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Sachsenring – Qualifica 1
Pepper si rilancia con la terza pole

Michele Montesano Il DTM è entrato ufficialmente nella volata finale della stagione. È il circuito del Sachsenring ad ospita...

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FIA Formula 2

Il punto della stagione
Il "deb" Fornaroli incanta

Massimo Costa - XPB ImagesAlzi la mano chi, a inizio stagione, immaginava che a soli quattro appuntamenti dalla chiusura del...

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Rally

Il punto della stagione
Volata a quattro nel dominio Toyota

Michele Montesano - XPB Images Con quattro piloti racchiusi in appena 13 punti e cinque rally ancora da disputare, quella c...

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Eurocup-3

Colnaghi mette le ali
e diventa Junior Red Bull

Massimo Costa Mattia Colnaghi sarà uno dei nuovi piloti del programma Junior Red Bull in ottica 2026. Le sue imprese hanno ...

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IMSA

Il punto della stagione
Porsche al top, Acura tenta l’assalto

Michele Montesano L’esito finale è tutt’altro che certo. L’IMSA SportsCar Championship si appresta a vivere un finale di st...

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Eurocup-3

Il punto della stagione
Italian Style con Colnaghi-Rinicella

Davide AttanasioIl 2025 dell'Eurocup-3 ha delle tinte ben riconoscibili. Naturalmente, quelle arancioni degli olandesi d...

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31 Ott [18:33]

Sandern Parn, dall'Estonia con furore

Guido Rancati

Non ha cominciato ieri. Ventitré anni il prossimo febbraio, Sander Parn ha alle spalle qualche stagione di corse nelle quali ha già collezionato ottantadue gettoni di presenza con vetture diverse: con la C2 con la quale aveva debuttato nel mondiale e con un'Impreza, ma soprattutto con la Fiesta R2 che ha usato per vincere il Dmack Trophy e guadagnarsi il passaporto per disputare il prossimo Wrc-2 con una Fiesta R5. Come Ott Tanak – classe 1987 – che continua a battersi, spesso con buon successo, per ritagliarsi un posto al sole e il suo coetaneo Karl Kruuda che ha appena mancato l'obiettivo di imporsi nella seconda serie iridata ma ha comunque vinto il campionato finlandese, il ragazzo è nato e cresciuto in Estonia. Un Paese di quarantacinquemila chilometri quadrati, meno di quanti si avrebbero a sommare l'area di Piemonte e Lombardia, abitato da un milione e trecentomila persone, meno di quante vivono in Liguria. Ma assai ben rappresentato nei rally. Da sedici anni, da quando Markko Martin iniziò a frequentare la serie iridata con una Corolla della Scuderia del Grifone. Ci sapeva fare e lo dimostrò vincendo all'Acropoli, in Finlandia, in Messico, al Tour de France e in Catalunya. Più che abbastanza per diventare un idolo per tanti ragazzi della repubblica baltica, per dar loro la voglia di provare a seguirne le tracce. Insomma: per fare da traino a uno sport che fino ad allora non aveva prodotto grandi campioni. Dopo di lui è stato Urmo Aava a dimostrare che anche in una nazione non grande, senza un costruttore d'auto nazionale e troppo poco abitata per essere un mercato appetibile, possono nascere piloti bravi. Non ha vinto granché, il lungo di Tallin, e tuttavia ha dato un seguito al movimento. Ha fatto il necessario per far sì che sulle strade dei rally mondiali continuassero a vedersi le bandiere a strisce orizzontali azzurre-nere-bianche. Quelle che ora sventolano per Parn, per Tanak, per Kruda...