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27 Apr [19:04]

De Meo: “Alpine potrebbe tornare nel
WRC a patto che sia al 100% elettrico”

Michele Montesano

Il nuovo corso del WRC ibrido ha appena mosso i suoi primi passi, ma sono in molti a rivolgere lo sguardo già al futuro. Le nuove Rally1 non hanno fatto del tutto breccia nel cuore degli appassionati del traverso. Inoltre, le vetture ibride hanno innalzato notevolmente i costi e reso più complicata la vita di piloti e tecnici. Ciò nonostante Andrew Wheatley, neo direttore del dipartimento Rally FIA, ha reso noto che l’avventura delle WRC ibride, a meno di scossoni, continuerà anche con il nuovo regolamento che entrerà in vigore dal 2024.

Ebbene lo scossone è arrivato. A causarlo è stato nientemeno che Luca de Meo, amministratore delegato del gruppo Renault. Il manager italiano, presente a Imola per assistere al GP di Formula 1, ha delineato i possibili scenari del marchio Alpine nel motorsport. L’obiettivo è di quelli ambiziosi: essere presenti nelle principali categorie automobilistiche. Quindi, dopo la Formula 1 e il WEC (Alpine attualmente corre con una ex LMP1 e nel 2024 farà debuttare la sua LMDh), si punta dritto ai Rally. Il tutto ad una condizione: che il WRC diventi completamente elettrico.



“Il ritorno di Alpine, storico marchio nei rally, nel WRC vorrei che fosse con una macchina elettrica – ha affermato de Meo alla Gazzetta dello Sport – penso che questo tipo di vetture debba avere un’appetibilità sul mercato anche per gli appassionati. Credo che converrebbe anche a Toyota e Hyundai promuovere i loro modelli elettrici. Ho parlato con il presidente della FIA affinché si cambi il regolamento attuale basato sull’ibrido. Potremmo schierare facilmente vetture da 400 CV. Se ci daranno questa possibilità, torneremo nel Mondiale Rally a partire dal 2025”.

Parole forti quelle di de Meo, che però fanno eco a quanto già detto pochi mesi fa da Benôit Noiger. Il direttore corse clienti del gruppo Renault si era sbottonato dichiarando che le vetture ibride non rappresentano altro che una semplice transizione verso l’elettrico, relegate quindi a non avere un futuro a lungo termine. D’altra parte l’Unione Europea, con il suo programma Fit for 55, prevede che a partire dal 2035 le Case automobilistiche potranno vendere solamente vetture a zero emissioni.



Il gruppo Renault, e in particolar modo Alpine, ha legato il suo futuro alla propulsione elettrica tanto che entro il 2025 dallo stabilimento di Dieppe usciranno solamente vetture ‘alla spina’. La prima sarà proprio l’erede della A110, realizzata in collaborazione con Lotus, seguita da un SUV e dalla versione sportiva dell’iconica Ranault 5 (sopra la foto della versione stradale prevista per il 2024). Secondo voci di corridoio anche il reparto corse sta progettando un prototipo da rally completamente elettrico, magari da impiegare in un suo monomarca.

Sull’altro fronte c’è il lato economico e razionale, le attuali Rally1 sono decisamente dispendiose. Inoltre i costi di ricerca, sviluppo e realizzazione saranno difficili, se non impossibili, da ammortizzare nel breve periodo. I team privati, e con poche risorse, difficilmente riusciranno a comprare e gestire le vetture ibride. Considerando anche queste implicazioni, Wheatley spinge per prolungare il ciclo vitale delle attuali Rally1 cercando una stabilità regolamentare. Il responsabile del settore Rally, a tal proposito, si è sbilanciato affermando che il nuovo ciclo prevedrà vetture che condivideranno l’80% dei componenti con le attuali Rally1. La stabilità regolamentare sarà la chiave di volta per far entrare nuovi Costruttori nel WRC? Difficile dirlo, ma così facendo di certo non si apriranno le porte di Alpine.