Michele Montesano
Quando manca poco più di un anno al debutto del nuovo ciclo regolarmente, la FIA ha finalmente svelato come saranno le vetture che calcheranno le prove speciali del Mondiale Rally a partire dal 2027. Sebbene si tratti di rendering, si possono già apprezzare appieno le linee guida e i dettagli che caratterizzeranno le future auto, meglio note come WRC27, che andranno a sostituire le attuali Rally1.
La strada per arrivare a questo punto è stata lunga e tortuosa, basti pensare che la prima bozza del nuovo regolamento era stata approvata dal Consiglio Mondiale del Motorsport a metà 2024. Poi sono seguiti una serie di dibattiti tra FIA, organizzatore e Case automobilistiche per arrivare finalmente alla versione definitiva. Il passo più importante è stato fatto, ora l’obiettivo è cercare di attirare quanti più costruttori per avere uno schieramento degno di una serie di caratura mondiale.
Se Case e preparatori erano già a conoscenza del regolamento, tanto che alcuni hanno già avviato la fase di progettazione, i rendering mostrati dalla FIA hanno il compito di indicare anche agli appassionati le linee guida che caratterizzano le future vetture. La cosa che balza all’occhio è sicuramente come le auto possano essere declinate su una vasta gamma di stili e tipologie di veicoli.
Le WRC27 si baseranno su un telaio tubolare che, partendo da quello già utilizzato sulle attuali Rally1, è stato ulteriormente migliorato sul piano della sicurezza effettuando numerose simulazioni di crash-test su varie aree critiche. Altro aspetto da non sottovalutare è che la cellula è stata semplificata riducendo, così, i costi di realizzazione. Su questa struttura verranno quindi montati i pannelli della carrozzeria.
Altro aspetto interessante è la libertà nel design. Infatti il regolamento prevede che le WRC27 non debbano per forza basarsi su modelli derivanti dalla produzione stradale. Largo quindi alla creatività, dalla realizzazione di prototipi, concept car o modelli che semplicemente richiamano le vetture stradali, purché le dimensioni della carrozzeria rispettino il volume massimo consentito dal regolamento. Vale a dire una lunghezza compresa tra i 4,10 e 4,3 metri e una larghezza massima di 1,87 metri. Inoltre anche le appendici aerodinamiche saranno semplificate per ridurre i costi di sviluppo.
A spingere le vetture saranno inizialmente i motori 1.6 turbo che, alimentati da carburanti sostenibili, svilupperanno fino a 290 cv. Il propulsore sarà abbinato a un cambio a cinque marce e alla trazione integrale. Se inizialmente la scelta ricadrà sul propulsore termico, la flessibilità regolamentare consentirà successivamente di introdurre anche motori a idrogeno, ibridi o elettrici.
Le WRC27 saranno dotate di sospensioni a doppio braccio oscillante. Mentre il sistema frenante e sterzante sarà derivato dalle attuali Rally2, il tutto per mantenere ulteriormente bassi i costi di realizzazione e gestione. A tal proposito il prezzo di un’auto in configurazione d’asfalto è stato fissato a un massimo di 345.000 euro, vale a dire meno della metà rispetto al costo di un’attuale Rally1. Oltre che sulla vettura, il regolamento punta a ridurre anche i costi operativi limitando il personale e razionalizzando la logistica.
Un’altra novità riguarda la definizione di Costruttore che varrà sia per le Case automobilistiche (ad esempio Toyota e Hyundai) che per i preparatori, come nel caso di M-Sport, Prodrive o la recente Project Rally One. A tale scopo il regolamento WRC27 punta a semplificare le componenti della vettura per ridurre il divario prestazionale tra le auto che scenderanno nelle prove speciali.

La FIA ha definito Costruttore colui che progetterà e realizzerà una WRC27 e, a seguito dell’omologazione, si occuperà della commercializzazione e assistenza. Inoltre dovrà impegnarsi a realizzare almeno dieci unità entro 24 mesi dalla data di omologazione della vettura.