumentando, così, ulteriormente l’interesse attorno al weekend di metà settembre.

Entry-list ufficiale della 1000 km di Suzuka 2025

11 Lug [16:04]

Lamborghini presenta la Temerario
Debutto a Sebring nel 2026

Michele Montesano

Il trionfo della 24 Ore di Spa-Francorchamps può essere visto come il canto del cigno della Hurácan GT3. A distanza di due settimane, Lamborghini ha svelato la Temerario GT3. Palcoscenico d’eccezione per la Casa di Sant’Agata Bolognese è stato il Festival of Speed di Goodwood, in Inghilterra, dove il marchio del Toro ha presentato una vettura che rappresenta un vero e proprio punto di rottura con la Hurácan. La nuova nata di Lamborghini avrà, inoltre, l’arduo compito di raccogliere l’eredità di una vettura che ha conquistato ben 96 titoli in tutto il mondo.

La Temerario GT3 è, inoltre, la prima auto da corsa interamente progettata, sviluppata e costruita in casa da Lamborghini Squadra Corse. Fin dalla prima bozza, della supercar stradale, è stato studiato di pari passo il progetto della versione da competizione. Ciò rende la Temerario una vettura pensata espressamente per correre in pista, come si può osservare anche dallo stretto rapporto visivo che ha con la sua omologa stradale che adotta soluzioni estreme.

Il telaio spaceframe in alluminio, derivato dal modello di serie, è stato profondamente rivisto per migliorare la rigidità e, al contempo, garantire accesso ai meccanici e maneggevolezza durante le operazioni ai box, elementi fondamentali per le gare endurance. Le modifiche includono una struttura centrale dotata di roll-bar conforme alle norme FIA oltre a nuovi telaietti. In particolare il posteriore, sviluppato appositamente dal reparto Squadra Corse, oltre a non presentare i supporti destinati all’unità ibrida perché non previsti dal regolamento, è stato studiato per essere più rigido e alloggiare il propulsore e il nuovo cambio trasversale. Anche la struttura anteriore è stata semplificata per rimuovere i motori elettrici della versione stradale.



Sotto il cofano troviamo un V8 bi-turbo da 4.0 litri, lo stesso propulsore della Temerario di serie ma aggiornato in ogni suo elemento per rispettare le normative GT3. I turbocompressori sono stati riprogettati, così come i sistemi di raffreddamento e sovralimentazione, per offrire prestazioni costanti e affidabili in condizioni di gara estreme. La potenza sarà contenuta attorno ai 550 Cv, in linea con il Balance of Performance imposto dalla categoria, ma il motore conserva caratteristiche di derivazione racing, come l’albero motore piatto per un’erogazione fluida e le bielle in titanio che riducono le masse rotanti. Il propulsore è abbinato a un cambio sequenziale a sei rapporti.

Anche sotto il profilo meccanico, la Temerario GT3 presenta evoluzioni interessanti. Il passo allungato e le carreggiate allargate, se confrontate con la Hurácan, migliorano la stabilità nelle curve veloci. Le sospensioni regolabili a sei vie, fornite da KW, e il sistema di sterzo sviluppato su misura sono stati appositamente studiati per adattarsi ai diversi pneumatici utilizzati nei vari campionati. Sia i cerchi da 18”, realizzati da Ronal AG, che il sistema di scarico, sviluppato da Capristo, sono stati progettati specificamente per questa vettura. Del tutto nuovo il sistema frenante che adotta il brake by-wire oltre ad ABS e traction control evoluti.

L’esperienza maturata in oltre un decennio in pista ha influenzato ogni dettaglio della Temerario GT3, a partire dall’aerodinamica sviluppata congiuntamente da Lamborghini Centro Stile e dal reparto tecnico di Squadra Corse. La carrozzeria in fibra di carbonio è stata studiata per favorire la massima efficienza in pista ottimizzando, così, deportanza e raffreddamento. Ogni componente è progettato per essere facilmente smontato e sostituito durante le gare come, ad esempio, il fondo piatto della vettura suddiviso in quattro elementi o i gruppi ottici anteriori dotati di sistema a sgancio rapido.



Studiato nei minimi dettagli l’abitacolo per facilitare l’ergonomia e l’utilizzo anche da parte dei gentleman driver. Oltre a sfruttare i feedback ricevuti dai vari piloti, gli ufficiali Marco Mapelli e Andrea Caldarelli, attualmente impegnati nella fase di sviluppo della Temerario GT3, hanno partecipato attivamente all’impostazione dell’abitacolo. I comandi sono stati riposizionati per garantire la massima funzionalità anche nelle condizioni più critiche e l’elettronica di bordo è completamente nuova, con il software di gestione del veicolo che è stato sviluppato internamente. Anche la strumentazione è stata rinnovata con un data logger aggiornato e nuove interfacce grafiche.

La versione presentata a Goodwood è quasi definitiva. Dopo lo shakedown effettuato a Vallelunga e ulteriori giorni di test, per un totale di 1100 km, lo sviluppo della Temerario GT3 proseguirà su diversi circuiti europei, incluso anche quello di Spa-Francorchamps. L’obiettivo sarà quello di affinare la vettura lavorando su bilanciamento, deportanza, resistenza aerodinamica oltre alla finestra di funzionamento degli pneumatici. L’omologazione, prevista all’inizio del 2026, anticiperà il debutto che, quasi sicuramente, avverrà in occasione della 12 Ore di Sebring a Marzo.

27 Giu [15:25]

A Spa Ferrari svela la 296 GT3 Evo
La nuova arma del Cavallino in GT

Da Spa - Michele Montesano

L’evoluzione continua. Ferrari ha tolto i veli dalla 296 GT3 Evo. A distanza di tre anni dall’unveiling della 296 GT3, il Cavallino Rampante ha scelto nuovamente il palcoscenico della 24 Ore di Spa-Francorchamps per svelare la nuova arma con cui affronterà i campionati Gran Turismo. Migliorata in ogni area, la nuova rossa ha l’obiettivo di proseguire la storia vincente di Maranello nelle competizioni GT.

Vero e proprio punto di rottura con le precedenti vetture del Cavallino Rampante, la 296 GT3 in sole due stagioni ha conquistato 140 vittorie, 405 podi e 56 pole position. La Evo avrà quindi l’arduo compito di proseguire la striscia vincente. Proprio per questo in Ferrari hanno lavorato su ogni area per affinare e rendere ulteriormente competitiva la GT3.



A balzare all’occhio è sicuramente il lavoro effettuato sulla carrozzeria. Tallone d’Achille della precedente generazione era la difficoltà di lavorare in ‘aria sporca’. Si è quindi studiato, dapprima con CFD e poi in galleria del vento, per rendere l’aerodinamica della 296 GT3 Evo più stabile e meno sensibile quando lavora in scia. Inoltre la validazione finale è stata svolta direttamente in circuito simulando situazioni di traffico con altre vetture. Il risultato è una macchina sicuramente più costante nel rendimento e prevedibile da guidare e portare al limite anche dai gentleman driver.

Oltre al nuovo splitter anteriore e il fondo rivisto, è stato modificato anche l’estrattore che ora presenta due fence supplementari che possono essere sostituite in caso di usura o rottura senza intaccare il diffusore. Rivisti anche i flap anteriori e gli sfoghi sopra i passaruota. La 296 GT3 Evo si distingue per due nuove prese d’aria sul cofano anteriore, introdotte per migliorare il raffreddamento di freni e abitacolo, e per il supporto degli specchietti retrovisori dotati di un piccolo nolder per limitare le vibrazioni e migliorare la visibilità.



Molti elementi della carrozzeria posteriore derivano direttamente dalla 296 LMGT3 che prende parte al FIA WEC. La modifica dei passaruota posteriori, con un disegno più verticale, semplifica l’alloggiamento di pneumatici provenienti da fornitori differenti, una necessità fondamentale nei campionati GT internazionali. Sul posteriore spicca il nuovo alettone dotato di supporti a collo di cigno che ingloba il nuovo sistema per regolare l’incidenza in pochi secondi.

Anche la fluidodinamica interna è stata oggetto di attento studio: il flusso d’aria verso i freni anteriori è stato incrementato di oltre il 20%, mentre la pompa dello sterzo beneficia di prese NACA aggiuntive sul fondo vettura per migliorare la dissipazione del calore. Dal punto di vista dinamico, le sospensioni anteriori e posteriori adottano nuovi schemi per migliorare l’affidabilità e ottenere il corretto bilanciamento tra avantreno e retrotreno. L’intervento ha anche l’effetto positivo di semplificare e velocizzare gli interventi di setup nei box, oltre che di far lavorare meglio gli pneumatici.



Invariato sia l’abitacolo, già molto apprezzato dai piloti per la sua ergonomia, che il motore. Il 3 litri V6, con architettura a 120° e turbo alloggiato all’interno della “V”, rimane collocato in posizione avanzata e ribassata, rispetto alla 296 stradale, per migliorare il baricentro. Il propulsore, inoltre, ha un’inclinazione supplementare di due gradi per consentire di avere un diffusore posteriore più ampio. Il cambio, invece, adotta rapporti più corti con l’obiettivo di rendere più fluida l’erogazione della coppia su tutto l’arco di utilizzo.

Ferrari ha previsto che la nuova 296 GT3 Evo debutterà in pista a partire dalla stagione 2026. In linea con la filosofia modulare del progetto, sarà disponibile anche sotto forma di kit di aggiornamento per i team già in possesso della 296 GT3 attuale.

24 Giu [11:07]

IGTC – 24 Ore del Nürburgring
BMW e Rowe tornano al successo

Michele Montesano

BMW è tornata sul gradino più alto del podio della 24 Ore del Nürburgring, secondo atto stagionale dell’Intercontinental GT Challenge. Il successo nella gara dell’Inferno Verde mancava a una vettura bavarese dal 2020, quando a imposi era stato proprio il Rowe Racing. Squadra che ha vinto la 53ª edizione con l’equipaggio composto da Raffaele Marciello, Augusto Farfus, Jesse Krohn e Kelvin van der Linde. Il team tedesco ha regalato il 21° successo a BMW che si è, così, confermata la Casa automobilistica più vincente sul Nordschleife.

Ma, come da tradizione, la 24 Ore del Nürburgring ha regalato numerosi colpi di scena. Infatti a tagliare per prima il traguardo è stata la Porsche 911 GT R del Manthey EMA di Kevin Estre, Ayhancan Güven e Thomas Preining, ma una sanzione di 100 secondi – inflitta post-gara – ha visto il terzetto scivolare al secondo posto finale. Tutto è ruotato attorno a un episodio avvenuto a circa tre ore dal termine quando Estre, in una fase di doppiaggio, ha speronato l’Aston Martin Vantage GT4 spendendo Rolf Scheibner contro le barriere.



Anziché scontare la penalità, il team Manthey si appellato proseguendo la corsa sperando in una revisione da parte delle direzione gara che, però, non è mai arrivata. Anzi, a tre minuti dalla bandiera a scacchi, il ricorso è stato respinto. Così, nonostante Estre abbia concluso la gara con 22 secondi di vantaggio sulla BMW M4 GT3 di van der Linde, il tempo aggiuntivo lo ha retrocesso al secondo posto spalancando al team Rowe Racing le porte della vittoria.

Un successo, quello della squadra tedesca, arrivato al termine di una gara condotta con grande intelligenza e determinazione. La M4 GT3 Evo, unica BMW ufficiale in gara, ha vissuto una prima metà di gara difficile, con oltre due minuti e mezzo di distacco accumulati nei confronti della Porsche. Ma il team Rowe non ha mai perso la fiducia. Gazie a una strategia impeccabile e a una serie di stint velocissimi, soprattutto quelli mattutini di Marciello, la rincorsa si è trasformata in realtà.



Cruciali anche il contributo di Farfus, Krohn e van der Linde, quest’ultimo protagonista di un inseguimento serrato proprio nell’ultimo stint. Il sorpasso temporaneo del sudafricano sulla Porsche Manthey era avvenuto nel tratto del Döttinger Hohe, prima che i pit-stop ribaltassero nuovamente la situazione. Alla fine, però, è stata la regolarità del team tedesco a fare la differenza.

Il gradino più basso del podio è andato alla Porsche del team Dinamic gommata Pirelli. Una gara costante e senza errori ha permesso a Matteo Cairoli, Bastian Buus, Loek Hartog e Joel Sturm di scalare la classifica approfittando delle disavventure altrui. Infatti l’equipaggio della Lamborghini Hurácan GT3 del team ABT Sportsline è stato costretto a cambiare i freni posteriori nell’ultima sosta. Pur provando a risalire, una penalità post-gara di 32 secondi per un contato, ha retrocesso il terzetto Marco Mapelli, Christian Engelhart e Luca Engstler al quinto posto.



A beneficiare della sanzione è stata la Ford Mustang GT3 del Haupt Racing Team. Al debutto nella 24 Ore del Nürburgring la vettura americana, guidata da Dennis Fetzer, David Schumacher e i fratelli Salman e Jusuf Owega, ha centrato un ottimo quarto posto oltre a vincere la categoria SP9 ProAm. La Eastalent Racing Team è riuscita a issare la Audi R8 GT3 al sesto posto assoluto. Mentre il team Scherer Sport PHX, vincitore della scorsa edizione, è stato costretto a fermare ai box la sua Audi nella notte per via di un incidente.

Non sono mancati i ritiri eccellenti in una gara che, seppur asciutta, ha mietuto vittime illustri. Falken Motorsports, attesa tra le protagoniste, ha dovuto alzare bandiera bianca con entrambe le Porsche 911 GT3. Abbagliato dai fari di un’altra vettura, Julien Andlauer è finito contro una Porsche Cup in testacoda. L’altra Porsche del Falken è invece stata costretta alla resa nelle prime ore del mattino per via di un cedimento della trasmissione. Anche Mercedes-AMG ha vissuto una 24 Ore del Nürburgring da dimenticare. Le due GT3 del team GetSpeed hanno mostrato un buon passo, ma problemi tecnici hanno compromesso la loro corsa.



L’Inferno Verde non ha sorriso neppure al Cavallino Rampante. La Ferrari 296 GT3 del Kondo Racing with Rinaldi sembrava in grado di poter dire la sua, soprattutto nelle prime fasi di gara e al restart, avvenuto nel corso della seconda ora dopo uno stop forzato causato dal blackout che ha visto i box senza corrente. Purtroppo due forature e poi un incidente, quando Felipe Fernandez Laser si è scontrato con una BMW doppiata, hanno messo fine ai sogni del Cavallino.

L'ordine d'arrivo della 24 Ore del Nurburgring 2025 (top-15)

1 - Marciello-Farfus-K.van der Linde-Krohn (BMW M4 GT3) - Rowe - 141 giri - 24h02'40"104
2 - Estre-Güven Ayhancan-Preining (Porsche 911 GT3) - Manthey - 1'17"810
3 - Cairoli-Buus-Sturm-Hartog (Porsche 911 GT3) - Dinamic - 1 giro
4 - Fetzer-Schumacher-S.Owega-J.Owega (Ford Mustang GT3) - HRT - 1 giro
5 - Mapelli-Engelhart-Engstler (Lamborghini Huracan GT3) - Abt - 1 giro
6 - Reicher-Klien-Siedler-Hofer (Audi R8 GT3) - Eastalent - 4 giri
7 - Palette-Böckmann-Bastian (Aston Martin Vantage GT3) - 4 giri
8 - Soufi-Paul-Elkmann-Lefterov (Lamborghini Huracan GT3) - Konrad - 4 giri
9 - Kim-Bruins-Holzer-Cho (Porsche 911 GT3) - Hankook - 5 giri
10 - Nana-Breuer-Mutsch-Schmidtmann (Lamborghini Huracan GT3) - Renazzo - 6 giri
11 - Müller-Nagelsdiek-Pereira-Rivas (Porsche 911 GT3) - Losch - 6 giri
12 - Veremenko-Selv-Erhart-Kaffer (Audi R8 GT3) - Juta - 6 giri
13 - Heyer-Härtling-Fittje-Brück (Mercedes AMG GT3) - 7 giri
14 - Salewsky-Scheerbarth-Rump (Porsche 911 GT3 Cup) - Mühlner - 7 giri
15 - Grütter-Grosse (Porsche 911 GT3 Cup) - SRS - 8 giri

18 Mar [16:54]

GT World Cup di Macao: la FIA rende
obbligatori i sensori di coppia sulle GT3

Michele Montesano

L'ottava edizione del FIA GT World Cup, che si terrà dal 13 al 16 novembre nell'ambito del 72° Gran Premio di Macao, vedrà l'uso obbligatorio dei sensori di coppia sulle vetture GT3. Questi dispositivi, già attualmente impiegati in altre competizioni sanzionate dalla FIA, permettono di monitorare con estrema precisione i parametri del motore direttamente in pista.

L'obiettivo è garantire, innanzitutto, che la potenza delle vetture non superi i valori assegnati dal Balance of Performance (BoP). Inoltre, tali sensori, consentiranno di equiparare al meglio le diverse tipologie di GT3, viste le differenze tecniche e costruttive di ciascuna auto, monitorando sia la velocità massima che la potenza per garantire una gara ancora più equilibrata e incerta.



Ricordiamo che i sensori di coppia vengono installati sui semiassi delle vetture per misurare la potenza che arriva direttamente alle ruote. La loro implementazione è stata decisa dopo un confronto tra la FIA e i costruttori coinvolti nel GT3 Technical Working Group, in linea con l'esperienza maturata in altre competizioni titolate FIA. Questi dispositivi sono infatti già obbligatori nel FIA WEC, sia per la classe Hypercar che nella LMGT3, nel campionato di Formula E e, da quest’anno, hanno esordito anche nella Dakar, anche se esclusivamente nella classe Ultimate del FIA World Rally-Raid Championship.

Un’altra importante novità del FIA GT World Cup 2025 sarà il nuovo format di qualifica. Infatti, dopo la prima sessione di 30 minuti, i dieci piloti più veloci avranno accesso alla Q2 denominata ‘Super Pole’. In questo caso ogni concorrente, che potrà sfruttare un nuovo set di pneumatici, scenderà in pista da solo avendo a disposizione due giri per dare l’assalto alla pole. Il resto del weekend di Macao resterà invariato con una gara di qualificazione, da 12 giri, seguita dalla gara principale che si svolgerà sulla distanza di 16 tornante.

2 Feb [11:51]

IGTC – 12 Ore di Bathurst
Marciello e Rossi a podio

Michele Montesano

La stagione 2025 dell’Intercontinental GT Challenge si è aperta in Australia nel segno della BMW e del Team WRT. Al termine della 12 Ore di Bathurst, la squadra belga ha conquistato una perentoria doppietta con le sue M4 GT3. A tagliare per primi il traguardo, sono stati i fratelli Sheldon e Kelvin Van der Linde affiancati da Augusto Farfus, subito alle loro spalle ha concluso il terzetto composto da Valentino Rossi, Raffaele Marciello e Charles Weerts.

Come prevedibile, la gara è stata inframezzata da varie neutralizzazioni, ben sette le safety-car, numerosi colpi di scena e altrettanti incidenti, ma alla fine a spuntarla sono state le BMW. Oltre a gestire al meglio gli imprevisti, il Team WRT è riuscito a fare la differenza effettuando una sosta in meno rispetto agli avversari. Gli unici a mantenere lo stesso ruolino di marcia delle BMW, sono stati Jules Gounon, Luca Stolz e Kenny Habul, terzi con la Mercedes AMG GT3 del team 75 Express. 


Il primo colpo di scena è arrivato già allo scoccare della prima ora, quando Will Brown, al volante della Ferrari 296 GT3, si è scontrato con la Mercedes di Maximilian Götz che è finito nella ghiaia. Sfruttando l’ingresso della safety-car, entrambe le BMW del WRT hanno effettuato la prima sosta balzando al comando delle operazioni. Questo vantaggio si è poi rivelato determinate per il prosieguo della gara, tanto che il terzetto Farfus, Sheldon e Kelvin van der Linde (nella foto sopra) è rimasto in testa per circa tre quarti della corsa. 

La safety-car ha dovuto fare gli straordinari con Ryan Sorensen che, dopo aver perso il controllo della sua McLaren Artura GT4, ha dapprima sbattuto violentemente contro il muro, per poi rimbalzare in pista centrando l’incolpevole Audi R8 GT3 di Marcel Zalloua. Spettacolare anche il contatto che ha visto Habul speronare, alla curva Skyline, la Mercedes di Stephen Grove, che è quasi volato oltre le barriere (nella foto sotto). Visto l'entità dell’impatto, il pilota è poi stato trasportato in ospedale per ulteriori accertamenti. 


Da segnalare le altre neutralizzazioni che hanno visto Luke Youlden, sulla Mercedes AMG GT3, e l’alfiere Lamborghini Hurácan di Grant Denyer spargere i loro detriti lungo la pista. Protagonista di un’entusiasmante lotta per il vertice nelle prime fasi di gara, Ricardo Feller nel corso della settima ora è stato costretto a parcheggiare la sua Audi R8 GT3, per via di un guasto meccanico, causando l’ennesimo ingresso della vettura di sicurezza. L’ultimo intervento della safety-car è avvenuto un’ora dopo, quando Maxime Martin, in lizza per la vittoria, ha perso il controllo della sua Mercedes AMG GT3 picchiando contro il muro all’uscita della curva The Chase. 

La gara è quindi ripartita a quattro ore e mezza dalla bandiera a scacchi con la strategia che ha giocato un ruolo determinante. Infatti, a 37 minuti dal termine, Chaz Mostert ha sorpassato Kelvin van der Linde prendendo il comando della gara. Il pilota della Ferrari ha poi inanellato una sequenza di giri veloci in vista dell’ultimo rabbocco, avvenuto a 23 minuti dalla fine. Proprio questa sosta ha fatto scivolare Mostert fuori dal podio lasciando strada libera alla BMW di Kelvin van der Linde. Il sudafricano ha così tagliato il traguardo per primo vincendo assieme al fratello Sheldon e a Farfus. 


A completare la doppietta BMW WRT ci hanno pensato Rossi, Marciello e Weerts. Nonostante l’equipaggio della M4 GT3 numero 46 abbia dovuto scontare un drive through, per un’infrazione commessa durante l’ultima neutralizzazione, è rimasto sempre nel gruppo di testa. A fare la differenza è stato Marciello che, a 20 minuti dalla bandiera a scacchi, ha sorpassato Gounon conquistando la seconda posizione. Il francese, in equipaggio con Stolz e Habul, si è quindi dovuto accontentare del gradino più basso del podio. Mentre, come già scritto, la sosta sul finale ha fatto scivolare il terzetto della Ferrari Arise Racing, composto da Mostert, Daniel Serra e Will Brown, al quarto posto. 

Scattata dalla pole, la Mercedes di Götz Luca Auer e Jayden Ojeda è subito scivolata nelle retrovie. Solamente grazie a un intenso recupero l’equipaggio del Craft-Bamboo è riuscito a guadagnare la top-5. Seppur nello stesso giro dei vincitori, la Porsche 911 GT3R dell’Absolute Racing è apparsa meno incisiva rispetto i rivali. Alessio Picariello, Ayhancan Güven e Matt Campbell hanno chiuso la 12 Ore di Bathurst sesti precedendo la Mercedes AMG GT3 del team Heart of Racing. Ian James, Zach Robichon e Ross Gunn sono così riusciti a conquistare la vittoria in classe Bronze. A seguire la Ferrari griffata Arise Racing vincitrice in Pro-Am con il quartetto Alessio Rovera, Jaxon Evans, Elliot Schutte e Brad Schumacher (nella foto sotto).


Nono posto assoluto e seconda vittoria consecutiva in classe Silver della 12 Ode di Bathurst per la Lamborghini Hurácan GT3 del Wall Racing con Aaron Dietz, Tony D’Alberto, Grant Denyer e Brendon Leitch. La vittoria tra le GT4 è andata alla McLaren Artura gestita dal Method Motorsport, con il terzetto composto Josh Buchan, Jake Sanatalucia e Anthony Levitt quattordicesimo al traguardo. Subito dietro l’unica vettura iscritta in GT2, la KTM X-Bow del Vantage Team con David Crampton, Glenn Wood e Trent Harrison bravi a recuperare posizioni dopo aver riscontrato noie elettriche sulla vettura.

Domenica 2 febbraio 2025, gara

1 - Farfus-S.Van der Linde-K.Van der Linde (BMW M4 GT3) - WRT - 306 giri
2 - Rossi-Weerts-Marciello (BMW M4 GT3) - WRT - 10.2450
3 - Habul-Gounon-Stolz (Mercedes AMG GT3) - 75 Express - 11.3630
4 - Serra-Mostert-Brown (Ferrari 296 GT3) - Arise - 1:03.9620
5 - Gotz-Auer-Ojeda (Mercedes AMG GT3) - Craft-Bamboo - 1:27.9040
6 - Picariello-Guven-Campbell (Porsche 911 GT3R) - Absolute - 1:42.0680
7 - Gunn-Robichon-James (Mercedes AMG GT3) - HoR - 1 giro
8 - Rovera-Evans-Schutte-Schumacher (Ferrari 296 GT3) - Arise - 3 giri
9 - D'Alberto-Leitch-Denyer-Deitz (Lamborghini Huracan GT3) - Wall - 3 giri
10 - Heinrich-Y.Shahin-S.Shahin-Schuring (Porsche 911 GT3R) - The Bend - 3 giri
11 - Holdsworth-Fiore-Cini (Audi R8 LMS GT3) - MPC - 15 giri
12 - Youlden-Russell-T.Koundouris-J.Koundouris (Mercedes AMG GT3) - Supabarn - 23 giri
13 - Day-Villagomez-Robotham (Aston Martin Vantage GT3) - Volante Rosso - 30 giri
14 - Levitt-Buchan-Santalucia (McLaren Artura GT4) - Method - 30 giri
15 - Crampton-Harrison-Wood (KTM XBow GT2) - Vantage - 36 giri
16 - Griffith-Christodoulou-Bilski (Mercedes AMG GT4) - Nineteen - 45 giri
17 - Andrews-Zalloua-Pires (Audi R8 LMS GT3) - Geyer - 65 giri

Giro più veloce: Chaz Mostert 2'02"274

Ritirati
Engel-Martin-Grenier (Mercedes AMG GT3) - GMR
Feller-Feeney-Talbot (Audi R8 LMS GT3) - MPC
Schiller-B.Grove-S.Grove (Mercedes AMG GT3) - Grove
Sorensen-Hayman (McLaren Artura GT4) - Method
Lowndes-Randle (Mercedes AMG GT3) - Scott Taylor

15 Gen [12:13]

Leschiutta nominato a capo
di Lamborghini Squadra Corse

Michele Montesano

Lamborghini ha annunciato l’arrivo di Maurizio Leschiutta in veste di Capo del reparto Motorsport del marchio di Sant’Agata Bolognese. L’ingegnere Italo-canadese subentrerà al Chief Technical Officier Rouven Mohr che, a seguito dell’uscita di Giorgio Sanna lo scorso marzo, ha rivestito tale ruolo nell’arco della stagione 2024.

Nato in Canada, ma di chiare origini italiane, Leschiutta può vantare un’esperienza ultra trentennale nel mondo delle corse automobilistiche. Dopo una breve parentesi nel centro ricerche Fiat, l’ingegnere nel 1991 è entrato in Ferrari dapprima nel reparto ricerca e sviluppo di Formula 1 e poi ricoprendo il ruolo di ingegnere motorista prima di Gerhard Berger e poi, nel 1996, al fianco di Eddie Irvine. A partire dall’anno successivo Leschiutta ha quindi gestito la fornitura dei motori Ferrari nel team Sauber prima di tornare, nel 2000, nella scuderia di Maranello gestendo il gruppo di lavoro riguardo lo sviluppo dei motori.



Nel 2002 è arrivato il passaggio in Maserati. A Modena Leschiutta ha sviluppato, oltre alla Gran Turismo Trofeo, la MC12 GT1 che ha sancito il ritorno del marchio del Tridente nel mondo delle competizioni. Proprio sotto la sua direzione tecnica, Maserati ha fatto incetta di titoli nel FIA GT. Non ultimo ha supervisionato la partecipazione della Quattroporte nel campionato Superstars. Nel 2015 Leschiutta ha poi coordinato l’impegno sportivo di Abarth sia come fornitore di motori della Formula 4 che del monomarca Trofeo 500.

Dopo una breve pausa nel mondo del motorsport, Leschiutta nel 2018 è entrato in BMW per occuparsi dei programmi GT e DTM. L’ingegnere, classe 1962, ha infine pianificato il ritorno nel mondo dei prototipi della Casa bavarese con la BMW M Hybrid V8 LMDh che ha preso parte sia al campionato IMSA che, nella stagione appena trascorsa, nel FIA WEC con il supporto del team WRT.

Proprio l’esperienza maturata in quest’ultimo impegno potrà essere cruciale per il prosieguo delle attività in pista di Lamborghini Squadra Corse. Leschiutta sarà chiamato a gestire lo sviluppo e l’esordio delle nuova Tenerario GT3, nonché la versione per il Super Trofeo, oltre a proseguire il programma della SC63 LMDh in IMSA e la Huracán GT3 nei vari campionati nazionali e internazionali.

17 Nov [10:05]

Lamborghini: arriva la Temerario GT3
Primi test a marzo, debutto nel 2026

Da Jerez - Michele Montesano - Foto Maggi

Oltre all’azione in pista le Lamborghini World Finals sono state l’occasione giusta per dare un’occhiata al futuro del marchio del Toro. In quel di Jerez la Casa di Sant’Agata Bolognese ha annunciato l’arrivo della Temerario GT3 che andrà a rilevare il posto della vincente Hurácan. Per vederla scendere in pista però bisognerà attendere ancora qualche mese, per la precisione a marzo quando verranno effettuati i primi test.

Inoltre, stando a quanto dichiarato dal capo di Lamborghini Squadra Corse Ruven Mohr, la Temerario GT3 debutterà in gara a partire dal 2026. Il prossimo anno sarà quindi dedicato allo sviluppo della vettura che sarà sottoposta a una fitta sessione di test prima di essere destinata ai clienti. Bocche cucite su come sarà la vettura da gara, anche perché a Jerez è stato presentato solamente un disegno raffigurante la silhouette della GT3.



Quel che è certo riguarda il motore, il quale sarà strettamente derivato dal V8 biturbo 4.0 litri che equipaggia la supercar stradale. Tuttavia, come previsto dal regolamento GT3, la Temerario da gara non avrà la componente ibrida. La nuova GT3 del Toro avrà il compito di proseguire la striscia vincente della Huracán che, grazie alle continue evoluzioni, è tuttora competitiva sul panorama internazionale del Motorsport.

Proprio quest’anno la GT di Sant’Agata Bolognese ha conquistato sia il titolo in European Le Mans Series, grazie al team Iron Lynx e ai piloti Andrea Caldarelli, Hiroshi Hamaguchi e Axcill Jefferies, che nel DTM con Mirko Bortolotti. Inoltre la Huracán GT3 ha vinto la recente Petit Le Mans di Road Atlanta, valida per l’IMSA, con lo stesso Bortolotti al fianco di Jordan Pepper e Franck Perera.

Oltre alla versione GT3, la Temerario sarà anche la vettura che animerà il Lamborghini Super Trofeo. Ma per tale versione bisognerà attendere ancora un po’. Verosimilmente il suo debutto avverrà nel 2027 e, vista la produzione, la sua introduzione nel campionato monomarca del Toro avverrà gradualmente con una transizione tra la Hurácan STR Evo2 e la nuova Temerario.

17 Nov [8:14]

FIA GT World Cup a Macao
Engel vince tra la pioggia e i contatti

Michele Montesano

Tra i due litiganti il terzo gode. Così si potrebbe riassumere la quarta vittoria di Maro Engel nel FIA GT World Cup. Il tedesco della Mercedes AMG GT3 del GrouppeM Racing, in una piovosa Macao, ha approfittato del contatto tra Antonio Fuoco e Raffaele Marciello, per prendere il comando delle gara negli ultimi minuti e trionfare, nonostante una penalità di cinque secondi, davanti le BMW di Augusto Farfus e Sheldon van der Linde.

Vista l’abbondante pioggia caduta sul circuito da Guia di Macao, la gara è iniziata dietro la safety car. Le ostilità sono iniziate solamente al quarto giro con il poleman Marciello che ha tenuto saldamente il comando precedendo Dries Vanthoor. Alle spalle Engel ha tentato di infilare Fuoco, ma il calabrese della Ferrari ha chiuso la porta al tedesco tenendo il terzo posto. Le avverse condizioni meteo hanno fatto sì che i piloti abbiano dovuto pazientare alcuni giri prima di provare ad attaccare.

Fuoco ha rotto gli indugi all’ultima curva dell’ottavo passaggio sorpassando la BMW M4 GT3 di Vanthoor prendendo, così, la seconda posizione. Accusato il colpo, il belga si è scomposto venendo riacciuffato anche da Engel che ha immediatamente sferrato l’attacco per non perdere contatto con i primi. Nella manovra, il tedesco ha tamponato Vanthoor che ha colpito il muretto piegando una sospensione della sua BMW. La direzione gara ha quindi sanzionato Engel con cinque secondi da aggiungere a fine corsa.

Nettamente il più veloce sotto la pioggia, Fuoco ha ricucito in poche tornate il distacco sul leader Marciello. Il momento chiave della gara è arrivato alla fine del terzultimo giro. Il pilota della Ferrari, nell’ultima curva, ha sorpassato Marciello prendendo il comando. La risposta dell’italo svizzero della BMW non si è fatta attendere e, alla curva Lisboa, ha tentato ti riprendersi la posizione. Fuoco ha però chiuso la traiettoria, spostandosi in frenata, con i due che sono arrivati all’inevitabile contatto finendo nelle vie di fuga.

A ringraziare è stato Engel che si è trovato al comando della gara. Ripresa la pista, Marciello è rientrato mestamente ai box, mentre Fuoco è scivolato al nono posto. Primo, Engel ha quindi cercato di costruire un margine sufficiente per non perdere la vittoria a causa della penalità. Missione riuscita, con il tedesco che ha tagliato il traguardo con un margine di oltre sei secondi e mezzo nei confronti di Farfus, salito in seconda pozione dopo il contatto tra Fuoco e Marciello. A completare il podio, sebbene molto più staccato, ci ha pensato van der Linde.

Ancora una volta Alessio Picariello si è confermato il più veloce tra i piloti Porsche chiudendo al quarto posto davanti la Porsche 911 GT3 di Laurens Vanthoor. Al termine di una buona rimonta, Christopher Haase ha piazzato la sua Audi R8 GT3 davanti la Lamborghini Huracán del Vincenzo Sospiri Racing guidata da Edoardo Mortara. Restando nel box del VSR Matteo Cairoli purtroppo è stato costretto al ritiro per noie tecniche. Ricardo Feller, ottavo, ha tagliato il traguardo davanti a Fuoco, mentre Daniel Juncadella è riuscito a completare la top 10 grazie a diversi sorpassi avvenuti nei primi giri.

Domenica 17 novembre 2024, gara

1 - Maro Engel (Mercedes AMG) - GMR - 16 giri
2 - Augusto Farfus (BMW M4) - KRC - 6"641
3 - Sheldon Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 10"299
4 - Alessio Picariello (Porsche 911) - Absolute - 10"881
5 - Laurens Vanthoor (Porsche 911) - Absolute - 11"205
6 - Christopher Haase (Audi R8) - Phantom - 12"469
7 - Edoardo Mortara (Lamborghini Huracan) - VSR - 13"025
8 - Ricardo Feller (Audi R8) - FAW - 13"821
9 - Antonio Fuoco (Ferrari 296) - AF Corse - 14"853
10 - Daniel Juncadella (Mercedes AMG) - Craft-Bamboo - 15"937
11 - Yifei Ye (Ferrari 296) - Harmony - 19"075
12 - Ralf Aron (Mercedes AMG) - Toro - 19"739
13 - Laurin Heinrich (Porsche 911) - Schumacher - 19"938
14 - Daniel Serra (Ferrari 296) - Harmony - 21"198
15 - Thomas Preining (Porsche 911) - Origine - 22"169
16 - Hongli Ye (Porsche 911) - Origine - 22"839
17 - Adderly Fong (Audi R8) - Uno - 47"050
18 - Raffaele Marciello (BMW M4) - Toro by MCG - 1 giro
19 - Jules Gounon (Mercedes AMG) - Craft-Bamboo - 1 giro
20 - Kuai Yu (Audi R8) - Uno - 1 giro

Giro più veloce: Maro Engel 2'32"696

Ritirati
Dries Vanthoor (BMW M4) - WRT
Matteo Cairoli (Lamborghini Huracan) - VSR

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