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Nurburgring - Gara 1
Doppietta Ferrari con Aitken-Green

Massimo CostaUna vittoria di forza quella di Jack Aitken. Sul tracciato corto del Nurburgring, l'inglese del team Emil F...

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Eurocup-3

Assen - Gara 1
Colnaghi vince, ma è penalizzato
Primo successo per Rinicella

Davide AttanasioSarebbe stata la quarta vittoria stagionale, per Mattia Colnaghi, e la terza doppietta italiana con Val...

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dtm

Nurburgring - Qualifica 1
Dominio Ferrari e Lamborghini

Massimo CostaC'è il sole al Nurburgring e questa è già una bella notizia. Ma le news positive non finiscono qui. La prim...

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Eurocup-3

Assen - Qualifica 1
Occasione per Colnaghi e Rinicella

Davide AttanasioDa Monza ad Assen nulla pare essere cambiato. Eppure tra le due piste c'è una bella differenza, ed è anc...

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World Endurance

BMW conferma il doppio impegno nel
WEC e in IMSA con la M Hybrid V8

Michele Montesano Forte anche del successo ottenuto nella gara di Road America in IMSA, BMW ha confermato il suo impegno a l...

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formula 1

Bortoleto ridà lustro
ai campioni della Formula 2

Massimo Costa - XPB Images Gabriel Bortoleto sta ridando luce al fattore "conquista" del campionato di Formula 2....

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29 Ago [19:23]

Un grande ci ha lasciato
Addio a Bjorn Waldegaard

Guido Rancati

Bjorn Waldegard non ce l'ha fatta: due mesi e poco più prima di tagliare il traguardo dei settantun anni ha perso la sua battaglia contro il cancro che lo aveva aggredito. Il mondo perde una gran brava persona, le corse perdono uno dei campioni leggendari che le hanno fatte grandi. E io non ho neppure bisogno di socchiudere gli occhi per rivedermelo davanti, in una notte di tanti anni fa. Era il 1976 e un Sanremo che la Lancia aveva ipotecato già nelle primissime battute si stava trascinando senza scosse, in attesa del duello finale sul Langan. Così, per evitare una guerra fratricida fra i suoi e, forse, anche per non dare fiato a coloro che lo immaginavano pronto a qualsiasi cosa per costruire una vittoria tutta italiana, aveva deciso Cesare Fiorio. Stabilendo che i suoi due galli, Munari e Waldegard, si sarebbero giocati il primo posto nell'ultima prova speciale: a vincere sarebbe stato chi avesse realizzato il miglior tempo nel sali-scendi da Molini di Triora a Pigna. Li ordini si eseguono e i due s'erano adeguati, impegnandosi per arrivare allo scontro finale il meno lontano possibile fra loro. Trotterellavano e, come gli specialisti del “bip-bip”, si impegnavano per perdere o guadagnare quei pochi secondi che di volta in volta li dividevano. A San Romolo, in una delle poche pause che i rally dell'epoca concedevano, il contrasto fra loro era evidente: mentre il Drago, stranamente nervoso, andava avanti e indietro ai margini del pratone trasformato in parco chiuso, lo svedese si concedeva una birretta standosene appoggiato a un castagno secolare. Come finì è storia: partito a un cenno di Nik Bianchi undici secondi dopo il “via” ufficiale, lo svedese vinse la prova e il rally per quattro secondi. Una vittoria delle tante in una carriera lunga e proficua, la terza delle sedici conquistate in una carriera illuminata anche dal primo titolo iridato della storia. Forse neppure la più bella, ma quella che spiega meglio chi fosse il Gigante di Ro.