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13 Mar [11:13]

Ducati, carena estrema
e fiducia per il primo GP

Jacopo Rubino

"Probabilmente siamo arrivati per ultimi con questa soluzione", ha raccontato il responsabile Gigi Dall'Igna, ma facendosi attendere la Ducati ha stupito tutti con la carena rivoluzionaria vista nei test della MotoGP a Losail. Spingendosi sicuramente oltre le idee mostrate dalla concorrenza nelle precedenti occasioni, e guadagnandosi subito il soprannome "Hammerhead", martello in inglese. Per rimediare all'abolizione delle alette, di cui la stessa casa di Borgo Panigale è stata pioniera nello sviluppo, sulla Desmosedici è comparso un cupolino estremo caratterizzato da due generose canalizzazioni laterali per il passaggio dell'aria. L'obiettivo è quello di generare una deportanza che possa aiutare a "domare" i circa 280 cavalli erogati del propulsore, evitando pattinamenti o impennate.

"È impossibile arrivare ai carichi delle alette, siamo a poco meno del 50 per cento", ha sottolineato Dall'Igna ai microfoni di Sky Sport, pur aggiungendo fiducioso: "La carena fa quello che ci aspettavamo. Ci sono dei punti a favore ma anche degli aspetti punti critici sui quali lavorare per renderla ancora più efficiente".

Il primo a saggiare la novità, ancora in nero carbonio, è stato Andrea Dovizioso sabato. Il forlivese si è imposto nella sessione di venerdì, poi nella giornata conclusiva si è stabilito in seconda piazza alle spalle del solo Maverick Vinales. "Sono state prove molto interessanti perchè ogni giorno abbiamo trovato condizioni diverse di aderenza che ci sono servite a preparare la gara di fine mese", ha raccontato Dovizioso. "Siamo andati forte ma non sono pienamente soddisfatto del mio passo: anche se buono non è ancora sufficiente, perchè Vinales è stato davvero molto veloce. Abbiamo comunque svolto una grande mole di lavoro e ottenuto dei riscontri importanti, per questo sono fiducioso".

Per Jorge Lorenzo si è concluso il precampionato forse più cruciale della carriera, quello in cui ha dovuto affrontare l'adattamento a una nuova moto dopo nove stagioni in sella alla Yamaha. Lo spagnolo, ieri quarto, in Qatar ha evidenziato un trend che incoraggia: "Le cose sono andate molto bene ed ho ottenuto la mia migliore posizione fra i tre test del 2017. Siamo cresciuti abbastanza sul ritmo e sono anche riuscito ad siglare dei buoni riferimenti, ma dobbiamo ancora decidere quali pneumatici utilizzare per il Gran Premio. Resta tanto da fare, su questo circuito però credo sia possibile ottenere un buon risultato. Sono ottimista".