21 Feb [17:59]
LEGEND BOUCLE DE SPA – Finale
Thiry l’integrale, batte Waldegard
Pioggia e neve. Rivoli d’acqua e fango. Ghiaccio. Non si sono fatti mancare niente, i quasi trecento attratti dal fascino della Boucle de Spa. E dall’opportunità di vivere una giornata alla grande, smanettando su auto di ieri e di ieri l’altro. Di divertirsi e far divertire con traversi d’autore. Non necessariamente tenendo d’occhio la classifica.
E’ una gara di regolarità, l’appuntamento invernale nel Plat Pays. Ufficialmente, è una festa del rallismo, un revival. Ma pochi ci stanno a perdere, tutti ci danno dentro. Come Bruno Thiry che sulle strade della Boucle non aveva mai vinto e un po’ gli rodeva. Ce l’ha fatta, il vallone. Finalmente. Il cielo gli ha dato una mano, il resto l’ha fatto lui. Sfruttando bene il vantaggio di disporre di un’Audi Quattro su fondi ad aderenza altamente precaria. A quarantasette anni ha scritto il suo nome nell’albo d’oro. Ha battuto Bjorn Waldegard (nella foto), l’inossidabile. Carico come lo era nell’anno di grazia mille e novecentottantacinque, quando mise tutti in riga. Tempi lontani, quelli in cui lo svedese maneggiava un’Audi più performante dell’Escort affidatagli questa volta. Quella con la quale ha tenuto dietro Patrick Snijers e Freddy Loix, il peggio equipaggiato di tutti. Eppure, alla fine, uno dei più contenti: “Just for fun – ricorda il fiammingo – era il mio motto alla vigilia e correre con una Ritmo è stato davvero fun”. Chi l’ha visto in azione e s’è spellato le mani ad applaudirlo, sottoscrive.
Festival della nostalgia più o meno canaglia, la corsa in Vallonia. Non solo, però. Il sesto posto di Thierry Neuville con un Escort che vinceva quando lui ancora non era nato è un un inno al futuro. Oltre che un eccezionale spot per tutto il rallismo.
Monteiro Rossi
I top four
1. Thiry (Audi Quattro A2) pen. 460,74
2. Waldegard (Ford Escort) pen. 483,36
3. Snjiers (Ford Escort) pen. 515,63
4. Loix (Fiat Ritmo) pen. 590,96