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12 Ott [10:09]

Road Atlanta – Gara
Campbell-Jaminet e Porsche campioni

Michele Montesano

Finita al centro della cronaca per via dell’annuncio del suo ritiro dal FIA WEC, Porsche si è riscattata sul campo monopolizzando la serie IMSA SportsCar Championship. Al termine della Petit Le Mans, ultimo appuntamento stagionale del campionato nordamericano, la Casa di Zuffenhausen, supportata dal team Penske Motorsport, ha vinto il campionato costruttori e la Michelin Endurance Cup. A completare la festa ci hanno pensato Mathieu Jaminet e Matt Campbell che, con il terzo posto conquistato a Road Atlanta, si sono laureati campioni 2025 dell’IMSA.

Ma, al termine di una corsa decisamente movimentata, a salire sul gradino più alto della 28ª edizione della Petit Le Mans sono stati Earl Bamber, Jack Aitken e Frederik Vesti. Il terzetto della Cadillac Whelen V-Series.R LMDh è riuscito a resistere fino all’ultimo agli attacchi di un’agguerrita concorrenza. Per la seconda volta consecutiva la Casa americana ha conquistato la scena sul circuito di Road Atlanta, visto che lo scorso anno era toccato al Chip Ganassi Racing trionfare nella classica dell’Endurance americano.



La gara è iniziata in modo caotico, con un incidente alla prima tornata che ha coinvolto ben sei vetture di classe GTD. Nel tratto delle Esses, la Ferrari 296 GT3 di Manny Franco è finita in testacoda, innescando una reazione a catena in cui Brendan Iribe non ha potuto evitare l’impatto frontale. A seguito dello scontro Franco è stato trasportato in ospedale, per accertamenti in via precauzionale. Ad essere coinvolte anche la Ford Mustang di Joey Hand, l’Aston Martin Vantage di John Potter e la Lamborghini Hurácan di Trent Hindman.

Dopo una lunga Full Course Yellow, durata circa 20 minuti, la corsa è ripresa ma non senza altri imprevisti: detriti in pista, strategie divergenti tra Acura, Porsche e Cadillac hanno assicurato una lotta serrata al vertice. Il poleman Tom Blomqvist, al volante dell’Acura del Meyer Shank Racing, ha dovuto fare i conti con la Cadillac Aitken. Mostrando un passo simile, le due vetture si sono alternate al comando nelle prime ore, mentre in Porsche hanno optato per differenziare le strategie tra le sue due 963 LMDh, con Laurens Vanthoor chiamato ad alternarsi su entrambe le vetture per sostituire l’infortunato Julien Andlauer. Quest’ultimo costretto a dare forfait appena prima della gara per motivi di salute.



Col passare delle ore, la Porsche è riuscita a trovare un passo più vicino alle vetture di testa. Jaminet, subentrato a Campbell, ha sfruttato la finestra di una Full Course Yellow per prendere la testa e mantenerla fino al giro di boa. Subito dietro, Bamber ha riportato la Cadillac Whelen in seconda posizione, dopo che Aitken era scivolato indietro per via di una foratura lenta. Il ritmo di Bamber è stato impressionante, tanto che nell’arco di poche tornate è riuscito a sorpassare sia la BMW di Philipp Eng che l’Acura di Colin Braun.

La gara si è decisa con il calare della notte. Ereditato il volante della Cadillac, Vesti ha inanellato una serie di giri rapidissimi prendendo il comando durante la fase più cruciale. Infine è toccato a Bamber difendere la vittoria nelle ultime battute anche quando è stato costretto a effettuare un rabbocco a 15 minuti dal traguardo. Il neozelandese, in equipaggio con Vesti e Aitken, ha così conquistato la seconda vittoria consecutiva nell’IMSA dopo quella ottenuta a Indianapolis.



L’ultima frazione della Petit Le Mans ha visto brillare sia la Aston Martin Valkyrie che la Lamborghini SC63 LMDh. Proprio quest’ultima, alla sua ultima apparizione in gara prima del congelamento del programma da parte della Casa di Sant’Agata Bolognese, ha affrontato la sua miglior gara dal suo debutto. Romain Grosjean, in equipaggio con Edoardo Mortara e Daniil Kvyat, occupava il secondo posto assoluto quando, a soli cinque minuti alla fine, è stato costretto ad effettuare uno splash and go chiudendo la gara al quarto posto.

Così a ereditare la seconda posizione è stata l’Aston Martin Valkyrie che, con Roman De Angelis, Ross Gunn e Alex Riberas, ha conquistato il suo primo podio in IMSA. Il terzo posto è stato più che sufficiente a Jaminet e Campbell, supportati da Vanthoor, per laurearsi campioni. La coppia della Porsche Penske ha così colto il testimone dal campione uscente Felipe Nasr, decimo al traguardo assieme a Nick Tandy e Vanthoor. Dopo aver siglato la pole position, Blomqvist, Colin Braun e Scott Dixon hanno centrato il quinto posto. È finito fuori dalla top-5 il sodalizio tra la BMW e il team Rahal Letterman Lanigan.



In LMP2, la Petit Le Mans si è decisa per un problema meccanico. Grazie a un’ottima gestione della gara e una strategia perfetta il terzetto dello United Autosports Goldburg-di Resta-Lindh sembrava procedere spedito verso la vittoria di classe. Ma, a poco più di due ore al termine della corsa, un cedimento della sospensione anteriore destra ha posto fine alla gara del team anglo americano. La scena è così passata alla Oreca 07 del TDS Racing. Dopo aver perso la pole per una infrazione tecnica, Steven Thomas, Mikkel Jensen e Hunter McElrea si sono rifatti andando a tagliare per primi il traguardo di Road Atlanta.

Dopo un avvio complicato, tra contatti e una penalità per pressione gomme irregolare, l’equipaggio dell’Inter Europol Competition composto da Tom Dillmann, Jeremy Clarke e Bijoy Garg è riuscito a rimontare fino al secondo posto. Mentre a completare il podio di classe è stata l’Oreca del team Era Motorsport di Oliver Jarvis, Tobias Lutke e David Heinemeier Hansson. Il sesto posto finale è stato sufficiente a PJ Hyett, Dane Cameron e Jonny Edgar per assicurarsi lo scettro in LMP2 e al team AO Racing l’invito alla prossima 24 Ore di Le Mans. Inoltre per Cameron è stato il suo quinto titolo IMSA ottenuto in cinque diverse categorie.



La GTD Pro è la categoria che ha riservato meno sorprese, visto che la BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing ha dominato in lungo e in largo. Dopo un inizio prudente, Connor De Phillippi ha portato la vettura in testa nelle prime ore, Max Hesse ha poi consolidato il vantaggio con un ritmo costante e un’impeccabile gestione delle soste. Nell’ultima parte di gara, Dan Harper ha completato il lavoro con un sorpasso decisivo sulla Corvette di Nicky Catsburg, che aveva temporaneamente occupato la prima posizione prima dell’ultimo pit-stop.

Alle spalle della BMW, il team ufficiale Corvette Racing by Pratt Miller Motorsports ha celebrato una giornata storica. La Z06 GT3.R di Antonio García, Alexander Sims e Daniel Juncadella, terza al traguardo dietro la vettura gemella di Catsburg, Nico Varrone e Tommy Milner, si è aggiudicata il titolo in GTD Pro. Quello conquistato da Garcia è il sesto titolo in IMSA, mentre Chevrolet ha potuto festeggiare anche la corona dedicata ai costruttori.

Ancora in lizza per il titolo, la gara della Ferrari del DragonSpeed si è trasformata in una vera corsa a ostacoli. A lungo in lotta per la leadership, Albert Costa, Giacomo Altoè e Davide Rigon sono sprofondati dapprima per un drive-through, per un’irregolarità commessa ai box, e poi per via di un contatto con la Ford Mustang GT3 di Sebastian Priaulx. Il terzetto del DragonSpeed si è quindi fermato al settimo posto dovendo rinunciare all’idea di lottare per il campionato.



In GTD la corsa al titolo si è di fatto chiusa già nel corso del primo giro. A seguito del groviglio iniziale, il ritiro della Ferrari del Conquest Racing ha spianto la strada alla Mercedes AMG GT3 del Winward Racing. Russell Ward e Philip Ellis, supportati per l’occasione da Indy Dontje, hanno conquistato il titolo giungendo comodamente al quinto posto di classe.

In quel di Maranello si sono potuti consolare con il dominio della Petit Le Mans. Ferrari ha siglato una sonora doppietta annichilendo gli avversari. La 296 GT3 griffata AF Corse di Simon Mann, Alessandro Pier Guidi e Lilou Wadoux ha condotto una gara perfetta precedendo la vettura gemella del Triarsi Competizione, seconda al traguardo con James Calado, Onofrio Triarsi e Kenton Koch.

In particolare il duello tra Pier Guidi e Calado, compagni di squadra nel FIA WEC e vincitori alla 24 Ore di Le Mans 2023, ha offerto spettacolo nelle ultime ore, con l’italiano che ha ripreso il comando dopo l’ultima sosta e resistito fino alla bandiera a scacchi. Sul terzo gradino del podio ha chiuso la Lexus RC F GT3 del Vasser Sullivan di Parker Thompson, Frankie Montecalvo e Jack Hawksworth. Con quest’ultimo che ha difeso fino all’ultimo la posizione dagli assalti dell’Aston Martin Vantage GT3 di Heart of Racing del terzetto Casper Stevenson, Tom Gamble e Zach Robichon.

Sabato 11 ottobre 2025, gara

1 - Aitken-Bamber-Vesti (Cadillac V-Series.R) - Whelen - 436 giri
2 - Gunn-De Angelis-Riberas (Aston Martin Valkyrie) - THOR - 5"182
3 - Jaminet-Campbell-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 12"745
4 - Grosjean-Mortara-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 34"428
5 - Blomqvist-Braun-Dixon (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 41"116
6 - R.Taylor-Albuquerque-Stevens (Cadillac V-Series.R) - WTR - 1'07"029
7 - van der Zande-Yelloly-Vautier (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1 giro
8 - J.Taylor-Deletraz-Nato (Cadillac V-Series.R) - WTR - 1 giro
9 - Eng-D.Vanthoor-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1 giro
10 - Nasr-Tandy-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1 giro
11 - Wittmann-S.van der Linde-Frijns (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1 giro
12 - van der Helm-Jani-Esterson (Porsche 963) - JDC Miller - 3 giri
13 - Thomas-Jensen-McElrea (Oreca 07) - TDS - 10 giri
14 - Dillmann-Garg-Clarke (Oreca 07) - Inter Europol - 10 giri
15 - Lutke-Hansson-Jarvis (Oreca 07) - Era - 10 giri
16 - Rao-Pedersen-Sargeant (Oreca 07) - PR1 Mathiasen - 10 giri
17 - L.Perez Companc-M.Perez Companc-Nielsen (Oreca 07) - AF Corse - 11 giri
18 - Hyett-Cameron-Edgar (Oreca 07) - AO Racing - 11 giri
19 - Fittipaldi-Roe-Cumming (Oreca 07) - Pratt Miller - 14 giri
20 - Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - 15 giri
21 - Boulle-Hanley-Correa (Oreca 07) - United Autosports - 24 giri
22 - Kurtz-Quinn-Sowery (Oreca 07) - Crowdstrike APR - 30 giri
23 - Hesse-Harper-De Phillippi (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 30 giri
24 - Milner-Catsburg-Varrone (Corvette Z06 GT3) - Corvette - 31 giri
25 - Garcia-Sims-Juncadella (Corvette Z06 GT3) - Corvette - 31 giri
26 - Mann-Wadoux-Pier Guidi (Ferrari 296 GT3) - AF Corse - 31 giri
27 - Triarsi-Koch-Calado (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 31 giri
28 - Rockenfeller-Priaulx-Barker (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 31 giri
29 - Mies-Vervisch-Olsen (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 31 giri
30 - Hawksworth-Thompson-Montecalvo (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 31 giri
31 - Gamble-Stevenson-Robichon (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 31 giri
32 - Ward-Ellis-Dontje (Mercedes AMG GT3) - Winward - 32 giri
33 - Adelson-Skeer-Sargent (Porsche 911 GT3) - Wright - 32 giri
34 - Eastwood-Udell-Yoluc (Corvette Z06 GT3) - DXDT - 32 giri
35 - Barnicoat-Telitz-Kirkwood (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 32 giri
36 - Gallagher-Foley-Walker (BMW M4 GT3) - Turner - 32 giri
37 - Fidani-Bell-Kern (Corvette Z06 GT3) - AWA - 32 giri
38 - Costa-Rigon-Altoè (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 32 giri
39 - Heinrich-Bachler-Christensen (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 32 giri
40 - Lacorte-Patrese-Molina (Ferrari 296 GT3) - Cetilar - 33 giri
41 - Hasse-Clot-McIntosh-van der Steur (Aston Martin Vantage GT3) - van der Steur - 33 giri
42 - Snow-Verhagen-De Phillippi (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 35 giri
43 - Formal-Hindman-Doyle (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 81 giri

Giro più veloce: Frederik Vesti 1'12"276

Ritirati
Formal-Hindman-Doyle (Lamborghini Huracan GT3) - WTR
Caldarelli-Mapelli-Hinchcliffe (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff
Goikhberg-Farnbacher-Filgueiras (Lamborghini Huracan GT3) - Forte
Farano-Alvarez-Bourdais (Oreca 07) - Tower
Muss-Agostini-Megennis (Ferrari 296 GT3) - Triarsi
Hodenius-Brichacek-Andrews (Mercedes AMG GT3) - Lone Star
Franco-Serra-Skeen (Ferrari 296 GT3) - Conquest
Bechtolsheimer-Filippi-Hand (Ford Mustang GT3) - Gradien
Iribe-Schandorff-Millroy (Ferrari 296 GT3) - Inception
Pumpelly-Heylen-Potter (Aston Martin Vantage GT3) - Magnus

11 Ott [7:19]

Road Atlanta – Qualifica
Pole da record per Blomqvist

Michele Montesano

È andata a Tom Blomqvist l’ultima pole position della stagione 2025 dell’IMSA SportsCar Championship. Sul circuito di Road Atlanta il britannico ha girato in 1’09”628, un tempo che non solo gli è valso la partenza al palo per la 28ª edizione della Petit Le Mans, ma che ha anche abbattuto il primato assoluto della categoria GTP stabilito lo scorso anno da Jack Aitken.

Blomqvist, al volante della Acura ARX-06 del team Meyer Shank Racing, ha stabilito il riferimento battendo proprio la Cadillac V-Series.R di Aitken, che si è fermato al secondo posto per meno di due decimi. Seconda fila per l’altro alfiere dell’Acura Nick Yelloly e il campione in carica Felipe Nasr. Quest’ultimo si è dovuto accontentare della quarta posizione con la Porsche 963 LMDh, mentre il suo compagno di squadra, nonché attuale leader del campionato, Matt Campbell scatterà dalla sesta piazza.

Tra le due Porsche si è inserita l’Aston Martin Valkyrie di Ross Gunn, protagonista della miglior qualifica stagionale. Alla sua ultima apparizione in IMSA, prima del congelamento del programma, Romain Grosjean ha issato la Lamborghini SC63 LMDh in settima posizione. Più indietro Filipe Albuquerque, con la Cadillac del Wayne Taylor Racing, ha preceduto le due BMW M Hybrid V8 LMDh del Team RLL con Dries Vanthoor, al nono posto, davanti a Sheldon van der Linde.



Nella classe LMP2 la pole position si è decisa dopo la bandiera a scacchi. Steven Thomas aveva inizialmente firmato il riferimento in 1’13”157, ma l’Oreca 07 Gibson del TDS Racing è stata poi esclusa per una violazione tecnica legata al peso della carrozzeria. Ad approfittarne è stato Jeremy Clarke che, al volante dell’Oreca di Inter Europol Competition, ha ereditato la pole con un crono di 1’13”397. Accanto a lui partirà Daniel Goldburg con la United Autosports, mentre la vettura gemella di Nick Boulle scatterà dalla seconda fila.

PJ Hyett, inizialmente terzo, ha perso la possibilità di partire in prima fila per una penalità legata a un precedente incidente in prova. La sessione LMP2 è stata interrotta da un’unica bandiera rossa causata da George Kurtz, finito contro le barriere alla curva cinque con la sua Oreca gestita dal team Crowdstrike by APR. Pur riducendo a rimettersi in pista, l’americano si è visto cancellati i suoi due migliori tempi ritrovandosi costretto a partire dal fondo dello schieramento insieme a Thomas.



In GTD Pro, Dan Harper ha replicato quanto fatto vedere a Indianapolis conquistando la seconda pole consecutiva per il team Paul Miller Racing. L’inglese, al volante della BMW M4 GT3, ha fermato il cronometro in 1’18”523, un risultato che lo ha portato in vetta dopo un duello serrato con Aaron Telitz, velocissimo sulla Lexus RC F GT3 del team Vasser Sullivan. Telitz aveva momentaneamente occupato la prima posizione con un 1’18”690 ma Harper, sfruttando un set di Michelin nuove, ha strappato la pole proprio negli ultimi minuti.

Albert Costa, con la Ferrari 296 GT3 del DragonSpeed, aveva firmato il riferimento di classe in 1’18”430. Ma la direzione gara ha tolto il miglior giro al portoghese per aver causato un’interruzione nelle prove libere. Lo spagnolo scatterà quindi dalla quarta posizione, dietro anche alla Corvette Z06 GT3 di Nicky Catsburg. Quinto tempo per Laurin Heinrich con la Porsche AO Racing, mentre il compagno di squadra Neil Verhagen si è piazzato appena dietro, davanti alla Ford Mustang GT3 di Sebastian Priaulx. Antonio García, leader del campionato con la Corvette, partirà ottavo.



Parla italiano la classe GTD. Il protagonista assoluto è stato Lorenzo Patrese che ha regalato a Cetilar Racing una incredibile pole fermando il cronometro in 1’18”316, più veloce persino del tempo che è valso la pole in GTD Pro. Il figlio d’arte ha preceduto il connazionale Riccardo Agostini, autore di un ottimo 1’18”605 con la Ferrari 296 GT3 del Triarsi Competizione garantendo una prima fila tutta tricolore per la casa di Maranello.

Terzo tempo per il francese Valentin Hasse-Clot sull’Aston Martin Vantage GT3 del Van der Steur Racing. A completare la seconda fila la Ferrari AF Corse di Lilou Wadoux. Philipp Ellis ha portato la Mercedes AMG GT3 del Winward Racing in quinta posizione, appena davanti al rivale per la lotta al titolo Casper Stevenson, con l’Aston Martin Vantage GT3 del team Heart of Racing.

Venerdì 10 ottobre 2025, qualifica

1 - Blomqvist-Braun-Dixon (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1'09"628
2 - Aitken-Bamber-Vesti (Cadillac V-Series.R) - Whelen - 1'09"827
3 - van der Zande-Yelloly-Vautier (Cadillac V-Series.R) - Meyer Shank - 1'09"908
4 - Nasr-Tandy-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1'10"241
5 - Gunn-De Angelis-Riberas (Aston Martin Valkyrie) - THOR - 1'10"254
6 - Jaminet-Campbell-Andlauer (Porsche 963) - Penske - 1'10"284
7 - Grosjean-Mortara-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 1'10"309
8 - Taylor-Albuquerque-Stevens (Cadillac V-Series.R) - WTR - 1'10"314
9 - Eng-D.Vanthoor-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1'10"360
10 - Wittmann-van der Linde-Frijns (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1'10"388
11 - Taylor-Deletraz-Nato (Cadillac V-Series.R) - WTR - 1'10"649
12 - van der Helm-Jani-Esterson (Porsche 963) - JDC Miller - 1'10"939
13 - Dillmann-Garg-Clarke (Oreca 07) - Inter Europol - 1'13"397
14 - Hyett-Cameron-Edgar (Oreca 07) - AO Racing - 1'13"419
15 - Goldburg-Di Resta-Lindh (Oreca 07) - United Autosports - 1'13"614
16 - Boulle-Hanley-Correa (Oreca 07) - United Autosports - 1'13"868
17 - Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - 1'14"356
18 - Lutke-Hansson-Jarvis (Oreca 07) - Era - 1'14"387
19 - L.Perez Companc-M.Perez Companc-Nielsen (Oreca 07) - AF Corse - 1'14"427
20 - Fittipaldi-Roe-Cumming (Oreca 07) - Pratt Miller - 1'14"705
21 - Rao-Pedersen-Sargeant (Oreca 07) - PR1 Mathiasen - 1'14"755
22 - Farano-Alvarez-Bourdais (Oreca 07) - Tower - 1'15"187
23 - Lacorte-Patrese-Molina (Ferrari 296 GT3) - Cetilar - 1'18"316
24 - Hesse-Harper-De Phillippi (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'18"523
25 - Muss-Agostini-Megennis (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 1'18"605
26 - Hasse-Clot-McIntosh-van der Steur (Aston Martin Vantage GT3) - van der Steur - 1'18"690
27 - Barnicoat-Telitz-Kirkwood (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 1'18"690
28 - Milner-Catsburg-Varrone (Corvette Z06 GT3) - Pratt Miller - 1'18"747
29 - Costa-Rigon-Altoè (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 1'18"763
30 - Heinrich-Bachler-Christensen (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 1'18"797
31 - Mann-Wadoux-Pier Guidi (Ferrari 296 GT3) - AF Corse - 1'18"821
32 - Ward-Ellis-Dontje (Mercedes AMG GT3) - Winward - 1'18"831
33 - Snow-Verhagen-De Phillippi (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'18"832
34 - Gamble-Stevenson-Robichon (Aston Martin Vantage GT3) - Heart of Racing - 1'18"891
35 - Triarsi-Koch-Calado (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 1'18"980
36 - Hodenius-Brichacek-Andrews (Mercedes AMG GT3) - Lone Star - 1'19"081
37 - Rockenfeller-Priaulx-Barker (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 1'19"087
38 - Gallagher-Foley-Walker (BMW M4 GT3) - Turner - 1'19"108
39 - Garcia-Sims-Juncadella (Corvette Z06 GT3) - Pratt Miller - 1'19"122
40 - Franco-Serra-Skeen (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 1'19"397
41 - Mies-Vervisch-Olsen (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 1'19"486
42 - Hawksworth-Thompson-Montecalvo (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 1'19"510
43 - Formal-Hindman-Doyle (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 1'19"629
44 - Bechtolsheimer-Filippi-Hand (Ford Mustang GT3) - Gradient - 1'19"724
45 - Goikhberg-Farnbacher-Filgueiras (Lamborghini Huracan GT3) - Forte - 1'19"778
46 - Iribe-Schandorff-Millroy (Ferrari 296 GT3) - Inception - 1'19"856
47 - Adelson-Skeer-Sargent (Porsche 911 GT3) - Wright - 1'20"321
48 - Eastwood-Udell-Yoluc (Corvette Z06 GT3) - DXDT - 1'20"364
49 - Pumpelly-Heylen-Potter (Aston Martin Vantage GT3) - Magnus - 1'20"417
50 - Fidani-Bell-Kern (Corvette Z06 GT3) - AWA - 1'21"157
51 - Kurtz-Quinn-Sowery (Oreca 07) - Crowdstrike APR - Senza tempo
52 - Caldarelli-Mapelli-Hinchcliffe (Lamborghini Huracan GT3) - Senza tempo
53 - Thomas-Jensen-McElrea (Oreca 07) - TDS - Senza tempo

6 Ott [16:04]

BMW si affida al Team WRT
per schierare le M Hybrid V8 LMDh

Michele Montesano

Mancava solamente l’ufficialità. BMW ha confermato che sarà il Team WRT a schierare le sue M Hybrid V8 LMDh nella prossima stagione della serie IMSA SportsCar Championship. Sebbene la notizia circolava nel paddock già da diversi mesi, la Casa di Monaco di Baviera si era concessa ulteriore tempo per finalizzare il tutto con la squadra belga in vista del campionato 2026.

Terminato il rapporto con il Rahal Letterman Lanigan, che si concluderà ufficialmente con la Petit Le Mans di questo fine settimana, la palla passerà al Team WRT. Non si dovrà aspettare molto per osservare la prima uscita della nuova formazione. In quanto la squadra diretta da Vincent Vosse farà il suo debutto nella classe GTP dell’IMSA già il prossimo novembre, in occasione dei test collettivi di Daytona.

Il prossimo anno il WRT sarà quindi impegnato su due fronti. Se la struttura di Bierset, vicino Liegi, si occuperà delle attività del Mondiale Endurance, gestendo le BMW LMDh e le M4 GT3, e del GT World Challenge, per approntare al meglio il debutto in IMSA la squadra belga farà base nella nuova sede di Charlotte, in North Carolina. A tal proposito WRT, negli scorsi mesi, ha già iniziato il reclutamento di nuovo personale.

Per il team di Vosse si tratta dell’esordio ufficiale nella classe GTP dell’IMSA. Anche se il WRT ha già fatto qualche apparizione sporadica nel campionato americano, con un terzo posto in classe GTD conquistato nella 24 Ore di Daytona del 2020 con l’Audi R8 LMS GT3 quale miglior risultato. Ora l’asticella si alza decisamente. Inoltre, in vista del 2026, la squadra potrà fare affidamento sulla versione aggiornata della M Hybrid V8 LMDh, che sarà dotata di un pacchetto aerodinamico completamente rivisto.

22 Set [9:52]

Indianapolis - Gara
Doppietta Cadillac, Ford si impone in GT

Michele Montesano

Conquistando la “Battle on the Bricks”, Cadillac ha finalmente interrotto il lungo digiuno dal gradino più alto dell’IMSA SportsCar Championship. Sull’iconico circuito di Indianapolis, la Casa americana non solo ha siglato la prima vittoria stagionale, ma ha addirittura firmato una doppietta. Infatti, se a trionfare è stata la Cadillac V-Series.R LMDh di Jack Aitken, Earl Bamber e Frederik Vesti, a salire al secondo posto è stata la gemella del Wayne Taylor Racing guidata da Felipe Albuquerque e Ricky Taylor.

Sin dalle prime battute, il poleman Aitkein è sembrato averne di più rispetto alla concorrenza mostrando un passo nettamente superiore. Due Full Course Yellow, uno per detriti in pista e l’altro a seguito del testacoda della Oreca LMP2 di George Kurtz, hanno caratterizzato la prima ora. La maggior parte ha approfittato di queste neutralizzazioni per anticipare la sosta ai box, tranne Taylor e Matt Campbell (Porsche) che sono saliti in vetta. Questo è stato l’unico frangente in cui la Cadillac dell’Action Express ha ceduto il comando della gara.



Tornata l’azione in pista, Aitken ha ristabilito le gerarchie imponendo un ritmo serrato. L’inglese ha, infatti, sorpassato una dopo l’altra sia la Porsche 963 LMDh che la Cadillac per riprendere il comando prima della seconda tornata di soste e lasciare il volante della sua V-Series.R LMDh a Vesti. Il danese ha dato vita a un serrato duello contro Kakunoshin Ohta, sull’Acura Meyer Shank Racing. A spezzare il ritmo, anche in questo caso, sono state diverse neutralizzazioni, tra cui l’uscita di pista della Mercedes AMG GT3 del team Lone Star Racing e la Oreca LMP2 dell’Era Motorsport.

Oltre a difendere il primato, Vesti è riuscito comunque a costruirsi un margine consistente prima di cedere il volante a Bamber. Il neozelandese ha quindi gestito al meglio il primato nel suo stint rimettendo la Cadillac nelle mani di Aitken per l’ultimo tratto di gara. Proprio quando l’inglese sembrava avviato verso la vittoria, un detrito in pista ha causato una nuova neutralizzazione. A un’ora dalla fine, i distacchi si sono quindi azzerati. Inoltre, a rendere la gara ancora più incerta, Aitken ha dovuto fare i conti con la gestione della benzina.

L’ennesimo colpo di scena è arrivato nelle ultime battute. Nella lotta tra le LMP2, Ben Hanley si è scontrato con Toby Sowery spedendolo a muro nella curva 12. Immancabile l’ennesima neutralizzazione con la ripartenza che è avvenuta a due giri dal termine. Aitken, ancora una volta, è stato impeccabile gestendo la prima posizione fin sotto il traguardo. L’inglese ha così regalato il primo successo al Whelen Action Express dalla 12 Ore di Sebring del 2023.



A poco meno di un secondo di scarto si è classificata la Cadillac del WTR divisa da Taylor e Albuquerque, autori di una rimonta furiosa dopo essere stati rallentati da una foratura subita verso metà gara. In particolare Taylor, a un’ora dalla bandiera a scacchi, si è reso protagonista di uno stint che l’ha portato dal decimo al secondo posto. Partiti dal fondo della griglia delle GTP, per via di un’irregolarità della Acura ARX-06 LMDh, Tom Blomqvist e Colin Braun hanno corso una gara tutta in recupero. Nonostante un drive-thorough, la coppia del Meyer Shank Racing ha completato il podio assoluto.

Quarta piazza per la BMW M Hybrid V8 LMDh di Philipp Eng e Dries Vanthoor, mentre a completare la top-5 sono stati gli alfieri Acura Renger Van der Zande, Nick Yelloly e Ohta. Sesto posto per l’altra BMW di Sheldon van der Linde e Marco Wittmann. Domenica complessa per le Porsche del Penske Motorsport. Tra errori, drive-through e contatti Mathieu Jaminet e Campbell hanno ottenuto il settimo posto. Addirittura fuori dalla top-10 l’altra Porsche di Felipe Nasr e Nick Tandy. Buona, invece, la prestazione della Lamborghini SC63 LMDh di Romain Grosjean ed Edoardo Mortara, capace di battagliare nelle prime posizioni per gran parte della corsa prima di retrocedere al decimo posto finale dopo un’ultima sosta non prevista.



Anche nella classe LMP2 non è mancata l’azione in pista. Ad avere la meglio è stato il TDS Racing che con il terzetto composto da Mikkel Jensen, Steven Thomas e Hunter McElrea, ha ottenuto il terzo successo consecutivo a Indianapolis. La squadra francese è riuscita a capitalizzare la vittoria sfruttando al meglio le concitate fasi finali. Al contrario lo United Autosports ha visto sfumare le proprie chance proprio a seguito degli incidenti nelle ultime battute.

Così a salire sul secondo gradino di classe è stata la Oreca 07 del team Inter Europol Competition con il terzetto Jeremy Clarke, Bijoy Garg e Tom Dillmann, quest’ultimo al rientro in IMSA dopo l’infortunio subito al Canadian Tire Motorsport Park. A completare il podio della LMP2 è stata la Oreca del Riley con Felipe Fraga, Gar Robinson e Josh Burdon. Quinti al traguardo, PJ Hyett, Dan Cameron e Jonny Edgar mantengono il comando nella classifica generale.



In GTD Pro la Ford Mustang GT3 di Mike Rockenfeller e Sebastian Priaulx ha ottenuto il secondo successo stagionale. Dopo una gara passata alle spalle della Porsche del team AO Racing, il pilota britannico ha trovato lo spiraglio a poco più di mezz’ora dalla fine. Approfittando anche degli errori e dei contatti dei rivali, tra cui quello di Laurin Heinrich, Priaulx si è infilato nel varco prendendo il comando della gara. Al contrario Heinrich si è scomposto finendo nell’erba, il pilota Porsche è quindi scivolato al settimo posto.

Ad approfittarne è stata la Ferrari 296 GT3 del DragonSpeed, seconda con Alert Costa e Davide Rigon che si sono alternati al volante. Il terzo gradino del podio è andato alla BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing di Max Hesse e Dan Harper. Quarta piazza per la coppia della Corvette Antonio Garcia e Alex Sims, che restano al comando della classifica generale. Top-5 completata dalla Lexus RC F GT3 di Ben Barnicoat e Aaron Telitz.



Prima rocambolesca vittoria in GTD per il team Inception Racing. È stata proprio la Ferrari 296 GT3 del team inglese a causare la neutralizzazione nell’ultima ora, dopo che gli è letteralmente volato via il cofano anteriore. L’occasione, però, è stata sfruttata alla perfezione da Brendon Iribe, Frederik Schandorff d Ollie Millroy che sono entrati ai box per le riparazioni del caso. Al contrario, gli avversari sono transitati per un rabbocco quando la pit-lane era chiusa incappando, così, in una penalità.

Alle spalle della Ferrari ha chiuso la Porsche del Wright Motorsports con Eliott Skeer, Adam Adelson e Tom Saergeant. A completare il podio la Ferrari del Conquest Racing divisa da Daniel Serra, Manny Franco e Ben Tuck. Quarto posto per la BMW del Turner Motorsport del terzetto Patrick Gallagher, Robby Foley e Jake Walker. Nonostante un drive-through per eccesso di velocità in pit-lane, Russell Ward, Philip Ellis e Indy Dontje hanno portato la Mercedes del Winward in top-5 di classe.

Domenica 21 settembre 2025, gara

1 - Aitken-Bamber-Vesti (Cadillac V-Series.R) - Whelen - 243 giri
2 - R.Taylor-Albuquerque (Cadillac V-Series.R) - WTR - 0"988
3 - Blomqvist-Braun (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1"952
4 - Eng-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - RLL - 2"684
5 - van der Zande-Yelloly-Ohta (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 3"888
6 - Wittmann-S.van der Linde (BMW M Hybrid V8) - RLL - 4"157
7 - Jaminet-Campbell (Porsche 963) - Penske - 4"671
8 - van der Helm-Mueller (Porsche 963) - JDC Miller - 6"046
9 - J.Taylor-Deletraz (Cadillac V-Series.R) - WTR - 6"943
10 - Grosjean-Mortara (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 7"260
11 - Gunn-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - THOR - 7"847
12 - Nasr-Tandy (Porsche 963) - Penske - 1 giro
13 - Thomas-Jensen-McElrea (Oreca 07) - TDS - 2 giri
14 - Dillmann-Garg-Clarke (Oreca 07) - Inter Europol - 2 giri
15 - Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - 2 giri
16 - Goldburg-Di Resta-Lindh (Oreca 07) - United Autosports - 2 giri
17 - Hyett-Cameron-Edgar (Oreca 07) - AO Racing - 2 giri
18 - Boulle-Hanley-Correa (Oreca 07) - United Autosports - 3 giri
19 - Farano-Alvarez-Bourdais (Oreca 07) - Tower - 3 giri
20 - Rao-Pedersen-Sargeant (Oreca 07) - PR1 Mathiasen - 3 giri
21 - Fittipaldi-Roe-Cumming (Oreca 07) - Pratt Miller - 7 giri
22 - Kurtz-Jakobsen-Sowery (Oreca 07) - Crowdstrike APR - 9 giri
23 - Rockenfeller-Priaulx (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 12 giri
24 - Costa-Rigon (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 12 giri
25 - Hesse-Harper (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 12 giri
26 - Garcia-Sims (Corvette Z06 GT3) - Corvette - 12 giri
27 - Barnicoat-Telitz (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 12 giri
28 - Milner-Catsburg (Corvette Z06 GT3) - Corvette - 12 giri
29 - Heinrich-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - AO Racing - 12 giri
30 - Snow-Verhagen-De Phillippi (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 12 giri
31 - Caldarelli-Mapelli (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff - 13 giri
32 - Iribe-Schandorff-Millroy (Ferrari 296 GT3) - Inception - 13 giri
33 - Adelson-Skeer-Sargent (Porsche 911 GT3 R) - Wright - 13 giri
34 - Franco-Serra-Tuck (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 13 giri
35 - Gallagher-Foley-Walker (BMW M4 GT3) - Turner - 13 giri
36 - Ward-Ellis-Dontje (Mercedes AMG GT3) - Winward - 13 giri
37 - Fidani-Bell-Kern (Corvette Z06 GT3) - AWA - 13 giri
38 - Triarsi-Koch-Calado (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 13 giri
39 - Muss-Miller-Schiro (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 13 giri
40 - Hawksworth-Thompson-Montecalvo (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 13 giri
41 - Bechtolsheimer-Filippi-Hand (Ford Mustang GT3) - Gradient - 14 giri
42 - Gamble-Stevenson-Robichon (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 14 giri
43 - Lacorte-Patrese-Fuoco (Ferrari 296 GT3) - Cetilar - 24 giri
44 - Goikhberg-Farnbacher-Filgueiras (Lamborghini Huracan GT3) - Forte - 29 giri

Giro più veloce: Matt Campbell 1'16"947

Ritirati
Formal-Hindman-Doyle (Lamborghini Huracan GT3) - WTR
Mies-Vervisch (Ford Mustang GT3) - Multimatic
Perez Companc-Perez Companc-Nielsen (Oreca 07) - AF Corse
Habul-Feeney-Grenier (Mercedes AMG GT3) - SunEnergy1
Lutke-Hansson-Jarvis (Oreca 07) - Era
Hasse-Clot-McIntosh-Barrichello (Aston Martin Vantage GT3) - van der Steur
Hodenius-Brichacek-Andrews (Mercedes AMG GT3) - Lone Star
Eastwood-Udell-Yoluc (Corvette Z06 GT3) - DXDT
Mann-Wadoux-Pier Guidi (Ferrari 296 GT3) - AF Corse

21 Set [8:26]

Indianapolis, qualifica
Blomqvist retrocesso, Aitkein in pole

Michele Montesano

Epilogo inatteso per la qualifica della Battle on the Bricks di Indianapolis. Fermando il cronometro in 1’14”569, Tom Blomqvist aveva conquistato la pole position con la Acura ARX-06 di Meyer Shank Racing continuando, così, la striscia vincente della Casa nipponica in IMSA SportsCar Championship che durava dall’appuntamento di Detroit. Ma la gioia della pole è durata solamente poche ore. Purtroppo, a seguito di un’attenta verifica tecnica, la direzione gara ha reso noto che la carrozzeria della Acura non era conforme alle tolleranze previste dal regolamento tecnico LMDh.

La violazione ha portato alla cancellazione del tempo e alla retrocessione della Acura in ultima posizione tra le GTP, lasciando via libera a Cadillac di monopolizzare le prime tre posizioni della griglia. La pole è stata ereditata da Jack Aitken che, al volante della V-Series.R LMDh del team Action Express Racing, ha siglato un tempo di 1’14”610, appena 41 millesimi più lento rispetto al tempo, poi annullato, di Blomqvist. Aitken ha così regalato a Cadillac la prima partenza dal palo della stagione, pole che mancava addirittura dalla Petit Le Mans dello scorso anno.



Al suo fianco scatterà la V-Series.R LMDh del Wayne Taylor Racing, con Louis Delétraz autore di 1’14”715, mentre Ricky Taylor ha completato il tris piazzando la seconda vettura del WTR in terza posizione. Dietro il dominio Cadillac si è collocata la Porsche 963 LMDh del Penske Motorsport con Matt Campbell, seguita dall’altra Acura Meyer Shank Racing affidata a Nick Yelloly, risultata conforme nei controlli post-qualifica. Più indietro si sono classificate le due BMW M Hybrid V8 di Sheldon van der Linde e Dries Vanthoor. Romain Grosjean, ottavo con la Lamborghini SC63 LMDh, ha preceduto la Porsche 963 LMDh di Felipe Nasr.

United Autosports ha dominato la scena in LMP2 conquistando l’intera prima fila. Nick Boulle, campione in carica della classe, ha firmato la sua prima pole dell’anno interrompendo, così, la serie di tre pole consecutive di PJ Hyett. Dopo un avvio travagliato, con la bandiera rossa causata dal testacoda di Chris Cumming con la Oreca del Pratt Miller, la sessione è entrata nel vivo negli ultimi minuti. Boulle ha piazzato il riferimento in 1’17”846 relegando il compagno di squadra Daniel Goldburg alla seconda posizione. Hyett ha dovuto accontentarsi della terza piazza davanti all’alfiere di Inter Europol Competition Jeremy Clarke.



Anche in GTD PRO la battaglia per la pole è stata intensa. Ad avere la meglio è stato Dan Harper che, siglando un crono di 1’23”259, ha conquistato la sua prima pole position in IMSA. Alle spalle della BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing si è piazzato Christopher Mies, al volante della Ford Mustang GT3 del team Multimatic. Autore del terzo crono, Mikaël Grenier si è visto cancellare il tempo perché la sua Mercedes AMG GT3 è stata trovata con un’altezza minima da terra non conforme. Ad approfittarne è stato il leader di campionato Alexander Sims che scatterà terzo davanti alla Lamborghini di Andrea Caldarelli e alla Porsche di Laurin Heinrich, entrambi autori dello stesso tempo.

Ma a far saltare il banco è stato Casper Stevenson che, al volante della Aston Martin Vantage GT3 del team Heart of Racing, ha fatto segnare il miglior tempo assoluto tra tutte le GT. Benché autore di un crono di 1’23”088, come vuole il regolamento l’inglese scatterà dalla pole di classe GTD. Stevenson dividerà la prima fila con Lilou Wadoux, al rientro in IMSA con la Ferrari 296 GT3 di AF Corse. Scatterà dalla terza piazzola il debuttante Lin Hodenius, al volante della Mercedes AMG GT3 del Lone Star Racing, davanti al campione in carica Russell Ward. A seguire uno stuolo di Ferrari capitanate da Manny Franco, seguito da Nicola Lacorte (Cetilar Racing) e Onofrio Triarsi.

Sabato 21 settembre 2025, qualifica

1 - Aitken-Bamber-Vesti (Cadillac V-Series.R) - Whelen - 1'14"610
2 - J.Taylor-Deletraz (Cadillac V-Series.R) - WTR - 1'14"715
3 - R.Taylor-Albuquerque (Cadillac V-Series.R) - WTR - 1'14"804
4 - Jaminet-Campbell (Porsche 963) - Penske - 1'14"910
5 - van der Zande-Yelloly-Ohta (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1'15"005
6 - Wittmann-S.van der Linde (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1'15"125
7 - Eng-Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1'15"133
8 - Grosjean-Mortara (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 1'15"170
9 - Nasr-Tandy (Porsche 963) - Penske - 1'15"185
10 - Gunn-De Angelis (Aston Martin Valkyrie) - THOR - 1'15"434
11 - van der Helm-Mueller (Porsche 963) - JDC Miller - 1'15"566
12 - Boulle-Hanley-Correa (Oreca 07) - United Autosports - 1'17"846
13 - Goldburg-Di Resta-Lindh (Oreca 07) - United Autosports - 1'18"222
14 - Hyett-Cameron-Edgar (Oreca 07) - AO Racing - 1'18"364
15 - Dillmann-Garg-Clarke (Oreca 07) - Inter Europol - 1'18"573
16 - Thomas-Jensen-McElrea (Oreca 07) - TDS - 1'18"724
17 - Lutke-Hansson-Jarvis (Oreca 07) - Era - 1'18"787
18 - L.Perez Companc-M.Perez Companc-Nielsen (Oreca 07) - AF Corse - 1'18"821
19 - Rao-Pedersen-Sargeant (Oreca 07) - PR1 Mathiasen - 1'19"085
20 - Kurtz-Jakobsen-Sowery (Oreca 07) - Algarve Pro - 1'19"101
21 - Farano-Alvarez-Bourdais (Oreca 07) - Tower - 1'19"720
22 - Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - 1'19"966
23 - Gamble-Stevenson-Robichon (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 1'23"088
24 - Hesse-Harper (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'23"259
25 - Mann-Wadoux-Pier Guidi (Ferrari 296 GT3) - AF Corse - 1'23"282
26 - Mies-Vervisch (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 1'23"445
27 - Garcia-Sims (Corvette Z06 GT3) - Pratt Miller - 1'23"510
28 - Caldarelli-Mapelli (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff - 1'23"559
29 - Heinrich-Bachler (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 1'23"559
30 - Hodenius-Brichacek-Andrews (Mercedes AMG GT3) - Lone Star - 1'23"570
31 - Ward-Ellis-Dontje (Mercedes AMG GT3) - Winward - 1'23"614
32 - Costa-Rigon (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 1'23"618
33 - Rockenfeller-Priaulx (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 1'23"678
34 - Franco-Serra-Tuck (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 1'23"730
35 - Lacorte-Patrese-Fuoco (Ferrari 296 GT3) - Cetilar - 1'23"801
36 - Snow-Verhagen-De Phillippi (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'23"807
37 - Eastwood-Udell-Yoluc (Corvette Z06 GT3) - DXDT - 1'23"877
38 - Milner-Catsburg (Corvette Z06 GT3) - Pratt Miller - 1'23"882
39 - Triarsi-Koch-Calado (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 1'23"931
40 - Barnicoat-Telitz (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 1'24"062
41 - Hasse-Clot-McIntosh-Barrichello (Aston Martin Vantage GT3) - van der Steur - 1'24"319
42 - Hawksworth-Thompson-Montecalvo (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 1'24"388
43 - Muss-Miller-Schiro (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 1'24"457
44 - Goikhberg-Farnbacher-Filgueiras (Lamborghini Huracan GT3) - Forte - 1'24"629
45 - Adelson-Skeer-Sargent (Porsche 911 GT3) - Wright - 1'24"660
46 - Gallagher-Foley-Walker (BMW M4 GT3) - Turner - 1'24"722
47 - Iribe-Schandorff-Millroy (Ferrari 296 GT3) - Inception - 1'24"744
48 - Fidani-Bell-Kern (Corvette Z06 GT3) - AWA - 1'25"027
49 - Bechtolsheimer-Filippi-Hand (Ford Mustang GT3) - Gradient - 1'25"437
50 - Formal-Hindman-Doyle (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 1'25"571
51 - Fittipaldi-Roe-Cumming (Oreca 07) - Pratt Miller - 1'25"633
52 - Blomqvist-Braun (Acura ARX-06) - Meyer Shank - Senza tempo
53 - Habul-Feeney-Grenier (Mercedes AMG GT3) - 75 Express - Senza tempo

18 Set [10:11]

Mortara torna su Lambo a Indianapolis
Müller al posto di Bruni in Porsche JDC

Michele Montesano

In vista della Battle of The Bricks di Indianapolis, penultimo atto stagionale dell’IMSA SportsCar Championship, ci saranno un po’ di novità riguardo le formazioni degli equipaggi che scenderanno in pista. Degna di nota è sicuramente la presenza di Edoardo Mortara al volante della Lamborghini SC63 LMDh. L’italo-svizzero farà il suo ritorno nella classe GTP dopo aver disputato, lo scorso gennaio, la 24 Ore di Daytona. Mortara andrà ad affiancare Romain Grosjean prendendo, così, il posto di Daniil Kvjat.

Per la SC63 sarà la penultima uscita in pista in IMSA, in quanto Lamborghini lo scorso agosto ha annunciato
lo stop del programma LMDh. L’obiettivo per la Casa di Sant’Agata Bolognese è quello di ripetere quanto fatto vedere sul circuito di Watkins Glen. Infatti nella scorsa tappa della serie nordamericana la Lamborghini, guidata dalla coppia Grosjean-Kvjat, ha ottenuto un positivo settimo posto.

Novità anche nel box del JDC-Miller Motorsports. La squadra del Minnesota, che schiera una Porsche 963 LMDh, per le due prossime gare dell’IMSA ha deciso di affiancare al confermato Tijmen van der Helm, Nico Müller. Per lo svizzero, che prenderà il posto di Gianmaria Bruni, non si tratta di un salto nel vuoto. In quanto Müller ha già avuto modo di guidare la Porsche del JDC-Miller nella scorsa 12 Ore di Sebring ottenendo l’ottavo posto assoluto.

Infine la gara di Indianapolis segna anche il ritorno della Ferrari 296 GT3 del Cetilar Racing. Ad alternarsi sulla vettura del Cavallino Rampante saranno l’ufficiale Ferrari Antonio Fuoco, Lorenzo Patrese e Nicola Lacorte. Per quest’ultimo, reduce dalla sua prima stagione nel FIA Formula 3, sarà un ritorno nelle ruote coperte in quanto ha già preso parte, lo scorso gennaio, alla 24 Ore di Daytona assieme a Patrese, Fuoco e al padre Roberto Lacorte.

25 Ago [9:40]

Alton, gara
Primo centro stagionale per Corvette

Michele Montesano

Al Virginia International Raceway è arrivato finalmente il momento tanto atteso per Corvette. Al termine di una gara intensa e combattuta, Antonio Garcia e Alexander Sims sono riusciti a cogliere il primo successo stagionale in IMSA SportsCar Championship. Dopo quattro podi, la coppia al volante della Corvette Z06 GT3 ha finalmente centrato l’obiettivo consolidando, oltretutto, la leadership nel campionato nei confronti della Ferrari 296 GT3 del DragonSpeed, seconda al traguardo con Albert Costa e Giacomo Altoè.

Assenti sia le GTP che le LMP2, sul tracciato di Alton a darsi battaglia sono state esclusivamente le GT3, suddivise nelle classi GTD Pro e GTD. Come spesso accade in IMSA, la chiave del successo è stata la strategia azzeccata. Infatti, dopo un avvio scoppiettante delle due BMW del team Paul Miller Racing, Garcia è stato il primo tra i protagonisti della GTD Pro a rientrare per il pit-stop anticipando, così, i rivali. Tale decisione, una volta completato il ciclo di soste, ha permesso a Sims - subentrato a Garcia - di ritrovarsi al comando con un margine di circa otto secondi.



Il prosieguo della corsa è stato segnato da due neutralizzazioni. La prima è arrivata quando la BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing, con Max Hesse al volante, ha accusato un guasto tecnico con annesso principio di incendio, obbligando la direzione gara a esporre la Full Course Yellow. La neutralizzazione ha giocato a favore sia delle due Corvette che della Ferrari di Costa e la Ford Mustang GT3 di Mike Rockenfeller, tutte già rientrate ai box prima della chiusura della pit-lane.

Appena un giro dopo la ripartenza, c’è stato un nuovo colpo di scena. La Lamborghini Hurácan GT3 del Wayne Taylor Racing, affidata a Danny Formal, ha preso fuoco a bordo pista. Se il pilota è riuscito a uscire incolume dalla vettura, la direzione gara ha dovuto neutralizzare nuovamente la corsa. Il restart, avvenuto con meno di mezz’ora al termine della gara, ha visto Costa dar vita a una rimonta spettacolare. L’alfiere del DragonSpeed ha dapprima scavalcato Tommy Milner, al volante dell’altra Corvette ufficiale, per poi portarsi negli scarichi della Z06 GT3 di Sims inanellando una sequenza di giri veloci.

Il britannico della Corvette, però, non ha ceduto alla pressione di Costa gestendo al meglio la situazione fino alla bandiera a scacchi. Sims ha quindi resistito al ritorno dello spagnolo della Ferrari tagliando il traguardo con un margine di appena un secondo su Costa. Milner, in coppia con Nicky Catsburg sulla Corvette Z06 GT3, ha completato il podio davanti alla Ford Mustang GT3 di Sebastian Priaulx e Rockenfeller. A seguire la Porsche AO Racing della coppia Laurin Heinrich e Klaus Bachler, bravi a risalire fino al quinto posto dopo aver scontato una penalità nelle fasi iniziali.



In GTD la scena è stata tutta per il team Winward Racing. Russell Ward e Philip Ellis hanno conquistato la loro terza vittoria stagionale con la Mercedes AMG GT3 mettendo una seria ipoteca sul titolo di classe. Anche in questo caso Ellis ha effettuato la sosta prima dei rivali guadagnando, così, la posizione sulla Lamborghini Hurácan GT3 di Mario Farnbacher. Da quel momento entrambi i piloti della Mercedes hanno gestito la gara, anche se la pressione della Huracán del team Forte Racing è rimasta costante fino alla fine.

Tuttavia, proprio all’ultimo giro, Farnbacher è stato penalizzato con un drive-through per manovra scorretta, trasformato in penalità di tempo nel risultato finale, che lo ha retrocesso al dodicesimo posto insieme al compagno Misha Goikhberg. A beneficiare della situazione è stata la Ferrari 296 GT3 del team Triarsi Competizione, con Onofrio Triarsi e Kenton Koch autori di una rimonta di spessore dopo aver scontato un drive-through, per via di un contatto con la Ferrari del Conquest Racing, nelle fasi iniziali di gara.

Il podio è stato completato dall’Aston Martin Vantage GT3 del team Heart of Racing, affidata a Tom Gamble e Casper Stevenson, davanti alla BMW M4 GT3 del Turner Motorsport divisa da Patrick Gallagher e Robby Foley. A completare la top-5 di classe è stata la coppia del Gradient Racing, Robert Megennis e Jenson Altzman, che si è alternata al volante della Ford Mustang GT3. Penalizzata nel corso della gara, la Lexus RC F GT3 scattata dalla pole con Jack Hawksworth, in equipaggio con Parker Thompson, ha concluso al nono posto di classe.

Domenica 24 agosto 2025, gara

1 - Garcia-Sims (Corvette Z06 GT3) - Corvette - 81 giri
2 - Costa-Altoè (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 1"070
3 - Milner-Catsburg (Corvette Z06 GT3) - Corvette - 5"036
4 - Rockenfeller-Priaulx (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 5"446
5 - Heinrich-Bachler (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 10"123
6 - Snow-Verhagen (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 11"339
7 - Mies-Vervisch (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 13"312
8 - Barnicoat-Telitz (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 19"560
9 - Caldarelli-Mapelli (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff - 20"113
10 - Ward-Ellis (Mercedes AMG GT3) - Winward - 21"292
11 - Triarsi-Koch (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 22"370
12 - Gamble-Stevenson (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 23"903
13 - Gallagher-Foley (BMW M4 GT3) - Turner - 25"708
14 - Altzman-Megennis (Ford Mustang GT3) - Gradient - 28"092
15 - Franco-Serra (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 28"457
16 - Adelson-Skeer (Porsche 911 GT3) - Wright - 28"932
17 - Fidani-Bell (Corvette Z06 GT3) - AWA - 31"423
18 - Hawksworth-Thompson (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 33"308
19 - Wickens-Udell (Corvette Z06 GT3) - DXDT - 33"485
20 - Iribe-Schandorff (Ferrari 296 GT3) - Inception - 40"859
21 - Goikhberg-Farnbacher (Lamborghini Huracan GT3) - Forte - 48"983

Giro più veloce: Frederik Schandorff 1'46"205

Ritirati
Formal-Hindman (Lamborghini Huracan GT3) - WTR
Hesse-Harper (BMW M4 GT3) - Paul Miller

24 Ago [8:53]

Alton, qualifica
Altoè in pole con la Ferrari DragonSpeed

Michele Montesano

Dopo averla già prenotata nel corso delle prove libere, entrambe ampiamente dominate, il team DragonSpeed non ha disatteso le aspettative conquistando la quarta pole position stagionale nell’IMSA SportsCar Championship. Assenti le GTP e le LMP2, a lottare sul circuito del Virginia International Raceway sono state le classi GTD Pro e GTD. Di certo a mancare non è stato lo spettacolo con duelli serrati sul filo dei millesimi. Ad avere la meglio è stato Giacomo Altoè che ha portato la Ferrari 296 GT3 per la terza volta in pole position aiutando, così, nella lotta di campionato il suo compagno di squadra Albert Costa.

Per gran parte della qualifica Altoè e Neil Verhagen si sono dati battaglia per il miglior tempo. Alla fine è stato il veneto del DragonSpeed ad avere la meglio siglando un riferimento di 1’44”433. Con tale crono Altoè ha battuto, per soli 45 millesimi, Verhagen al volante della BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing. Dietro ai due protagonisti, Dan Harper ha portato la seconda BMW griffata Paul Miller Racing al terzo posto. Subito dietro si sono piazzate le due Chevrolet Corvette Z06 GT3 con Antonio Garcia, quarto, seguito da Nicky Catsburg. Proprio sulla vettura di quest’ultimo è stata effettuata una sostituzione precauzionale del motore, in seguito a problemi riscontrati nella seconda sessione di prove libere.

Sesto crono per Sebastien Priaulx, al volante della Ford Mustang GT3. Il figlio d’arte è riuscito a chiudere la sessione davanti la Porsche 911 GT3 di Klaus Bachler e all’altra Mustang del compagno di squadra Frederic Vervisch. L’unico vero brivido della sessione è arrivato da Aaron Telitz che ha mandato in testacoda, alla curva 14, la Lexus RC F GT3 del team Vasser Sullivan. L’episodio, fortunatamente senza conseguenze, non ha provocato bandiere rosse ma ha relegato la vettura in fondo allo schieramento della GTD Pro.



A prendersi la scena in classe GTD è stato Jack Hawksworth. L’inglese, al volante della Lexus RC F GT3 del Vasser Sullivan Racing, ha conquistato la sua seconda pole stagionale - nonché la terza per la squadra - al termine di un acceso confronto con Russell Ward. Hawksworth ha inizialmente segnato il riferimento in 1’45”023, prontamente battuto da Ward. Ma l’inglese della Lexus ha immediatamente replicato scendendo a 1’44”860, crono che gli ha assicurato la pole di classe e il quarto tempo assoluto.

Reduce dalla pole di Road America e leader di campionato con la Mercedes AMG GT3 del Winward Racing, Ward ha dovuto accontentarsi della seconda posizione precedendo, di appena un millesimo, la Ferrari 296 GT3 del Triarsi Competizione guidata da Onofrio Triarsi. Protagonista della corsa al titolo in GTD, Casper Stevenson ha siglato il quarto crono al volante dell’Aston Martin Vantage GT3 del team Heart of Racing. Top-5 completata da Manny Franco con la Ferrari 296 GT3 del Conquest Racing, mentre Patrick Gallagher ha ottenuto il sesto crono al volante della BMW M5 GT3 del Turner Motorsport.

Sabato 23 agosto 2025, qualifica

1 - Costa-Altoè (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 1'44"433
2 - Snow-Verhagen (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'44"478
3 - Hesse-Harper (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 1'44"570
4 - Hawksworth-Thompson (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 1'44"860
5 - Garcia-Sims (Chevrolet Corvette Z06 GT3) - Corvette - 1'44"886
6 - Milner-Catsburg (Chevrolet Corvette Z06 GT3) - Corvette - 1'44"891
7 - Rockenfeller-Priaulx (Ford Mustang GT3) - Ford - 1'44"992
8 - Ward-Ellis (Mercedes AMG GT3) - Winward - 1'44"998
9 - Triarsi-Koch (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 1'44"999
10 - Heinrich-Bachler (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 1'45"126
11 - Gamble-Stevenson (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 1'45"264
12 - Mies-Vervisch (Ford Mustang GT3) - Ford - 1'45"327
13 - Franco-Serra (Ferrari 296 GT3) - Conquest - 1'45"335
14 - Gallagher-Foley (BMW M4 GT3) - Turner - 1'45"355
15 - Formal-Hindman (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 1'45"369
16 - Wickens-Udell (Chevrolet Corvette Z06 GT3) - DXDT - 1'45"453
17 - Caldarelli-Mapelli (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff - 1'45"628
18 - Goikhberg-Farnbacher (Lamborghini Huracan GT3) - Forte - 1'45"770
19 - Barnicoat-Telitz (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 1'45"922
20 - Iribe-Schandorff (Ferrari 296 GT3) - Inception - 1'46"004
21 - Altzman-Megennis (Ford Mustang GT3) - Gradient - 1'46"213
22 - Adelson-Skeer (Porsche 911 GT3) - Wright - 1'46"376
23 - Fidani-Bell (Chevrolet Corvette Z06 GT3) - AWA - 1'46"814

19 Ago [18:56]

Il punto della stagione
Porsche al top, Acura tenta l’assalto

Michele Montesano

L’esito finale è tutt’altro che certo. L’IMSA SportsCar Championship si appresta a vivere un finale di stagione ancora tutto da scrivere. L’equilibrio in pista ha reso il campionato nordamericano Endurance estremamente combattuto. Se la lotta per il titolo piloti, a meno di clamorosi colpi di scena, è ristretto agli alfieri Porsche, sul fronte costruttori si assisterà a un duello tra la Casa tedesca e la Acura. Seguono in scia BMW e Cadillac, mentre Aston Martin e Lamborghini proveranno a ritagliarsi uno spazio negli ultimi due appuntamenti stagionali.



Al contrario di quanto sta accadendo nel FIA WEC, la Porsche 963 LMDh si è confermata la vettura da battere. La stagione 2025 dell’IMSA è infatti iniziata nel segno del Penske Motorsport. Felipe Nasr e Nick Tandy, supportati da Laurens Vanthoor nelle gare più lunghe, hanno monopolizzato la scena conquistando le prime gare del campionato. Il terzetto ha dominato dapprima la 24 Ore di Daytona e poi la successiva 12 Ore di Sebring. Mentre la coppia Nasr e Tandy si è imposta nella tappa di Long Beach consolidando il primato in classifica generale.

La situazione si è però ribaltata nel prosieguo del campionato. Con la vittoria di Laguna Seca è iniziata la rimonta di Mathieu Jaminet e Matt Campbell. A podio sul cittadino di Detroit, la coppia del Porsche Penske Motorsport ha nuovamente preceduto i compagni di squadra Nasr e Tandy, quest’ultimi poi costretti al ritiro nella 6 Ore di Watkins Glen.

L’ennesimo passo falso è arrivato nell’ultima gara a Road America con Nasr e Tandy fuori dalla zona punti. La regolarità ha quindi premiato Jaminet e Campbell che sono, così, saliti in vetta alla classifica. Ma nulla è ancora deciso perché, a due gare dal termine, a dividere i due equipaggi Porsche ci sono solamente 75 punti.



Principale contendente di Porsche per la conquista del titolo costruttori, Acura ha spiccato il volo nell’arco della stagione. Rientrato in IMSA dopo un anno sabbatico, il team Meyer Shank Racing ci ha messo davvero poco per levarsi la ruggine di dosso e tornare a frequentare i piani alti della classifica. Infatti già nel primo appuntamento stagionale, la 24 Ore di Daytona, la ARX-06 LMDh di Tom Blomqvist, Colin Brown, Scott Dixon e Felix Rosenqvist ha ottenuto un positivo secondo posto. Podio bissato dal terzetto Renger van der Zande, Nick Yelloly e Alex Palou al termine della 12 Ore di Sebring.

Le Acura ARX-06 LMDh sono tornate definitivamente protagoniste dell’IMSA sul cittadino di Detroit. Conquistata la pole position, Yelloly ha dominato la gara prima di cedere il volante a van der Zande che ha riportato il marchio giapponese sul gradino più alto del podio esattamente a distanza di un anno.

La striscia positiva è proseguita anche nella 6 Ore di Watkins Glen con il successo di Blomqvist e Braun supportati da una strategia perfetta da parte degli uomini del Meyer Shank Racing. Con appena 45 punti di distacco da Porsche, Acura può ancora ambire alla conquista del titolo costruttori.



Tanto veloce in qualifica, con ben quattro pole consecutive siglate da Dries Vanthoor a inizio stagione, BMW non si è rivelata altrettanto competitiva sul passo gara venendo battuta sia da Porsche che da Acura. Per uno strano segno del destino, il riscatto è arrivato puntale dopo l’annuncio della
separazione della Casa tedesca con il team Rahal Letterman Lanigan Racing a fine anno. Infatti nella tappa di Road America le BMW M Hybrid V8 LMDh hanno siglato una sonora doppietta con Vanthoor e Philip Eng che hanno preceduto i compagni di squadra Marco Wittmann e Sheldon van der Linde.

Il futuro incerto non ha destabilizzato la squadra americana che punterà fino alla fine a portare a casa il titolo piloti. Anche se l’impresa è matematicamente ancora possibile, con la coppia Vanthoor-Eng a 181 punti dalla vetta, le speranze di ricucirsi sono ridotte al lumicino. A prescindere dal risultato finale, BMW ha confermato la sua presenza in IMSA anche nei prossimi anni. Chiuso il rapporto con il team RRL, la Casa di Monaco di Baviera svelerà a tempo debito la nuova squadra che schiererà le sue M Hybrid V8 LMDh nel 2026.



Nonostante sia rappresentata da due squadre di vertice, Cadillac finora ha raccolto meno del previsto. Lasciate le Acura ARX-06, il team Wayne Taylor Racing è tornato a schierare le vetture americane ma, fatto eccezione per il podio di Detroit e di Watkins Glenn, le V-Series.R LMDh sono ancora a secco di vittorie.

Non è andata meglio al team Action Express Racing, ancora più distante dal vertice della classifica. La situazione stride se confrontata con quanto sta accadendo nel WEC, dove le Cadillac del team Jota hanno conquistato la doppietta nella 6 Ore di San Paolo, oltre ad essere le principali rivali di Ferrari per la corsa al titolo.

Assente a Daytona, l’avventura di Aston Martin in IMSA ha preso il via dalla 12 Ore di Sebring. Come prevedibile, sia la Valkyrie LMH che la squadra The Heart of Racing hanno dovuto fare i conti con una classe totalmente nuova. Inoltre la singola vettura presente in griglia non ha permesso di accelerare lo sviluppo allungando, inevitabilmente, i tempi di rodaggio. I risultati sono iniziati ad arrivare nelle gare più brevi, come l’ottavo posto sui cittadini di Long Beach e Detroit ad opera di Ross Gunn e Roman de Angelis.



La coppia dell’Aston Martin ha poi ulteriormente migliorato il ruolino di marcia conquistando il sesto posto a Road Atlanta. Senza dubbio la minor concorrenza in IMSA, se messa a confronto con la griglia del WEC, ha permesso alla LMH inglese di ottenere risultati migliori. Ma la Valkyrie, dopo un avvio difficoltoso, è parsa in netta crescita nel prosieguo del campionato, il che fa ben sperare per il finale di stagione.

A distanza di un anno dal debutto della SC63 LMDh, Lamborghini ha ridimensionato i programmi che vedono impegnata la sua vettura. Chiusa l’avventura nel Mondiale Endurance, la Casa del Toro si è focalizzata esclusivamente sulla serie Endurance dell’IMSA. Con il supporto del Riley Motorsports, Lamborghini ha schierato una sola SC63 LMDh. Dopo i due ritiri a Daytona e Sebring, la Lamborghini ha ottenuto il settimo posto nella 6 Ore di Watkins Glen con la coppia Daniil Kvyat e Romain Grosjean.



Purtroppo, a inizio mese, i vertici della Casa di Sant’Agata Bolognese hanno preso la dolorosa decisione di mettere in pausa il programma LMDh. Il tutto per concentrare le forze sia sulla nuova Temerario GT3, che farà il debutto il prossimo anno nella 12 Ore di Sebring, che sulla versione Super Trofeo che esordirà nel 2027. Le ultime gare per poter ammirare la SC63 LMDh saranno dunque la 6 Ore di Indianapolis e l’iconica Petit Le Mans. Resta da capire se in questi ultimi due appuntamenti la Lamborghini sarà dotata degli aggiornamenti previsti sulle sospensioni per puntare, magari, a chiudere in bellezza la stagione.

16 Ago [12:41]

Sargeant torna alle corse
Al via con la LMP2 del PR1 Mathiasen

Michele Montesano

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Logan Sargeant è pronto a riprendere il proprio cammino nel mondo del motorsport. Dopo un anno sabbatico, l’ex pilota di Formula 1 tornerà in pista per le ultime due gare dell’IMSA SportsCar Championship prendendo parte al Battle on the Bricks di Indianapolis e alla Petit Le Mans di Road Atlanta al volante dell’Oreca 07 Gibson del team PR1 Mathiasen Motorsports. Il ventiquattrenne statunitense dividerà l’abitacolo della LMP2 con Naveen Rao e Benjamin Pedersen.

Dopo due stagioni in Formula 1 con la Williams, dove è riuscito a conquistare buoni piazzamenti riportando un americano in zona punti a trent’anni di distanza da Michael Andretti, Sargeant aveva interrotto bruscamente i rapporti con la squadra inglese. In inverno il suo nome era poi stato affiancato a IDEC Sport, team che il prossimo anno farà correre le Genesis Hypercar nel FIA WEC, per affrontare la European Le Mans Series. Ma a febbraio l’americano aveva sorpreso tutti ritirandosi anzitempo dal programma.

La sensazione era quella di un abbandono definitivo dalle scene da parte di Sargeant che, molto probabilmente, aveva accusato il duro colpo dopo l’uscita dal Circus della Formula 1. Il distacco dai circuiti, come ammesso dallo stesso pilota, è stata l’occasione per riorganizzare le idee e ritrovare le giuste motivazioni, oltre alla voglia di tornare ad indossare nuovamente casco e tuta.

Grazie al suo nuovo manager Oliver Gavin, già cinque volte vincitore di classe alla 24 Ore di Le Mans, è quindi maturata la possibilità di affrontare le ultime due gare dell’IMSA con il team PR1 Mathiasen Motorsports, squadra con grande esperienza e titoli alle spalle nella categoria LMP2. Per Sargeant non si tratta di un terreno totalmente nuovo. Infatti nel 2021 aveva preso parte a due gare della European Le Mans Series con il Racing Team Turkey ottenendo anche la pole position di classe LMP2 ProAm al debutto sul tracciato del Red Bull Ring.

La nuova avventura in IMSA rappresenta quindi un banco di prova, oltre a una chance concreta per rilanciare la carriera di Sargeant. Il programma prevede anche dei test a Indianapolis e a Road Atlanta per permettere al pilota americano di ritrovare rapidamente confidenza con la vettura e con l’ambiente delle gare di durata. L’obiettivo immediato resta quello di contribuire ai risultati del team, ma per quello a lungo termine Sargeant spera di poter entrare nella classe regina dell’Endurance.

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