30 Gen [15:20]
PUNTASPILLI
Si son trovati quattro amici al bar…
“Se il nostro rally avesse messo in mostra anche solo la metà delle manchevolezze che hanno punteggiato l’ultimo Monte-Carlo, saremmo stati crocefissi”. Alimentato dall’allegro gruppetto di personaggi che ormai da anni in qualche modo organizza il Rally d’Italia-Sardegna, il lamento s’è sparso nel Bel Paese fino a diventare un tormentone. E non importa se i protagonisti del decano dei rally hanno manifestato il loro apprezzamento per la gara e la soddisfazione di essere tornati a disputarla nel contesto iridato: dal loro punto d’osservazione, ai tavoli di uno dei tanti bar e ristoranti che si affacciano sul porto del Principato, Antonio Turitto, Claudio Bortoletto, Tiziano Siviero e Lucio De Mori hanno evidentemente visto cose che noi umani non potremmo neppure immaginare.
Hanno sufficiente esperienza, loro, per cogliere anche le più piccole sfumature di un evento che s’è dipanato in vari dipartimenti francesi. E ha attirato moltitudini di appassionati di varie nazioni. La gestione del pubblico, del resto, è stato il bersaglio principale delle critiche degli emissari della sub federazione verde-bianco-rossa in missione fuori dai patrii confini. Gli spettatori – dicono – non sono stati tenuti sufficientemente lontani dalla sede stradale. Il che è anche parzialmente vero, ma resta tutto da dimostrare che avrebbero saputo far meglio. Perché non ci vuole un genio per intuire che è più facile gestire i pochi che frequentano le prove speciali sarde, dei tantissimi presenti nell’Ardeche, nella Drome e nelle Alpi Marittime.
ran.