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Dakar 2021 ai nastri di partenza,
Al-Attiyah il più veloce nel prologo

Jacopo Rubino

Con il prologo di oggi, 11 chilometri a Jeddah, è scattata l'edizione 2021 della Dakar, la seconda nei deserti dell'Arabia. Appena due settimane fa si temeva l'annullamento: con l'emergere della "variante inglese" del Coronavirus il governo saudita ha chiuso i propri confini, ma l'organizzatore ASO è stato abilissimo nel risolvere gli ostacoli logistici, trasferendo buona parte della carovana con con numerosi voli charter dall'Europa. E ora si comincia.

Fra le auto, chi scriverà il suo nome nell'albo d'oro dopo Carlos Sainz? Il Matador spagnolo rinnova la sfida con uno dei due buggy marchiati Mini del team X-Raid. L'altro è affidato a Stephane Peterhansel, “Monsieur Dakar”, 13 volte vincitore del raid più famoso che ci sia. A detta di Sainz, la sfida per la vittoria finale sarà sempre contro la Toyota, che ha i suoi alfieri in Nasser Al-Attiyah e nel veterano Giniel De Villiers, senza dimenticare l’eroe di casa Yazeed Al-Rajhi e Jakub Przygonski in forze alla squadra satellite Overdrive.

Nel duello X-Raid contro Toyota c'è un terzo incomodo da seguire con interesse, il team Bahrain che debutta con il prototipo BRX Hunter realizzato da Prodrive. Alla guida nomi di peso come Sebastien Loeb, di ritorno alla Dakar, e Nani Roma. Il potenziale certo non manca, ma il progetto è giovane e la corsa riserverà molte incognite. Per la top 10 assoluta possono giocarsela ancora Mathieu Serradori, con il suo buggy Century CR6, o il team Abu Dhabi che affida a Khalid Al Qassimi e Cyril Despres le Peugeot 3008 DKR ex ufficiali.

Il prologo ha visto Al-Attiyah siglare il miglior tempo in 5'48, di un soffio davanti al sudafricano Brian Baragwanath sul secondo buggy CR6. Decimo Loeb, più indietro Peterhansel e Sainz, rispettivamente 14esimo e 28esimo, con l’iberico incappato in una puntura nell’ultimo chilometro. Le insidie, insomma, erano subito dietro l’angolo.

Tra i camion lo squadrone Kamaz è sempre il favorito, con Andrey Karginov, Ayrat Mardeev, Anton Shibalov e Dmitry Sotnikov, mentre fra i veicoli SSV non ci sarà l'americano Casey Currie, vincitore nel 2020, e gli occhi sono puntati sul cileno Francisco "Chaleco" López. Fanno il loro debutto nella disciplina di Kris Meeke, proveniente dal WRC nonché capace di imporsi nel prologo, e Mattias Ekstrom, ex stella del DTM e poi protagonista nel rallycross.

Nelle moto la KTM vorrà subito cancellare la "storica” sconfitta 2020 ad opera della Honda e di Ricky Brabec, che hanno interrotto una striscia di successi iniziata nel 2001 con l'indimenticato Fabrizio Meoni. Gli uomini di punta KTM sono Toby Price, Sam Sunderland e Mathias Walkner. Tra i quad si rivede l'argentino Nicolás Cavigliasso, trionfatore nel 2019 in Sudamerica, che dovrà però scoprire le tappe in Arabia.

Dopo l'assaggio odierno, da domani la gara entra definitivamente nel vivo. La prima tappa condurrà il gruppo verso sud, a Bisha, con 277 km cronometrati sui 345 complessivi.

La classifica auto del prologo

1 - Al-Attiyah/Baumel (Toyota) - 5'48
2 - Baragwanath/Perry (Century) - 5'48
3 - Al Rajhi/Von Zitzewitz (Toyota) - 5"56
4 - Przygonski/Gottschalk (Toyota) - 6"00
5 - Ten Brinke/Colsoul (Toyota) - 6"02
6 - Terranova/Graue (Mini - 6"02
7 - Lategan/Cummings (Toyota) - 6"03
8 - Serradori/Lurquin (Century) - 6"04
9 - Al Qassimi/Panseri (Peugeot) - 6"04
10 - Loeb/Elena (Hunter) - 6"05