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7 Dic [19:48]

MEMORIAL BETTEGA NIGHT – FINALE
Hirvonen ai supplementari

Bologna – Correndo sotto la pioggia ed è un po’ come cantare sotto la pioggia. Piove anche sull’arena bolognese e i problemi aumentano per tutti, anche per i big. “E’ come andare sulla cera”, fa Marcus Gronholm più divertito che seccato. Aggiunge: “In queste condizioni, far fare all’auto quello che si vorrebbe è praticamente impossibile ma va comunque benissimo così: siamo qui per far spettacolo e gli appassionati in tribuna si godranno qualche numero in più”. Non si risparmia, lo spilungone di Espoo. Fa finta di avere fra le mani una supercar e non la non più freschissima Impreza dell’addio alle armi della Subaru, si batte. Si guadagna il diritto ad essere protagonista del Memorial Bettega Night. Insieme a Petter Solberg che è il solito funanbolo e nel pomeriggio ha messo tutti sotto, a Sébastien Ogier che ha penato a trovare un assetto adatto e a Mikko Hirvonen. Sono quattro assi veri con quattro auto diverse a giocarsi la prima coppa importante della due giorni di passione rallistica. E niente è scontato.

Nella prima semifinale Ogier fa fuori Solberg con un secco due a zero e nella seocnda Hirvonen la spunta di un soffio, grazie al giro più veloce, su Gronholm. “Mi diverto”, dice in attesa del duello decisivo. Aggiunge: “E adesso voglio vincere”. A fianco a lui c’è l’altro Seb del rallismo francese e lo sa. Ma quando si accende il semaforo, ci sta che pensi a Loeb. Perde la prima sfida e forse perderebbe pure la seconda, se il ragazzo delle Hautes Alpes non stallonasse un pneumatico. Uno a uno e palla al centro. Si va ai supplementari e l’esito resta in bilico. Per un po’. Poi Ogier chiude un po’ troppo una curva, tocca le barriere, lascia qualche centesimo al rivale e si mette nella (scomoda) situazione di dover recuperare. Ci prova e gli va male: ripete l’errore e perde. I botti dei fuochi d’artificio fanno da sottofondo alla gioia del Pallido di Jyvaskyla. “Ci sto prendendo gusto”, annuncia dal podio. Solberg e compagni sono avvertiti.

Guido Rancati