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regolamenti in vigore dal 2026

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Portimao torna nel Mondiale F1
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Genesis a Montmelò con due GMR-001
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A Sepang nella ALMS, Cetilar vince
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Dominio totale del team Cetilar Racing, nel primo dei tre appuntamenti dell'Asian Le Mans Series. Al suo debutto nella s...

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13 Giu [14:44]

Amiki miei...
il revival di Miki Biasion

E per finire, una serie di tondi con la Delta S4. Tiziano Siviero si sfila dall’abitacolo e dice quello che tutti hanno intuito, che Miki Biasion ci ha preso davvero gusto ad andare avanti e indietro su un tratto di strada che pare fatto apposta per esaltare chi sa bene come si fa a spremere un’auto da corsa. È carico, il due volte iridato. Ha preso atto che a suo richiamo hanno risposto davvero in tanti dei protagonisti dei rally di ieri, si gode l’ovazione e stringe mille mani.
“È stata una bella giornata”, dice quando arriva il momento del rompete le righe. Già, è stata una bella giornata. Un tuffo in un passato non ancora remoto, una rimpatriata senza eccessi di nostalgia. Anche se davanti ad una serie di auto che hanno scritto pagine inportanti della storia delle corse su strada, nessuno ha resistito alla voglia di concedersi qualche sospiro. Allineate nello spiazzo sulla montagna bassanese, un paio di Lancia Rally, una serie di Delta in varie versioni, compresa quella allestita qualche anno fa dall’Astra per il tout-terrain, e poi una gloriosa Kadett, quella delle prime vere corse del campione. Ma anche una Fulvia HF e una Stratos, quelle che a suo tempo lo fecero innamorare dei rally.
A una certa età, a tutti viene voglia di ripercorrere la propria carriera. Biasion lo ha fatto a suo modo. Tornado a maneggaire le macchine con le quali ha vinto. Davanti agli occhi di molti di quelli che hanno lavorato per mettergli a disposizione del materiale eccezionale e che lo hanno seguito: l’ingegner Claudio Lombardi e Claudio Bortoletto, Conny Isenburg e Giorgio Pianta. “Ho riassaporato emozioni lontane”, racconta a bocce ferme. Aggiunge: “Passando da un’auto all’altra, ho ripercorso l’evoluzione tecnica di dieci anni”.
L’appetito vien mangiando. “Amiki miei” va in archivio e Biasion pensa al futuro e sospira: “Non sarebbe male imitare Markku Alen, Ari Vatanen e Timo Salonen che per il cinquantesimno compleanno s’erano offerti una gara mondiale.”. Lui, le cinquanta candeline le spegnerà il prossimo 7 gennaio...

di Guido Rancati

Nella foto, Biasion con Claudio Bortoletto