2 Set [10:45]
Mondiale Produzione: i tempi lunghi della giustizia
Darci dentro per provare a vincere o prendersela un tantino più calma e puntare a un piazzamento. Questo è il problema, per Armindo Araujo. E alla vigilia del Rally d’Australia nessuno è in grado di dargli consigli, non davanti a una classifica – quella del Mondiale Produzione – che pure lo vede in testa con sei lunghezze di vantaggio su Nasser Al-Attiyah. Ma che potrebbe cambiare piuttosto radicalmente, se i federali accoglieranno l’appello presentato dal qatariano e gli restituiranno gli otto punti rastrellati all’Acropoli e successivamente toltigli per alcune discrepanze, diciamo così, riscontrate dai tecnici in alcuni particolari, diciamo sempre così, del motore con il quale chiuse secondo sulla terra greca. A metà maggio, non proprio ieri.
Eh già, i giudici della Fia se la stanno prendendo decisamente comoda. Ci avevano messo un mese e mezzo per pronunciarsi in prima istanza sulla presunta irregolarità del quattro cilindri montato sulla giapponesona curata dalla Prodrive e non era poco. Ma quelli del tribunale d’appello hanno scelto di concedersi ancora più tempo e hanno fatto sapere che solo a inizio ottobre discuteranno il caso. Intanto la vita continua e il campionato pure. Con una graduatoria scritta sulla sabbia, che il vento può portar via. Ed è ingiusto per i due grandi protagonisti sulla strede iridate con le berline meno lontane dalla grande serie. Di più: è assurdo.
ran.